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Autore: y o u m e a t s i x    07/07/2014    1 recensioni
[...] Lei ha paura dei cambiamenti, non le sono mai piaciuti, perché non sa cosa c’è dopo, non sa cosa le aspetta, non sa come prenderli e come gestirli. Il punto è che qualcosa le sta dicendo che Luke Hemmings è un cambiamento, uno di quelli che stravolge la vita, che entra dentro e fa un casino assurdo. [...]
Missing Moment di 'Always Attract'
Genere: Fluff, Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Luke Hemmings
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Changes 





 
Astrid Cooper si sveglia spesso di cattivo umore, per colpa del caffè che é finito in casa e né lei né India si sono ricordate di compralo. Alcune mattine capita anche che fuori piova o che il cielo sia più nuvoloso e allora lei diventa proprio intrattabile. Perché Astrid, tra le tante cose, é anche meteoropatica. Questa mattina, però, é peggio delle altre, perché il caffè è finito, fuori pioviggina, India non è tornata a casa e lei si é svegliata alle otto e ventisette, nonostante oggi non avesse nessuna lezione in facoltà. Così ha mandato un messaggio a Louis, che oggi ha il turno delle dodici al bar di famiglia in centro.
 
 
A: Louis
Colazione al solito posto alle 10?
 
 
Da: Louis
Già sveglia?
 
 
A: Louis
Lascia stare, ho bisogno di almeno quattro caffé questa mattina! Ci sei o no?
 
 
Da: Louis
Per te ci sono sempre, lo sai :*
 
 
 
Astrid ha sorriso perché Louis riesce sempre a rallegrala un po’, anche nelle mattine peggiori. Ha quell’espressione serena perenne in volto, che sorride anche lei, per forza. Non sa se è qualcosa che riguarda la fisica o una semplice dimostrazione della legge causa-effetto o altre stronzate del genere. Non le interessa nemmeno, comunque, Louis la fa stare bene, la fa sorridere e a lei basta questo.
Sospira appena, poi blocca il telefono e inizia a prepararsi, muovendosi lentamente per la piccola stanza.
 
Ha indossato un paio di shorts chiari e strappati -lasciando le gambe completamente scoperte-, una maglia bianca basic sotto il chiodo di pelle nera che le va un po' grande e le sue immancabili Doctors Martens dello stesso colore, consumate di almeno quattro anni. Sposta i capelli biondi, che ha lasciato sciolti, da un lato, mentre si chiude la porta di casa alle spalle e scende di corsa le scale del edificio.
È uno degli ultimo giorni di settembre e Astrid sente un po' di malinconia mentre cammina veloce per le strade. Nota le foglie degli alberi che cadono lentamente a terra, alcune trascinate dal vento, altre troppo fragili per riuscire a rimanere salde sui rami. Odia l’autunno, il cielo grigio, i colori troppo rossi e gialli delle piante e quella costante sensazione di mancanza che l’accompagna dovunque. La bionda odia le vie di mezzo, quelle cose indecise che stanno al centro e potrebbero andare con tutto e con niente. E l’autunno, per lei, è proprio questo: incertezza tra resistere all’aria fredda o lottare per rimanere saldi a qualcosa di più forte. Astrid, però, ne è certa, farebbe di tutto per un po’ di stabilità, per dell’equilibrio, per rimanere salda al suo ramo robusto.
L'aria frizzante di Amsterdam le colpisce le guance e lei si copre un po' di più, mentre estrae il telefono dalla borsa di pelle nera per mandare un messaggio ad India.
Astrid crede di non essere mai stata in anticipo in vita sua, forse solo in qualche rara occasione, quando ancora usciva con quell'amica esageratamente puntuale. Ora, però, lei é arrivata in centro e sono le nove e diciotto minuti appena scoccati. Si guarda attorno e decide di entrare in un negozio di musica, anche se non deve comprare nessun cd. Ogni tanto ci porta anche India, che però storce il naso e scuote la testa contraria -“perché entri in un negozio di musica e non compri mai nulla?”-, ma lei alza le spalle indifferente. È un’abitudine che ha preso da Lana, questa, ed è priva di ogni senso logico, ma in un qualche modo la fa stare bene.
« Cosa fai quando hai troppi pensieri in testa e vuoi distrarti? » le aveva chiesto durante la lezione di Antropologia. Astrid l’aveva guardata, poi scrollato le spalle.
« Cosa dovrei fare? » aveva domandato di rimando.
« Un giorno ti farò vedere » aveva sorriso la rossa, prima di tornare ad ascoltare la professoressa.
Quel giorno era arrivata più in fretta del previsto, esattamente una settimana dopo la conversazione. Erano in centro e mentre chiacchieravano del più e del meno, Lana, aveva afferrato il polso piccolo di Astrid, trascinandola dentro un negozio di musica.
« Ora prendi un cd a caso, quello che più ti ispira, e ascoltalo » la bionda aveva corrugato la fronte, ma non aveva obbiettato, dirigendosi senza ripensamenti a cercare il cd di Drake. Quando poi Lana era comparsa al suo fianco, Astrid si era voltata con un sorriso sincero in volto e si sentiva più leggera, più giusta, come se tutto potesse andare meglio.
« Io faccio questo, quando aspetto »
« Aspetti cosa? »
« Tutto: la gente, i ritardi, i treni, le occasioni, un esame, un appuntamento »
 
Così, ora, Astrid sta cercando con impazienza il singolo Video Games di Lana del Rey, iniziando già a canticchiarla a bassa voce. Sta ispezionando ogni settore, sfogliando le custodie con le dita sottili e una voglia matta di trovarla, quando sente qualcuno picchiettare sulla sua spalla. Si volta e trova un ragazzo con il ciuffo biondo per aria e degli occhi azzurri che la fissano incuriosita. Astrid corruga la fronte e lascia scivolare il suo sguardo lungo tutto il corpo del ragazzo: è alto, molto più alto di lei e ai piedi ha solo un paio di Vans nere distrutte. Ha indosso dei pantaloni lunghi, dello stesso colore, che sono bucati sulle ginocchia, una t-shirt bianca con le maniche arrotolata e il piercing al labbro inferiore gli dona un’aria da perfetto stronzo. Astrid non prova assolutamente nulla, se non la voglia di chiedergli cosa diavolo vuole da lei.
« Hai bisogno di aiuto? » domanda il ragazzo sorridendo appena e mostrando delle fossette agli angoli della bocca.
« No grazie » risponde lei, voltandosi per riprendere la sua ricerca.
« Ti vedo spesso, qui – continua lui, affiancandola completamente – Cioè, non spesso, ma ogni tanto sì » la bionda percepisce lo sguardo insistente del ragazzo -che a questo punto, deduce sia anche un commesso del negozio-, per un primo momento si sente anche infastidita, poi decide di alzare gli occhi verdi verso di lui e si pente non appena incontra, per la seconda volta, quelle iridi così blu. Perché lei odia, detesta gli occhi chiari, e i questi sono troppo azzurri, troppo color del mare o del cielo e le ricordano tante, troppe cose belle.
« Non prendermi per uno stalker ora – ridacchia lui – lavoro qui da qualche anno e negli ultimi mesi ti vedo entrare, andare in reparti diversi ogni volta e ascoltare qualche traccia a caso. Ne ascolti circa tre, massimo quattro, poi cambi cd oppure esci direttamente » il ragazzo si passa una mano fra i capelli e si guarda intorno, forse solo per accertarsi che siano ancora soli.
« Sai, mi sono chiesto più volte quale sia il tuo genere di musica. Perché un giorno ascolti Drake, poi cerchi l’ultima canzone dei Coldplay e la settimana dopo metti la canzone più commerciale di Katy Perry » Astrid lo ha fissato tutto il tempo con gli occhi spalancati, le labbra schiuse in una perfetta forma ad ‘o’ e il cuore che batte troppo forte per la paura di essere così scoperta davanti a uno sconosciuto. Si morde il labbro inferiore e distoglie lo sguardo, mentre un  cipiglio compare fra le sue sopracciglia. Il ragazzo piega la testa di lato, piuttosto confuso dal comportamento di lei, che continua a stare in silenzio.
« Mi chiamo Luke, comunque, Luke Hemmings » dice, porgendola la mano e sorridendo ancora. Astrid riporta i suoi occhi verdi su di lui e rimane completamente stupita dalla determinazione del ragazzo.
« Astrid – risponde, finalmente, guardando scettica la mano di Luke – Astrid Cooper » lui annuisce lentamente, giocherellando con il piercing pensieroso. Astrid sente le gambe tremare e il respiro mancarle, come se stesse perdendo l’equilibrio, come se lentamente stesse scivolando dal suo ramo di sempre. Lei ha paura dei cambiamenti, non le sono mai piaciuti, perché non sa cosa c’è dopo, non sa cosa le aspetta, non sa come prenderli e come gestirli. Il punto è che qualcosa le sta dicendo che Luke Hemmings è un cambiamento, uno di quelli che stravolge la vita, che entra dentro e fa un casino assurdo.
« Devo andare » balbetta superandolo in fretta. Luke aggrotta la fronte confuso, poi si volta e afferra velocemente il suo polso, costringendola a voltarsi di nuovo.
« Non mi dici che cosa ascolti, però? » la bionda ha la gola secca e sente l’aria intorno a loro farsi pesante. Guarda la mano che avvolge il suo osso e poi riporta gli occhi su Luke, che lentamente sta mollando la presa.
« Va bene, lo scoprirò da solo » dichiara con un sorriso sincero e due fossette al lato della bocca, poi le passa di fianco, raggiungendo un gruppo di quindicenni che lo hanno richiamato.
Astrid viene avvolta dal profumo di Hugo Boss e i brividi scorrono lungo tutta la sua pelle. Si guarda attorno e come una furia esce fuori dal negozio.
 
 
Quando Astrid arriva al Touché, il bar che appartiene alla famiglia Tomlinson da circa sempre, ha il fiatone e i capelli disordinati per colpa del vento. Louis, ogni tanto, lavora lì. Principalmente quando qualche dipendente non può venire o ci sono serate importanti e serve più personale. La bionda individua subito il suo amico, seduto ad un piccolo tavolino vicino alla vetrata. Entra nel locale, saluta Johannah educatamente e poi fa strusciare la sedia di fronte a Louis. Lui alza lo sguardo dal telefono e sfoggia un sorriso smagliante e rimette l’oggetto in tasca, poi si allunga leggermente e schiocca un sonoro bacio sulle guance della ragazza.
« Coop! - la saluta il moro. - Tutto bene? »
« Si tutto bene. Come mai mi hai detto di venire qua? » chiede, sistemando la borsa attorno alla sedia scura.
« Sto aspettando una band che India ha consigliato a mia madre. – scrolla le spalle lui. – Dice che sono giovani quindi pensiamo possano attirare molta gente. »
« Ti fidi troppo di quella ragazza! – ridacchia lei – chissà chi ti porta » Louis ride leggermente insieme a lei, poi scuote la testa, perché effettivamente non dovrebbe fidarsi così tanto di India.
« Se tutto va bene suonano stasera, venite? » Astrid non fa in tempo a rispondere, perché Johannah arriva al tavolo con un sorriso enorme.
« Sono arrivati »
Louis annuisce alzandosi in piedi e poi con un cenno del capo fa capire alla sua amica di seguirlo, lei alza gli occhi al cielo, perché non le è mai interessato questo genere di cose, un gruppo vale l’altro. Però capisce quanto in realtà Louis sia agitato, perciò si lascia trascinare al tavolo della band senza troppo storie.
« Ciao ragazzi »
Astrid alza lo sguardo, incuriosita dal famoso gruppo che ha suggerito la sua amica e di cui le ha parlato Louis. Ma il suo sorriso svanisce non appena incrocia due occhi blu e un sorriso sghembo. E Luke Hemmings è davanti a lei, insieme ad altri tre ragazzi, okei, ma lei vede solo lui. Solo la sua bocca, solo le sue mani, solo il suo sorriso, solo lui.
« Ciao Astrid Cooper »

 
 



 


Salve piccoli tesori! Non ci aspettavate così presto, vero? :)
Abbiamo avuto questa idea di scrivere due One Shot sui personaggi principali di 'Always Attract' (per chi non la conoscesse, basta cliccare sul nome per trovare la storia!), un po' perchè ci siamo affezionando a loro sempre di più e un po' perchè ci siamo accorte che alcune cose non erano state spiegate a tempo debito. Perciò qui trovate  Astrid e Luke nel loro primo incontro e Astrid è già fuori come un coppo, ma infondo parliamo di Luke Hemmings! 
Speriamo che vi sia piaciuta, anche se, ovviamente, molte cose non sono state dette, per il semplice motivo che salteranno fuori nel corso della storia! :)
Quindi, nulla, ci piacerebbe sapere cosa ne pensate di questa versione di Luke e di questa Astrid che nella long deve ancora saltare fuori completamente (arriverà presto, non preoccupatevi!). 
Intato vi mandiamo un bacio enorme e vi lasciamo con una foto di Luke Hemmings! 
Love you all,
Sheeva e Free


 
   
 
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