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Autore: yu90    07/07/2014    2 recensioni
HO apportato una modifica all'ultimo capitolo... parte finale scusate
Dopo la grande guerra sul pianeta Gaea, Hitomi e Van si sono separati, ma non hanno mai smesso di pensare l’uno all’altro.
I primi tempi il giovane Re con il ciondolo donatole da lei, quando gli impegni reali glielo consentivano andava a trovarla spesso, ma poi lentamente le sue visite sono diventate sempre meno frequenti, sino ad essere assenti.
Adesso sono passati quattro anni e i contatti sono andati completamente persi.
Hitomi ancora pensa al suo amore,ma è terrorizzata all’idea che lui possa essersi completamente dimenticato di lei.
Lentamente il suo sorriso è andato sparendo, così un giorno decise di raccontare tutto a Yukari, la sua migliore amica di sempre.
Deve avere la certezza che Van non sia stato tutto un sogno…
Che cosa succederebbe se però dopo quattro anni Hitomi riuscisse a tornare su Gaea insieme a Yukari?
Che cosa farà Yukari una volta trovatasi davanti la causa della sofferenza della sua migliore amica?
Soprattutto perché anche lei è sta trasportata su Gaea? Perchè Van ha smesso di andare da Hitomi?
Spero di avervi un po' incuriosito, e volete lasciate una recensione così posso migliorarmi grazie ai vostri
Genere: Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Van se ne stava sdraiato sul letto, Hitomi non era accanto a lui, come succedeva da mesi ormai la notte si alzava per andare in bagno. Si girò su di un lato ed iniziò a sorridere pensando al pancione della donna che amava e che ormai presto avrebbe conosciuto suo figlio, non vedeva l’ora, non aveva fato altro che pensarci dal giorno dell’ecografia.
Improvvisamente un orlo lo fece scattare dal letto, Hitomi  gli diceva di correre, nemmeno il tempo di pensare che già era davanti alla porta del bagno, la spalancò, dinanzi a lui la ragazza stava seduta in terra, le mani sul ventre gonfio le corse incontro, ma scivolò su di una pozza d’acqua.
«Hitomi… tutto bene? Sei scivolata?»  chiese il re sollevandole il volto.
Hitomi stava trattenendo le lacrime, era imbarazzata al punto da non riuscire a parlare, poi sentì un'altra contrazione «Van…» disse iniziando a piangere.
«Che c’è amore?» chiese lui guardandola preoccupato «Mi si sono rotte le acque, sto per avere il bambino…» poi urlò perché la contrazione fu più forte delle altre.
Van senza andare nel panico, si sollevò dal pavimento e con molta dolcezza aiutò la futura mamma ad alzarsi, mise in terra degli asciugamani in modo che non scivolasse. La condusse in camera da letto e la fece stendere «Chiamo tua madre, andrà tutto bene… te lo giuro».
Il futuro papà  compose il numero della casa della mamma di Hitomi che fortunatamente rispose al secondo squillo «Pronto?» disse la dottoressa con la voce impastata dal sonno «Hitomi sta per avere il bambino, fa presto Megumi» poi riattaccò e tornò da lei.
Hitomi si sentiva morire, faceva male, davvero tanto male, non poteva credere che ormai fosse giunto il momento.
Sua madre gli  aveva spiegato come avrebbero agito, il bambino sarebbe nato in casa, per evitare di smascherare Van che non era proprio un terrestre.
Sopraggiunse un'altra contrazione e urlò chiamando Van «VAN DOVE DIAVOLO SEI?» la ragazza aveva smesso di piangere, adesso era furiosa con Van, il dolore non riusciva a farla ragionare.
Arrivarono i coniugi Kanzaki e Megumu subito si mise al lavoro «Allora Hitomi, non sei ancora pronta, dobbiamo aspettare ancora pochi centimetri, ce la puoi fare piccola, respira…» la signora Kanzaki incoraggiava sua figlia, Van restò in piedi accanto alla porta.
«Allora ragazzo ci siamo… presto sarai padre» disse Kei dandogli una pacca affettuosa sulla spalla.
Van scosse un po’ la testa, era come in uno stato di shock , l’uomo sorrise e lo incoraggiò ad andare dalla donna che amava.
« Van è tutta colpa tua… fa male… porca miseria se fa male… » Hitomi era furiosa, sbraitava contro Van, ma era il dolore a farla parlare, questo il re lo sapeva benissimo, Kei aveva passato un intero pomeriggio a raccontargli di come diventavano spaventose le future mamme quando stavano per partorire.
Le diede la mano e lei gliela strinse forte, poi le sorrise dolcemente.
Hitomi sentì il cuore riempirsi di amore per l’uomo che aveva davanti, che nonostante fosse spaventato quanto lei era li a fargli forza, mentre lei non aveva fatto altro che urlargli contro.
Gli strinse la mano forte «Ti amo Van, però fa male… » iniziò a piangere, il ragazzo le carezzo la guancia con la mano libera «Ti amo anche io amore… siamo noi due insieme, puoi farcela sei la donna più forte che abbia mai conosciuto…» poi le baciò la fronte.
«Bene Hitomi, sei pronta, inizia a spingere…»Megumi ordinò alla figlia quello che doveva fare.
Van guardava la donna che amava mettere al mondo il frutto del loro amore.
La ragazza continuava a spingere, fino a quando la signora Kanzaki disse «Vedo la testa… ancora poco e ce l’hai fatta… forza Hitomi…».
Hitomi era sfinita, non credeva di potercela fare, ma poi sentì la mano di Van stringersi ancora più forte intorno alla sua, sentiva il suo Van incoraggiarla perché ormai era fatta, il loro bambino stava venendo alla luce.
Raccolse le ultime forze e poi sempre tenendo la mano dell’uomo che amava diede un'altra spinta, poi un pianto riempì la stanza, ce l’aveva fatta.
«E’ fatta bambina mia… è un bel maschietto…» poi lo avvolse in un asciugamano azzurro e lo porse ad Hitomi che se lo appoggiò al petto «E’ bellissimo… Van nostro figlio è bellissimo…»  poi iniziò a piangere.
Van guardava Hitomi e il bambino, poi diede un dolce bacio alla donna che aveva messo al mondo quel piccolo miracolo e poi al piccolo «Benvenuto al mondo piccolo…» disse stringendosi alla sua famiglia.
Megumi e Kei guardavano quel quadretto familiare con dolcezza, poi l’uomo scattò una foto di quel momento «Kei… hai portato la macchina fotografica?» disse la donna iniziando a sorridere e andando a prendere il bambino per farlgi il bagnetto e controllare che tutto fosse a posto « certo… voglio ogni istante del nostro nipote… Nonna…» disse sorridendo.
 
Megumi tornò poco dopo con il bambino tra le braccia e lo diede al padre « ecco prendilo, conoscetevi un po’ anche voi due…» Van prese fra le braccia questa piccola creatura che indossava una tutina azzurra e un cappellino bianco.
Era piccolo, troppo piccolo, quasi aveva paura di romperlo « ciao piccolo, io sono papà…» disse tenendolo poggiato al suo petto, con una mano dietro la piccola testina «Sapete ragazzi dovete dargli un nome…» disse Kei scattando una foto a Van con il suo bambino tra le braccia.
Van e Hitomi si guardarono e sorrisero, poi Hitomi guardò i nonni e disse «Abbiamo deciso di chiamarlo Shinji come il nonno… mamma, Kei, vi presento Shinji Go de Fanel…».
Nella stanza i nonni restarono senza parole, poi Megumi iniziò a piangere «Gli hai dato il nome di tuo padre…. Non dovevi farlo per me…» disse tra le lacrime la donna.
Hitomi guardò sua madre che piangeva, poi si voltò verso l’uomo che amava e che era stupito quanto i genitori della ragazza.
«Questo bambino ha il nome dei suoi nonni, di Papà che è stato un uomo dolce, forte, che mi ha insegnato tanto e di Re Go, il padre di Van, perché è stato un re buono e giusto, poi senza lui Van non sarebbe qui adesso…» Hitomi sorrise al padre di suo figlio.
Il ragazzo guardò il bambino, poi si voltò verso Hitomi e disse « è stata una bella sorpresa, non me lo aspettavo…» poi guardò suo figlio e disse «Ciao piccolo Shinji Go de Fanel… io sono papà e giuro che ti proteggerò sempre sia tu che la mamma…» poi pose il dito al piccolo che con le sue manine piccole lo strinse forte.
Si Van e Hitomi erano felici e si niente e nessuno adesso avrebbe potuto dividerli.
 
A Fanelia Yukari e Ryu si erano sposati, il piccolo Hikari ormai si era ambientato bene nel regno ed era stato accettato di buon occhio dai sudditi di Fanelia.
Era notte fonda quando Ryu entrò in camera da letto, trovando Yukari con una lunga camicia da notte bianca, seduta sul bordo della finestra.
«Piccola perché non sei a letto?» disse Ryu avvicinandosi alla finestra.
Yukari si voltò verso di lui che la trovò estremamente bella, l’indumento da notte lasciava vedere bene il pancione che ormai la donna aveva «Non riuscivo a dormire… questa piccola peste scalcia quando non c’è il suo papà a letto…» disse mettendosi una mano sul fianco e con l’altra andò ad accarezzarsi il pancione pronunciato.
Ryu sorrise, poi s’inginocchiò davanti a sua moglie e le diede un dolce bacio sul ventre « non fare disperare la mamma, perché dopo lei si arrabbia con papà… adesso dormi amore mio…» poi lo baciò di nuovo.
«A e così io me la prenderei con te… non solo sto diventando enorme per mettere al mondo nostro figlio, ma non posso nemmeno torturarti generale Knight?» disse mettendo un finto broncio.
Ryu la guardò con estrema dolcezza e poi abbracciandola da dietro disse « puoi farmi quello che vuoi, basta che tu non smetta mai di amarmi… ora e per sempre…» terminò baciandola sul collo.
«Questo non accadrà mai, sempre e per sempre io ti amerò…» poi insieme si sdraiarono nel enorme letto, spensero le lanterne sui loro comodini, quando qualcuno bussò alla porta.
Il piccolo Hikari  era entrato stropicciandosi gli occhi « mamma, papà, ho fatto un brutto sogno, posso dormire con voi?» chiese dolcemente il piccolo.
Yukari e Ryu gli fecero segno di avvicinarsi, così il bambino s’infilò nel letto con i suoi genitori.
«Sai Yukari credo che dovremmo farci l’abitudine ad avere il letto pieno… » sorrise carezzando la testa del piccolo.
«Mamma…» disse Hikari, «Dimmi tesoro?» Yukari sorrise al marito e poi tornò a guardare il bimbo « posso dare il bacio della buona notte alla mia sorellina o fratellino?» disse sorridendole.
Yukari gli fece cenno di si con la testa.
Ryu guardava il piccolo che poggiava dolcemente le labbra sul ventre do Yukari e sentì come una stretta al cuore, finalmente aveva una vita vera, aveva una famiglia, finalmente sapeva che cos’era la vera felicità.
 
I mesi passarono e anche Yukari diede alla luce la piccola Haruka , purtroppo per Ryu era una bambina, sperava solo che non fosse tutta sua madre.
 
 
Gli anni passarono e la pace continuava a resistere, presto Van ed Hitomi sarebbero tornati a Gaea con l’erede al trono e loro sarebbero stato nuovamente tutti insieme. Fanelia adesso era un paese ricco, che aveva stretto alleanze importanti.
Yukari era ben voluta dai sudditi e Ryu si era dimostrato un ottimo consigliere  militare, evitando conflitti con i paesi alleati.
 
Sulla terra Van ed Hitomi invece vivevano spensierati la loro vita, il piccolo Shinji cresceva sano e forte, la ragazza era riuscita a laurearsi nonostante il bambino.
Il giorno della sua proclamazione, era la donna più felice del pianeta perché li davanti a lei c’era l’uomo che amava da tutta una vita che teneva tra le braccia il loro bambino che adesso aveva circa un anno.
Ripensò a Yukari, quel giorno non era lo stesso senza di lei, ma sapeva che preso l’avrebbe rivista.
 
Passarono ancora gli anni e finalmente fu l’ora di tornare a Gaea, salutati i suoi genitori, Hitomi partì con la sua famiglia alla volta di Fanelia, sapeva che si sarebbero rivisti prima o poi, intanto però teneva con se l’album di foto che Kei e Van avevano fatto per le donne che amavano.
 
Arrivati a Fanelia, si trovarono davanti Yukari che subito corse loro incontro e abbracciò l’amica «Hitomi finalmente, mi sei mancata tantissimo…» le due donne caddero a terra, suscitando l’ilarità dei presenti.
Ryu si avvicinò piano piano tenendo per mano due bambini.
«Ben tornato Van… posso presentarti Hikari, il mio primogenito Maschio e la piccola Haruka…» disse sorridendo nel vedere sconvolti Van e Hitomi «Yukari avete avuto due gemelli?» disse la ragazza dagli occhi verdi guardando l’amica che sorrideva «No, Hikari ha otto anni, non pensi sia un po’ più grande di Haruka?» disse sorridendo nel vedere l’amica che contava sulle dita «Hitomi, Hikari lo abbiamo adottato,  ma è come se fosse una parte di me…»
 
Hitomi sorrise all’amica e poi presentò il piccolo principe agli amici.
Tutti restarono stupiti nel vedere Re Van con un bambino «Vostra Altezza Re Van, ma voi non siete sposato… come avete potuto essere così irresponsabile» disse un membro del consiglio.
Van sorrise poi Guardò Hitomi e Shinji e disse «Io e Hitomi ci siamo sposati poco dopo la nascita di nostro figlio, quindi se non tri dispiace adesso vorrei farmi aggiornare dalla principessa Yukari, poi presenteremo Shinji al regno… sempre se sei d’accordo?» disse Van guardando sua moglie.
 
 
Van e Yuakri si aggiornarono sul regno, il Re era sorpreso e ammirato dai grandi progressi che la ragazza aveva fatto.
«Cosi avete avuto una bambina… povero Ryu se è come te ha il suo bel da fare…» disse Van uscendo dalla stanza.
In quel momento passo la piccola Haruka che correva per il grande corridoio, inseguita da Merle e Ryu «Principessa tornate qui vi devo finire di vestire… Ryu fa qualcosa ti prego…» Merle piangeva disperata mentre inseguiva la bambina.
«Haruka Knight vieni qui immediatamente è un ordine…» Ryu era stato categorico, ma la bambina corse a nascondersi dietro la mamma.
«Haruka quante volte ti ho detto che fare disperare papà è una mia prerogativa… su fa la brava e va da loro…» così accompagnò la piccola dal padre.
La coppia si sorrise, ormai erano diventati complici e bastava un solo sguardo per capire i pensieri l’uno dell’altro.
 
Venne presentato il piccolo Shinji e Hitomi fu incoronata regina.
 
Fanelia conobbe pace e prosperità per mille anni, Van e Yukari continuarono a governare insieme con i rispettivi compagni e vissero una vita lunga e piena.
Pochi anni dal loro ritorno a Fanelia Van ed Hitomi dettero alla luce una bellissima principessa, Melody  Diana de Fanel.
 
I quattro vissero felici e contenti per il resto dei loro giorni, circondati dai loro figli e nipoti, godendosi la pace che avevano faticosamente ristabilito.
Molti erano caduti in guerra, altre vite erano nate, niente e nessuno aveva osato infrangere l’equilibrio, perché Gaea poteva contare la protezione di due draghi aria e fuoco e l loro sacerdotesse che proteggevano e amavano quel pianeta per loro  prima estraneo, ma che avevano imparato ad amarlo  come amavano i loro figli.


Salve a tutti, eccovi a voi l'ultimo capitolo, è stata davvero dura scirverlo perchpè nopn volevo che la storia finisse, ma purtroppo le cose non pososno durare per sempre, grazie per avermi sostenuto, rin grazio particolasrmente Bj perchp senza il suo incoraggimento non sarei arrivata a questo punto, grazie mille del sostegno e appoggio un bacione
 
  
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