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Autore: lexasmikey    08/07/2014    5 recensioni
Una commedia immersa nell'amore di una giovane adolescente e un calciatore intralciato dagli errori estivi e da indiscrete apparizioni.
Genere: Commedia, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-A che ora hai detto che atterra l'aereo di tuo fratello?- domandò Alicia per l'infinitesima volta. Si passò una mano sulle unghie arrossate e sbuffò impaziente.

Adocchiai il mio orologio da polso. -E' già atterrato, dovrebbero uscire a momenti-

Alle porte scorrevoli iniziò a formarsi una calca di tifosi brasiliani, tutti affaccendati alla preparazione d'accoglienza di mio fratello e il resto della squadra di calcio della nazionale brasiliana.

Sentì tintinnare il telefono sulla tasca dei pantaloncini blu. 'Lex, noi stiamo prendendo le valigie. Quanta gente c'è da quelle parti?'

Sorrisi e digitai una risposta al messaggio di mio fratello. 'Parecchia. Io e Alicia vi aspettiamo al parcheggio dietro. Fate presto'

'C'è anche Alicia?' la domandà non tardò ad arrivare.

Ridacchiai e ridisposi il cellulare in tasca. -Alicia, i ragazzi ci raggiungono al parcheggio. Andiamo-

La mia amica annuì e posò una mano sulla mia spalla. -Carina la banda verde- mi derise.

Scoppiai a ridere insieme a lei e sistemai la banda che tenevo sui corti e lisci capelli biondi , a differenza dei capelli color cenere di mio fratello. -Almeno è abbinata alla maglietta del Brasile- scherzai.

Mi girai in direzione dell'uscita, fino a quando non premetti inavvertitamente il piede contro un paio di tacchi a spillo decorati esageratamente con le pailettes oro.

Oh, che schifo!

-Oh Cielo, scusi!- esclamai, il tono rammaricato. -Va tutto bene?-

Scostò i lunghi capelli castani sulle spalle, il corpo era strettissimo in un vestiario nero e scollato ai fianchi fin troppo definiti. -Sta' attenta ragazzina!- cinguettò, non osai contare quante volte avesse sbattuto le ciglia artefatte viola.

Ma tu sentila!

Mi avvicinai pericolosamente a lei. -Che diavol...-

Alicia si intromise fra noi due. -Lex andiamocene, siamo in ritardo e i ragazzi ci aspettano. Non vorrai mica rischiare di trovare i ragazzi già fuori" mormorò talmente piano che pure io riuscii a sforzo a capirla

Lanciai un ultimo sguardo eloquente alla donna e tornai al mio vecchio piano 'raggiungiamo-quel-maledetto-parcheggio'

-Che stronza, le ho anche chiesto scusa!- borbottai più a me stessa che alla mia amica.

-Ti conviene andarci piano con quella, è Bruna Marquezine- sostenne.

Inarcai un sopracciglio. -Chi?-

-La ragazza di Neymar- continuò.

Sostai in mezzo al marciapiede. -La ragazza di chi?- domandai nuovamente.

La mia amica mi guardò sbalordita. -Avanti, il tipo che gioca con tuo fratello. Capelli castani, occhi verdi, fisico da paura, pelle olivastra..-

Ecco che si accende la lampadina.

-Quella sottospecie di Dio greco con..-


 

Mi sarebbe davvero piaciuto continuare a fare pensieri depravati sul compagno di squadra di David, ma fu proprio in quello stesso momento che vidi un ammasso di capelli ricci sorridermi appoggiato all'auto della mia amica. La divisa del Brasile gli fasciava alla perfezione il corpo alto e atletico. Il mondo mi sembrò un avanzo, stranamente anche la mia amica mi sembrò parte del resto del mondo in quel momento.

-David!- esclamai.

Mollai la borsa per terra, causando un tonfo assordante, e corsi da mio fratello.


 


 

Corsi con una sorprendente velocità quella decina di metri che mi separavano da lui e mi buttai, spoglia di ripensamenti, fra le sue braccia. Allaccia le gambe alla sua vita e mi lasciai andare in un pianto di gioia che mantenevo nel cuore da oltre tre anni.

-Piccola- mormorò, la voce spezzata dall'emozione. -Ti è piaciuta la sorpresa?-

Annuii sulla sua spalla. -Ti prego fammene sempre di sorprese così-

Lo strinsi più forte di quanto avessi potuto reggere, un abbraccio che sarebbe potuto durare un'eternità.

Si slegò e mi appoggiò per terra. Attornì il mio viso tra le sue mani. -Ma fatti vedere, sei diventata uno schianto!-

-Tutto nella genetica dei Luiz!- commentai provando a nascondere la commozione.

Ci fissammo per tutto il tempo di cui sentivamo bisogno, due occhi azzurri sfumati di grigio che non si sono visti per troppo tempo.

David passò lo sguardo oltre le mie spalle. -Alicia, ehi, fatti abbracciare!-

La mia amica avanzò in sua direzione e gli lasciò un timido e rapido abbraccio. -E' bello rivederti, David- disse intralciata.

Si rivolsero un dolce sorriso.

Che teste di cazzo.

Io dopo tre anni avevo capito che c'era qualcosa fra quei due. Gli unici a non saperlo ancora erano per l'appunto proprio loro.

Mio fratello tornò da me, mi cinse le spalle con il suo braccio e avanzammo verso l'auto di Alicia, dove un'intera squadra di calciatori brasiliani assistette al nostro incontro. -Lex, loro sono i miei compagni di squadra. Sono troppi, avrete modo di presentarvi- annunciò, il braccio rivolto verso una ventina di ragazzi in divisa. Mi sorrisero, mi mandarono baci volanti, mi scossero i capelli.. Non mi sembrarono gente ordinaria,almeno, in un primo momento.

-David, tua sorella è decisamente più sexy di te- esclamò uno di loro.

-Senti Marcelo,io lo sono nel mio ego!- affermò mio fratello, i capelli scossi dal vento. -E ragazzi, lei è mia sorella Alexa. Se le state simpatici potrete chiamarla Lex-

Indicai Marcelo. "Tu sei già nella mia lista bianca, baby" scherzai.


 

Avanzò verso di me e schiacciò il pugno contro il mio, una strizzata d'occhio d'intesa.

-Siete liberi ragazzi!-

L'allenatore della squadra della nazionale avanzò alle nostre spalle.

-Dai fans o dagli allenamenti?- ironizzò un giocatore.

-Direi dagli allenamenti. Avete tutta l'estate a disposizione per rimettervi in sesto, ricaricare le energie e rilassarvi. I fans vi perseguiteranno, mi dispiace- si alzarono le risate. -Prima che me ne vada, volete uno strappo fino a casa vostra?- domandò.


 

L'intera squadra acconsentì. Salutarono David, Marcelo, il portiere Julio Cesar e..il Dio Greco.

Oddio come ho fatto a non vederti? mi domandiai mentalmente.

-Neymar, tu non vieni con noi?- domandò l'allenatore.

-No, la mia ragazza è qui- rispose.


 

-Ed è anche piuttosto nervosetta- mormorai. Alicia mi colpì allo stomaco con una gomitata.

-Ahia Alicia, che ti venga un accidene mentre dormi!- imprecai piegandomi in due dal dolore.

Neymar assunse un'espressione confusa. -Cosa?-

Mi rimisi in sesto e cercai di nascondere quanto stesse dolendo il mio povero stomaco in quell'istante.-Oh niente, parlavo con mio fratello- mi affrettai a mentire

-Davvero?- chiese prontamene David.

Scoppiai in una risata isterica.

Lex, contieniti porca puttana.

I ragazzi lanciarono sguardi allarmanti verso le mie parti, io continuavo a ridere. Non sapevo nemmeno io il perché di quell'allegria improvvisa. -Sei proprio simpatico, fratellone!- esclamai.

David strabuzzò gli occhi. -Okay Lex, o io sto invecchiando o tu mi stai facendo invecchiare prima del previsto- commentò confuso.

Tirai un sorriso forzato e sospirai profondamente.

-Meglio andare ragazzi- propose David. -Ci sta tutto nel bagagliaio?-

Alicia aprì il portabagagli e lanciò una sbirciatina al suo interno. -Sissignore!-

-Perfetto, perché darete uno strappo a noi due- saltò fuori Marcelo, indicò l'amico Julio Cesar.

-Neymar! Oddio, sei proprio tu!- esclamò qualcuno raggiungendoci.

Misi a fuoco il volto della persona e rischiai di strozzarmi con la mia stessa saliva.

Oh no. No vi prego no. Com'era la pubblicità? Ah sì; facile.it, facile.it, facile.it

Non funzionò un granché perché la stessa ragazza con cui mi scontrai pochi istanti prima ci stava raggiungendo rumoreggiando, impedita, sull'asfalto della strada con i suoi tacchi vertiginosi.

Adocchiai Marcelo, si trattenne dal riderle in faccia.

-Bruna! Anche Davi Lucca è qua?- domandò Neymar.

Il sorriso della ragazza si spense all'istante. -Io vengo qui da Manaus e la prima cosa a cui pensi è quel moccio...voglio dire, no non è qui con me- balbettò sporgendo il labbro inferiore.

Gli occhi luccicanti di Neymar si spensero all'istante.

Deve essere una persona importante questo Davi.

Neymar si avvicinò controvoglia alla ragazza e le lasciò un rapido bacio. -Un bacetto, ma dopo prolungheremo la faccenda- ammiccò lei.

Inorridii.

Ma sei seria?

-Che ne dite di andarcene, non ho voglia di assistere a questioni private- annunciò David.

-Bella idea, Alicia guida tu, ho già i conati di vomito- annunciai. Afferrai mio fratello per mano e iniziammo ad avanzare verso il veicolo.

-Ancora tu ragazzina?- sbottò Miss non-ti-azzardare-a-pestarmi-la-pedicure. -Non ti è bastato avermi sporcato le mie scarpe nuove? Ora devi anche rovinarmi l'incontro con il mio ragazzo?- domandò.


 

Lasciai andare la mano di mio fratello e mi avvicinai ai due. -Credevo di averti già chiesto scusa, o era solo una fandonia per farmi capire che stai con una persona di tanta importanza?- domandai in totale serenità.

S'infastidì.

Spostò i lungi capelli di lato e rumoreggiò con la gomma in bocca. -Hai qualche problema in riguardo? O hai qualche problema con me?-

-Con te? No, ti pare? Sono testimone della Ninguém é Perfeito. Come posso avere problemi proprio con te?- chiesi finta ingenua.

Alicia portò una mano davanti alla bocca, Marcelo e David emisero un suono buffo trattenendo le risate.

Rinquadrai lo sguardo confuso di Bruna. -Non ho capito niente- ammise.

-Strano- aggiunsi.

-Aspetta- portò una mano davanti alla bocca -ci sono! Quella non è un'associazione per malati mentali. Vero amore?- domandò a Neymar.

Quest'ultimo guardò altrove, sarebbe sicuramente crollato.

-Aha! Visto ragazzina!- batté le mani. Ma improvvisamente il sorriso si spense. -Aspetta, stai dicendo che..-

-Scusa cara, ora devo andare. Un giorno ti lascerò il bigliettino da visita. Hasta la vista!-


 

Corsi in auto e presi posto vicino a Marcelo, dietro. Sporsi la testa verso il finestrino. -E per la cronaca quelle scarpe fanno proprio cagare, le ho solo rese più presentabili!- ammisi.

Bruna spalancò la bocca e guardò il suo ragazzo stupita. Imprivvisamente vidi lo sguardo di lui farsi più intenso in mia direzione, così mi sedetti composta e spostai lo sguardo altrove.

-A domani Neymar! Ricordati l'indirizzo, ci vediamo alle otto!. gridò David dal finestrino.

Il ragazzo alzò la mano e mandò un saluto a tutti. Si soffermò sul mio sguardo per tutta la durata del tragitto in parcheggio.

Sei così bello..

-Lex, sei una forza!- esclamò mio fratello. Allungò la mano dietro il sedile e ci appoggiai il mio cinque.

"Cosa succede domani? Devi andartene?" domandai in allerta.


 

David girò il capo verso di me. -Certo che no! Hai sentito il mister, abbiamo tutta l'estate libera. Ho invitato la squadra da noi, papà non vedrà l'ora di conoscerli-


 

Sbuffai. -David, hai ventitré anni e ancora pensi alle impressioni di nostro padre?-


 

"E tu ne hai diciotto anni e già te ne freghi?"


 

-Sto amando tua sorella- s'intromise Marcelo staccando gli occhi dal cellulare.


 

Sorrisi e gli strizzai l'occhio.


 

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Qualcuno bussò alla porta di camera mia.


 

-Sono nuda!- gridai, sotterrai la testa sotto al cuscino e chiusi gli occhi.


 

-Non ci credo piccola, guarda che entro!- rispose David.


 

Sbuffai e andai ad aprire. -Stavo prendendo sonno razza di...wow. Fratello, sei una meraviglia!- esclamai.


 

David si sistemò la cravatta e sorrise pago. -Come sto?- domandò retorico.


 

-Da schianto! Wow, sembra proprio che tu debba fare una proposta di matrimonio- ironizzai. Il sorriso di David si spense e cercò di appoggiare lo sguardo altrove. Portai le mani in testa. "Oh mio Dio, tu farai una proposta di matrimonio!" urlai


 

Mi incitò a fare silenzio."Non è una proposta di matrimonio, ma di fidanzamento" mi corresse. Appoggiò una mano sulla mia spalla.

-Non puoi- affermai.

Mio fratello inarcò un sopracciglio e mi squadrò con aria di sfida. -Che diavolo stai dicendo?-

-No no no, non puoi. Alicia è innamorata persa di te, anche se non me lo ha mai detto, ma ti ama davvero.E anche a te piace lei, poi se venisse a sapere che c'è un'altra.."

-Ehi ehi ehi, frena. Alicia prova davvero qualcosa per me?- domandò aspettando di vedere la mia testolina andare su e giù. -allora sarà tutto più facile!-

Assottigliai gli occhi. -Come?-


 

David mi prese fra le braccia. -E' lei a cui voglio chiedere di essere la mia ragazza!- esclamò, gli occhi lucidi dalla felicità.


 

-Oddio questa sì che è una bella notizia!- esclamai insieme a lui. Corsi a prendere il telefono e digitai il numero della mia amica.

-Che diavolo fai, non glielo vorrai mica dire. Ho preparato una festa per farlo, Lex!- mi redarguì.


 

-Taci David, le voglio solo ricordare di mettersi un bel vestito- bisbigliai.


 

Mio fratello sorrise a trentadue denti e tolse il disturbo, in tutta la sua eleganza in giacca e cravatta.


 

-Lex!- La voce di Alicia echeggiò dall'altro capo del telefono.


 

-Ciao Alicia, non ho molto tempo e non posso dirti niente. Ti voglio a casa mia per la festa, hai un'ora per essere bellissima e metterti il vestito più bello che tu possieda. Ciao, ti voglio bene, un bacio-

Staccai la telefonata e buttai il cellulare sulla scrivania. -Ok, ora mi devo preparare- mormorai tra me e me.


 

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-Lex, la gente sta già arrivando. Sei pronta?- domandò mio padre, un uomo sulla cinquantina troppo affascinante per avere quell'età.

-Mi sto asciugando i capelli, arrivo tra un po'- gridai sovrastando il suono dell'asciuga-capelli.

Pettinai i miei corti capelli biondi e portai la frangetta a destra. Sciolsi il nodo dell'asciugamano e indossai un paio di pantaloncini neri e una camicia a maniche tre quarti bianca.

Lanciai le ciabatte di lato e perquisii tutta la stanza alla ricerca delle mie nuove e, tra l'altro, uniche scarpe con il tacco.

-Papà!- gridai, ma non ricevetti nessuna risposta. -David!- gridai poi, ma neanche mio fratello rispose. Sbuffai e uscii da camera mia, attraversai scalza le scale e mi illusi di non trovare ancora nessuno degli invitati.

-David, hai visto le mie scarpe?- domandai scendendo i gradini a grandi falcate, fino a quando sotto ai miei occhi non si presentò una calca di persone, una più elegante dell'altra. Avevo la terrificante sensazione che tutti gli sguardi fossero proiettati su di me.

-Oh merda- mormorai tra di me. Diedi un'occhiata veloce alle persone che riempivano il piccolo spazio dell'ingresso, fino a quando non incontrai due occhi verdi che contrastavano la sua pelle olivastra.

Chissà come dev'essere vedere quei due occhi meravigliosi da vicino.

Mi stava guardando anche lui, ma il suo sguardo mi rassicurava rispetto alle occhiate curiose degli altri. In giacca e camicia, era appoggiato al ripiano dell'ingresso, i capelli castani sistemati all'insù. La camicia bianca fasciava il suo corpo perfettamente lasciando intravedere gli addominali definiti.

Lo sguardo scivolò sulla figura che aveva di fianco. Avrei pensao di vederlo con l'unica compagnia della sua ragazza, ma mi accorsi che alla sua sinistra un giovanotto lo teneva dolcemente per mano. Il bambino era biondo e non avrebbe sicuramente superato i quattro anni.

Era così bello quel bambino. E aveva un modo di arricciare le labbra così simile a Neymar. Forse era suo fratello, oppure suo nipote..

Ripostai lo sguardo su Neymar. Mi squadrò e accennò un mezzo sorriso.

Ricambio? Cosa devo fare?

Forzai un sorriso timido e rivolsi lo sguardo a tutti gli altri. -Scusate, stavo semplicemente cercando le mie scarpe. Ma continuate pure la festa- balbettai impacciata.

David era appoggiato alla colonna d'ingresso a ridersela. Gli alzai un simpatico dito medio e andai nello sgabuzzino alla ricerca delle mie scarpe.

-Dove diavolo sono finite le mie scarpe?!- esclamai entrando in cucina.

Mio padre appoggiò il bicchiere d'acqua sul lavello e si schiaffeggiò la fronte. -Non dirmi che erano quelle nere con il tacco-

-Erano quelle nere con il tacco, e il sol fatto che tu abbia usato un tempo passato mi fa intendere che tu le abbia buttate.- dissi tutto d'un fiato.

-Mi dispiace- disse in mortificato.

-Non ti preoccupare, mi piace stare scalza!- allaccia le braccia attorno al collo di mio padre, cercai di rassicurarlo -ti voglio bene lo stesso- scherzai.

Ridemmo entrambi e tornai alla festa, raggiunsi mio fratello. -E' arrivata Alicia?- domandai.

-Secondo te cosa sto fissando da un quarto d'ora?- domandò a sua volta retorico. Mi passò un braccio sulle spalle e mi lasciò un dolce bacio sulla nuca. -Dici che andrà bene?-

Sorrisi. "Starete benissimo insieme" risposi.

-Io procedo, non sto più nella pelle- ammise. Si staccò da me e raggiunse il centro della sala.

Io andai da Alicia e la salutai. -Bella festa eh?-


 

La mia amica si sistemò il vestito viola, aveva un cinturino all'altezza dello stomaco. -Niente male, ma ancora non riesco a capire perché tu mi abbia praticamente ordinato di mettere un vestito elegante. E poi, perché sei scalza?- domandò.

Mi strinsi nelle spalle. -Hai presente mio fratello? Quello di cui hai una cotta che credevi io ne fossi all'oscuro?-

Alicia impallidì. -Te lo avrei detto, giuro, ma è tuo fratello. Non volevo che ciò influenzasse la nostra amicizia. Insomma, so che abbiamo una differenza di un paio d'anni, ma sei lo stesso la mia migliore amica- farfugliò.

Appoggiai una mano sulla sua spalla.-Alicia, niente rovinerà mai la nostra amicizia. Intesi? E ora stai molto attenta, perché sta per succedere una cosa molto importante-

In quell'attimo preciso David si mise in piedi sul tavolo del salotto, un bicchiere di champagne sulla mano. -Ehi amici, devo dirvi una cosa importante. Avvicinatevi qua- chiamò a gran voce.

Le chiacchere si placarono e la calca si radunò in salotto.

Girai il capo e incontrai il viso di Neymar, la mano ancora su quella del bambino, entrambi i loro sguardi erano rivolti splendenti a mio fratello. Forse lui lo sapeva, il giorno prima mio fratello mi aveva rivelato che erano grandi amici. Scossi la testa e tornai alla proposta che si sarebbe ultimata.

David si passò una mano sui ricci, evidentemente troppo nervoso. -Prima di tutto farei un grandissimo applauso alla nazionale Brasiliana che si è riunita qui stasera-

Un boato di applausi si alzò per la sala. Applaudii anche io. -Vi voglio ringraziare con tutto il cuore ragazzi. Stiamo realizzando i nostri sogni insieme e con voi è tutto più facile e soprattutto divertente. Quando mi alleno o gioco al Chelsea, lo faccio per dimostrare a tutti che anche fuori dal mio Paese posso essere qualcuno, ma quando sono con voi mi sento David, lo svitato che fa foto compromettenti da mettere online-

I ragazzi risero. Neymar fece un passo avanti, ora mi affiancava alla mia destra.

-Voglio ringraziare la mia famiglia. Mia madre è sempre stata il mio punto di riferimento-

Abbassai lo sguardo.

Ci risiamo.

Con la coda dell'occhio vidi Neymar girare il capo verso di me.

-Perderla è stato orribile, ma lei è con me. E' sempre stata fiera di me, e io ne sono più che soddisfatto-

Altri applausi.

-Voglio ringraziare mio padre- papà fece il suo ingresso in salotto.


 

-Che mi ha sempre spinto ad alzare la posta in gioco, e mi ha sempre spronato a dimostrare agli altri che posso farcela. Sempre.- alzò lo sguardo su di me. -Poi devo ringraziare quella biondina là in mezzo- mi indicò.

I ragazzi mi guardarono sorridendo.

-Tu Lex, sei semplicemente la cosa più strabiliante e pazzesca che la vita abbia deciso di donarmi. Si parla di cagate con tono seccato, ma le cagate che fai tu, e fidati che ne fai molte, sono una delle poche cose che mi danno la forza di andare avanti. Mi hai sempre preso per il culo sperando che io possa dare il meglio di me e non riuscirò mai a ringraziarti abbastanza. Tu, Lex, sei la mia donna. Non importa quante persone prenderanno il tuo cuore e ti prometteranno amore eterno, tu sarai sempre la mia unica donna, e ti voglio un bene da stare male- ammise con parole che mi entrarono nel cuore e mi fecero salire le lacrime agli occhi. -Non importa quanti ostacoli ci saranno in mezzo a noi. Devi solo ricordarti una cosa importante: io e te bimba*-

Sorrisi dolcemente. -Io e te fratello- ripetei le stesse parole del nostro motto di fronte a tutti. Loro non sapevano che quelle parole furono inventate da noi il giorno del funerale di nostra madre. I ragazzi ripresero ad applauridire, Neymar pure lo fece.

Sorrisi commossa e gli strizzai l'occhio,ammiccando, per alleggerire la situazione.

David rispose alla mia strizzata d'occhio e tornò con lo sguardo sugli amici. -Ehi, aspettate. Devo ringraziare anche un'altra persona- annunciò.

-Sono io amore mio?- domandò Marcelo.

Altre risate. -No, caro. Voglio chiedere ad Alicia di raggiungermi-

La mia amica mi guardò sorpresa. -Cosa?- domandò in un sussurro, evidentemente troppo confusa.

Mi avvicinai al suo orecchio. -Ti prego, sali e non fare domande-

Inghiottì a vuoto e raggiunse David, le diede la mano e lei l'afferrò.

-Sai, sono parecchi anni che io e te ci conosciamo. Me ne sono andato tre anni fa, quando mi hanno dato il titolo ufficiale in Inghilterra poi a Manaus. In questi tre anni mi sono reso conto di una cosa importante, che forse io stesso non sapevo di provare- iniziò. Alicia tenne saldamente la mano di David, vedevo da cinque metri di distanza come lei cercava sempre di più il suo sguardo.

-Non pensi che starebbero così bene insieme?- domandò vicino al mio orecchio.

Mi girai appena, giusto per rivedere i suoi occhi. -E' la stessa cosa che gli ho detto prima- ammisi.

Neymar mi sorrise, tornò con lo sguardo sui due.

-Non ti consideravo solo come la migliore amica di quella svitata di mia sorella-

-Piantala di tirarmi in mezzo, stai diventando paranoico!- sbottai.

David mi strizzò l'occhio e tornò con lo sguardo su Alicia, le prese anche l'altra mano. -Il fatto è che mi piaci Alicia, mi sei sempre piaciuta, ma temevo di fallire come amico, o come fidanzato. Facevo irruzione a casa tua con la scusa di vedere Lex, quando invece lo facevo solo per vederti-

-Ruota di scorta, eh? Questa pesa sorella- commentò Thiago.

-Ci sono sempre io per te- s'intromise Marcelo.

-Questo sì che è rassicurante. Grazie- ironizzai.

David e Alicia risero, entrambi in presa dal nervosismo. Il petto di Neymar si alzò e si abbassò incessantemente, era divertito.

-In questi tre anni ho capito che potrei anche amarti, ma ora so solo che vorrei dare un'occasione a noi e a cosa potremmo essere, perché la vita va vissuta tutta e io voglio averti accanto in tutto e per tutto. Mi vuoi dare la possibilità di amarti e renderti felice come non mai?- domandò infine.

Che belle parole

Alicia trattenne le lacrime. -Dio, e me lo chiedi pure? Lo stai già facendo!- esclamò. Allacciò le braccia attorno al collo di mio fratello e David le lasciò un tenero bacio sulle labbra. Applaudimmo tutti e tutta la squadra raggiunse mio fratello per congratularsi.

Avanzai verso Alicia e la strinsi forte. -Sono così felice per voi!- ammisi.

-Grazie Lex, grazie di tutto- mormorò fra le lacrime.

-Oh taci sciocca-

Ci abbracciammo nuovamente.


 

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La festa stava proseguendo per il verso giusto. David e Alicia non si sono staccati per un secondo e io non volevo dare a loro nessun disturbo, così abbandonai la festa e ragginsi il balcone sul restro a in cui non andava mai nessuno.

Mi appoggiai alla grondai e fissai l'immensa distesa di mare che mi si presentava davanti agli occhi. Era stato proprio David a scegliere e a comprare quella casa, esattamente come a Rio. Prendemmo una casa a Rio in cui trascorrerci le vacanze, ma erano ormai tre anni che restò abbandonata.

-Non ti piacciono le feste?- domandò qualcuno alle mie spalle.

Non ebbi neanche bisogno di girarmi.

Sospirai profondamente. -Che fai, mi segui?- chiesi.

-E' quasi facile notare la tua assenza- ammise.

-Come se mi conoscessi da una vita- commentai.

Mi affiancò, appoggiò i gomiti alla grondaia. - Sai, tuo fratello parlava spesso di te. Ero quasi ansioso di conoscerti-

-Eccomi qua- scherzai. -E dimmi, che fine ha fatto la tua ragazza?-

Neymar ghignò. -E' dentro con gli altri e poi le ho chiesto di badare a Davi per qualche minuto-

-Chi è Davi?- domandai?

I cazzi tuoi mai, eh?

-Mio figlio, il bambino che era con me prima- annunciò.

Ok, ora le telecamere escono da qualche parte e tutti mi diranno che sono stata presa per il culo, perché...LUI HA UN FIGLIO? Che razza di scherzo è mai questo?

-So cosa stai pensando, sono ancora giovane- azzardò.

-In realtà savo pensando ad un'altra cosa. Quel bambino è chiaro e biondo, tu sei..-

-Più scuro?- mi precedette.

Strabuzzai gli occhi.-Non prenderla come una cosa negativa. D'altronde i ragazzi abbronzati affascinano- ammisi.

Ghignò. -Qualcuno mi trova affascinante- cantilenò.

-Non sparare cazzate! Non mi riferivo a te!- esclamai.

-Si, certo- mormorò ridendo.

Mi lanciò un ultimo sguardo, prima di appoggiarsi al balcone e fissare l'immensa distesa di blu.

Portai le braccia al petto, attirando la sua attenzione.

-Ehi tieni- disse, poi mi adagiò la giacca nera sulle spalle. -Fa un po' freddo stasera-

-Già..grazie- balbettai.

In quell'istante sentimmo la porta di vetro aprirsi di scatto. -Neymar stiamo per fare la foto di quadra. Ti stanno aspettando tutti- lo avvertì Thiago.

-Arrivo subito-

Thiago se ne andò e Neymar girò nuovamente il capo verso di me. -Ora devo andare- annunciò in un sussurro.

-Non ti sto trattenendo- scherzai.

Si accarezzò il mento. -Questo è quello che pensi tu- disse, poi se ne andò.

Sospirai profondamente e proiettai lo sguardo all'orizzonte. Ma improvvisamente sentii dei passi dietro di me e mi sentii afferrare per le braccia. Tutto accadde come nelle favole, a rallenty. Mi girai quel poco che mi bastava per incontrare di nuovo quei due grandi occhi verdi. Proiettò lo sguardo sulle mie labbra prima di affondarci le sue e tenermi saldamente per i fianchi. Portai le mani sui suoi capelli morbidi e freschi.

Non so dire con precisione quantò durò quel bacio, posso solo dirvi che fu il bacio più coinvolgente che ebbi mai ricevuto.

-Sei bellissima- mormorò, la fronte appoggiata alla mia.

Anche tu,, oh non ne hai idea.

Però c'è qualcosa che mi frena..

-Non posso..io, scusa devo rientrare- balbettai

Appoggia la giacca sul suo avambraccio e tornai a festeggiare con mio fratello e Alicia.

Avevo appena baciato un ragazzo fidanzato, per non parlare della parte in cui lui era il padre di un meraviglioso bambino.


 

 


 

TERRA CHIAMA LETTORI!

Salve a tutti, sono Zara e questa è la prima vera storia che pubblico. Ho deciso di mettere in mezzo i calciatori brasiliani perché li trovo tutti dannatamente attraenti e degni di essere gli elementi principali della mia storia.

E anche perché la mia fantasia è alle stelle.

Spero che questo "intro" vi piaccia.

Vi prego di recensire e lasciarmi un vostro parere.

Alla prossima!

  
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