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Autore: Vals Fanwriter    08/07/2014    3 recensioni
Huntbastian Week 2014 | Raccolta di OS | Fluff, Sentimentale, Introspettivo
Dal primo capitolo: "Era certo al cento per cento che Hunter ci tenesse tanto al suo disegno e che non avrebbe mai perso tempo prezioso per aiutarlo e invece, eccolo lì, a disegnare esattamente ciò che Sebastian aveva in mente: due bambini che si tengono per mano. Colora velocemente il disegno, mentre Sebastian finisce di dare vita al batuffolo bianco sul foglio di Hunter. Alla fine, si scambiano di nuovo i fogli e si rivolgono un sorrisino complice.
‹‹Sarà il nostro segreto.››
‹‹Sì, non lo diciamo a nessuno.››"
Genere: Fluff, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Hunter Clarington, Sebastian Smythe
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Okay, diciamo che volevo dare il mio contributo a questa week, ma fa davvero troppo caldo per spremersi le meningi. Ecco perché ho approfittato del primo prompt, “infanzia”, per scrivere una mezza cosa stupida. Insomma, non potevo lasciarmi scappare un’occasione per scrivere una babies. È una scemenza di poco più di 600 parole ed inizialmente l'avevo postata solo in pagina, ma poi ho scritto anche la seconda shot e quindi ho deciso di creare una raccolta su efp. Spero vi piaccia, buona week a tutti! :3
 



 
 

Sebastian ha un foglio bianco davanti a sé, ma non ha la minima idea di cosa farsene e, di conseguenza, sta continuando a fissarlo, da ben dieci minuti, con un broncio sulle labbra e l’aria truce. La maestra ha fatto un assegno alla classe: ha chiesto ai bambini di disegnare qualcosa che li fa sorridere e che rende più belle le loro giornate, ma a Sebastian non è venuto ancora in mente nulla. Si è guardato intorno per un bel po’, come cercando qualcuno, o qualcosa, che gli suggerisse un’idea  valida, poi ci ha rinunciato; ha incrociato le braccia al petto, si è poggiato con la schiena alla sedia e si è messo in sciopero.

“È un disegno troppo difficile” si è detto e ha continuato a litigare silenziosamente con il foglio bianco.

Ogni tanto, scocca uno sguardo ai fogli degli altri bambini, forse per prendere spunto, ma quelli non fanno altro che disegnare i genitori, i fratellini, le sorelline, o gli amici di scuola. Lui, volendo, potrebbe disegnare sua madre, l’unica che lo asseconda e lo fa felice ogni giorno. O quasi. Il problema è che succede, anche se raramente, che sua madre lo sgridi, e lui è talmente abituato ad essere coccolato che, quando poi accade, si sente come tradito. Ecco perché quello non è il momento giusto per disegnarla – quella stessa mattina lo ha rimproverato per un capriccio e sono ancora in faida aperta. Fratelli o sorelle, poi, Sebastian non ne ha. Un amico del cuore? Hunter è quello che ci si avvicina di più.

Ha il banco congiunto con il suo e gli siede di fronte, impegnato a completare il suo disegno – che Sebastian non ha idea di come interpretare – con la lingua stretta tra i denti, un colore in mano e lo sguardo concentrato.

‹‹Che disegni?›› prova a domandare Sebastian.

‹‹Il mio gatto›› risponde Hunter senza staccare gli occhi dal foglio.

Sebastian si sporge un po’ di più sul tavolo, inclina la testa di lato per vedere meglio il suo disegno, e storce le labbra, convenendo che ciò che vede sia più simile a una nuvola di zucchero filato – in effetti la coda del gatto di Hunter sembra quasi un bastoncino di legno, sul foglio.

‹‹Tu non disegni niente?›› chiede Hunter, smettendo di pigiare e far roteare la punta del colore sul foglio, per disegnare i due pallini neri che dovrebbero fare da occhi al suo gatto, e sollevando lo sguardo curioso sul compagno.

‹‹Non so che fare.›› Sebastian scrolla le spalle e sbuffa. ‹‹E la maestra mi sgrida se non disegno.››

Il bambino stringe le labbra, onde evitare che il nodo alla gola, che ha sentito formarsi nel dare voce ai suoi pensieri, si tramuti in lacrime. Vede Hunter spostare lo sguardo sulla maestra che sta girando per i banchi, abbastanza lontana da non sentirli o vederli, prima di prendere il foglio su cui ha fatto il suo disegno e scambiarlo con quello di Sebastian, ancora bianchissimo.

‹‹Finisci quello, io ne faccio un altro›› dice, mettendosi subito al lavoro.

Sebastian lo guarda per un lungo momento, con la bocca aperta e lo sguardo stupito, fino a che Hunter non lo costringe a destarsi con un: ‹‹Muoviti, se no la maestra se ne accorge.››

Era certo al cento per cento che Hunter ci tenesse tanto al suo disegno e che non avrebbe mai perso tempo prezioso per aiutarlo e invece, eccolo lì, a disegnare esattamente ciò che Sebastian aveva in mente: due bambini che si tengono per mano. Colora velocemente il disegno, mentre Sebastian finisce di dare vita al batuffolo bianco sul foglio di Hunter. Alla fine, si scambiano di nuovo i fogli e si rivolgono un sorrisino complice.

‹‹Sarà il nostro segreto.››

‹‹Sì, non lo diciamo a nessuno.››





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