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Autore: Xandalphon    08/07/2014    4 recensioni
Una cosa che mi ha sempre incuriosito, forse perché sono 'bastian contrario' per natura e i personaggi un po' reietti dai gusti generali mi affascinano, è come Danzo sia diventato quello che è, ovvero il personaggio più odiato del fumetto! Beh, ecco a voi una storia sull'infanzia e la giovinezza dei due amici nemici, in lotta per il titolo di Sandaime: Danzo e Hiruzen.
Genere: Azione, Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Danzo Shimura, Hiruzen Sarutobi, Kagami Uchiha, Nuovo Personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza | Contesto: Prima dell'inizio
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1)Un nuovo edificio nel cuore del villaggio

 

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Con un po' di ritardo sul programma, l'edificio era finito. Era una casetta decisamente anonima, per l'importante ruolo che avrebbe dovuto assumere, a detta di Hashirama.

 

Francamente, per quanto capisse che l'idea non era affatto stupida, Tobirama dubitava che funzionasse: Un'accademia per insegnare le basi nel ninjutsu ai ragazzini? Bah...

 

Probabilmente nessun clan avrebbe accettato di lasciare l'educazione dei propri pargoli a qualcuno di estraneo. Vero, suo fratello gli ribadiva sempre cose come 'inculcare la volontà del fuoco nelle nuove generazioni' o che 'non esistono solo pochi grandi e potenti clan. Tutti possono imparare il ninjutsu!'. Ma tra il dire e il fare c'era di mezzo il mare, diceva un saggio proverbio. No, quello sarebbe stato un fiasco, ne era sicuro...

 

Eppure c'era una forza che non sapeva ben definire che lo induceva ad andare fino in fondo a quella triste farsa. Non era solo la volontà di portare avanti i progetti del suo defunto fratello... Era come se il suo cuore stesse cercando di dirgli qualcosa, anche se non sapeva dargli un senso compiuto.

 

Ma, in fondo, non era lui quello bravo a leggere nel cuore delle persone, in famiglia...

 

Alla fine, il giorno tanto atteso dell'apertura, giunse. E, come previsto, i numeri erano deludenti. C'erano una dozzina di mocciosi che probabilmente avevano imparato da poco a correre e saltare, che non dovevano avere più di sei anni. Per quelli c'era bisogno di una baby sitter, altro che un maestro ninja. Vero che lui, a cinque anni, conosceva già parecchi modi per uccidere... Ma non tutti avevano quel talento, per non parlare del fatto che si trattava perlopiù di figli di civili... Gente che al terzo compleanno dei propri marmocchi regalava giocattoli, non kunai e shuriken.

 

Invece, di più grandicelli, sui nove-dieci anni, ce n'erano appena la metà: sei. Tre di clan noti e tre di famiglie completamente sconosciute.

 

Il primo era un Sarutobi. Prevedibile... Quando si trattava di mostrare di essere fedeli, qualsiasi fosse il modo, quel clan era in prima linea.

 

Il secondo, con suo sommo stupore, era un Akimichi. Probabile che i genitori avessero perso una scommessa con dei Nara e degli Yamanaka. Sì, era senza dubbio l'ipotesi più plausibile.

 

Il terzo... Un Uchiha? Oh, kami... Ma sì, aveva un senso, in effetti. Quei bastardi avevano la coda di paglia e per dimostrare la loro sottomissione e la loro buona volontà, ecco che mandavano avanti un agnellino sacrificale. Se cercavano di intenerirlo, però, cascavano male.

 

***

Invece dei loro omologhi di buona famiglia, i tre perfetti sconosciuti, due maschi ed una femmina, avevano uno sguardo allegro ed entusiasta. Sembrava che non vedessero l'ora di misurarsi. Forse sentivano di avere tutto da dimostrare, o forse erano semplicemente curiosi di entrare in quel mondo per loro tanto affascinante quanto sconosciuto.

 

Tobirama mollò il sensei designato nelle grinfie dei bambini più piccoli (non osava pensare cosa gli avrebbe fatto quella peste della piccola Tsunade. Aveva solo quattro anni, ma la sua iperattività avrebbe sfiancato un toro...) e si fiondò direttamente sui sei 'grandi'.

 

Voleva capire quali trucchetti conoscevano già, quei marmocchi.

 

“Ragazzi... Non sono molto bravo con i convenevoli, per cui andiamo al sodo. Dopo tutto, siete qui per questo no? Per oggi, e solo per oggi, il Nidaime hokage si prenderà la briga di allenarvi. Ma innanzitutto, vorrei che mi mostriate che sapete fare, per valutare il vostro livello di partenza. Che ne dite di un bel tre contro tre?”

 

Prevedibilmente, nel piccolo Sarutobi si fece largo un ghigno strafottente e sicuro di sé. L'Uchiha sembrava impassibile, mentre l'Akimichi annoiato.

Lo spettacolo vero era negli sguardi degli altri tre, Shimura, Utatane e Mitokado... In loro balenava un misto inestricabile di grinta e terrore. Erano ansiosi di mostrare quanto valevano, ma allo stesso tempo temevano di far figuracce.

 

Giusto per scombinare un po' le loro certezze, Tobirama assortì i due gruppi.

 

“Hiruzen Sarutobi con Koharu Utatane e Homura Mitokado... Kagami Uchiha con Danzo Shimura e Torifu Akimichi. Forza, ora stupitemi. Ma senza farvi troppo male, mi raccomando!”

 

“Ma... Con questi due non sanno nemmeno da che parte di prende un kunai! Non posso vincere in queste condizioni!”

 

“Allora insegnaglielo, Hiruzen-kun, così avrai più possibilità.”

 

“Ma...”

 

“Niente ma, giovane Sarutobi. Di questo passo vorrà dire che non diverrai nemmeno un genin.”

 

“Ufff... Okay, Nidaime Hokage Senju sama...”

 

Dall'altra parte, mentre Tobirama sgridava Hiruzen, Kagami lo prendeva in parola: estrasse un kunai e lo mostrò sorridente a Danzo, cercando di spiegargli alla bella e meglio, quale fosse il modo migliore per lanciarlo contro un nemico.

L'Hokage non era molto propenso a lanciarsi in complimenti verso un Uchiha, ma quel gesto sincero e disinteressato lo colpì profondamente. Forse ogni tanto qualcuno ne nasceva, in quel clan, con una pasta diversa, in fondo.

 

La lezione non poté, però, protrarsi molto a lungo. Senza porre tempo in mezzo, infatti, l'impaziente Hiruzen si scagliò contro quello che era convinto fosse l'anello debole del gruppo avversario, quello scricciolo poco cresciuto di Danzo. Troppa foga. Lo Shimura scartò agilmente di lato. Forse era vero che non sapeva lanciare bene un kunai... Ma certo non difettava in destrezza. Come un cane cui abbiano pestato a sorpresa la coda, Hiruzen fissò con feroce il civile che aveva osato fregarlo in quella maniera idiota. Sentiva su di sé gli insopportabili sorrisetti di compatimento dell'hokage. E perfino i suoi due inutili compagni avevano l'ardire di ridacchiare! No, quello stronzetto l'avrebbe pagata cara...

 

A dire il vero, la sua percezione delle cose era leggermente alterata dalla frustrazione. Homura e Koharu, infatti, avevano ben altro da fare che ridere di lui. Kagami, assicuratosi con soddisfazione che il suo nuovo compagno sapeva tenere perfettamente testa a quella testa calda di Sarutobi, fece un cenno di intesa a Torifu e scattarono. Quest'ultimo si raggomitolò a palla e si lanciò rotolando sui nemici, mentre Kagami lanciò con precisione chirurgica una pioggia di shuriken. I loro avversari potevano scegliere: o evitare gli uni o evitare l'altro. Ma sfuggire ad entrambi... Impresa ardua. Eppure valeva un tentativo. Homura spiccò un salto verso l'alto, lanciando una serie di kunai per deviare le stelle dell'Uchiha. Purtroppo, la sua mira non fu altrettanto precisa e non fu in grado di mutare completamente la loro traiettoria. Si reputò comunque soddisfatto che l'avessero colpito solo di striscio. Soddisfazione prematura. Pensando che Torifu potesse rotolare solamente in linea retta, atterrò dal suo balzo in un luogo da lui reputato erroneamente sicuro. A malapena vide il 'proiettile umano' curvarsi e puntare su di lui. Finì sbalzato contro un albero. Koharu, dal canto suo, fu più veloce e approfittò dello scudo involontario fornito da Homura per saltare provvidenzialmente su un albero.

 

Dal lato opposto del campo, nel frattempo, Hiruzen era passato all'artiglieria pesante, vomitando contro Danzo tutta una serie di Kunai e Shuriken, che, puntualmente, venivano evitati. Ma aveva un'ultima carta da giocare. Con quella, avrebbe concluso il match facilmente. Non pensava fosse necessario utilizzarla, ma, a mali estremi...

 

Estrasse dal pantalone un corto bastone di colore rosso, con un ghigno strafottente sulle labbra. Menò un gran fendente contro lo stomaco dell'avversario. Hiruzen aveva urlato qualcosa, mentre colpiva, ma allo Shimura parvero parole senza senso. Quest'ultimo fece un balzo indietro per evitarlo. Ma, nonostante avesse calcolato perfettamente l'ampiezza del proprio salto, lo prese comunque in pieno sterno, facendogli un male cane. Com'era stato possibile?

 

“Sorpreso, Shimura kun? Questo bastone è intriso di chakra e si può allungare al mio comando. Il suo nome è Nyoi-bo. Ahahaahah!”

 

Fece per vibrare un altro colpo contro la testa di Danzo, chinato in due dal dolore. Ma la mano dell'Hokage fermò Nyoi-bo a mezz'aria. L'espressione di Tobirama era palesemente contrariata.

 

Angolino dell'autore

 

Ed ecco a voi un mio nuovo parto! Visto che sono bastian contrario per natura, e visto che era da un po' che lo volevo fare, ecco a voi una long su Danzo, il personaggio più odiato di tutta la saga di Naruto! Gli aggiornamenti saranno piuttosto randomici (comunque credo sempre di martedì), dato che le altre due fic che sto scrivendo hanno la priorità e per scrivere non ho più molto tempo, ma non potevo resistere a lasciare queste idee solo nel cervello...

Ringrazio le, immagino poche, anime coraggiose che si cimenteranno nella lettura di questa fic...

Beh, per ora è tutto... Alla prossima!

 

  
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