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Autore: Zampe_in_the_sun    08/07/2014    3 recensioni
Si fermò ad osservare da vicino la faccia rilassata della spadaccino, ritrovandosi a pensare al tempo che avevano passato insieme. Sì, sarebbero venuti a prenderli presto, Sanji lo sapeva, eppure non riusciva a scacciare dal suo petto quella sensazione che gli attanagliava il cuore in una morsa dolorosa.
Senza volerlo, si era affezionato a quell'idiota dall'improbabile zazzera verde, quello che senza paura aveva affrontato un membro degli Shichibukai ed era riuscito - con una certa testardaggine - a tenere alto il proprio senso dell'onore e dell'orgoglio.
Passò delicatamente le dita affusolate lungo lo zigomo del verde, dopodiché sospirò e uscì dalla stanza col piatto in mano, chiudendosi la porta alle spalle.
*Ha partecipato al contest "What if?... Contest" di Lady.EFP*
[Sanji Centric - lievi accenni ZoSan]
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Monkey D. Rufy, Roronoa Zoro, Sanji, Z, Zeff | Coppie: Sanji/Zoro
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Nik name sul sito: Zampe_in_the_sun 
Titolo: "Of Goodbyes and Broken Dreams"
Fandom, personaggio e WI? Scelto: One Piece, Sanji, WI? N°1 [ E se... non si fosse unito alla ciurma?]
Avvertimenti: What if? [Sanji centric – lievi accenni Zosan]
Coppia: Nessuna
Note delle autrici: La storia partecipa al concorso "What if?... Contest" di Lady.EFP
Piccole precisazioni tecniche: le parti in corsivo sono flashback. La storia è ambientata dopo la sconfitta di Zoro da parte di Mihawk, in cui lo spadaccino, invece di seguire i compagni ad Arlong Park, rimane al Baratie insieme a Sanji. Alla fine, Rufy e gli altri torneranno a prenderlo, però Sanji deciderà di non unirsi alla ciurma.
Speriamo che sia tutto chiaro!
Buona lettura!

 

Of Goodbyes and Broken Dreams
 






« Senti un po', hai mai sentito parlare dell'All Blue?
È un mare fantastico dove convergono le acque dei quattro mari esistenti e lì si possono trovate tutte le varietà di pesci possibili. Un vero paradiso per un cuoco come me! »

Sanji stava fumando la stessa sigaretta da più di dieci minuti ormai, con i gomiti appoggiati alla balaustra della terrazza del ristorante galleggiante; aspirava il fumo grigiognolo e pensava, con lo sguardo perso all'orizzonte, dove mare e cielo si univano in una linea dritta e continua. Espirò e chiuse gli occhi.

Sanji spalancò la porta della propria stanza, tenendo in bilico con una mano un caldo piatto di minestra; si fermò sulla soglia, osservando il corpo privo di sensi disteso sul suo letto e si morse il labbro inferiore, mentre un'espressione preoccupata gli si dipingeva in viso. Probabilmente, se avesse conosciuto meglio la persona distesa sul materasso avrebbe cancellato quell'ansia che gli stringeva le budella, ma la situazione era differente.
Il suo sguardo incontrò quello scuro e intenso dell'altro e il biondo si trattenne dal sobbalzare dalla sorpresa.
« Oh, sei sveglio, testa d'alga » disse, togliendosi immediatamente la preoccupazione dal viso.
« ...stupido cuoco » rispose l'altro con la voce impastata dal sonno, cercando di usare i gomiti come appoggio per alzarsi.
« Fermo, idiota » mormorò Sanji, afferrandolo per i bicipiti e aiutandolo prima che la grossa ferita che gli sfregiava il letto si aprisse nuovamente.
Lo fece sedere, mettendogli dei cuscini dietro la schiena, per permettergli di restare in posizione.
« Spero tu abbia fame » gli disse, posando il piatto di minestra sul comodino per andare a prendere un tavolino pieghevole da poggiare sulle gambe del verde; glielo sistemò e poi si sedette accanto al letto, posandogli la minestra calda sulle gambe, dato che il ragazzo si era rifiutato di farsi imboccare.

Zoro aveva passato le notti delirando per via della febbre alta ed il biondo gli era rimasto accanto, passandogli un fazzoletto bagnato sulla fronte, per rinfrescarlo.
Ora, fortunatamente, stava meglio e - da perfetto comportamento maschile - si comportava come se niente fosse successo, pretendendo di svegliarsi ogni mattina in forma come prima.

Il verde affondò il cucchiaio nella minestra bollente, facendo alzare una nuvoletta di vapore denso e dall'odore invitante; il suo stomaco brontolò, facendogli capire che doveva darsi una mossa: così, alzò la posata e se la portò alle labbra.
Sanji lo osservava in trepidante attesa di un commento sulla sua – ottima – cucina, che non arrivò mai. Lo spadaccino si limitò a mangiare in silenzio, ignorandolo completamente e ringraziandolo a malapena alla fine del pasto.

I giorni erano passati così, una routine monotona che poco era cambiata con l'avanzare del tempo.
Da quel poco che aveva capito il cuoco, Zoro era tremendamente ferito, non solo fisicamente, ma nell'orgoglio e nell'ambizione: lo scontro con Mihawk lo aveva lasciato sfinito nel fisico e nello spirito. Il suo sogno era stato compromesso con il duro riscontro con la realtà: non era ancora abbastanza forte.
Ed ora, lo spadaccino aveva bisogno di tempo per guarire e ritrovare la motivazione, perché - per quanto poco - anche quella era stata messa a dura prova.

Avevano iniziato a conoscersi così, tra minestrine e bende da cambiare, trovandosi subito in sintonia e punzecchiandosi a vicenda con nomignoli stupidi.
Al cuoco non dispiaceva aver trovato qualcuno della sua età con cui passare del tempo in quel ristorante pieno di cuochi vecchi e brontoloni.

« Hey, marimo » Sanji scrollò leggermente il verde, per cercare di svegliarlo, chiamandolo.
Dopo vari scossoni, finalmente lo spadaccino aprì gli occhi.
« Che diavolo vuoi, stupido cuoco?! » chiese scontroso, irritati perché lo aveva svegliato dal suo dolce sonno.
« È ora di cena, idiota » ribatté il biondo, sistemandogli come sempre tavolino sulle ginocchia e posandovi sopra il solito piatto di minestra.
« Doveva per forza svegliarmi? Non potevi lasciare qui il piatto e aspettare che mi svegliassi da solo?! » borbottò l'altro, afferrando il cucchiaio come fosse una clava.
« No, dopo devo lavare i piatti e non posso lasciare in giro stoviglie sporche » rispose il cuoco, sedendosi ai piedi del letto, come faceva sempre.
Zoro mugugnò qualcosa d'incoerente, troppo assonnato per portare avanti la discussione.
Iniziò a mangiare in silenzio, con Sanji che lo osservava; era snervante, ma si aspettava che da un momento all'altro avrebbe aperta la bocca per parlare.
« Come stai, marimo? » chiese ad un certo punto il biondo, come da copione; glielo chiedeva tutti i giorni ormai.
« Mmh... » brontolò Zoro, senza veramente rispondere, all'inizio; « Sto meglio, ora. Aspetto che tornino a prendermi » sussurrò, lasciando vagare lo sguardo sul mare fuori dalla piccola finestra della camera.
Sanji rimase spiazzato: Zoro non aveva mai dato quella risposta prima, si era sempre limitato a borbottii irritati e sbuffi d'impazienza.
Il biondo, comunque, non disse nulla e quella strana cena continuò in silenzio.

Il verde stava morendo dal sonno e il silenzio non lo aiutava di certo a rimanere sveglio. Sbadigliò, lasciando cadere il cucchiaio nel piatto e chiuse gli occhi. Avrebbe riposato solo un attimo... Solo un attimo, si disse, ma finì con la faccia nel piatto, russando pesantemente.
« Idiota! » esclamò il cuoco, alzandosi velocemente per controllare che quel cretino non fosse svenuto; fortunatamente, quel babbeo si era solo addormentato, constatò, mentre lo faceva stendere e cercava di pulirgli il viso dagli schizzi di cibo.
Si fermò ad osservare da vicino la faccia rilassata della spadaccino, ritrovandosi a pensare al tempo che avevano passato insieme. Sì, sarebbero venuti a prenderli presto, Sanji lo sapeva, eppure non riusciva a scacciare dal suo petto quella sensazione che gli attanagliava il cuore in una morsa dolorosa.
Senza volerlo, si era affezionato a quell'idiota dall'improbabile zazzera verde, quello che senza paura aveva affrontato un membro degli Shichibukai ed era riuscito - con una certa testardaggine - a tenere alto il proprio senso dell'onore e dell'orgoglio.
Passò delicatamente le dita affusolate lungo lo zigomo del verde, dopodiché sospirò e uscì dalla stanza col piatto in mano, chiudendosi la porta alle spalle.

« Hey Sanji, perché non vieni con noi a fare il cuoco nella mia nave? ».

« Non posso accettare. Ho una ragione precisa per qui devo lavorare qui ».

Ogni volta che posava gli occhi all'orizzonte, vedeva nella sua testa quella nave sgangherata che partiva verso la Grand Line. Vedeva le loro facce che lo salutavano malinconiche, ma allo stesso tempo determinate a perseguire i loro sogni.
Vedeva i suoi occhi oscuri fissarlo intensamente, quasi a trasmettergli un senso di gratitudine; o forse un'occasione persa.
Sanji riusciva a percepire quel tassello mancante: sapeva che se avesse scelto di entrare a far parte della ciurma, quella sensazione sarebbe sparita.
La sensazione di aver perso un treno importante. Il treno dei sogni.
Sospirò pesantemente, ascoltando le urla dei suoi colleghi all'interno della cucina e quelle grida, nella sua mente, si trasformarono negli schiamazzi di Rufy mentre saliva sulla nave.


Tutto il rumore prodotto in quel momento era passato in secondo piano, era scivolato in sottofondo quando l'azzurri dei suoi occhi aveva incontrato il nero di quelli dello spadaccino, che lo avevano inchiodato al suolo, spiazzandolo con la sua intensità; lo stava biasimando, forse o forse, in fondo capiva la sua scelta.
Gli aveva fatto un cenno con la testa, un 'grazie' silenzioso e pacato, poi gli aveva girato le spalle ed era partito.
Sanji non aveva più visto nessuno di loro.

Qualche volta scopriva loro notizie tramite i giornali, in cui leggeva le loro imprese e notava come le loro taglie aumentassero sempre più.
Sarebbe stato bello poter viaggiare insieme a quegli idioti, la bella navigatrice e... Zoro. Gli mancavano tutti, impossibile ma vero.
Purtroppo, non poteva andare da nessuna parte e lo sapeva bene; non che gli dispiacesse rimanere al Baratie, figurarsi, quella era la sua casa, in fin dei conti. Eppure, si ritrovava spesso a pensare a come sarebbe stata la sua vita se si fosse unito ai Mugiwara, a come sarebbero potute cambiare le cose... A cosa sarebbe potuto accadere con Zoro...

« Hey, moccioso ».
Il biondo si voltò verso il suo vecchio, spegnendo il mozzicone di sigaretta, schiacciandolo sotto la suola delle sue eleganti scarpe nere.
« Sì, vecchiaccio, ora torno a lavorare » sospirò.
Zeff serrò le labbra in una linea dura, osservandolo mentre lo sorpassava ed entrava in cucina a passi strascicati, la testa bassa e le mani in tasca.
Era incredibile come un incontro tanto casuale con dei ragazzini lo avesse cambiato.

In cucina c'era il solito baccano, ma Sanji era ancora così immerso nei propri pensieri che la cosa non lo toccava minimamente.
Si mise ai fornelli, per preparare la sua zuppa speciale, che qualche cliente aveva richiesto ed un flashback gli passò davanti agli occhi; quella era la stessa zuppa che preparava per quell'idiota verde.
I suoi movimenti si bloccarono di colpo e più di qualche cuoco si girò ad osservarlo, chiedendosi se stesse bene; arrivò Carne a scuoterlo fuori da quel déjà-vu e intimandogli di sbrigarsi a finire la pietanza.
Sanji non replicò e meccanicamente preparò la zuppa, come aveva fatto per giorni in passato.
Decise che non poteva continuare a tormentarsi con i 'se' e con i 'ma'. I Mugiwara erano partiti e non sarebbero tornati indietro, quindi tanto valeva smetterla di pensarci continuamente.
Il piatto era pronto: il biondo afferrò un cucchiaio e lo affondò nel liquido per saggiarne la salatura. Portandolo alle labbra e gustandolo, però, si accorse che c'era qualcosa che non andava: oh, certo, era molto buona, la sua ricetta migliore. Purtroppo, dovette ammettere che non era all'altezza di quella che aveva preparato in passato per una stupida testa verde agonizzante sul suo letto.
Sospirò e lasciò cadere il cucchiaio, sentendosi un incapace. Non credeva, comunque, che sarebbe più riuscito a cucinare così bene come aveva fatto per Zoro e realizzare la cosa l'aveva semplicemente lasciato senza fiato.


Zeff rimase a fissare il tramonto che lasciava spazio alla sera, i raggi che piano piano affogavano nell'acqua salata.
L'All Blue avrebbe dovuto aspettare ancora.

 

[Fine]








  
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