Fanfic su artisti musicali > VIXX
Ricorda la storia  |       
Autore: mattstarlight    08/07/2014    3 recensioni
Io ero in macchina con mio padre e il mio miglior amico. Il suono della radio riempiva l’atmosfera già imbarazzante. Non so perché parlare mi rimaneva difficile come se ci fosse un blocco dentro di me. Il cuore, al contrario, si faceva sentire e i miei battiti erano abbastanza forti da riecheggiare nella mia testa. Cosa mi stava succedendo?
Genere: Erotico, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Hongbin, Hyuk
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

La notte era ancora giovane e in lontananza il sole ancora mostrava il suo cerchio arancione che colorava le nuvole di un rosa etereo. 

Io ero in macchina con mio padre e il mio miglior amico. Ci eravamo accordati per andare insieme al luna park al centro fiere. Riuscire a trovare del tempo libero era stata un’impresa ma grazie ai miei genitori, che mi avevano concesso un regalo per il diploma, ero riuscito a dedicare un po’ di tempo per me. Hongbin poi si era aggregato perché anche lui si era ritagliato del tempo e aveva deciso di spenderlo con me.

In macchina nessuno parlava e il suono della radio riempiva l’atmosfera già imbarazzante. Non so perché parlare mi rimaneva difficile come se ci fosse un blocco dentro di me. Il cuore, al contrario, si faceva sentire e i miei battiti erano abbastanza forti da riecheggiare nella mia testa. Cosa mi stava succedendo? 

Mio padre si fermò davanti all’ingresso del centro fiere raccomandandoci di ritrovarci lì tra tre ore o la madre di Hongbin si sarebbe preoccupata come al suo solito. 

La nostra amicia era iniziata proprio per i nostri genitori, i nostri padri lavoravano nello stesso studio medico ed erano amici da prima che noi nascessimo. Mi ero anche abituato a chiamare i genitori di Hongbin zio e zia.

Abbiamo frequentato le stesse scuole ma essendo Hongbin due anni più grande spesso ci dovevamo separare ma grazie ai nostri incontrarci non era un problema. Hongbin era stato sempre gentile con me, quando ero in difficoltà con la scuola non ci pensava due volte e veniva a casa per darmi ripetizioni. Era come avere un vero fratello maggiore sempre al tuo fianco. Lui sapeva tutto di me e io di lui. Trascorrevamo i pomeriggi interi a parlare di ragazze e di come ci avevano dato pezza. Hongbin era sempre stato popolare con le ragazze più di me. Era stato pure soprannominato “Capolavoro”! 

Quella sera però l’atmosfera era diversa, come se dovesse dirmi qualcosa di importante ma la bocca non voleva partecipare. 

Entrammo al luna park. C’erano giostre in tutte le direzioni, i colori riempivano la notte che ormai si era fatta nera e l’unica luce naturale era la luna piena. Si sentivano le grida felici dei bambini che ogni tanto correvano a destra e sinistra con lo zucchero filato saldo nella mano destra e una fila di biglietti d’ingresso alle giostre nella sinistra.

Decidemmo di andare sul tagadà. Mentre stavamo in fila riuscimmo a pronunciare finalmente le prime parole.

Hongbin mi chiese, abbastanza esitante, con la bocca impastata: “Allora Hyuk cos’è questo spirito? Siamo qui per divertirci! Ho aspettato questo giorno da un sacco di tempo…” poi aggiunse a giustificarsi “mi ci voleva proprio un giro al luna park ancor di più se ci sei tu…” si fermo bruscamente e poi aggiunse “ cioè… era da troppo tempo che non ci vedevamo, volevo sapere che fine avevi fatto!”.

Io risposi timorosamente visto che c’erano delle ragazze che ci guardavano, o per lo meno guardavano Hongbin: “Sai com’è… la scuola…gli allenamenti… tu pure non mi hai fatto sapere niente!”.

Hongbin aveva capito il mio timore per via delle ragazze e mi diede una pacca sulla spalla e mi sospiro sull’orecchio: “se vuoi andiamo a provarci con loro!”

Io non volevo provarci con quelle ragazze, volevo solo stare con mio fratello il mio miglior amico! Allora per evitare l’offerta mi mostrai vergognoso e nel frattempo la fila si era smaltita ed era arrivato il nostro turno.

Ci sedemmo ovvimanete vicini ma anche quelle ragazze si sedettero intorno a noi e una volta che la giostra inizio a muoversi fingevano di cadere e si appoggiavano a Hongbin pronunciando uno “scusa” che poco aveva di sincero.

Sarà stato per il mio viso paonazzo o perché ero visibilmente stizzito che Hongbin mi disse, facendo attenziona a non farsi sentire dalle ragazze: “Tranquillo, per stasera penso solo a te!”.

Dopo quelle parole cominciarono a fluire delle strane sensazioni dentro di me. Non so se fossi felice ma sicuramente la rabbia mi era passata ma uno strano sentimento di confusione si era fatto strada nella testa.

La musica nel frattempo era diventata più forte e decisi di godermi il giro, confortato da quelle parole. Ormai non sentivo neanche più le parole di quelle ragazze.

Una volta usciti Hongbin si mise le mani dietro le spalle ed emise un sospiro di soddisfazione poi mise una mano sulla mia testa, mi spettinò e mi disse: “Dai piccoletto abbiamo appena iniziato, che ti va di fare?”.

Proprio in quel momento entrambi fummo attratti dalla casa stregata che era aperta solo quella sera grazie alla luna piena. Non mi meravigliai quando scoprii che si chiamava “Terrore al chiaro di luna”.

Non c’era molta fila e dopo due persone fu il nostro turno. Ci sedemmo in un vagone di quelli che spesso si vedono in questo generi di parchi ma a questo avevano aggiunto dei dettagli per intonarlo al tema della giostra. 

Entrammo nel tunnel buio. Io me la stavo facendo seriamente sotto ma avevo imparato a non mostrare quella paura proprio perché temevo che Hongbin mi prendesse in giro.

Al primo manichino cominciai a spaventarmi ma mi tenni forte al vagone e chiusi gli occhi cercando di razzionalizzare pensando “E’ solo una giustra, è solo una giustra!” e cos’ riuscii ad avitare anche il secondo manichino che era sbucato fuori dalla parte di Hongbin che si era un attimo sorpreso tanto da farmi sorridere per un breve tempo. In quel momento entrammo in una specie di solario totalmente illuminato dalla luce della luna che rifletteva sui numerosi specchi proiettando sui muri figure deformate ma non ci feci più di tanto caso.

La rotaia si fermò improvvissamente al centro del lucernario. Ci guardammo in torno e feci notare a Hongbin uno disegno sul pavimento che ricordava quelle stelle a 5 punte dei riti satanici. Non feci per girarmi che si accessero delle candele sulle punte di quella stella e si cominiarono a sentire dei versi provenire da davanti a noi. Li cominciai veramente a mostrare la mia paura. Proprio quando riuscii a distinguere una figura venire verso di noi non ressi e mi abbracciai a Hongbin e mi aggrappai alla sua maglietta in caso mi volesse scansare ma non lo fece. Anzi. Mi abbracciò a sua volta forse anche più intesamente di quanto non lo facessi io, mi sentii al sicuro perché sapevo che Hongbin non mi avrebbe lasciato. Allora chiusi gli occhi che ormai puntavano alla sua maglietta finche non mi sosprirò: “ Dai adesso è passato puoi anche aprire gli occhi”. Mi fidati e notai come le candele si erano spente e la rotaia riprese a muoversi. Non ci volle molto che uscimmo da quel posto.

Prima di parlare nuovamente aspettai di essermi allontanato dal quel luogo spettrale. Dopo aver cambiato area del luna park mi avvicinai a Hongbin e gli dissi: “Scusa per prima non ce la facevo più!” e lui mi rispose con un sorriso così ampio da mostrare le sue fossette: “Te l’ho detto stasera penso solo a te!”.

 
   
 
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > VIXX / Vai alla pagina dell'autore: mattstarlight