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Autore: momoko89    28/08/2008    10 recensioni
OS KazuxEmiri. Kazu fa un regalo ad Emiri per riscaldarla dalle notti fredde.
Dal testo:
'Non hai mai visto nessuno volare come fa lui. Nessuno con la stessa eleganza, con la stessa passione, con lo stesso ardore che ci mette lui in ogni singolo salto, in ogni singolo volo. Nessuno che sappia davvero muovere le ali come fa lui.
E forse è per questo che stai sempre lì, seduta sul ciglio di quel marciapiede con le gambe sdraiate sull’erba fresca e folta che ormai riconosce il tuo peso.'
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri
Note: Missing Moments, OOC | Avvertimenti: nessuno
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I’ll fly with you

 

Lo guarderesti per ore. Corre, s’impenna, scala qualsiasi palazzo, supera qualsiasi ostacolo e poi vola. Vola su quelle maledette AT che ha sempre ai piedi.

Non hai mai visto nessuno volare come fa lui. Nessuno con la stessa eleganza, con la stessa passione, con lo stesso ardore che ci mette lui in ogni singolo salto, in ogni singolo volo. Nessuno che sappia davvero muovere le ali come fa lui. E forse è per questo che stai sempre lì, seduta sul ciglio di quel marciapiede, con le gambe sdraiate sull’erba fresca e folta che ormai riconosce il tuo peso. Osservarlo ti fa piacere, vederlo felice ti fa nascere un sorriso sincero sulle labbra, sentire la sua gioia quasi puerile di volare accende i tuoi occhi persi nelle sue pazze acrobazie.

Sì, è per quello che stai sempre seduta sul quel cemento ancora tiepido per i raggi picchianti e spietati del sole di quel pomeriggio. Per quello…

…e per il suo lato incredibilmente testardo, maledettamente ostinato che ogni volta sembra voglia dire ‘ti prego sbattimi la testa al muro ’;

…per il suo lato insistente che ogni volta ti fa impazzire;

…e per il suo lato dolce e premuroso che ogni volta ti sorprende e ti scioglie come ghiaccio al sole.

Continui a guardarlo imperterrita indossando quella sciarpa, la tua sciarpa.

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“Non dovresti star fuori a quest’ora di notte. C’è freddo, potresti prenderti un raffreddore, sai?”

Erano davanti a casa sua. Kazu l’aveva accompagnata per l’ora troppo tarda, non si fidava a lasciarle fare quella strada desolata e poco raccomandabile da sola.

“Non mi preoccupo, e neanche tu dovresti. So badare a me stessa.” rispose lei serena, “Ma grazie comunque per il suggerimento” le sue labbra si incresparono in un sorriso, “e per avermi accompagnato.”

“Figurati, nessun problema.” Il suo viso, seppur ombreggiato, veniva modellato dal raggio della luna piena che a malapena colpiva gli occhi, rendendo quel blu ancora più intenso e ammaliante. Era difficile distogliere lo sguardo da quelle calamite, ma a quel punto non poteva fare nient’altro. Emiri si girò con indifferenza verso la casa buia e silenziosa dietro alle sue spalle.

“Devo andare, ormai tutti staranno dormendo. Ci vediamo domani nobile Ka…” a quelle parole fece quasi per andarsene, ma una stretta delicata sul suo braccio glielo impedì.

“Aspetta” disse piatto quel ragazzo biondo lì accanto, “Devo darti una cosa.”

Emiri si ammorbidì al suono vellutato della sua voce, morbida come la sensazione che hanno le mani quando accarezzano la superficie dell’oceano; morbida come la melodia di una ninna nanna che riecheggia nelle pareti delle montagne innevate; morbida come lo sguardo che aveva per lei in quel momento.

Il tempo sembrò fermarsi. Con la mano accarezzò il braccio esile sino a toccare finalmente quella di Emiri, così piccola in confronto alla sua. La strinse delicatamente, come se le sue dita volessero assaporare appieno la pelle di lei, ed imprimere quanto gli era possibile la sensazione setosa che gli dava. Lei si sentì avvampare leggermente, ormai persa in quel cielo dolce.

 

Ancora quegli occhi azzurri a fissarla.

 

“Ti ho preso una cosa.”

 

Ancora quella voce melodiosa a calmarla.

 

Lasciò la sua mano, si levò la borsa dalle spalle e la aprì, tirandone fuori una busta dorata con dentro una sciarpa di lana bianca decorata con fiocchetti viola.

“Ho notato una cosa in questi giorni.” cominciò lui, allungando la sciarpa e mettendogliela dietro al collo, “Ho sempre saputo di essere un maniaco dell’allenamento. Mi esercito minuto per minuto, ora per ora, giorno per giorno con la speranza di raggiungere finalmente il mio scopo, di volare in alto e accompagnare Ikki nel suo viaggio verso il top del cielo. Da circa una vita non faccio altro che pensare a questo, a diventare più forte, più capace, di volare alla stessa altezza degli uccelli e imparare da loro.”

Emiri ascoltava rapita dalle sue parole, dalla sua voce intensa mentre lui le avvolgeva lentamente la sciarpa intorno al collo.

Kazu riprese con l’ombra di un sorriso, “Gli altri ormai ci hanno fatto l’abitudine. Non aspettano neanche più che finisca di allenarmi, tornano a casa quando sentono i morsi della fame, quando la stanchezza ormai gli cementa le gambe, eppure io non mi sento solo” finì di sistemare la sciarpa con un nodo, “perché so che tu sei sempre lì a tenermi d’occhio e ad aspettarmi.”

Il battito di Emiri accelerò. Sentì un tuffo al cuore quando quegli occhi cielo incontrarono i suoi ammirati. Quindi tutte quelle serate fredde passate su quel maledetto marciapiede, tutti quei pomeriggi caldi, tutte quelle notti insonni passate a guardarlo allenarsi non erano stati vani. Il nobile Kazu l’aveva notata, si era accorto di lei e delle sue attenzioni per lui. Sentì l’adrenalina pomparle nelle vene come puro alcol anestetizzante.

Il ragazzo biondo le sistemò i suoi capelli corvini imprigionati da quei fili di lana, con la mano le accarezzò una ciocca liscia e le sorrise “Ti sta d’incanto”.

Sì avvicinò al suo viso, la sua mano sulla sua guancia rosata, i loro respiri caldi che ormai si mischiavano. Le rapì il labbro superiore con le sue, lo accarezzò come fosse stata la superficie delicata di una cristalleria fragile, lo assaporò lentamente come se non volesse consumarlo, non volesse smettere di sentire il suo sapore dolce in bocca. Si sentì avvolgere dal profumo fresco di vaniglia dei suoi capelli, dal calore intenso e gradevole che gli trasmetteva.

Le si annebbiò la mente, a Emiri. Si lasciò scappare un gemito e lo strinse a sé accarezzandogli i ciuffi biondi che uscivano dalla cuffietta bianca e che ormai erano diventati la fantasia più viva delle sue dita. Quella fedele cuffietta, la indossava ogni minuto in ogni occasione, per qualche strana ragione ormai ci era affezionata anche lei. Con la mano ancora sulla sua guancia, Kazu si scansò riprendendo il respiro, i movimenti del suo corpo per un attimo incerti, lievemente disorientato. Appoggiò la fronte a quella di lei.

“Ci vediamo domani?” mormorò, imprimendo quel momento dentro di sé.

Emiri sentiva ancora l’adrenalina circolarle nelle vene “Sì” rispose in un sospiro. Lui le prese la mano e le baciò le dita sottili, nolente a lasciarla.

“A domani” la salutò poi prendendo la via di casa.

“A domani” rispose lei in attesa che scomparisse dietro l’angolo.

Entrò in casa con un sorriso che mal celava incredulità sulle labbra, e con quella sciarpa che la riscaldava.

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“Andiamo?” una voce ti risveglia dai tuoi pensieri, dai ricordi di un passato non troppo lontano.

“Cosa?” ti senti chiedere ancora distratta, giocando con un fiocchetto della sciarpa avvolta intorno al tuo collo.

“Dico, andiamo?”

Il tramonto tinge d’oro i suoi capelli umidi, finalmente liberi dalla soffocante e costante presenza di quella cuffietta che ora tiene in mano. Gocce di sudore gli imperlano i lati del viso, il respiro affannoso ancora non si è placato, la maglietta è ancora bagnata per il troppo sforzo di quella giornata, le AT sono sporche e consumate allo stremo per poi tornare splendenti la mattina dopo. E’ lo stesso ritratto di lui che si ripete di fronte a te ogni giorno. Tu lo sai, non smetterà mai di allenarsi. Non abbandonerà mai il suo sogno. Non rinuncerà mai a volare, come tu non rinuncerai mai a lui.

“Sì” accogli la sua proposta con un sorriso ricambiato, accettando la mano che ti offre per alzarti “Torniamo a casa.”

 

If you want to fly

I’ll fly with you.



Angolino mio <3


Hello! Ok, mi sembra il caso di spiegare un po’…
Questa è la prima fiction che scrivo su Air Gear. In questo periodo ho ripreso a leggerlo e non ho resistito a scriverne una su Kazu ed Emiri, che è una delle mie coppie preferite *.* La trovo un po’ banale come fic, ma volevo fare qualcosa di breve e veloce..anche se alla fine non mi pare sia uscita tanto breve D: Comunque, spero di scriverne altre su questo pairing perché mi piace davvero tanto. Ho un piano di farne una IkkiXKazu, un’altra coppia che adoro *_* ma per ora è solo un’idea. Spero di riuscire a scriverla, comunque.  Adoro Kazu, my love…anche se qui mi è uscito un po’ intraprendente, non vi pare?XD
  
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