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Autore: Lady Atena    08/07/2014    3 recensioni
Prequel di “Una trappola vantaggiosa”.
Erik e Charles sanno che una minaccia incombe sulla razza mutante, e che l'unico modo per bloccarla è recarsi nel passato per bloccare le cose prima che accadano.
Si recano quindi da Tony Stark per domandare aiuto, nell'attesa che Kitty sia pronta.
Ad Alley per il suo compleanno.
Genere: Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Tony Stark/Iron Man
Note: Cross-over, What if? | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Crossover.'
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Erik tese i muscoli del braccio, piegò le dita facendo abbassare le armi in direzione di Tony. 
“Erik!” esclamò Charles.
Avanzò con la carrozzella nella stanza, premette le mano sui braccioli sporgendosi in avanti e alzò il capo.
“Non agire d'impulso” disse.
Tony guardò una decina di pistole alla sua destra, lanciò un'occhiata a sinistra vedendo alcune armi laser, voltò lentamente il capo verso le proprie spalle sentendo dei puntatori ad un palmo dal collo. Storse il labbro, espirò e strusciò il pollice sul lato del bicchiere di vetro.
“Io lo ascolterei e smetterei di cercare di uccidermi” concordò con tono sarcastico.
Le sicure scattarono tutte in contemporanea, Erik socchiuse gli occhi chiari sentendo le dita tremare.
“Mi hai portato da un sapiens, Charles? Credi di potermi prendere in giro?” chiese, rabbioso.
Charles sospirò, andò davanti ad Erik e tirò indietro il capo poggiando la schiena allo schienale della sedia a rotelle.
“Abbiamo bisogno di aiuto, Erik”.
Tony storse il labbro aggrottando la fronte, inarcò le sopracciglia sogghignando.
“Ed io adoro i mutanti. Davvero, mi piacciono tantissimo. Quindi puoi abbassare quelle armi pericolose? Mi si scioglie il ghiaccio nel brandy”.
Erik lo guardò, girò attorno alla carrozzella e raggiunse il bancone. Poggiò le mani sul ripiano, si piegò in avanti con sguardo cupo.
“Credi che siamo un fenomeno da baraccone, ragazzo? Di poterci guardare come in un circo?” domandò.
Charles voltò la sedia a rotelle, avanzò e socchiuse gli occhi. Tony sollevò il bicchiere, lo inclinò e piegò il capo di lato.
“Tranquillo prof; abbassi la pelata magica, posso rispondere da me” disse.
Si leccò le labbra, guardò negli occhi Magneto e le iridi castano scuro brillarono di riflessi caffè.
“Credi che io debba odiarti o considerarti strano solo perché mi stai puntando contro metà delle armi di casa mia?” chiese sarcastico.
Inarcò un sopracciglio, ondeggiò il bicchiere facendo tintinnare il ghiaccio.
“Ne ho almeno altre cinquanta fatte di materiale non magnetizzato, tesoro. La tua minaccia non ha nemmeno vera efficacia”.
Le pistole spararono, i dieci proiettili si fermarono a un dito da Tony. Charles sobbalzò, sgranò gli occhi.
“Erik!” esclamò.
Tony sbuffò, roteò gli occhi e bevve due sorsi dal bicchiere tirando indietro il capo. Abbassò il bicchiere, sogghignò sporgendo l'oggetto.
“Vuoi sapere cosa trovo strano, inquietante e degno di essere messo in un circo?”.
Alzò il braccio indicando con il bicchiere il caschetto di Erik, socchiuse gli occhi.
“Quel tuo stupido caschetto. E nient'altro”.
Erik inspirò, espirò e abbassò la mano facendo cadere in terra le armi insieme alle munizioni. Scosse il capo, si voltò e guardò Charles, socchiuse gli occhi.
“Va bene, amico mio. La sua incoscienza non può essere che una mutazione” disse, con tono ironico.
Charles accennò un sorriso, annuì.
“È per questo che può aiutarci”.
  
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