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Autore: marionettenspieler    08/07/2014    2 recensioni
Emma e Lui: sconosciuti e distanti, da anni si rincorrono nei sogni senza saperlo.
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Una linea dritta, sfumata da un'aurora tinta d'argento: Emma restò immobile a fissarla per giorni interi, chiedendosi dove nascesse il confine tra cielo e mare.
Sedette su un cuscino fatto di fumo, fra le spire voluttuose del Suo respiro.
Per tutto il tempo, Lui rimase ad aspettarla cavalcando la linea dell'oceano. Continuò a fumare un sigaro dall'aroma speziato, fissandola dal basso.
Genere: Drammatico, Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Una linea dritta, sfumata da un'aurora tinta d'argento: Emma restò immobile a fissarla per giorni interi, chiedendosi dove nascesse il confine tra cielo e mare.
Sedette su un cuscino fatto di fumo, fra le spire voluttuose del Suo respiro.
Per tutto il tempo, Lui rimase ad aspettarla cavalcando la linea dell'oceano. Continuò a fumare un sigaro dall'aroma speziato, fissandola dal basso.
Attese.
Ritardò la caduta, pregustandola come il più prodigioso dei miracoli.
Lei, dall'alto del proprio scranno profumato di zenzero, trattenne l'innocenza a fondo nel petto. Non poté sapere. Restò in bilico tra cielo a mare, disegnando l'orizzonte con l'indice proteso. Non guardò mai in basso; Lui non glielo avrebbe permesso.
    Si risvegliò in un nuovo mattino con l'indice perso nel vuoto, la testa pesante come piombo e l'odore della salsedine ancora fra i capelli aggrovigliati.




Fedele, silenzioso, placido.
Lui si nascose fra le ombre dei suoi rimorsi.
Fronteggiò la prima a mani nude, dopo averla rincorsa per chilometri: aveva la forma di una fiera maestosa, ruggiva del suono sconcertante del silenzio ed era fatta della materia densissima degli incubi.
Quando la bestia gli fu addosso, contrasse sulle sue carni fauci fameliche, spillando sangue come se bevesse miele.
Lui rise.
Rise a lungo, nutrendo quell'ombra e stringendola forte. Dissanguando piano.
La cinse nell'abbraccio degno del più geloso amante, lasciando che la vita gli scivolasse fra le dita. E quando il suo corpo si accasciò inerme sotto l'animale possente fatto di buio, lui fu sangue.
Fu sangue scuro, fu sangue vivissimo. Colmò le vene di quell'abominio, fluì impetuoso.
Con l'eleganza dell'acqua.
Ne abbracciò le viscere, irrorò le membra, ne cinse il cuore. E strinse forte.
Strinse forte da star male.
Esplose in un trionfo di carne e nero, logorò la bestia che fu cenere e nulla.
E, come sangue, tornò a fluire. Si insinuò negli occhi del suo vecchio cadavere: due lacrime lunghissime che scorrevano al contrario.
Tornò a casa: scendendo lungo il collo, si insediò nel petto.
    E si rialzò col respiro corto e le lenzuola aggrovigliate fra le ginocchia, rinascendo a nuova vita.





Note autore: nel mio immaginario, c'è un casino inestricabile.
Commenti, critiche, recensioni sono sempre bene accetti.
Un abbraccio.
   
 
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