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Autore: Reis The Golde    09/07/2014    0 recensioni
In un mondo in cui solo i piu abili possono sopravvivere puo il nostro studente riuscire a scappare da questo inferno vivo e finalmente incontrare la sua famiglia?
Genere: Horror | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: AU | Avvertimenti: Violenza
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Abbasaì il mio sguardo e intravi una figura. Era un uomo ...! Si mi ricordo di quell’uomo era colui che era apparso nella villa di legno ma che ci faceva qui? “A quanto pare sei riuscito a scappare” volevo dirgli qualcosa ma la mia voce non voleva uscire peró non era quello il problema principale. Costui aveva un arma in mano, invece io non avevo niente ero alla sua mercé. “Mi dispiace ragazzo ma ti devo uccidere...sai non voglio che trovino il mio parco giochi”. Il quel momento la rabbia prese il sopravvento fecì uno scatto in avanti e gli diedi un montante sotto alla mandibola con tutta la mia forza. L’uomo cade a terra ed io immediatamente presi la pistola e mi allontai da lui. Costui si alzo ma avevo io il vantaggio o forse? L’uomo prese dalla sua giacca una granata e gli tolse la sicura. Il quel momento un pensiero mi passo la mente: se mi viene incontro sono spacciato. Peó credevo che lui non era cosi stupido ma invece lo era.Iniziai a correre al indietro ma lui era più veloce di me. Appena eravamo circa due metri di distanza mi lanció la granata. La mia unica possibilita era di colpire la granata al volo, peró con un proiettili era impossibile per me. In quel momento mi venne un idee: lanciare la pistola. In questo modo le possibilita di colpire la granata sono aumentate. Dicono quando stai per morire il cervello inizia a lavorare ad una velocita fuori dal comune...e questo mi é successo pure a me. Lanciaì la pistola e colpi la granata, ma dopo quello non ricordo niente. Mi risvegliaì in un ospedale, di fianco a me c’erano mia madre e mia sorella. Volevo alzarmi da lettino ma invece di toccare terra colle gambe cadì di testa. Mi giraì a vedere la mia mano destra magari era addormentata...! Mi accorsi che dal gomito e in giù non avevo niente, medesima cosa sulla mano sinistra. Ero atterrito...peró cosa era questa senzazione come se potessi ancora muovere le dite. Mia madre e mia sorella si svegliarono dal tonfo della mia caduta. Loro pianseró dalla gioia di vedermi vivo peró io piangievo dal dolore di non poterle abbracciare. Da quel giorno sono passati molti anni peró i danni fatti da quel giorno si possono vedere ancora oggi, non solo fisicamente ma anche mentalmente. Sono sopravvisuto e continuró a stare in vita fino a quando non catturerano quel demone. Questo é l’unica cosa che mi sta tenendo lontano dal suicidarmi.
   
 
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