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Autore: Mordekai    09/07/2014    1 recensioni
Anno 3000. Una pericolosa infezione ha trasformato gli abitanti in pericolose creature verdastre, voraci e senza scrupoli, dalla pelle dura, i proiettili non hanno molto effetto, solo frecce e armi rudimentali hanno effetto.
Alexander Ivanov Killenjard dovrà risolvere questo immane pericolo.
Genere: Azione, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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’Alla fine, Teseo, sei riuscito a scovare il Minotauro, congratulazioni. Ma dimmi, sarai in grado di fronteggiarlo?’’
 
Con quelle parole, uno stridio di lama contro la roccia trapassò i miei timpani, un dolore insopportabile. Osservammo un imponente bestia con un corpo lungo e snello, braccia robuste, 4 braccia in totale, una gobba sul retro, il collo era lungo come quello di una giraffa e presentava caratteristiche simili a quelle di una murena, la testa presentava leggeri tic nervosi. Una volta che la bestia emise il suo grido da battaglia, dal suolo emerse una recinzione fatta con femori, urne o teschi. Toccava a me adesso.
‘’Victor, quanto manca?’’
 
’36…Cosa diavolo?! Non è possibile, hai solo 60 minuti adesso!’’
‘’Cosa? Stai scherzando?’’
‘’No, suppongo che hanno anticipato l’attacco. Sbrigati!’’
 
Afferrai il mio arco e iniziai a scagliare qualche dardo, ma il Jugger li contrastava o li divorava, letteralmente. Iniziai a correre intorno l’arena per farlo stancare e mentre lui non riusciva a vedermi, scoccai qualche dardo contro la sua testa. Dopo 5 minuti di corsa e nausea per aver corso in un unico senso, la creatura sembrava anche lei stanca e fu allora che feci esplodere i dardi.
 
‘’No, non ci credo!’’- esclamai osservando che dalla ferita emergeva una sorta verme munito di fauci e sacche piene di acido sul dorso. Sputò contro di me alcuni getti di acido che distrusse parte della mia faretra e alcuni dardi.
 
‘’Figliolo tieni questo. E’ uno strumento che può mantenere il tuo ed il mio di arco, permettendoti una doppia potenza di fuoco.’’ -disse lanciandomi lo strumento. In fretta e furia lo montai e posizionai i due archi. Non so quanti dardi furono sparati o quanti colpirono il bersaglio, era una cosa ‘’epica.’’
 
Colpivo sia il verme che sbucava dalla sua nuca che il volto ‘’normale.’’ Distrussi una delle sacche d’acido e il verme iniziò a muoversi come un pazzo, perdeva sangue, pezzi di pelle, urlava agonizzante. Nuovamente feci esplodere i miei dardi. La creatura si paralizzò di colpo, il verme si staccò dalla nuca spaccata in due parti.
 
‘’Non è ancora finita mio caro. Devi vedertela con me’’- disse Eric Lambert.
 
Con un balzo si piantò nella bestia e quella si rimise in piedi, la gobba che aveva sulla schiena si squarciò, facendo uscire delle zampe lunghe e sottili, come quelle di un ragno, il bacino della bestia si staccò e divenne polvere.
Era come un incubo.
‘’Ah, dimenticavo qualcuno.’’
Una delle zampe della bestia infilzò Victor nello stomaco e lo portò nell’arena.
 
‘’Vedi, fin dall’inizio Victor è stato un traditore e voi non ve ne siete accorti. Vi ha usato per i suoi scopi ed ora…Eccolo qui, impotente, indifeso, solo… Di loro la verità.’’
 
‘’Gah…pur…purtroppo ha ragione. Vi ho usato per i miei studi scientifici…Agh…’’
 
‘’Perché Victor? Perché lo hai fatto anche tu? Noi ci fidavamo di te…’’
 
‘’L’ho fatto per la cura Alex. Per la cura... che ho trovato prima di questo caotico evento…’’
‘’E perché non lo hai detto subito?’’
‘’Tu diresti dove si trovano i tuoi…aah..i tuoi soldi ad un ladro? Non credo…proprio…’’
 
Victor emise il suo ultimo respiro e lanciato al suolo. Mi voltai per non vedere il suo corpo martoriato da quella creatura.
 
‘’La verità è come un pugnale che si pianta dritto nel cuore di una persona. Fa male, fa soffrire, ma alla fine ti fa sentire libero, non è così? Perché non cessi questa guerra e ti arrendi alla nostra supremazia? Non riuscirete tu e l’umanità intera a sconfiggerci, siamo invincibili.’’
 
Mi inginocchiai e piansi.
 
‘’Alex, figliolo…perché piangi?’’
‘’M-mamma? Sei tornata? Questo è un sogno?’’
‘’Alex, quante domande. Guarda come sei cresciuto, bello, forte e sano. Ho un figlio stupendo.’’
‘’Perchè ci hai lasciato mamma? Mi manchi ogni giorno.’’
‘’Figliolo, io ci sono sempre con voi. Non vi abbandono mai. Sono nel vostro cuore…’’
‘’Ahahah, ora parla da solo. Ingenuo essere umano.’’
 
‘’Devi essere forte principe mio. Abbracciami e riprendi lo scontro…’’
‘’Non mi lasciare mamma, non farlo…’’
‘’NO!’’
‘’No?! No cosa?!’’
‘’Non ho intenzione di arrendermi.’’
Ero carico di energia, sapevo di potercela fare. Sparai alle zampe della bestia i dardi esplosivi e successivamente li feci esplodere; sangue, lembi di pelle e ossa sparsi ovunque, staccai l’arco di mio padre e lo riconsegnai nelle sue mani, mentre la recinzione si abbassava. Mi diressi contro Eric Lambert, seguito da mio padre. Quel bastardo doveva pagare per il male che aveva commesso a Victor, alla mia famiglia e a me.
 
‘’No, non può finire così! Non deve!’’- disse l’infetto mentre si scagliò con una lama contro di me, ma mio padre lo parò con Isabella.
 
‘’A noi due fellone.’’ Disse mio padre sorridendo.
 
Sembrava di essere tornati nel medioevo, lame che stridevano, colpi che riecheggiavano nell’aria e due cavalieri che si scontravano per vincere.
 
‘’Alex, Anastasia, voi andate, fuggite da questo buco infernale e tornate a casa. Io terrò impegnato Eric fino all’arrivo dei missili.’’
 
‘’Ma…papà sei impazzito? Non ti lascio qui.’’
 
‘’E’ un ordine figliolo. Ora vai!’’
 
Non potendo fare altro, corremmo veloci. Anche Artyn ci stava seguendo: ‘’Presto, imboccate quella galleria, ci porterà al fiume più vicino.
‘’30 secondi all’impatto dei missili Eric, io e te terminiamo qui il nostro conto in sospeso.’’
 
‘’Di cosa diamine stai parlando?’’
‘’Ricordi questo piccolo gioiello? Bene, riprenditelo!’’
 
Da lontano notai una piccola luce e del fumo, ma non c’era più tempo, i missili avevano penetrato le rocce ed esplosero, generando una luce accecante. L’onda d’urto ci travolse all’esterno. La luce del sole era finalmente visibile, calda ed accogliente. Atterrammo sulla sabbia di una spiaggia lì vicina al centro di Seattle.
 
Dal sottosuolo emersero delle enormi colonne di fumo nero pece.
 
‘’A-Alex…è finita? Abbiamo vinto?’’- domandò Anastasia.
‘’Si…si sorellina. E’ finita, abbiamo vinto.’’
L’invasione dei Jugger era terminata, la cura per gli infetti fu distribuita e tutto tornò alla normalità. Ogni città fu ricostruita centimetro dopo centimetro, mattone dopo mattone.
Io e mia sorella ci trasferimmo in Canada, dove l’infezione non arrivò, per fortuna.
La mia vita è da considerarsi serena e tranquilla, adesso.
 
‘’…Ex, Alex, riesci a sentirmi. Sono Felix, tuo padre. Sono vivo. Rispondi Alex.’’







^^^^^^
-Miei cari, la serie è giunta al termine. Grazie a tutti voi per averla seguita fino all'ultimo episodio. Ricordatevi, la penna è vostra amica, trattatela bene e lei vi ripagherà.

 
   
 
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