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Autore: Naky94    09/07/2014    2 recensioni
“La direzione mondiale dell’UNESCO è felice di includere il “Sedere” del Sig. Robert John Downey Jr. nella lista dei beni del patrimonio mondiale preservati dall'organizzazione sopra citata.”
Genere: Demenziale, Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Dedico questa storia, alle Quattro DonneH
(loro sanno chi sono)
Che mi hanno ispirato questa pazzia!
Siete grandi!!! <3

 

 

 
Protected
by ONU

 
Finalmente un sabato libero da passare in tranquillità.
A oziare tutto il giorno sul divano, o a fare scherzi stupidi a Jude.
Sì, sono a Londra, nella villetta che condividiamo quando fuggo in “terra inglese”.
Questa volta sono qui per questioni di lavoro, non è questo l’importante.
Stiamo tranquillamente facendo colazione, lui con tea e biscotti macrobiotici (come faccia a piacergli quella robaccia, per me, rimane un mistero) ed io con una tazza piena di caffè e una brioches al cioccolato.
Toglietemi tutto ma non cioccolato e caffè!
Dicevo... stiamo facendo colazione quando sentiamo qualcuno bussare insistentemente alla porta.
Ci fosse una volta, una dico!, in cui non veniamo disturbati.
Jude si alza, per andare a vedere chi è. Sa perfettamente che non riesco a carburare se prima non finisco la mia tazza di “droga legale”; il caffè, appunto.
Sento la porta di casa aprirsi, per poi richiudersi e Jude parlottare con qualcuno per alcuni minuti, poi...
“Robert potresti venire, per favore?”. Jude mi chiama con una voce strana, sembra quasi spiazzato, stupito o una cosa simile.
Incuriosito, mi dirigo al salottino, dove, insieme a Jude, trovo un uomo vestito in completo nero e camicia bianca. Occhiali neri e valigetta accanto al corpo statuario.
“Non ho fatto niente, questa volta” saluto così il nuovo arrivato, che ha tutta l’aria di essere un’agente federale o qualcosa di simile.
Il tizio in nero, dall’aria vagamente inquietante, si gira verso di me e chiede.
“E’ lei il Signor Downey?”. Annuisco leggermente, aspettando che il bell’in busto si qualifichi.
“Salve, sono Edgar Josevitch, un funzionario dell’ONU. Sono qui perché la sezione dell’UNESCO mi ha incaricato di consegnarle un attestato.” Spiega l’uomo, per poi aprire la sua valigetta e consegnarmi un foglio, di quella che sembra essere, pergamena.
Prendo l’attestato e leggo quanto riportato.

 
La direzione mondiale dell’UNESCO è felice di includere il “Sedere” del Sig. Robert John Downey Jr. nella lista dei beni del patrimonio mondiale preservati dall’organizzazione sopra citata. 

 
“Se è uno scherzo non è affatto divertente!” dico, a disaggio, all’uomo che ho di fronte, mentre porgo il pezzo di carta a Jude.
Guardo Edgar con faccia allibita, ma prima che questi possa aprire bocca, quel’infido del mio compagno comincia a ridere.
Mi volto verso di lui e lo trovo piegato dalle risate e con le lacrime agli occhi.
“Oh Rob... è lo scherzo più bello che ti abbiano mai fatto!” ansima fra le risate.
“Non è uno scherzo” chiarisce il funzionario.
“L’UNESCO, da anni ormai, ha creato una lista di “patrimoni culturali” che non siano obbligatoriamente luoghi, monumenti o simili.
Ogni anno viene stilata una lista di “possibili annessioni”. Questa lista viene poi pubblicata su internet e sono le persone a votare quale “meraviglia” vogliono che venga inserita fra i beni sa salvaguardare. A quanto pare, Sig. Downey, la popolazione mondiale ha ritenuto che valesse la pensa salvare il suo sedere.”
La spiegazione di Edgar sembra anche plausibile, ma ciò non toglie che sia imbarazzante tutta questa storia.
“E quindi io che dovrei farci, con questo coso?” chiedo, accennando con la testa alla pergamena.
“La può conservare, o la può incorniciare e appendere al muro.” Suggerisce l’uomo in nero, per poi riprendere in mano la sua valigetta e dirci.
“Bene signori, io dovrei andare.”
Ancora scosso, apro la porta al Sig. Josevitch, per poi richiudergliela alle spalle una volta averlo visto allontanarsi per la strada.
Chiusa la porta, torno a guardare Jude. Sta osservando il pavimento con sguardo perso.
“Cosa?” chiedo, cercando di sbloccarlo.
Lui alza il viso e fissa i suoi occhi nei miei, ma ancora non parla. Mi avvio verso la cucina, per riprendere la colazione da dove l’avevo lasciata.
Non faccio in tempo a superare Jude che sento una sua mano andarsi a posare proprio sul mio sedere.
“Sai, hanno ragione quelli... Hai un culo da favola!” dice, malizioso.
“Ha parlato quello con le labbra disegnate dal Botticelli!” lo prendo in giro. Ma, in effetti, non mi sono allontanato troppo dalla realtà.
Le labbra di Jude sono un disegno divino.
Lui mi guarda per qualche attimo con sguardo confuso, poi però riprende parola.
“Devo dire che la cosa un po’ mi ingelosisce. Solo io posso vantare dei diritti su tutto quel popo’ di roba” dice. Sembra quasi un bambino che si lamenta quando gli rubi il suo giocattolo preferito.
Mi avvicino a lui, fino a far scontrare i nostri corpi.
Subito le sue mani si impossessano dei miei fianchi, per poi scendere e fermarsi sul mio sedere, che stringe con possessività.
“Questo è sicuro. Tu sei l’unico.” Sorrido, cominciando ad avvicinarmi sempre di più alla sua bocca.
Le mia mani vanno ad accarezzare i suoi pettorali, sempre più tonici da quando fa palestra, con lascivia.
Ho mai detto che adoro il suo corpo? Ecco, ora l’ho fatto.
Ma dicevamo... mi avvicino sempre di più al suo viso, per fermarmi quando ci separano solo un paio di centimetri.
“E queste sono indiscutibilmente mie!” dico, prima di fiondarmi sulle sue labbra.
Sono morbide, carnose e io non riesco a trattenere l’impulso di morderle, ogni volta che le ho a tiro.
Jude risponde subito al bacio, con la stessa voracità e fame di contatto che io sembro mostrare.
Infondo, non ci siamo ancora dati il bacio del “Buongiorno” e la giornata è ancora lunga, se sapete cosa intendo...

 

 

 
FINE

 

 

 
Note:
Questa “cosa”, perché di chiamarla fic non se ne parla, è scaturita da una discussione degenerata.
Si era partite dalle labbra di Jude e si è arrivati al sedere di Rob, non vi sto a spiegare come...
E’ stata una discussione molto “profonda” e una delle sclerate più belle della mia vita. Quindi ringrazio ancora quelle quattro donneH che mi hanno accompagnata.
Il mix demenziale/fluff non è proprio il mio forte, quindi mi scuso se la fic non è riuscita in pieno, ma io ci ho provato.
Spero che un minimo vi abbia fatto ridere!
Per qualsiasi cosa, recensione, un biglietto di sola andata per un manicomio, io sono qua a vostra disposizione.
Alla prossima!

 

 
PS. DonneH è L’UNESCO che protegge il patrimonio culturale, non l’ONU xD

   
 
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