Dedico
questa storia, alle Quattro DonneH
(loro sanno chi sono)
Che mi hanno ispirato questa pazzia!
Siete grandi!!! <3
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ONU
Finalmente un sabato libero da
passare in tranquillità.
A oziare tutto il giorno sul
divano, o a fare scherzi stupidi a Jude.
Sì, sono a Londra, nella villetta
che condividiamo quando fuggo in “terra inglese”.
Questa volta sono qui per questioni
di lavoro, non è questo l’importante.
Stiamo tranquillamente facendo
colazione, lui con tea e biscotti macrobiotici (come faccia a piacergli
quella
robaccia, per me, rimane un mistero) ed io con una tazza piena di
caffè e una
brioches al cioccolato.
Toglietemi tutto ma non cioccolato
e caffè!
Dicevo... stiamo facendo colazione
quando sentiamo qualcuno bussare insistentemente alla porta.
Ci fosse una volta, una dico!, in
cui non veniamo disturbati.
Jude si alza, per andare a vedere
chi è. Sa perfettamente che non riesco a carburare se prima
non finisco la mia
tazza di “droga legale”; il caffè,
appunto.
Sento la porta di casa aprirsi,
per poi richiudersi e Jude parlottare con qualcuno per alcuni minuti,
poi...
“Robert potresti venire, per
favore?”. Jude mi chiama con una voce strana, sembra quasi
spiazzato, stupito o
una cosa simile.
Incuriosito, mi dirigo al
salottino, dove, insieme a Jude, trovo un uomo vestito in completo nero
e
camicia bianca. Occhiali neri e valigetta accanto al corpo statuario.
“Non ho fatto niente, questa
volta” saluto così il nuovo arrivato, che ha tutta
l’aria di essere un’agente
federale o qualcosa di simile.
Il tizio in nero, dall’aria
vagamente inquietante, si gira verso di me e chiede.
“E’ lei il Signor Downey?”.
Annuisco leggermente, aspettando che il bell’in busto si
qualifichi.
“Salve, sono Edgar Josevitch, un
funzionario dell’ONU. Sono qui perché la sezione
dell’UNESCO mi ha incaricato
di consegnarle un attestato.” Spiega l’uomo, per
poi aprire la sua valigetta e
consegnarmi un foglio, di quella che sembra essere, pergamena.
Prendo l’attestato e leggo quanto
riportato.
“La direzione mondiale
dell’UNESCO è felice di includere il
“Sedere” del
Sig. Robert John Downey Jr. nella lista dei beni del patrimonio
mondiale preservati
dall’organizzazione sopra citata.”
“Se è uno scherzo non è affatto
divertente!” dico, a disaggio, all’uomo che ho di
fronte, mentre porgo il pezzo
di carta a Jude.
Guardo Edgar con faccia allibita,
ma prima che questi possa aprire bocca, quel’infido del mio
compagno comincia a
ridere.
Mi volto verso di lui e lo trovo
piegato dalle risate e con le lacrime agli occhi.
“Oh Rob... è lo scherzo più bello
che ti abbiano mai fatto!” ansima fra le risate.
“Non è uno scherzo” chiarisce il
funzionario.
“L’UNESCO, da anni ormai, ha
creato una lista di “patrimoni culturali” che non
siano obbligatoriamente
luoghi, monumenti o simili.
Ogni anno viene stilata una lista
di “possibili annessioni”. Questa lista viene poi
pubblicata su internet e sono
le persone a votare quale “meraviglia” vogliono che
venga inserita fra i beni
sa salvaguardare. A quanto pare, Sig. Downey, la popolazione mondiale
ha
ritenuto che valesse la pensa salvare il suo sedere.”
La spiegazione di Edgar sembra
anche plausibile, ma ciò non toglie che sia imbarazzante
tutta questa storia.
“E quindi io che dovrei farci, con
questo coso?” chiedo, accennando con la testa alla pergamena.
“La può conservare, o la può
incorniciare e appendere al muro.” Suggerisce
l’uomo in nero, per poi
riprendere in mano la sua valigetta e dirci.
“Bene signori, io dovrei andare.”
Ancora scosso, apro la porta al
Sig. Josevitch, per poi richiudergliela alle spalle una volta averlo
visto
allontanarsi per la strada.
Chiusa la porta, torno a guardare
Jude. Sta osservando il pavimento con sguardo perso.
“Cosa?” chiedo, cercando di
sbloccarlo.
Lui alza il viso e fissa i suoi
occhi nei miei, ma ancora non parla. Mi avvio verso la cucina, per
riprendere
la colazione da dove l’avevo lasciata.
Non faccio in tempo a superare
Jude che sento una sua mano andarsi a posare proprio sul mio sedere.
“Sai, hanno ragione quelli... Hai
un culo da favola!” dice, malizioso.
“Ha parlato quello con le labbra
disegnate dal Botticelli!” lo prendo in giro. Ma, in effetti,
non mi sono
allontanato troppo dalla realtà.
Le labbra di Jude sono un disegno
divino.
Lui mi guarda per qualche attimo
con sguardo confuso, poi però riprende parola.
“Devo dire che la cosa un po’ mi
ingelosisce. Solo io posso vantare dei diritti su tutto quel
popo’ di roba”
dice. Sembra quasi un bambino che si lamenta quando gli rubi il suo
giocattolo
preferito.
Mi avvicino a lui, fino a far
scontrare i nostri corpi.
Subito le sue mani si impossessano
dei miei fianchi, per poi scendere e fermarsi sul mio sedere, che
stringe con
possessività.
“Questo è sicuro. Tu sei
l’unico.”
Sorrido, cominciando ad avvicinarmi sempre di più alla sua
bocca.
Le mia mani vanno ad accarezzare i
suoi pettorali, sempre più tonici da quando fa palestra, con
lascivia.
Ho mai detto che adoro il suo
corpo? Ecco, ora l’ho fatto.
Ma dicevamo... mi avvicino sempre
di più al suo viso, per fermarmi quando ci separano solo un
paio di centimetri.
“E queste sono indiscutibilmente
mie!” dico, prima di fiondarmi sulle sue labbra.
Sono morbide, carnose e io non
riesco a trattenere l’impulso di morderle, ogni volta che le
ho a tiro.
Jude risponde subito al bacio, con
la stessa voracità e fame di contatto che io sembro mostrare.
Infondo, non ci siamo ancora dati
il bacio del “Buongiorno” e la giornata
è ancora lunga, se sapete cosa
intendo...
FINE
Note: Questa “cosa”,
perché
di chiamarla fic non se ne parla, è scaturita da una
discussione degenerata.
Si era partite dalle labbra di
Jude e si è arrivati al sedere di Rob, non vi sto a spiegare
come...
E’ stata una discussione molto “profonda”
e una delle sclerate più belle della mia vita. Quindi
ringrazio ancora quelle
quattro donneH che mi hanno accompagnata.
Il mix demenziale/fluff non è
proprio il mio forte, quindi mi scuso se la fic non è
riuscita in pieno, ma io
ci ho provato.
Spero che un minimo vi abbia fatto
ridere!
Per qualsiasi cosa, recensione, un
biglietto di sola andata per un manicomio, io sono qua a vostra
disposizione.
Alla prossima!
PS.
DonneH è L’UNESCO che protegge il patrimonio
culturale, non l’ONU xD