Fanfic su artisti musicali > One Direction
Ricorda la storia  |      
Autore: IvanZaytsev    09/07/2014    1 recensioni
Un amore difficile il loro.
un 'amore impossibile.
Zayn e Rose.
Potranno mai stare veramente insieme?
1.499 parole.
Genere: Drammatico, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Zayn Malik
Note: AU | Avvertimenti: Triangolo
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

HELSTON,INGHILTERRA
SETTEMBRE 1854

Pov Zayn.

Verso mezzanotte,infine,gli occhi presero forma. Lo sguardo era felino,determinato e incerto allo stesso tempo,trasmetteva una sensazione strana. Sì,erano proprio i suoi occhi. Si aprivano sotto la bella fronte aggraziata,a pochi centimetri dalla scura cascata dei capelli.
Tenevo il foglio davanti a me,in modo da poter valutare i progressi. Ammetto,che nonostante tutto fosse difficile lavorare senza di lei,ma non mi avrebbe mai permesso di disegnarla in sua presenza. Avevo dovuto preoccuparmi di tenerla sempre a distanza da quando arrivò a Londra - no,da quando la vidi per la prima volta. Ogni giorno la sentivo sempre più vicina,e ogni giorno era più difficile del precedente. Ecco perché sarei dovuto partire la mattina dopo,Americhe,India,Italia …non lo sapevo e alla fine non m'importava . Dovunque sarei finito sarebbe stato molto più facile che restare lì.
Guardai di nuovo il disegno. Corressi con il pollice la sbavatura del carboncino sulle labbra carnose,sospirai pesantemente,quel foglio era l'unico modo per poterla portare sempre con sé,ovunque andasse.
Mi risistemai sulla sedia,di pelle,della biblioteca,sentì di nuovo quel calore strano sulla nuca.
Lei.
La sua sola vicinanza mi dava una sensazione insolita,simile al calore emanato dal legno che si sfalda in cenere in un fuoco. Né ero certo,senza voltarmi che lei fosse lì,appoggiai il ritratto a faccia in giù su uno dei tanti libri che portavo in grembo.
Lo sguardo mi cadde sul divano color avorio del salotto,dove poche ore prima lei era apparsa inaspettatamente,quando i suoi amici erano ormai arrivati,in tutto il suo splendore indossava un abito di seta rosa,per poter applaudire la bella esibizione al clavicembalo della figlia del padrone di casa.
Guardai di sfuggita la stanza,e poi fermai lo sguardo sulla veranda oltre alla finestra, dove pochi giorni prima lei gli si era avvicinata furtiva,reggendo un mazzolino di peonie selvatiche bianche.
Era maledettamente convinta che l'attrazione per me fosse ancora innocente,che i nostri frequenti incontri nel gazebo fossero solo … lievi coincidenze. Quanto era ingenua! Non le avrei mai raccontato la verità : quello era il mio segreto.
Mi alzai e mi voltai, lasciando i disegni sulla sedia. Ed eccola lì,vestita di bianco,appoggiata alla tenda di velluto rossa. Le nere trecce erano sciolte. Aveva lo stesso sguardo che io avevo disegnato così tante volte,le sue guance erano accese,era arrabbiata? Imbarazzata? Vorrei aver  voluto saperlo,ma non mi sarei mai permesso di chiederlo.
Presi coraggio e dissi : << Cosa ci fate voi qui?>> mi pentì di aver usato tanta asprezza,ma lei non avrebbe mai capito.
<< N-non riuscivo a d-dormire>> balbettò lei,avvicinandosi al fuoco.<> tacque,guardandosi le mani,la incitai a parlare << …. il vostro baule fuori dalla porta. Siete in partenza?>>
<< Ve l'avrei detto …>> M'interruppi. Non dovevo mentirle : non vorrei metterla in mezzo ai miei piani. Avrei reso solo le cose più difficili,mi ero già spinto troppo oltre,speravo che sarebbe stato tutto diverso questa volta.
Lei si avvicinò,forse troppo,infatti il suo sguardo si posò sull'album.
<< Mi stavate facendo un ritratto?>>
La sorpresa nella sua voce mi ricordò l'abisso di conoscenza che ci divideva. Dopo tutto quel tempo passato insieme a lei quelle ultime settimane,lei non aveva più la vaga idea di cosa si nascondesse dietro quell'innocente attrazione,che d'innocente non aveva proprio nulla.
Forse era un bene,o,quantomeno,era meglio così. Negli ultimi giorni,da quando avevo deciso di partire,avevo fatto di tutto per tenermi lontano da lei. Ma era stato così difficile,che ogni volta mi trovavo da solo,cedevo al desiderio represso di ritrarla. Ora avevo l'album pieno di bozzetti del suo collo arcuato,della sua clavicola marmorea, del nero abisso dei suoi capelli.
Ora lei era lì a riguardare i disegni. Ciò che provavo non era vergogna per avermi sorpreso a ritrarla,ma era qualcosa di molto peggio. Un brivido gelido mi pervase al solo pensiero che quella scoperta - la manifestazione fisica di ciò che io provavo - l'avrebbe sicuramente distrutta. Dovevo assolutamente essere più cauto.
<> mormorai,continuando a darle le spalle. Aggiunsi,in un altro sussurro << Vi aiuterà a dormire>>
<>
<> dissi,voltandomi verso di lei. Non ero sorpreso dello stupore della voce di lei,eppure non potevo spiegarle il perché,o dirle quante volte in passato,al calar delle tenebre,le aveva preparato la medesima bevanda,o l'aveva tenuta fra le sue braccia finché non si era addormentata.
Sentì il tocco di lei come fuoco attraverso la camicia,sentì la sua mano leggera sulla spalla,e trattenni il respiro. Non ci eravamo ancora toccati in questa vita,e il primo contatto mi lasciò senza fiato.
<> sussurrò lei. <>
La mia risposta la diedi più a me stesso che a lei <>
<> disse,precipitosa. E in quel momento,l'ha vidi trarre un profondo sospiro,come se si fosse pentita di aver detto ciò. Vidi corrucciarsi la sua fronte e capì l'emozioni che poteva provare in quel momento : prima l'impeto,poi lo sconcerto,e infine la vergogna per la propria sfrontatezza. Era sempre così,e troppe volte in passato io avevo commesso l'errore di consolarla in quel preciso momento.
<> sussurrai allora,ricordando … ricordando sempre …<>
<> ripeté lei come se stesse parlando a se stessa <>
<> dissi deciso e fermo.
<>
<> Parlai lentamente,cercando di raggiungere la parte di lei in grado di ricordare. Ma se anche ci fosse stata,dov'era sepolta? >
I suoi occhi mi trafissero. Fece un passo indietro,incrociò le braccia al petto. Anche di questo ero io il responsabile,riuscivo sempre a scatenare il mio lato sprezzante quando lei mi elargiva la verità.
<> mi sfidò lei,prese le mie mani e le portò al suo cuore.
Oh, poter essere stata lei e non sapere che cosa stava per succedere! O almeno essere più forti di così,e provare a fermarla. Se non l'avrei fermata,lei non avrebbe mai capito,e il passato non si sarebbe ripetuto ancora, torturandoli senza fine.
A quel tocco,al calore familiare della sua pelle,gettai la testa all'indietro e gemetti. Cercai di ignorare quanto lei fosse vicina,quanto conoscevo bene il sapore delle sue labbra sulle mie,quanto fosse amara la consapevolezza che tutto questo dovesse finire. Ma le dita di lei cercavano le mie con tanta leggerezza … Riuscì a sentire il cuore di lei battere tumultuoso sotto l'abito.
Aveva ragione lei.  Non c'era niente di più importante.
Non c'era mai stato. Stavo per arrendermi e prenderla tra le mie braccia,quando colse il lampo nei suoi occhi. Come se avessi visto un fantasma.
Lei si portò una mano alla fronte e fece dei passi indietro andando a scontrarsi con il muro.
Fu lei a parlare.
<> sussurrò.
No … era già troppo tardi?
Lei socchiuse gli occhi,proprio come nel ritratto;mi si avvicinò di nuovo,e mi mise le mani sul petto,le nostre labbra in attesa. <>
Aveva capito tutto. Allora era davvero troppo tardi. Guardai in alto ed ebbi un brivido: riuscì quasi a sentire l'oscurità discendere sui suoi occhi. Colsi così l'ultima occasione di afferrarla,di stringerla come avevo desiderato ardentemente per settimane.
Non appena le nostre labbra si fusero,entrambi rimanemmo indifesi. Il sapore di caprifoglio sulla bocca di lei mi diedero le vertigini. Lei si stava stringendo a me,sentivo in me contrarsi le viscere dall'emozione e l'angoscia di ciò che stava per accadere. La sua  lingua trovò la mia,e il fuoco tra di noi divampò,più luminoso,più ardente,più feroce a ogni nuovo tocco,a ogni nuova esplorazione. Eppure per noi niente di tutto questo era nuovo.
La stanza tremò. Un'aura prese a brillare attorno a loro.
Lei non si accorse di nulla,inconsapevole,ignara di tutto al dì fuori di quel bacio,niente esisteva.
Io sapevo soltanto che cosa stava per  accadere,quali oscuri guardiani stavano per precipitarsi sulla loro unione. Anche se ancora una volta non potevo modificare il corso degli eventi,lo sapeva,né era certo.
Le ombre vorticarono sopra di loro,così vicine che io avrei potuto toccarle. Così vicine che mi chiesi se anche lei riuscisse a sentire ciò che sussurravano.
La osservai per l'ultima volta.
Osservai la nuvola passare su di lei. Sentì per l'ultima volta un suo urlo strozzato dall'ombra ormai impossessata del suo corpo << Zayn,t-ti amo>> Sentì per l'ultima volta la sua voce,pronunciare il mio nome.
Vidi per un istante,una scintilla di speranza brillare nei suoi occhi.
Con quella poca voce che mi rimase,risposi:<>
Poi non ci fu più nulla.

Ma il paradiso è chiuso e sbarrato..
dobbiamo viaggiare intorno al mondo
per vedere se un uscio è rimasto aperto.







SPAZIO AUTRICE:
ehi,ciao a tutte.
GRazie se siete passate e se siete arrivate fino a qui vi è piaciuta la storia?
che ve ne sembra?
lasciate una recensione grazie davvero <3




















 
.
 
  
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: IvanZaytsev