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Autore: cliffordsarms    10/07/2014    4 recensioni
Luke pensava, pensava davvero troppo. Pensava a come l’avrebbero detto, a come avrebbero reagito loro stessi dopo essersi liberati di quel peso, come avrebbero reagito gli altri, spendo che il “ragazzo più carino della scuola”, come veniva definito, e il “bad boy dell’istituto”, come invece era definito Michael, uscivano insieme. Come l’avrebbero presa i loro amici più stretti, Ashton e Calum, che avevano sempre sospettato una loro possibile relazione. Come l’avrebbero presa i giocatori di basket, li avrebbero presi in giro finche non sarebbero usciti da quella scuola, o avrebbero accettato la cosa senza troppi problemi? E gli insegnati, li avrebbero presi di mira anche loro o non gli sarebbe importato nulla?
Genere: Fluff, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Luke Hemmings, Michael Clifford
Note: Raccolta, What if? | Avvertimenti: Incompiuta
- Questa storia fa parte della serie 'Tell The World Who We Really Are'
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You And Me Against The World
 
You are my getaway,
You are my favourite place,
We put the world away,
We get so disconnected.
 
Erano gli unici due che ancora non erano entrati a scuola, su quelle scale c’erano solo loro.
Michael era giù, alla fine della rampa, che continuava a camminare avanti e indietro per
smaltire la tensione; mentre Luke era seduto su un gradino, con i gomiti appoggiati sulle
gambe si teneva la testa e si metteva le mani tra i capelli, era sull’orlo di una crisi isterica
in cui se li sarebbe strappati tutti.
Luke pensava, pensava davvero troppo. Pensava a come l’avrebbero detto, a come
avrebbero reagito loro stessi dopo essersi liberati di quel peso, come avrebbero reagito gli
altri, spendo che il “ragazzo più carino della scuola”, come veniva definito, e il “bad boy
dell’istituto”, come invece era definito Michael, uscivano insieme. Come l’avrebbero presa i
loro amici più stretti, Ashton e Calum, che avevano sempre sospettato una loro possibile
relazione. Come l’avrebbero presa i giocatori di basket, li avrebbero presi in giro finche non
sarebbero usciti da quella scuola, o avrebbero accettato la cosa senza troppi problemi? E gli
insegnati, li avrebbero presi di mira anche loro o non gli sarebbe importato nulla? E le ragazze,
ciò che preoccupava di più Luke erano le ragazze, perché con loro si trovava bene.
Forse l’avrebbero evitato tutta la vita, oppure sarebbero state ancora più contente di avere
un amico omosessuale con cui esprimere pareri sui vari ragazzi che giravano a scuola. Ma
comunque il biondo avrebbe potuto dire che quel ragazzo era carino o passabile, ma
nessuno sarebbe mai stato bello come il suo Mikey. Lui era la sua luce infondo al tunnel, il
vento che sposta le nuvole colme di pioggia, Michael Gordon Clifford era la sua speranza.
Ed era l’unico motivo per cui, ora, si sarebbe fatto forza e sarebbe entrato in quella scuola e
avrebbe gridato a tutti il loro infinito amore. Lo faceva perché entrambi erano stanchi di
cercare di non destare sospetti, di non sorridersi o guardarsi troppo intensamente
in pubblico, di non potersi tenere la mano. Luke era stanco del fatto di non poter avere la sua
speranza, la sua forza a fianco quando voleva, quando si sentiva in difficoltà. Era stanco di
quel segreto, che non aveva più nessun motivo di essere segreto, se non il terrore del
giudizio degli altri che ora si stava facendo strada nella mente del piccolo Hemmings. Lui
voleva gridare a tutti che Michael era tutto quello di cui bisogno, era come la pioggia
d’estate che gli piaceva tanto, anzi, Michael era di più di quello. Michael era il suo
posto preferito, era la sua casa, era la sua salvezza, la sua speranza, il suo respiro, il suo sorriso,
la sua risata. Michael era la ragione di tutto. Michael era la persona migliore che Luke
avesse mai incontrato in tutta la sua vita. Michael era il suo rifugio, era il suo nascondiglio,
era la sua scappatoia. Tra le braccia di Michael, Luke si sentiva giusto, accettato, si sentiva
sicuro e al sicuro, si sentiva Luke Robert Hemmings, si sentiva sé stesso. Quando era con
Michael si sentiva come ad un concerto, si sentiva bene, non si sentiva così con nessun
altro. Michael era il suo posto, la sua persona. Michael era suo e di nessun altro. E Luke era
di Michael. Nonostante le ragazze con cui entrambi erano usciti per evitare di creare troppi
sospetti, nonostante le amiche, le serate a casa di amici, nonostante le sbronze in discoteca
che avevano rischiato di compromettere la loro relazione. Erano Luke e Michael, Michael e
Luke, loro due e nessun altro.
Un raggio di sole che aveva fatto capolino da dietro un palazzo colpì il viso del biondo, che
alzò leggermente la testa. Si trovò davanti il viso di Michael, il ragazzo lo osservava, era già
da un po’ che lo faceva, se n’era accorto. Ma quando era il ragazzo dai capelli di mille colori,
quei capelli in cui gli piaceva tanto affondare il viso per sentire quel meraviglioso profumo
di shampoo, a scrutarlo, Luke non si sentiva osservato, non gli creava fastidio.
«So che hai paura Luke, e ne ho anch’io. Ma io ti amo e non ci sarà mai nulla di così forte
da poter cambiare questa cosa.» disse il più grande guardando dritto negli occhi azzurri del
biondo, che annuì. Così Michael decise di annullare la distanza tra loro. Poi soffiò su quelle stesse
labbra «Tu ed io contro il mondo, ricordi?» disse con un sorriso che rassicurò il
piccolo Hemmings, che ricambiò con un lieve, ma sincero, sorriso. «Dai, è ora di entrare.»
disse picchiettandogli sulle gambe e tirandosi in piedi. Luke lo seguì e, arrivati sulla porta
d’ingresso dell’istituto, lo affiancò. Michael lo guardò dritto negli occhi, poi abbassò lo sguardo
e porse la mano a Luke, che la strinse forte e gli sorrise, per poi guardarsi dritto
avanti e sospirare.
«Sei la cosa migliore che potesse capitarmi, Michael Gordon Clifford.»

 
Notes
Heilaaaa!
Come procedono le vostre vacanze? Le mie tra fan fiction e compiti D’:
Allora, allora, prima di dire una qualsiasi altra cosa, voglio ringraziare Francesca, che ha aspettato così impazientemente questa OS Muke e per avermi sempre supportata, grazie Frè, ti amo.
Quindi!
Questa è una OS Muke, come dicevo prima, e mi è venuta in mente di notte. Mi sono detta: avendo scritto una Cashton (si chiama Tell Me This Is Not A Dream, se volete passare, vi aspetta!), voglio scrivere una Muke! E quindi mi sono messa a pensare ed è venuto fuori ciò.
Come avrete capito dalla frase sopra, mi sono ispirata molto a Disconnected, soprattutto per scrivere il pensiero di Luke.
Ha un finale un po’ aperto, per tre motivi principalmente: il primo è che mi piaceva l’idea di lasciarla aperta, perché così ognuna di voi può farsi tutti i filmini mentali che vuole; il secondo è che non credo che sarei stata in grado di descrivere un coming out fatto a scuola come quello che potrebbe eventualmente accadere in alcuni dei vostri viaggi mentali; e il terzo è che, se avessi descritto l’eventuale coming out o lo sgretolarsi di questa intenzione, sarebbe diventata davvero troppo lunga e avrei dovuto classificarla come una long, lol.
Se volete farmi sapere come vi siete immaginate il finale e cosa ne pensate in una recensione, sarò più che felice di leggere e rispondere a tutte voi!
Mi faccio un altro po’ di pubblicità, già che ci sono. Sto scrivendo una long, intitolata She Hasn’t Been Caught, se volete passare a dare un’occhiata anche a quella, vi aspetta!
Detto ciò, ci vediamo nelle recensioni,
@cliffordsarms
P.S. se volete contattarmi su twitter mi trovate con lo stesso nick@)
  
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