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Autore: Roev_Chan    11/07/2014    1 recensioni
Un cacciatore accetta la missione di un uomo caduto in disgrazia a causa di un misterioso mostro che si nasconde nella giungla. Il cacciatore è sicuro di sé, e non vede l'ora di scontrarsi con questa creatura, ma qualcosa sembra andare storto...
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[Che diavolo stava succedendo? Sembrava che in quella dannata giungla ci fossero i fantasmi. Ma lui non era superstizioso; i fantasmi non esistevano. O forse sì?]
Genere: Avventura, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sussulti di Paura



Il cacciatore si mosse agilmente tra i cespugli, saltando gli ostacoli con facilità. Il suo respiro era un sussurro, e la sua armatura echeggiava debolmente ad ogni suo movimento. Le sue doppie lame erano pronte per essere sfoderate a qualunque segnale di pericolo. Quella missione era un boccone prelibato per il suo palato: consisteva nel cacciare un mostro sconosciuto, uno mai visto prima nei dintorni nel suo villaggio. La richiesta era arrivata da un uomo caduto in disgrazia proprio a causa di quella creatura. Se non ci fossero stati i suoi compagni a portarlo via, probabilmente sarebbe morto. Quest'uomo cercava un valoroso e intrepido cacciatore che si cimentasse in quell'impresa, per la bellezza di ben dodici mila zenny. Non era affatto una pessima paga, tutt'altro; e il cacciatore era ansioso di scoprire il suo avversario. La foresta antica di notte era silenziosa e buia, la luce della luna non filtrava bene tra le fronde degli alberi della giungla, e questo dipingeva il paesaggio come tenebroso e sinistro. La gigantesca figura dell'albero antico, si stagliava fino quasi a toccare il cielo, assumendo una nota inquietante. I suoi vecchi rami si allungavano sopra tutta la giungla, sembravano dei bracci pronti ad afferrare qualsiasi cosa si muovesse. Il mostro, secondo alcuni, aveva fatto la tana fra le radici dell'albero, ed è lì che il cacciatore si stava dirigendo.

“Quella cosa...” Gli aveva detto l'uomo “...mi è piombata addosso dall'alto. Bada bene a dare una sbirciata tra gli alberi, ogni tanto.” Gli aveva consigliato; ed era quello che il cacciatore si permetteva di fare ogni tanto. Era sicuro di sé (forse anche troppo) ed era pieno di energie da vendere, non vedeva l'ora di scontrarsi con la misteriosa creatura. Si fermò nei pressi di un ruscello, e proprio mentre si dissetava, il rumore dei rami che scricchiolavano lo fecero sussultare. Si voltò di scatto e vide un paio di Kelbi correre via agitati. Probabilmente la sua presenza li aveva disturbati. Non sospettando minimamente di alcun pericolo, si asciugò la bocca e riprese a camminare. L'albero antico non doveva essere distante ormai, aveva marciato per un bel po', e più si avvicinava alla tana del mostro, più la sua euforia cresceva. Ma, insieme all'eccitazione, il suo sesto senso gli suggeriva di stare in allerta. In genere non gli dava mai retta, ma quella sera, un senso di pericolo costante gli scuoteva l'anima, facendolo rabbrividire. Il rumore del vento che faceva muovere i rami degli alberi lo inquietava, e il suo cervello spesso associava le immagini prodotte dal movimento delle fronde, ai mostri. Decise di ignorare quei segnali, dato che era di buon umore, e riprese a camminare con passo deciso e costante. Fu quando un brivido freddo gli corse lungo la schiena che si voltò di scatto. Aveva sentito come qualcosa che gli respirava vicino all'orecchio, ed aveva fatto un salto per lo spavento. Il suo cuore tamburellava nel petto e il suo respiro si fece affannoso. Che diavolo stava succedendo? Sembrava che in quella dannata giungla ci fossero i fantasmi. Ma lui non era superstizioso; i fantasmi non esistevano. O forse sì? Con tutta quella oscurità non riusciva nemmeno a capire da che parte era girato. Solo una cosa doveva seguire: l'albero antico. La sagoma di quella pianta gigantesca si intravedeva anche tra i fitti cespugli della foresta, e questo era un bene, altrimenti si sarebbe probabilmente perso. Il cacciatore sperò nell'apparizione di qualche insetto-tuono a donargli un po' di conforto con la sua luce, ma quella notte non c'erano insetti-tuono, e la luna era nascosta dietro a banchi di nuvole gonfie di pioggia. Tese un respiro profondo, l'albero era sempre più vicino, e così anche la tana del mostro. Uscì dal sottobosco: intorno alle radici dell'albero antico, si estendeva un'ampia radura coperta di erba e ciottoli. Non si era mai spinto così tanto vicino a quella pianta immensa, e vedere la sua figura perdersi fino ad oltre le nuvole, era uno spettacolo che toglieva il fiato. Ma non era lì per ammirare la vegetazione. Fulmineo, estrasse le doppie lame e si posizionò a qualche metro di distanza dall'imboccatura della tana, che si andava a perdere chissà dove, sottoterra, nella più nera oscurità. Rimase immobile per un lungo istante, pronto a ricevere il mostro che non si faceva vedere.

-Hai paura di me? Esci fuori!- Gridò il cacciatore, rivolto verso la tana. Sentì un debole lamento echeggiare all'interno del buco tra le radici -Ah si?- Fece lui -Allora sarò io a venire da te!- Disse di nuovo, in tono di sfida. Mosse un paio di passi, deciso ad infilarsi in quel grosso buco, ma; all'improvviso, si ritrovò a guardare il cielo. Qualcosa di grosso gli era arrivato addosso, lo aveva percosso, e lui si era ritrovato disteso, a pancia all'aria. Le sue doppie lame erano ruzzolate giù per un fosso, e la sua sacca si era squarciata. Gli oggetti di supporto che si era portato dietro erano sparsi lungo la radura. Tentò di alzarsi, ma una grossa zampa squamosa lo bloccò, e gli puntò gli artigli affilati contro la pancia. Il cacciatore tremò alla vista di quella creatura. Che cos'era? Aveva la stessa fisionomia del Tigrex, ma non era affatto un Tigrex. Era nero come l'oscurità, e i suoi due piccoli occhi rossi, come due rubini, fiammeggiavano nel buio della notte, mandando inquietanti bagliori vermigli. Il becco affilato lasciò scoprire una fila di zanne, e le ali sembravano lame, da quanto rilucevano al debole bagliore della luna. Quella cosa lo aveva pedinato. Lui ne era certo. Ecco cos'erano quei segnali che aveva avvertito prima, nella giungla. Nonostante la mole, quel mostro fatto di oscurità si era confuso perfettamente con le tenebre della foresta, e silenzioso come un'ombra lo aveva tenuto d'occhio per tutto quel tempo. Il cacciatore era rimasto affascinato, ma allo stesso tempo ne era terrorizzato. Il mostro lo teneva ancora bloccato con gli artigli che gli scavavano nell'armatura, e ringhiava minaccioso, poi un ruggito profondo e stridulo lo stordì per un istante. Era quello il suono che faceva la morte quando arrivava? Pensò il cacciatore. Lui aveva capito subito, e si era già arreso, nel momento in cui il mostro aveva spalancato le fauci. Pregò di non provare troppo dolore, che finisse tutto in fretta nel momento in cui il mostro avesse iniziato la sua opera di morte. Quello che vide dopo il cacciatore, fu l'oscurità più nera.





Angolino aiutrice:
Salve a tutti! :3
Era da un po' di tempo che volevo cimentarmi a scivere qualcosina su Monster Hunter, ed è la prima volta per me!
Spero che questa breve one shot vi sia piaciuta, nonostante il finale triste per il povero cacciatore...
E avete capito di che mostro parlo, vero? VERO?
Massì, colleghi cacciatori, parlo del Nargacuga! ...è il mio mostro preferito in assoluto *-*
Beh, non so che altro dire, quindi vi saluto! Grazie per aver letto questa breve fic, un abbraccio a tutti quanti! c:

Roev_Chan


 

   
 
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