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Autore: Mister Mistero    11/07/2014    6 recensioni
Nel mondo di Dark Souls, vi è mai capitato di scoprire cosa c'è dietro certi personaggi, cosa accade nella loro mente fino al momento prima di incontrarli? A me è successo...
Dal primo capitolo: "... era il Signore della Luce Solare, ma di un sole che non brillava. Un sole nero, un sole oscuro."
Dal quinto capitolo: "... Il segreto dell’immortalità era decisamente più semplice, più elegante. La morte."
[Raccolta di One-shots incentrata sul primo Dark Souls]
Genere: Fantasy, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Folle ricerca

~ Seath il Senzascaglie ~

Immortalità.

Vivere per sempre intoccati, eterni, senza alcun remore. Tutti i suoi simili ne erano provvisti. Scaglie dure e affilate che li rendevano invincibili macchine da guerra. Tutti ne erano provvisti, tranne lui. Abbandonato da tutti, perfino dai suoi genitori, per il suo aspetto così diverso, così anormale, con quelle tre appendici troppo simili a dei tentacoli, al posto delle zampe, con quelle ali lunghe e esili, più simili a quelle di una fata che ad un drago eterno. Ma soprattutto, la sua pelle, che bianca e perfettamente liscia, aderiva ad ossa e muscoli, mettendo in evidenza un fisico magro e scarno, fragile e debole, che lasciava in rilievo le costole.

E mentre in loro si accendeva come fiamma viva la superbia, la bramosia di potere e la superiorità, nel drago albino ne cresceva uno solo. L'invidia. Scoprì la tristezza, la malinconia, e che l’invidia per i propri troppo perfetti simili si stava rivelando una terribile fonte di infelicità. Era come avere una malattia del cuore che nemmeno la sua natura di drago riusciva a curare.

Poi dal nulla venne il fuoco, e con il fuoco venne anche la diversità. Giorno e notte. Caldo e freddo. Vita e morte. Fu proprio da quella piccola fiammella che venne la loro, e la sua, rovina.

Con orrore scoprì che le scaglie rendevano i corpi dei suoi simili eterni e imperituri. Immortali. E lui non poteva esserlo giacchè privo. Il suo corpo sarebbe deperito, la sua mente scomparsa. La paura di morire, il solo pensarci si rivelò un morbo ancora peggiore dell’invidia, che lentamente si trasformò in rabbia, rabbia per ogni drago che lo aveva emarginato e scacciato per il suo aspetto. Rabbia per essere stato messo al mondo.

Seath, il Senzascaglie, decise di tradire la sua stessa razza. Alleatosi con i Lord, le uniche creature capaci di capirlo, il drago albino iniziò la sua mattanza. E alla fine, quando vide il sangue dei suoi simili macchiargli le mani, il suo gridò di dolore e di disperazione risuonò per tutta la terra. E i draghi si estinsero. La guerra tra i draghi immortali e i Lord si era appena conclusa, e Gwyn diede a tutti i sopravvissuti onorificenze e titoli. Il drago albino venne nominato duca, e un’intera biblioteca messa a sua disposizione nella ricerca di cosa lo aveva reso così diverso.

Immortalità.

Per tutti i giorni che trascorse negli archivi, quel pensiero fisso rimbombava nella sua testa. Non riusciva a pensare ad altro, se non a diventare come la sua razza che aveva odiato e distrutto.

Immortale.

Ma nemmeno i sei occhi degli stregoni che Gwyn aveva messo al suo servizio sembravano trovare risposte. Un enigma senza soluzione….

Immortalità.

Seath si rese conto che la complessità non lo avrebbe portato alla vita eterna. Il segreto dell’immortalità era decisamente più semplice, più elegante. La morte. I non-morti serbavano in se la risposta. Sguinzagliò gli stregoni per tutta Lordran, per trovare quegli esseri che ingiustamente avevano quello che gli spettava di diritto fin dalla nascita.

Immortalità.

Immortalità.

Li corruppe tutti, trasfigurò i loro corpi con il suo soffio cristallino, privandoli della loro natura e facendone suoi servi. E dalle loro essenze, riuscì a creare qualcosa che superava le sue più rosee aspettative. Il cristallo primordiale traboccante di energia, nel quale trasferì la propria anima, il frammento che Gwyn gli aveva donato, e ciò fece di lui non un semplice non-morto, ma un “vero non-morto”. Finalmente aveva ottenuto ciò che aveva sempre desiderato…

Immortalità.

Immortalità.

Tuttavia, vivere per sempre si presentò come la peggiore delle condanne, il destino più terrificante. Cercò e ricercò, lesse e scrisse, sperimentò e creò, non facendosi scrupolo ad usare come cavie giovani donne per il suo diletto. La sua conoscenza finì per renderlo folle, una follia delirante che gli fece perdere completamente il senno. Tutto il resto ormai non aveva alcun valore, tutti i suoi scritti erano solo parole vuote. Chiuso nella sua fortezza di cristallo, all'interno degli archivi maledetti, solo una cosa contava, quella cosa per cui aveva donato mente e corpo…

Immortalità.

Immortalità.

Immortalità



††††

Prima che diciate qualsiasi cosa, nella mia versione il Cristallo Primordiale è un’invenzione di Seath, e non un cimelio dei draghi (anche perché i draghi erano già immortali, quindi non se ne facevano nulla di un oggetto del genere). Ringrazio tutti quelli che hanno recensito (Crazymoonlight e Master Chopper) per il loro sostegno a continuare questa splendida raccolta.

Per il prossimo capitolo sono terribilmente indeciso tra Priscilla e Girandola. Ditemi quale dei due preferite.


  
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