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Autore: lin_    11/07/2014    5 recensioni
Non credere nell’amore, non credere in ciò che si fa, non credere in Dio, non credere nelle proprie capacità, eppure essere consapevoli del fatto che credere sia l’unica soluzione. La soluzione a tutti i mali. Ma se credere diventa l’unica cosa da fare e loro non ci riuscissero? Se credere fosse davvero l’unica soluzione e, allo stesso tempo, fosse incredibilmente difficile?
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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‘Buon giorno piccola.’ Zayn sapeva che ad aspettarlo erano solo pessime notizie ma non avrebbe perso l’unica cosa che per cui sorrideva, a costo di uccidere qualcuno con le sue stesse mani. Il messaggio della sera precedente l’aveva letteralmente spiazzato, ucciso- oserei dire-. Aveva pianto per tutta la notte cercando di non rompere qualcosa o tirare un pugno al muro, aveva parlato con i ragazzi che l’avevano sostenuto e consolato. Come facevano i fratelli.
‘Buon giorno amore.’ Disse lei scoccandogli un bacio tenero sulle labbra. Gli aveva dato appuntamento al parco del centro di Bradford, doveva raccontargli ciò che aveva il diritto di sapere in quanto era il suo ragazzo. Aveva il diritto di sapere anche di quella notte.
‘C-cosa significa il messaggio di ieri?’ Il ragazzo aveva iniziato a sudare freddo e a sentire il respiro spezzato.
‘Iniziamo dal principio amore, sediamoci lì.’ Si sedettero in una panchina poco più lontana da dove si trovava un’altalena sulla quale due bambini si dondolavano. Alyssa prese un respiro e, prima di iniziare il suo discorso, intrecciò la sua mano a quella di Zayn.
‘Quando avevo sei anni mio padre ricevette delle lettere minatorie, chiedevano soldi altrimenti avrebbero ucciso un membro della nostra famiglia. Mio padre all’inizio non diede molto peso e dopo un po’ questi uomini bruciarono la nostra auto come avvertimento, allora mio padre diede loro i soldi che volevano ma ci portò lontani da Varsavia. La città dove sono nata. Dalla Polonia ci siamo spostati nei Paesi Bassi, precisamente ad Amsterdam ma si sa, quella città è famosa per essere ‘La città della Perdizione e dell’assoluta libertà’   e mio fratello maggiore, Jayden, affascinato dalla città proibita ha preso parte di un brutto giro. Droga, alcool e prostitute. Mio padre ci portò via anche di lì e ci trascinò a Londra, dove la notte del 24 Dicembre mio fratello perse la vita in un incidente stradale.- Si fermò, scoppiò a piangere e subito si ritrovò stretta in un abbraccio colmo di amore e comprensione. Dopo dieci minuti si riprese e con le lacrime agli occhi continuò il suo discorso.- C’ero anche io quella sera, ero al suo fianco quando ho visto il colore delle sue iridi per l’ultima volta. Erano verdi anche i suoi, sembravano due smeraldi. Li amavo. Sono rimasta in come per due mesi, al mio risveglio mio fratello era già due metri sotto terra a pensare a quali fossero le sue colpe. Mio padre ci portò via anche di lì. Arrivammo a Bradford ed è la cosa migliore che mi sia successa. Al mio arrivo ho trovato un ragazzo che ha due gemme come occhi, l’infinito in uno sguardo e la vita in un sorriso e mi vogliono portare via anche da te.’ Pianse di nuovo e di nuovo e di nuovo, fino a non avere più lacrime, fino a sentire il battito del cuore accelerato, fino a non sentir più il fiato.
‘Al ce la faremo, lotteremo per noi e alla fine ci riusciremo.’
‘Ho detto che parto Za, ho rinunciato.’ Disse lei nascondendo il viso nell’incavo del suo collo.
‘Perché?’ Lo disse con un tono distrutto, esausto.
‘Perché  i miei genitori sono irremovibili. Non ne vogliono sapere.’ Concluse lei con un tono infantile. Perché alla fine lei era questo, una bambina innamorata.
‘Il nostro amore colpirà i cuori di tutti babe, so già come fare. Ti fidi di me?’ Chiese lui con un flebile sorriso ad increspargli le labbra.
‘Tu che dici Zay? Si, mi fido di te.’
‘Allora prepara la valigia e stai tranquilla, torno a prenderti.’ Si avvicinò a lei con l’intento di baciarla.
‘Ma…’ Cosa vuoi dire?  Avrebbe voluto chiedere lei ma le labbra del suo ragazzo glielo impedirono. Bacio passionale, bacio voluto e desiderato da entrambi, bacio vero e pieno d’amore. Un po’ come tutti i baci che i due si scambiavano.
‘Non fare domande, piccola. Nel frattempo permetti allo scacciapensieri, che hai tatuato sulla nuca, di mandare via gli incubi. Devi essere serena.’ Le sussurrò sulle labbra sorridendo appena.
‘Sei tutto strano sai?’ Sussurrò lei sulle sue labbra con un sorriso pieno di tenerezza.
‘Mh-mh’ Mormorò lui appena prima di baciarla. Bacio che però fu interrotto da un’improvvisa voglia di gelato che spinse la ragazza a balzare in piedi.
‘Ma cos’hai?’ chiese il ragazzo un po’ infastidito. Odiava dover smettere di baciarla.
‘Ho una voglia matta di gelato. Gelato. Tanto gelato.’ Sembrava una bambina capricciosa il che fece scoppiare a ridere Zayn. Di cuore.
‘Andiamo a comprarlo allora, bimba.’ Le afferrò la mano e si incamminarono verso il chiosco. Appena arrivato zayn si voltò verso Alyssa per chiederle il gusto e la vide con lo sguardo perso a fissare un vicolo. Non un vicolo qualunque, bensì il vicolo dove la ragazza aveva passato la peggiore serata di tutta la sua vita.
‘Piccola come lo vuoi il gelato?’ Cercò di farla tornare alla realtà e ci riuscì, la ragazza infatti si girò e comunicò il gusto al suo ragazzo. Cioccolato e menta. Stessi gusti. Le passò il cono e iniziò a guardarla con compassione, con occhi di chi non perdona.
‘Smettila di guardarmi come se fossi malata terminale.’ Sbottò lei acida, quel vicolo l’aveva messa di pessimo umore.
‘Non ti sto guardando affatto in quel modo.’ Alzò leggermente il tono, Zayn.
‘A me sembra di si, invece.’ Eccola, il lato di quella ragazza che Zayn poche volte aveva incontrato.
‘Senti se vuoi lasciarmi prima di partire, fallo pure. Dimmelo se non vuoi che io combatta per noi, perché posso starmene a casa.’ Adesso stava decisamente urlando, forse aveva capito qual era il suo problema. Non lo amava abbastanza da rimanere con lui.
‘Se pensi che sia questo il problema, allora ciao Zayn.’ Disse lei guardandolo con disprezzo e acidità. Un mix che non le si addiceva.
‘Bene, ciao Alyssa.’ Disse lui deluso. Deluso dall’espressione che aveva assunto la sua ragazza sull’ultima frase. Vedeva rancore e rabbia nei suoi occhi. Vedeva una ragazza sola.

Alyssa arrivò a casa e si chiuse in camera, si era fermata in un parco prima di tornare e aveva iniziato a pensare a quanto fosse stata stupida e a quanto Zayn fosse stato odioso, che poi non lo era stato. Affatto.
La suoneria del suo cellulare la fece sospirare. Un messaggio. Da Zayn.
‘Ti chiedo scusa.’
‘Chi ti dice che le accetterei?’
‘Buonanotte amore.’
L’ultimo messaggio la fece sorridere, come non mai ma non rispose. Andò a dormire nonostante fossero le nove e mezzo. Era esausta.

Il mattino seguente Zayn si svegliò molto presto, doveva essere pronto a scaldare i cuori di tutti in quell’aeroporto. Tutti. Si preparò di fretta e furia, corse verso la sua Range Rover e si infilò dentro iniziando a ripassare il suo discorso: quello che avrebbe deciso il suo futuro. Arrivò a destinazione, parcheggiò e da lontano scorse la famiglia Nowak intenta a scaricare i bagagli dalla macchina. Vide l’amore della sua vita guardarsi intorno, come se lo stesse cercando con lo sguardo ma lui quasi intimorito  si nascose e aspettò che scomparissero dal suo campo visivo. Entrò nell’enorme edificio e si diresse nella stanza dove l’aspettava il comandante, colui che gli avrebbe fatto fare ciò che doveva. Era lì mentre in mano reggeva il microfono e non appena lo vide entrare fece un annuncio richiamando l’attenzione di tutti all’interno di quell’aeroporto.
Buongiorno a tutti, sono il comandante Taylor. Oggi sono qui a richiedere l’attenzione e l’interesse di tutti voi, non abbiamo nessun tipo di guasto agli aerei ma il fatto in questione è altrettanto importante. Un giovane ragazzo, direi molto intraprendente, ieri mi ha gentilmente chiesto questo favore e io glielo sto concedendo. Vi auguro buona giornata e vi prego, nuovamente, di prestare attenzione.
Tutto nell’edificio si fermò: bambini in corsa, mamme disperate, coppie esauste, padri impazziti, famiglie svogliate e famiglie entusiaste, hostess e assistenti di volo, comandanti, anziani disinteressati e anziani interessati ma soprattutto la famiglia Nowak, Alyssa guardava con gli occhi sognanti l’altoparlante esposto al di sopra delle loro teste come fossero gli occhi del suo Zay, come l’avesse davanti. Successe poi che la voce metallica di Zayn si diffuse da tutte le parti arrivando alle orecchie e ai cuori di tutti ma soprattutto a quello della ragazza che guardava l’espressione intenerita formatasi sulle facce dei presenti e anche dei genitori. Il ragazzo parlava, fiumi di parole venivano rilasciate da quegli alto parlanti, le parole che spinsero Alyssa a piangere disperatamente e cadere in ginocchio coprendosi il viso con le mani, sotto lo sguardo di tutti i presenti che, alla mossa della ragazza capirono che il messaggio fosse diretto a lei. Lei ascoltava e memorizzava, ogni singola parola, ogni singola promessa, ogni singola pausa, ogni singola sfumatura. Tutto. In quel momento amava Zayn più di se stessa, addirittura si accorse di amarlo di più di quanto avesse ammesso in precedenza, lo amava con ogni suo atomo, ogni sua cellula, con tutta se stessa. Iniziò a tremare quando sentì i genitori abbracciarla e aiutarla a rialzarsi, vide il padre sorridere raggiante e la madre piangere come una fontana, sentì i presenti applaudire e quando il ragazzo pronunciò le ultime parole Alyssa iniziò a correre verso l’entrata dove vide un cartello che riportava la scritta ‘La tua strada è quella.’ Con una freccia che indicava uno stanzino. Senza pensarci su due volte corse disperatamente e aprì la porta, lo vide seduto con gli occhi pieni di lacrime e con un sorriso appena notabile sulle labbra. La ragazza inizialmente non fece nulla poi, ripreso il fiato e il coraggio pronunciò una sola parola e si gettò tra le braccia del suo uomo. In quello stanzino pieno di computer che aveva un’aria triste i due compresero di essere infinitamente felici e Zayn tra le lacrime comprese che, realmente, l’unica cosa ad essere infinita erano loro.

‘ehmm, buongiorno a tutti.. So che sto praticamente bloccando migliaia di persone per un discorso quasi patetico ma non me ne potrebbe fregare di meno, con tutto il rispetto. Oggi son qui per riprendermi l’unica cosa bella che mi sia mai capitata- fece una pausa pensando ai suoi occhi pieni di lacrime e di conseguenza anche i suoi si riempirono.- Ciao bimba, so che in questo momento vorresti uccidermi per l’essere stato troppo duro ieri con te ma capiscimi, stavo per perdere l’amore della mia vita, non riuscivo ad essere me stesso. Non so come si facciano certi discorsi, cosa si dica in certi casi e non so nemmeno se vorresti sentirle, le mie parole ma io ci provo, devo provarci. Ti ricordi quando ci siamo detti ti amo per la prima volta? Era stata una giornata come tante, pranzo al Mc e poi foto al parco ma quando distesi su quel prato ce lo siamo sussurrati contemporaneamente, in quel preciso istante, la mia vita è stata completa. Il fatto è che ci sarebbe così tanto da raccontare, su di noi, al mondo che non basterebbe tutta una vita, non basterebbe nemmeno un’eternità semplicemente perché il nostro infinito è più grande degli altri. Più infinito. Vorrei urlare al mondo che ti appartengo e se…piccola se riesco ad averti ancora giuro che lo faccio, andrò in cima all’Everest e urlerò al mondo di essere solo ed esclusivamente tuo. Ti avevo promesso che avrei fatto conoscere al mondo il nostro amore e ci sto provando, sto provando a far capire a tutti che ti amo più di tutti gli infiniti mischiati ad altri infiniti a loro volta infiniti, ti amo più di quanto possa amare la fotografia, la scrittura, la boxe e più di quanto possa amare i tatuaggi, ti amo da qui all’altro infinito e ritorno, ti amo più di qualsiasi altra cosa al mondo, ti amo ogni giorno di più e tutto questo mi spaventa perché arriverà un giorno in cui dipenderemo completamente l’uno dall’altro-anche se io già dipendo da te- e non riusciremo a separarci per nemmeno mezz’ora- non che io voglia farlo. Prima di entrare ho visto una coppia di ragazzi della nostra età, piangevano entrambi e si abbracciavano come abbiamo fatto noi ieri, con tutto l’amore che avevano in corpo e per un attimo ho immaginato noi al posto loro e dopo appena cinque secondi sono corso dentro per riprenderti con me. Prometto che d’ora in poi sarò al tuo fianco anche all’uscita dalla palestra, costantemente con te, fino a stufarti- anche se mi auguro che non accada- fino alla nausea piccola. Prometto di amarti per il resto della mia insignificante vita, per sempre ed infine prometto che ti bacerò sempre come fosse il primo giorno, come fosse il giorno in cui mi dicesti ‘Portami al mare’, come fosse il giorno in cui nacque questo noi così stupendo da scaldare  cuori di tutti. Perché alla fine siamo io e te insieme contro il mondo, okay?’

‘Okay.’

 




Hey girls!
Salve a tutti, eccoci all'ottavo capitolo di questa storia, al termine! *Piange*
Vorrei ringraziarvi tutte e dirvi che non ci sarà l'epilogo.
Vedete? non ho fatto lasciare la mia coppia bellissima! non avrei potuto farlo, sarebbe stato un peso insopportabile.
Adesso devo andare, come sempre ringrazio le parsone che hanno inserito 'Believe' tra le seguite/preferite e/o ricordate e tutte coloro che recensiscono ogni santo capitolo,  siete fantastiche!
Vi lascio, un bacio.
Lin_

ps: Ho cambiato banner, che ve ne pare? 

 
  
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