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Autore: solarial    30/08/2008    1 recensioni
La sua attenzione fu catturata da un rumore alle sue spalle. Voltandosi pigramente, osservò quella palla di pelo correre da una parte all'altra della gabbia. Sorrise. Allungò una mano e lasciò che il suo coniglietto cominciasse a leccarle le dita; poi, dopo aver aperto la gabbietta, iniziò ad accarezzarlo tastando la morbidezza di quel manto bianco e grigio.
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il Ranocchio Improvvisato


Sbuffando si alzò dalla sedia, lanciando la matita sul tavolo. Si era stancata di stare seduta.
Piegando le labbra in una smorfia disgustata osservò la scrivania: fogli, appunti, libri aperti, fotocopie, dizionario e matite colorate facevano sfoggia di sé sparsi disordinatamente. Non era possibile. Continuando di questo passo avrebbe sicuramente fallito. Maledizione a lei e alla sua fobia dell’inglese. Ma che ci poteva fare? Non era mica colpa sua se non aveva un rapporto d'amore e simpatia con quella lingua...

Sfilando dai capelli la penna, che fino a quel momento aveva svolto la funzione di mollettone improvvisato, scuoté la testa, lasciando che una folta cascata di riccioli castani le ricadessero oltre le spalle e sul viso.
Si sentiva stanca e scoraggiata.
Si lasciò cadere sul divano pesantemente sentendolo scricchiolare. Ci mancava solo che crollasse a causa del suo peso. Doveva mettersi a dieta. Se lo ripeteva sempre...
-Uffa.- sussurrò chiudendo gli occhi.
Avrebbe voluto uscire, magari si sarebbe distratta eppure... eppure non le andava. Più che altro perché avrebbe dovuto starsene da sola e la cosa non la elettrizzava tantissimo.
Le sue amiche erano occupate con i rispettivi o presunti fidanzati e di certo non avevano tempo per lei -a parte quando andavano a trovarla per raccontarle quei simpatici aneddoti della vita di coppia-.
Non che gliene facesse una colpa, anzi, era contenta per loro... anche se... sarebbe stata più contenta se anche lei avesse avuto qualcuno con cui uscire.
-Magari...-
Invece se ne stava rintanata a casa, tra libri e fogli, da sola. Che prospettiva entusiasmante.
Sua madre le ripeteva spesso che prima o poi sarebbe arrivato anche per lei il momento giusto, ma dopo ventiquattro anni di attesa ormai non ci sperava più. Probabilmente il suo principe azzurro si era perso strada facendo, magari aveva anche uno schifoso senso dell'orientamento oppure semplicemente non aveva intenzione di giungere da lei. Ammesso che ne avesse uno.

La sua attenzione fu catturata da un rumore alle sue spalle. Voltandosi pigramente, osservò quella palla di pelo correre da una parte all'altra della gabbia. Sorrise. Allungò una mano e lasciò che il suo coniglietto cominciasse a leccarle le dita; poi, dopo aver aperto la gabbietta, iniziò ad accarezzarlo tastando la morbidezza di quel manto bianco e grigio.
Quel movimento aveva la particolare capacità di rilassarla, le piaceva sentire il pelo di Jasper tra le dita, era una sensazione indescrivibile.
Aveva degli occhi stupendi, si era innamorata di loro dal primo momento in cui li aveva visti, di un azzurro particolare. Quando li aveva visti ne era rimasta ipnotizzata: sembrava strano eppure era come se quelle iridi potessero parlare, come se potesse sentire, tramite quello sguardo, la sua presenza. E così aveva scelto lui tra tanti coniglietti.
Lo prese tra le braccia, stringendolo, avvertendo il calore di quel corpicino, cullandolo con amore come se fosse un bambino. Lo amava da morire.

Manuela si tuffò sul divano con il coniglietto tra le braccia. Lo avvicinò al viso e, chiudendo gli occhi, col cuore che batteva forte, gli diede un bacio... quando li riaprì rise di se stessa, era logico che non sarebbe accaduto nulla.
Era un coniglio, oltretutto femmina, e non viveva nel mondo delle favole, ma nella realtà.
Che stupida, pensò scuotendo la testa negativamente. Doveva smetterla di perdersi in fantasticherie.
-Peccato che tu non sia un ranocchio...- disse malinconicamente mentre lo rimetteva nella gabbia -Saresti stato un principe dagli occhi bellissimi.-
Un'ultima carezza prima di tornare a sedersi e riprendere a studiare.

Fine


Storia nata così, senza alcuna pretesa, solo per tastare il fandom originale. In onore della mia coniglietta.
Se qualcuno si chiede perché porta un nome maschile è perché quando l'abbiamo presa ci dissero che era maschio!
Ringrazio Naco per il betaggio!

   
 
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