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Autore: _blackpearl_    11/07/2014    1 recensioni
-Minwoo... cosa si prova quando si e' innamorati?- Aveva sbottato dopo un paio di minuti in silenzio.
Non sapevo cosa dire. Non ero mai stato innamorato in tutta la mia vita.
O forse si, e non me ne ero accorto?
-Beh.. innanzi tutto senti le farfalle nello stomaco.. e il battito cardiaco aumenta a dismisura.. e non fai altro che pensare a lei, o a lui. Perchè questa domanda?
Silenzio. Guardava davanti a se, con un'espressione pensante.
Si stava mordicchiando le labbra, e non riuscivo a distogliere lo sguardo dal suo viso.
Poi, con il viso completamente rosso, si girò e mi guardò, pronunciando delle parole che non scorderò facilmente.
-Allora credo di essermi innamorato di te, Minwoo.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Piccola premessa;;;;
 
Questa storia è basata su una otp completamente inventata, che non centra con i ToppDogg in sè.
 
L'ho scritta principalmente per me, ma anche per un'amica;;
 
Btw, mi scuso in anticipo per gli errori ed il resto, ma /come sempre/ ho scritto di getto, ispirata dall'ammoreH *^*
 
Okay, basta chiacchiere.
 
Buona lettura! *^*
 
ringah.
_______________________________________
 
Non sono mai stato un ragazzo tranquillo.
Certo, non spacciavo o uccidevo gente, ma non ero neanche un santo.
Non ho mai dato particolari preoccupazioni ai miei, tranne qualche sospensione o qualche rissa.
 
A scuola ero popolare ed avevo tutto. 
Ragazze, amici e secchioni da cui copiare nelle verifiche.
Ero 'No MinWoo, lo stronzo puttaniere amato da tutti', e non mi dispiaceva affatto essere chiamato così.
 
Insomma, una vita più che perfetta.
 
Eppure, pur avendo tutto, mancava sempre qualcosa.
 
Non sapevo cosa mancasse in una vita perfetta come la mia. 
Quando ne parlavo con i miei amici ricevevo sempre la stessa risposta.
'Eddai Minwoo, che cosa vuoi ancora? Hai tutto, non ti manca niente!'
E mi costringevano ad ingurgitare super alcolici di discutibile provenienza per dimenticare questa sensazione.
Per un po funzionava, lo ammetto. 
Ma dopo la sbronza e l'ovvio mal di testa, la sensazione si rifaceva viva, più insistente del giorno prima.
 
 
Poi tutto cambiò, senza volerlo.
 
 
Come ho già detto, ero amato da tutti. Certo, alcuni mi odiavano, ma non ci facevo tanto caso.
 
Però c'era un ragazzo.
Stava sempre in disparte, magari con qualche libro oppure le cuffie ad ascoltare della musica.
Yu SangDo, del terzo anno, avevano detto i miei amici.
Non era il classico nerd brufoloso con gli occhialoni, anzi, era abbastanza belloccio. 
Ma non amava il contatto con la società.
 
Ogni tanto ci scambiavamo qualche sguardo, nulla di più.
Ero molto curioso a dire il vero.
Non avevo mai visto nessuno così riservato.
 
Un giorno decisi di parlargli, così, per curiosità.
Stava come al solito seduto in un angolo, lontano da tutto e da tutti, con un libro in mano.
Mi avvicinai e mi sedetti accanto a lui. Lo guardavo, ma lui non guardava me. 
Si era accorto della mia presenza, lo sapevo.
Ad un certo punto lo vidi girarsi verso di me. Si mise a squadrarmi con un espressione mista tra stupore, curiosità ed indifferenza.
Ed io rimanevo li, fermo a guardarlo.
 
Le prime cose che mi colpirono di lui, furono gli occhi e le labbra.
Aveva degli occhi particolari, lo avevo notato anche prima di quel momento. Ma non pensavo fossero così scuri e profondi.
Le labbra erano piccole ma carnose. Mi piacevano.
Un'altra cosa che avevo notato, era un piercing nella parte esterna del sopracciglio.
Era un bel ragazzo, senza dubbio.
 
Dopo avermi fissato per un paio di minuti buoni, si era girato nuovamente ed era tornato a dare attenzione al suo amato libro.
 
Cercai di capire quale libro stesse leggendo.
Mi sporsi un po e vidi che era un libro giapponese. Non conoscevo quella lingua, infatti capii ben poco.
 
-Cosa leggi?- Mi azzardai a chiedere allora. Non sopportavo più quel silenzio. Mi faceva sentire nervoso, Impotente
 
-Un romanzo di Koji Suzuki.
 
Avevo sentito nominare quello scrittore, ma non lo conoscevo.
 
-Come mai ti interessa?- Socchiuse il libro e si girò di nuovo verso di me, con la stessa espressione con cui mi aveva squadrato prima.
 
-Solo curiosità.- Affermai, con una certa stizza. 
 
Non volevo mica sembrare un'impiccione.
 
-Capisco..- Mi squadrò un altro poco e poi, con mio grande stupore, chiuse il libro e lo mise nello zaino.
 
-Comunque, Io sono SangDo, Terzo anno.- Vidi la sua mano tesa davanti a me, pronta per stringere la mia.
 
-Io sono MinWoo, quarto anno.- abbozzai un sorriso e sgli strinsi la mano, istintivamente.
 
Lo vidi sorridere, e dentro di me scattò qualcosa.
Non avevo idea di cosa fosse, e diedi la colpa al freddo pur sapendo che non era questo il motivo.
Io lo guardavo, e lui guardava me. 
 
Allontanò la mano dalla mia ed io feci lo stesso. Lo vidi alzarsi e mettere lo zaino in spalla, stiracchiandosi un po.
 
-Vado a fare un giro, vieni?- Mi domandò all'improvviso. 
 
Ero ancora più stupito. Non pensavo che un ragazzo apparentemente chiuso e scontroso come lui potesse sembrare addirittura gentile e cordiale.
Mi alzai e lo seguii senza pensarci tanto.
 
 
Iniziammo ad uscire regolarmente.
Era davvero un ragazzo simpatico, amichevole e gentile.  
Certo, era un po più rigido rispetto a me, però era piacevole stare con lui.
Non avevo mai avuto amici sinceri in tutta la mia vita. Stavano con me al massimo per la popolarità, le serate in discoteca e le ragazze. 
Ma da quando c'era lui, quella vita priva di principi che consideravo 'perfetta', era scomparsa. 
 
In Sangdo c'era qualcosa di diverso. 
Non era mio amico solo per le cose futili. Anzi, non aveva apparente motivo per starmi accanto.
Lo faceva e basta. Seguiva l'istinto.
Forse era proprio quella sua natura istintiva che mi affascinava di lui. 
Oltre ai suoi occhi, ovviamente.
 
A volte mi chiedevo se quello che provavo per Sangdo fosse semplice amicizia ed affetto fraterno.
Perchè eravamo diventati come fratelli, noi.
 
Vederlo sorridere mi rendeva felice.
Quando si divertiva con me, mi rendeva felice.
Lui, mi rendeva felice.
 
A volte pensavo addirittura di essermi innamorato di lui. 
 
'Che pensieri Minwoo... Non sei mica gay. A te piacciono le ragazze, non i ragazzi. Sangdo è solo un fratello.'
 
Però tutti i sintomi erano giusti, ed avevo quasi paura.
 
Paura di essere addirittura corrisposto.
 
A volte era estremamente affettuoso.
Abbracci senza un motivo, o semplicemente qualche bacio sulla guancia.
Lo giustificavo dicendomi che il troppo ''isolamento'' portava a bisogni di affetto improvvisi, ma non ero tanto convincente.
 
Ad ogni abbraccio sentivo un brivido. Quasi una scossa. 
Non lo avevo mai provato con nessuno, quindi non sapevo cosa fosse.
Stavo bene, anzi benissimo, senza dubbio. Ma avevo paura di essermi seriamente innamorato del mio migliore amico.
 
 
 
Un giorno però, tutto cambiò. Definitivamente stavolta.
 
 
Eravamo al parco, in una zona isolata. 
Era come il nostro rifugio segreto.
Ci andavamo quasi tutti i pomeriggi, dopo essere stato costretto da Sangdo a studiare come se non ci fosse un domani per prendere bei voti senza copiare.
 
Era autunno ed eravamo seduti a terra, sul prato pieno di foglie.
Stavamo parlando, come sempre.
 
Quando ad un certo punto..
 
-Minwoo... cosa si prova quando si e' innamorati?- Aveva sbottato dopo un paio di minuti in silenzio.
 
Non sapevo cosa dire. Non ero mai stato innamorato in tutta la mia vita.
O forse si, e non me ne ero accorto?
 
-Beh.. innanzi tutto senti le farfalle nello stomaco.. e il battito cardiaco aumenta a dismisura.. e non fai altro che pensare a lei, o a lui. Perchè questa domanda?
 
Silenzio. Guardava davanti a se, con un'espressione pensante. 
Si stava mordicchiando le labbra, e non riuscivo a distogliere lo sguardo dal suo viso.
 
Poi, con il viso completamente rosso, si girò e mi guardò, pronunciando delle parole che non scorderò facilmente.
 
-Allora credo di essermi innamorato di te, Minwoo.
 
Il vuoto. 
Sentii il cuore perdere un battito. 
Aveva davvero pronunciato quelle poche, fantastiche parole?
 
Lo guardavo a labbra schiuse, incredulo di quella situazione.
 
Poi si avvicinò. Si avvicinò talmente tanto che riuscivo a sentire il suo respiro sul mio viso, sulle mie labbra.
Mi guardava con quei suoi occhi scuri. Quegli occhi che amavo.
Era completamente rosso in viso, imbarazzatissimo.
 
Spostavo lo sguardo dalle sue labbra ai suoi occhi, senza riuscire a fermarmi.
Le sue labbra. Le sue fantastiche, stupende labbra che mi avevano colpito dal primo momento.
 
Ad un certo punto, sentii solo una strana fitta allo stomaco e la testa girare vorticosamente.
 
Mi stava baciando.
 
Mi stava baciando, e ne ero felice. Ne ero entusiasta.
 
E finalmente capii.
 
Capii che non dovevo avere paura.
 
Capii che tutto quello che stava succedendo, era quello che desideravo da tanto, troppo tempo.
 
Capii che Yu Sangdo, quel ragazzo riservato ed apparente scontroso, era il mio tutto, e lo sarebbe stato per sempre.
   
 
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