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Autore: eliala    30/08/2008    6 recensioni
Non sono degno del tuo amore? Non ho forse anche io il diritto di vedere, almeno una volta, nei vostri occhi quella scintilla di approvazione che da quando sono stato messo al mondo, non ho fatto altro che sognare?
non so se sia una storia inusuale per questa sezione, comunque spero valga la pena di vedere di cosa si tratta. grazie a chi deciderà di leggere, e ancora di più a chi deciderà di recensire ^.^
questo è uno sclero nato solo per dimostrare ad una mia amica che anche keroro poteva diventare un personaggio triste... ditemi che ve ne pare
Genere: Malinconico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Please, please, forgive me
but I won't be home again.
Maybe someday you'll look up
and barely conscious you'll say to no-one:
"isn't something missing?"


You won't cry for my absence, I know,
you forgot me long ago.
Am I that unimportant?
Am I so insignificant?
Isn't something missing?
Isn't someone missing me?




Even though I'm the sacrifice
you won't try for me, not now.
Though I'd die to know you loved me
I'm all alone.





Caro padre,

mi conoscete? La risposta potrebbe sembrare scontata… in fondo sono vostro figlio, stesso sangue, stessa carne… eppure io non credo voi abbiate la minima idea di chi sia, questo vostro figlio, perennemente spaventato dalla prospettiva di deludervi, cresciuto col peso di essere l’erede di un grande membro del nostro paese… voi, così fiero ed elegante, voi, che non prevedete la prospettiva di un fallimento, non avete mai supposto che io avrei potuto voler essere diverso da voi… eppure io sono solo un ragazzo…
mi avete mandato sulla Terra. L’avete fatto perché mi ritenevate degno del ruolo di conquistatore di questo mondo inesplorato?
Sapete, adesso ho deciso di credere che si tratti di questo, però per tanto, tantissimo tempo, ho vissuto col presentimento che l’aveste fatto per liberarvi di me, della vostra unica vergogna, dell’unica macchia sull’abito altrimenti immacolato della vostra vita.
Ho sempre recitato, lo sapete padre?
Io non sono mai stato veramente così spensierato, così allegro, così solare. Sono un essere solo, mandato da colui dal quale sarebbe dovuto essere protetto in un mondo sconosciuto, tanto lontano da sembrare irraggiungibile…
Vi ho sempre deluso, padre?
Forse la mia irruenza vi ha solo dato fastidio, anche se il mio desiderio era quello di farvi felice. È stato piacevole, prendere parte a questo teatrino, e fingere che solo quella fosse la realtà, fare finta di essere tanto superficiale da pensare solo a me, di essere troppo occupato coi miei giocattoli per pensare realmente a cosa potesse voler dire il vostro comportamento. E per un po’ mi è sembrato che non fosse così difficile creder che quella fosse la mia vera natura, perché è di certo più semplice vivere come sciocchi che come esseri forniti di una coscienza fin troppo sensibile.
Dopo qualche tempo, qui, sulla Terra, tutto è diventato più semplice, e dietro un sorriso pian piano ha iniziato a non nascondersi sempre un’angoscia repressa, dietro ogni sguardo non c’era più una muta richiesta d’aiuto.
Sapete, padre, mi sono sentito veramente amato, qui, lontano da tutto ciò che conoscevo, lontano da voi, dal vostro sguardo severo, dalla paura agghiacciante di non riuscire a soddisfare le vostre aspettative.
Fingendo per così tanto di essere poco più di uno sciocco, forse lo sono diventato, e la prova è questa lettera, che proprio da sciocco, mi ostino a scrivere.
Vi immagino, sapete? Con questo foglio stropicciato tra le mani, mentre borbottate sconnesse frasi che hanno in comune solo il vostro disappunto per questo mio gesto così infantile, così femminile…
Ma io non sono infantile, e non nasconderò i mie sentimenti.
Non sono degno del
tuo amore? Non ho forse anche io il diritto di vedere, almeno una volta, nei vostri occhi quella scintilla di approvazione che da quando sono stato messo al mondo, non ho fatto altro che sognare?
Sapete, mi viene da ridere, questa volte davvero, se penso che se io dovessi morire in questo istante, voi neppure lo sapreste… forse ad un certo punto iniziereste a rendervi conto che un qualcosa di fastidioso è ormai sparito… o forse, semplicemente, mi lascereste a marcire in un mondo d’oblio, indegno, ancora una volta, della vostra attenzione.
Mi concedete di avere paura? È un qualcosa che posso concedermi? Non conoscete il terrore che alberga nel cuore di questo vostro figlio, non vedete la mano che trema, non potete vedere gli occhi sbarrati, terrorizzati, nel decidere di rifiutare un vostro ordine.
Sì padre, non cercherò più di sterminare il genere umano, piuttosto, preferisco essere odiato da voi, essere ucciso, da voi.
Addio, padre mio. Mi dispiace, ma la vostra approvazione non vale il sacrificio della mia unica speranza di felicità.

Con calore,

vostro figlio.





Please, please, forgive me,
but I won't be home again.
I know what you do to yourself,
I breathe deep and cry out.
Isn't something missing?
Isn't someone missing me?

Isn't someone missing me?



And if I bleed, I'll bleed,
knowing you don't care.
And if I sleep just to dream of you
I'll wake without you there.
Isn't something missing,
Isn't something...?




Isn't something missing?
Isn't someone missing me?
(missing, evanescence)
  
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