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Autore: JerrieFanFictions    12/07/2014    0 recensioni
Oneshot su richiesta. Se avete una richiesta inviatemi un messaggio e la aggiungerò alla mia lista.
Contiene smut.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Jade Thirlwall, Jesy Nelson, Leigh-Anne Pinnock, Perrie Edwards
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Jade stava fissando un foglio bianco appoggiato sul suo banco da ormai una ventina di minuti. Non aveva abbastanza forza in corpo per poter sostenere l’intera lezione di scienze, materia che tra l’altro odiava. Giurava di poter sentire ancora la musica rimbombare nelle sue orecchie e l’alcool bruciarle la gola, invadendo tutti i suoi sensi. Di tanto in tanto doveva dare un’occhiata alla classe, giusto per assicurarsi che fosse davvero lì e che non si trovasse in una specie di allucinazione causata dall’eccessiva quantità d’alcool bevuta i giorni di prima.
 
I piedi le facevano male e la testa minacciava di scoppiarle nel giro di qualche secondo. Non sapeva nemmeno come fosse riuscita ad arrivare fino a scuola o come avesse trovato il coraggio di alzarsi dal letto. I postumi delle nottate precedenti si stavano facendo sentire e non c’era momento peggiore in cui potessero presentarsi.
 
Jade aveva avuto tre nottate consecutive non-stop di feste in cui aveva esagerato troppo, esagerato in tutti gli aspetti. Non che riuscisse a ricordare molto di esse: la grossa quantità d’alcool che aveva ingerito le offuscava la memoria e le impediva di avere qualche ricordo che non fosse della prima parte delle feste. Aveva esagerato con l’alcool, esagerato con il ballo ed esagerato con il numero di persone con cui aveva limonato. Quasi tutti estranei, da quello che le aveva raccontato Jesy, una delle sue due migliori amiche. Leigh non era stata molto d’aiuto, dato che si era ubriacata almeno quanto lei.
 
Jesy aveva dovuto farle da mamma per tutte le serate: avevano deciso di spassarsela per qualche serata, ma si erano spinte troppo oltre. Jesy non era una fan dell’alcool e non le era mai piaciuto bere molto. Si affidava ai poteri dell’alcool soltanto quando si sentiva giù di morale, solitamente dopo una rottura. In ogni caso, anche la ragazza voleva divertirsi e non voleva rinunciare a quelle poche serate che il college dava a disposizione per liberare la mente da ogni peso e pensiero. Proprio per questo, a un certo punto della serata decideva di lasciare le due amiche a piede libero, non avrebbero comunque combinato nulla di eclatante.
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Jade era apertamente bisex, non aveva mai avuto problemi a dichiararlo. Tutto il college ne era a conoscenza e forse era anche per questo che il suo nome era abbastanza conosciuto. Per questo non si era meravigliata quando Jesy le aveva riferito che aveva baciato anche un paio di ragazze. La bruna era anche una delle migliori studentesse dell’intero college, prediletta dagli insegnanti. Ciò le comportava ancora più fama, ma erano molti coloro che si divertivano a darle dei nomignoli cercando di ferirla. A Jade in realtà non importava: sapeva benissimo che si trattava soltanto di gelosia. Era una delle poche all’interno del college a riuscire a mantenere uno spirito di animale da festa e il massimo dei voti contemporaneamente.
 
Tuttavia, il motivo principale per cui era così conosciuta era perché faceva parte della corporazione più potente e importante del college. Tutti i college in quella zona erano divisi in corporazioni, ma in quello che frequentava, queste cose erano davvero prese sul serio. Le corporazioni erano gruppi molto allargati di studenti, a cui capo vi erano le persone più importanti. Queste corporazioni avevano ognuna la propria parte di campus con i propri dormitori e una loro sede principale che era costituita in una piccola casa comune. Esse combattevano tra di loro per avere la supremazia del college, dirigere il consiglio degli studenti e avevano diritto a realizzare balli, cerimonie, feste, insomma l’intera vita del campus. Era più un modo per distrarre gli studenti dal continuo studio, ma qui le cose erano prese sul serio. Qui tutto girava attorno alla popolarità, sembrava quasi di essere al liceo, ma con cose fatte più in grande.
 
I nuovi studenti erano distribuiti nelle varie corporazioni in base alle loro doti e personalità (per alcune anche bellezza) e Jade era stata davvero fortunata a riuscire a far parte di quella più prestigiosa, insieme a Jesy e Leigh che ormai conosceva dai tempi del liceo.
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“Jade?!?”
 
La mora fu riportata indietro alla realtà quando la voce del professore di scienze tuonò nella stanza. Si era lasciata trasportare dai suoi pensieri e non si era nemmeno resa conto di essersi completamente isolata dal resto del mondo.
 
“Mi scusi.. Può ripetere?” era troppo intontita per accorgersi pienamente di cosa stava accadendo, ma se si fosse trovata in uno stato normale, era sicura che le sue guancie sarebbero diventate rosse dall’imbarazzo.
 
“Ho detto se può portarmi la sua relazione, Thirlwall”  Jade rimase impietrita nella sua posizione. Era stata troppo impegnata a prepararsi per le feste e a rimettersi dai postumi per pensare alla relazione. Se ne era completamente dimenticata e in questo momento avrebbe fatto qualsiasi cosa pur di fuggire dalla classe. Non era mai successo prima d’ora, era sempre stata una studentessa efficiente e questo avrebbe rovinato la sua condotta e i suoi voti mantenuti durante tutto il periodo precedente. Avrebbe voluto darsi uno schiaffo in faccia per la troppa leggerezza con cui aveva preso questo incarico, ma a quello probabilmente ci avrebbe pensato Jesy più tardi.
 
Il professore era rimasto tutto il tempo a fissarla, aspettando una risposta da parte sua, o che almeno si alzasse per consegnarle la relazione.
 
Il cuore della mora batteva all’impazzata e con il mal di testa che si ritrovava non poteva trovare una scusa migliore di quella che le uscì dalla bocca “L’ho dimenticata nel mio dormitorio” le sembrava di essere tornata alle elementari, questa era la scusa più vecchia del mondo.
 
Poté percepire la sua compagna di banco sussurrarle “Seriamente?”
 
Jade non si aspettava che il professore le credesse. Nessuno ci avrebbe creduto. Era già pronta a prendere il voto più basso mai preso in tutta la sua esistenza e a dover farsi il culo per avere una media decente e non essere cacciata dalla corporazione. Ma quello che l’uomo disse, la prese alla sprovvista.
 
“Se davvero l’hai dimenticata, alle tre presentati nel mio ufficio con la tua relazione” sospiri di rabbia e mormorii si levarono dalla maggior parte degli studenti presenti nell’aula.
 
La mora non riusciva a crederci. Aveva un’altra chance. Probabilmente era stata graziata perché era sempre stata una studentessa diligente ed era la migliore del corso di scienze. Ma avrebbe dovuto scrivere una relazione di 2000 parole in circa tre ore, solo se avesse saltato il pranzo. Era pressoché impossibile, ma doveva farcela se non voleva compromettere tutto quello che aveva fatto fin’ora.
 
Sarebbero state le tre ore più faticose della sua vita.
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I corsi mattutini erano ormai terminati e finalmente Jade avrebbe potuto dedicarsi alla sua relazione. La cosa era che, il forte mal di testa le faceva a malapena stare attenta alle lezioni, non sapeva come sarebbe riuscita a terminare tutto nel giro di tre ore. Una cosa era sicura: non poteva permettersi distrazioni. Per questo la prima cosa che fece fu spegnere il telefono: se l’avesse tenuto acceso, la tentazione di messaggiare sarebbe stata troppo forte. Inoltre realizzò che se fosse rimasta nel suo dormitorio, che condivideva con Leigh, sarebbe stato impossibile concentrarsi pienamente. Si diresse così nel giardino dell’entrata del college, per poter godersi un po’ di aria fresca mentre lavorava. Il suo mal di testa magari sarebbe anche passato.
 
Si avvicinò a un tavolo di legno libero che si trovava nell’ombra di un grande albero. Non vi erano molte persone nelle vicinanze dato che quasi tutti erano a pranzare nei loro dormitori o nelle sedi delle loro corporazioni. Jade optò che questo sarebbe stato il posto perfetto.
 
Velocemente appoggiò la sua borsa sul tavolo e tirò fuori il suo laptop portatile. Era abbastanza vecchio e rovinato, ma era abbastanza per effettuare una ricerca.
 
Dopo aver trovato abbastanza informazioni utili su internet riguardo agli idrati di carbonio, iniziò a scrivere la sua relazione. Era talmente tanto concentrata che il mal di testa sembrava quasi sparito. Non era neanche passata un’ora e si trovava già a quasi metà del lavoro. Si sentiva soddisfatta di sé stessa: di questo passo avrebbe sicuramente finito in anticipo.
 
Mentre stava digitando, lo schermo del computer divenne improvvisamente nero. Jade iniziò ad agitarsi, non capendo che stesse succedendo. Provò a continuare a digitare, magari il laptop era andato in standby per qualche strano motivo. Provò a muovere il mouse, provò a riaccendere il pc, ma nulla. Non succedeva nulla.
 
Il panico iniziò a invadere il suo corpo e la mora era quasi sul punto di piangere dalla disperazione.
“Non può essere, cazzo! Perché tutte a me? Cazzo, cazzo, cazzo!” a questo punto stava urlando per tutto il campus, ma non c’era nessuno che potesse sentirla.
 
Doveva trovare una soluzione subito, non doveva perdere tempo. Si sarebbe disperata per il laptop più tardi. Aveva circa due ore, forse poteva ancora farcela, ma doveva trovare una soluzione, e subito.
La biblioteca! L’idea spuntò tra i pensieri di Jade, che non potè evitare un sorrisetto.
 
Prese la borsa, non curandosi nemmeno si rimettere il laptop al suo interno. Ormai quell’affare era inutile, se glielo avessero rubato le avrebbero fatto un favore.
 
Una volta presa la borsa, si mise a correre più veloce che poteva verso la biblioteca come se la sua intera vita dipendesse da essa.
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Jade spalancò le porte della biblioteca, cercando di fare meno rumore possibile. Non aveva mai frequentato la biblioteca poiché riusciva a trovare tutto quello di cui necessitava su internet e preferiva la sua piccola stanza che, nonostante non fosse in realtà di sua proprietà, le trasmetteva un po’ più di sicurezza.
 
Di sicuro, però, non si aspettava che la biblioteca del college fosse così immensa. Da dove si trovava ora, non riusciva nemmeno a vedere la fine. Si sarebbe sicuramente persa se avesse provato a cercare la sezione di scienze da sola e avrebbe perso tempo inutile. Così realizzò che la cosa migliore da fare era chiedere alla bibliotecaria, o alla prima tirocinante che avrebbe trovato lì intorno.
 
Erano molti, infatti, gli studenti che per riuscire a sostenere i costi del college, facevano dei piccoli lavori all’interno di esso, per ricevere una piccola somma di denaro che li avrebbe aiutati a pagare i loro studi. Il lavoro in biblioteca era il più richiesto: era un lavoro abbastanza tranquillo, dovuto anche al fatto che non erano molti gli studenti che passavano il loro tempo lì dentro, e la paga era buona.
Jade, tuttavia, non aveva bisogno di lavorare. La sua famiglia era piuttosto agiata; non era ricca, ma aveva abbastanza soldi per permettersi un alto stile di vita.
 
Ancora con il fiatone dovuto alla corsa, Jade si aggirò per la biblioteca alla ricerca di qualcuno che l’avrebbe potuta aiutare.
 
A un certo punto vide una ragazza bionda con una coda di cavallo girata di schiena all’incirca della sua altezza, intenta a sistemare dei libri sugli scaffali. Jade doveva ammettere che questa vista non le dispiaceva affatto: i suoi jeans attillati le davano una perfetta visione della forma del suo culo e delle sue gambe. Ma non era il momento adatto per pensare a queste cose, doveva trovare il libro che le serviva, subito.
 
Jade le si avvicinò e le diede un colpetto sulla spalla per richiamare la sua attenzione. La bionda finì di sistemare i libri che aveva in mano, prima di girarsi e rivolgerle un sorriso “Si? Cosa le serve?”. Non appena la bionda guardò Jade negli occhi, il suo sorriso raggiante divenne un sorriso malizioso e il suo sguardo si spostò in basso, per avere una visuale del seno della ragazza di fronte a lei.
 
Jade era quasi senza fiato: la ragazza era assolutamente splendida ed era sicuramente una studentessa del college di circa la sua stessa età. Aveva degli occhi azzurri penetranti meravigliosi, che erano resi ancora più in risalto dal mascara e dalla sottile linea di eyeliner nero. Le sue sopracciglia erano ben definite; le labbra piene erano messe in risalto da un lucidalabbra con un colore molto candido, tra il rosso e il rosa, un colore che nemmeno Jade sapeva individuare; la pelle era piuttosto pallida, ma era in perfetta armonia con tutti i dettagli del suo viso, compresi gli zigomi accentuati e il piercing al naso che la rendeva ancora più sexy.
 
La mora aveva iniziato a fare pensieri riguardo la ragazza ben poco appropriati. Non poteva farne a meno, non capitava tutti i giorni di trovare ragazze della sua bellezza. Jade stava in pratica osservando il corpo della bionda, quando notò che un cartellino sulla sua maglia aveva scritto “Perrie”. Non sapeva il perché, ma quel nome aveva qualcosa di familiare.
 
Tuttavia, le sue priorità ora erano altre, così si decise a parlare. “Sto cercando la sezione di scienze”
 
“Se stai cercando qualcosa sulla riproduzione, non scomodarti a consultare un libro, posso farti una piccola lezione io” Perrie non riusciva a levarsi quel sorrisetto dalla faccia che faceva impazzire la mora.
 
“Per favore, è urgente” Jade si morse il labbro inferiore dal nervosismo, era dura cercare di non flirtare con questa ragazza, ma doveva davvero concentrarsi sulla sua relazione in questo momento.
 
“Wow, pensavo ci sarebbe voluto un po’ più di tempo per convincerti” le sue parole avevano un tono così sexy che Jade dovette sopprimere un gemito che minacciava di uscire dalla sua bocca da un momento dall’altro. Dio, questa ragazza era così provocante.
 
“Oh no… no no, non era quello che intendevo” a questo punto Jade stava iniziando a diventare nervosa e il nervosismo era ben evidente nella sua voce.
 
“Forse no, ma so che lo vuoi” Perrie si era leggermente piegata in avanti, per sussurrare all’orecchio della mora, che al contatto delle labbra della ragazza con il suo orecchio, non potè evitare i brividi che le percorrevano la schiena.
 
Per quanto avesse voluto flirtare anche lei, doveva sforzarsi di rimanere conforme ai suoi piani; più che piani, imposizioni. Tuttavia, un “cazzo” sottoforma di sussurro uscì dalla sua bocca. La bionda era ancora abbastanza vicina alla faccia di Jade e proprio per questo riuscì a sentire ciò che la ragazza aveva detto. A quel suono, Perrie ritornò diritta, con una sorrisetto ancora più malizioso di prima.
 
“Per favore, devo finire una ricerca sugli idrati di carbonio, è urgente, portami alla sezione di scienze” la frase sembrava quasi una supplica, ma ciò che fece spalancare gli occhi a Jade fu l’ultima frase che aveva detto. Non era quello che avrebbe voluto dire, ci sarebbe potuta andare anche da sola, ed era sicuro che questo per Perrie sarebbe stato un chiaro invito. Avrebbe voluto darsi uno schiaffo in faccia, poteva essere più stupida?
 
“Non ti piace lasciare le cose in sospeso, vero Jade?” disse la bionda prima di incamminarsi per il corridoio della biblioteca, facendo segno alla mora di seguirla. Jade non fece caso al fatto che Perrie sapesse il suo nome. La mora era molto conosciuta in tutto il college, non era un novità che persone che lei non conosceva, la conoscessero e sapessero il suo nome.
“In realtà, ci sarebbero alcune cose che ho lasciato in sospeso e che avrei urgenza di terminare” la mora non capiva a che cosa Perrie si stesse riferendo. Per quanto si sforzasse di capire a che cosa mirasse la ragazza, non riusciva a trovare una risposta. Tuttavia, il modo in cui Perrie aveva pronunciato quella frase e il modo in cui si era comportata fin’ora, aveva eccitato Jade, e non di poco.
 
“In realtà, sei davvero sexy” Jade a questo punto non si rendeva nemmeno di conto di ciò che stava dicendo. Non era sua intenzione che quelle parole uscissero dalla sua bocca e non era nemmeno sua intenzione che uscissero in un tono così provocante. Ma non poteva farne a meno, quella ragazza era davvero così sexy e provocante.
 
Perrie mostrò un sorrisetto a Jade, prima di svoltare a sinistra e lasciarla passare davanti a lei, indicandole la sezione dei libri di scienze. Jade si precipitò quindi alla ricerca di qualche libro utile, dando le spalle alla bionda.
 
Fu proprio in quel momento che la mora sentì due piccole mani appoggiarsi alle sue spalle, facendola voltare con forza, spingendola con la schiena verso gli scaffali. Jade non ebbe neanche il tempo di capire che cosa stesse succedendo che si ritrovò le labbra di Perrie sulle sue. Nonostante fosse stata presa alla sprovvista, Jade non esitò a ricambiare il bacio. Il bacio era rude e bisognoso e la mora poteva percepire il sapore del lucidalabbra alla ciliegia di Perrie. Ben presto la bionda posizionò le sue mani sui fianchi della ragazza, per avvicinare i loro corpi in modo da eliminare qualsiasi spazio tra di loro.
 
Jade interruppe momentaneamente il bacio per riprendere fiato, mormorando un “Fanculo alla relazione” affannato. Perrie rise leggermente alla sua reazione, ma non perse tempo nel continuare a baciare la ragazza. Nel bacio, la bionda portò la sua lingua nel labbro inferiore di Jade, come per chiederle accesso all’interno della sua bocca. La mora, tuttavia, mantenne le sue labbra serrate, per provocare la ragazza, che a questo punto stava diventando impaziente. Perrie prese il labbro inferiore di Jade tra i suoi denti, dando un piccolo morso e succhiando leggermente. Con questo, Jade rilasciò un gemito e la bionda colse l’occasione per infilare la sua lingua dentro la bocca della ragazza. Le lingue delle due ragazze sembravano quasi farsi battaglia per il domino, che alla fine riuscì a vincere Perrie.
 
I baci non soddisfavano più le due ragazze, che ora avevano iniziato a cercare qualsiasi tipo di frizione con i loro fianchi, per aggiungere più piacere all’intera situazione. L’atmosfera aveva iniziato a farsi più calda ed entrambe le ragazze erano sempre più bisognose.
 
“Salta” fu l’unica cosa che Perrie disse prima che Jade avvinghiasse le mani attorno al collo della bionda e le gambe attorno la sua vita. La bionda la reggeva dal sedere per mantenere l’equilibrio e cercare di non cadere per terra. Perrie si fece strada verso il bagno, che si trovava lì vicino, senza mai interrompere i baci.
 
Una volta entrata, chiuse la porta a chiave dopo essersi accertata con la coda dell’occhio che nella stanza non ci fosse nessuno. Fece scendere Jade e la sbattè violentemente contro la porta con una violenza tale che la mora sentì quasi dolore alla schiena.
 
A questo punto Perrie iniziò a baciare il collo di Jade, lasciando dapprima baci delicati e successivamente baci sempre più aspri, aiutandosi con i denti. Qui e là lasciava dei piccoli succhiotti, rendendo la pelle della mora sempre più rossa, che a questo punto era diventata un’orchestra di gemiti. Una volta trovato il punto debole della ragazza, Perrie iniziò a succhiare e a prendere tra i denti la parte di collo, provocando dolore a Jade, a cui però tutto questo sembrava piacere visto che non la smetteva di gemere. Una volta che la bionda fu soddisfatta del succhiotto ottenuto, fece dei piccoli cerchi con la lingua su di esso, come per alleviare il dolore provocato alla mora.
 
Successivamente sbottonò il pantaloncino di Jade e lo fece scivolare lungo le sue gambe insieme alle mutande, fino a raggiungere il pavimento. Jade aveva tentato di levare la maglia alla bionda, o in qualche modo ricambiarle il favore; “Lascia fare a me” era quello che aveva detto Perrie per fermare le sue azioni.
 
A questo punto la bionda era rimasta ad ammirare gli occhi di Jade con un gran sorriso sulla faccia. Era un sorriso di ammirazione misto a un sorriso malizioso. La mora non potè far altro che ricambiare gli sguardi, ma stava iniziando a diventare sempre più impaziente.
 
“Sei così eccitante” con questo Jade non potè evitare di gemere rumorosamente. Se c’era una cosa che la faceva impazzire, era il parlare sporco. Perrie, in cambio, rimase ferma a guardarla negli occhi.
La mora non riusciva più a reggere tutta questa provocazione da parte della ragazza.
“Sta zitta e scopami” era riuscita a dire in affanno.
 
Perrie senza nessun tipo di preavviso infilò due dita all’interno di Jade, che iniziò a gemere più forte che mai. Mise una gamba tra quelle della mora poiché la ragazza sarebbe riuscita a stare in piedi da sola ancora per poco se non l’avesse sostenuta in qualche modo.
 
Jade infilò le mani sotto la maglia della bionda, toccando la sua pelle nuda, anche per trovare un modo con cui sostenersi. Quando Perrie infilò un terzo dito, la mora iniziò a gemere ancora più forte e non sarebbe stata una sorpresa se qualcuno in biblioteca le avesse sentite. Jade affondò le unghie nella schiena di Perrie e portò la testa all’indietro dal piacere. Le gesta della mora fecero eccitare anche Perrie che non potè fare a meno di emettere dei gemiti.
 
Jade era ormai vicina all’orgasmo. Perrie, per aiutarla a raggiungerlo più facilmente, iniziò a muovere le dita all’interno della ragazza con un ritmo lento.
 
“Più veloce” la mora riuscì a dire tra i gemiti.
 
La bionda quindi iniziò a muovere le dita con un ritmo sempre più veloce, mentre Jade stava raggiungendo il massimo del piacere. Solo quando sentì che le pareti della mora stavano cedendo, Perrie tirò fuori le dita dalla ragazza, leccando il liquido rilasciato mentre raggiungeva l’orgasmo, gemendo al sapore. Jade a questo punto iniziò a gridare il nome di Perrie, per poi buttarsi sulla ragazza, esausta dopo aver raggiunto il suo massimo.
 
Jade era praticamente abbracciata a Perrie, con il mento sulla sua spalla, mentre cercava di riprendere fiato.
 
“Questo è stato meglio di qualsiasi ricerca” disse tra lunghi sospiri.
 
“Sono sicura che la scienza sia molto eccitante” Perrie rise leggermente.
 
Jade aveva ormai recuperato fiato e si era chinata per riprendere i suoi pantaloni e le sue mutande che erano state lasciate nel pavimento del bagno.
 
“Dovrò restituirti il favore prima o poi” aggiunse facendo l’occhiolino in direzione della bionda.
 
“Spero prima che poi. Mandami un messaggio stasera” Perrie si avvicinò a Jade che ora era completamente vestita. Le diede un piccolo bacio sulla guancia prima di dirigersi verso la porta per riaprirla.
 
“Aspetta, non ho il tuo numero” la mora disse quando Perrie era ormai già fuori dalla stanza.
 
“Controlla la tua rubrica” Perrie urlò dal corridoio continuando a camminare senza degnarsi di girarsi, quasi dimenticandosi di essere in una biblioteca.
 
Jade non potè fare a meno di sorridere: le due ragazze avevano dei trascorsi, probabilmente a una delle feste dei giorni precedenti, ecco perché quel nome le suonava così familiare. 
  
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