Ho scavato a fondo nella
roccia, ma per raggiungere un
obiettivo ho dovuto scavare dentro me.
Chi avrebbe detto che solo
tra uomini, orchi, hobbit, elfi e
mezzelfi, avrei potuto conoscere quel nano che era nascosto in me.
Mi costa dirlo, e ingoiare
un po’ amaro, ma devo ribadire
che ho trovato la mia vita grazie a un elfo.
Va bene, l’ho
detto, ma lo negherò se dovesse chiedermelo un
altro nano!
Potrei dire che fu Dama
Galadriel, oppure Legolas … ahah!
Dirò solo che
ascoltai la vita cantare in Sindarin, e
arrivato a Valinor smisi di scavare e capii.
Questo è Gimli,
il piccolo grande Gimli.
E’ un
personaggio davvero simpatico e bellissimo nella sua
spontaneità.
Vorrei spiegare cosa
intendo con quel “capii”.
Quando Gimli arriva a Valinor capisce
che non serve più scavare perché se è
arrivato lì vuol dire che ha già scavato
abbastanza dentro sé e si è spogliato di tutte
quelle ricchezze che offrono
conforto materiale, e ha tenuto (paradossalmente perché le
ha offerte) tutti i
valori importanti della vita come l’amicizia, la
fedeltà ecc… che lo rendono
grande agli occhi degli elfi.