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Autore: black_eyes    13/07/2014    2 recensioni
per la Huntbastian week tanti feels diversi
Lunedì 7: Infanzia
Martedì 8: Not like me
Mercoledì 9: Primogenito
Giovedì 10: Amico di penna / amico di tastiera
Venerdì 11: Scambio di corpi
Sabato 12: Masquerade
Domenica 13: Proposta
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Hunter Clarington, Sebastian Smythe
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Penultimo giorno! (EVVIVA! direte voi, e fate bene obv)
Coooomunque, spero che piaccia questa cosa qui, che come al solito non è betata, quindi scusate per gli strafalcioni che troverete e ... buona lettura!

 

Sebastian si era trasferito a NY da 5 anni, aveva studiato e iniziato la propria carriera come avvocato, la sua vita era una routine continua e non si era mai aspettato di venire invitato a una di quelle manifestazioni, anche perchè a lui non era mai interessato andarci.

Così quella mattina era andato a Times Square e si era aggregato alla massa.

Colori, persone, risate, c'era una folla di persone che manifestava per l'uguaglianza dei diritti gay, e sì, anche se era possibile che una coppia gay si sposasse, vi erano sempre dei cavilli che non legalizzavano totalmente ancora quella coppia.

Sebastian si rese conto che in tutta la sua vita da bravo ragazzo francese si era sempre perso il meglio della vita, in quei momenti rise, scherzò, si fece imbrattare il viso e il corpo di colori e scritte; in quella piazza vi era tanta confusione, eppure si sentì a casa.

Ma quella bella sensazione non durò molto, vari gruppi di ragazzi vestiti di nero, con elmetti e scudi di plastica, interruppero la manifestazione lanciando lacrimogeni e mettendo scompiglio tra la folla.

Ragazzi, uomini e donne si dispersero correndo, chi cadeva, chi cercava disperatamente di non finire sotto ai colpi di quelle squadre, chi si spingeva pur di allontanarsi il più possibile da quella piazza; anche Sebastian si ritrovò a correre, lontano, macchie di colori, urla, fischi, gli sfrecciavano davanti agli occhi, e solo quando di sicuro di essere abbastanza al riparo si fermò, appoggiandosi vicino a un muretto e respirando a fatica per colpa del fiatone.

Com'era possibile che vi erano ancora persone di quel genere? Perchè vi erano ancora squadre di polizia che usavano la forza per placare manifestazioni riguardanti la libertà di essere e di amare?

Il francesino entrò in un bar ancora aperto e si sedette ad un tavolino ordinando qualcosa da bere.

Da fuori non si sentivano più schiamazzi e in televisione si vedeva il fantasma della festa a cui prima aveva partecipato; striscioni rotti, carri buttati a terra, coriandoli e lattine occupavano i marciapiedi e tantissime bombolette di lacrimogeni invadevano la piazza.

Stava ancora bevendo quando un ragazzo alto e dalle spalle larghe entrò nel bar, indossava un elmetto protettivo perciò Sebastian non potè vederlo in volto.

Il giovane uomo appena entrato posò lo sguardo verso Sebastian, squadrandolo dalla testa ai piedi e soffermandosi sul torace nudo, coperto, come per le sue guance, le braccia e il collo, di pittura multicolor.

“In che stato ti sei ridotto Smythe?” Lo sentì chiedergli. Aveva un tono beffardo, cinico, anche se la sua voce sembrava che l'avesse già sentita da qualche parte.

“Almeno io parlo a viso scoperto,” sibilò alzandosi. Non aveva paura di essere aggredito, quel ragazzo poteva anche avere con sé un manganello, ma era certo che non lo avrebbe utilizzato, non finchè erano in un baro con dei testimoni “e tu? Perchè ti nascondi dietro a quell'elmo? Cos'hai da mascherare?” Gli chiese incrociando le braccia al petto.

Una rista uscì dall'elmetto prima che il ragazzo se lo tolse “Ciao Bas.”

Il francesino rimase interdetto, lì, davanti a lui, c'era il suo ex capitano, Hunter Clarington.

“Hunter?” Chiese con voce strozzata “ma che?” Gli si avvicinò riponendo il bicchiere di birra, ormai vuoto, sul bancone “come cazzo sei finito a fare questo lavoro?” Disse indicando la divisa dell'altro.

Hunter alzò le spalle “ho fatto la scuola di militare, ma dato che non ho superato un paio di test, sono finito a fare questo lavoro qui,” si tolse il giubbino e lo appoggiò sullo schienale di una sedia accanto a lui.

Sebastian inarcò un sopracciglio fissandolo dalla testa ai piedi, era cambiato dall'ultima volta che lo aveva visto, il corpo era più tonico e muscoloso, i lineamenti del viso erano più maschili e marcati. In un certo senso sembrava ancor più adulto di quello che era già al liceo. “Che ne dici se beviamo qualcosa assieme?” Chiese Sebastian sogghignando e indicandogli il tavolino accanto a loro. “Per ricordare i vecchi tempi e anche per conoscere le novità.” Ordinò altre due birre “Ti va o devi tornare a picchiare la gente che manifesta?” Disse ironicamente sedendosi.

Hunter alzò gli occhi al cielo sedendoglisi davanti “se ti dico che io non ero in piazza perchè odio questo genere di attacchi, mi crederesti?” Chiese inarcando un sopracciglio e bevendo un sorso di birra dal proprio boccale “non sono la stessa testa di cazzo di quando eravamo al liceo.” Sorrise tristemente “sono cambiato.”

“Lo siamo entrambi” annuì Sebastian bevendo anche lui la birra “e adesso raccontami di come è andata in questi anni.” Gli sorrise mettendosi una mano nei capelli e scostandosi un ciuffo completamente colorato di tempera viola.

Quel pomeriggio condivisero i propri ricordi e le idee su un futuro che in un modo o nell'altro si stavano costruendo da soli, in un certo senso si conobbero, riscoprendosi, senza maschere o gli stati sociali che c'erano fuori da quella porta del bar.


Yeeee, sì, lo so, fa pena. Ma hey! Sorry ç_ç
Comunque questa cosa orribile qui mi è venuta in mente ascoltando questa canzone http://www.youtube.com/watch?v=hskvJjcXRQM (lo so, nessuna la conosce, solo io, lo so, sono vecchia!)
Comunque grazie alle solite bellezze che mi commentano e spasticano per queste cose ... e grazie anche a chi legge!
A domani! (forse)
  
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