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Autore: End of me    13/07/2014    1 recensioni
Solo al loro decimo incontro ha scoperto il lato dolce della donna-uomo, quello che cerca con una disperazione straziante amore e comprensione. "La verità è che non c´è nessuno per me." Sono state le prime parole che si sono marchiate a fuoco nella coscienza di Francia. Perché chi altro le ha negato quel calore, se non i francesi? "È il prezzo che ho dovuto pagare per smettere di essere la figlia dei miei genitori."
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Una FranciaXGiovannaD´Arco tutta per voi (ma specialmente per Sunlite Girl :D tanti auguri di buon compleanno!)
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Francia/Francis Bonnefoy, Giovanna d'Arco
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Quand'è che hai smesso di essere nostra figlia?
 
Giovanna è come il sole. Francis non trova un altro paragone per descriverla: non è delicata come un fiore, o dolce come il miele, oppure ancora aggraziata come un cerbiatto.
Quando l´ha vista la prima volta, impacchettata in quell´armatura un po´ troppo grande per lei, la nazione ha subito pensato all´astro. Orgogliosa, dura, decisa: come la palla infuocata, anche lei non si lascia comandare da nessuno, seguendo cocciuta quello che deve fare.
 - Monsieur! Monsieur France! - Ma, in effetti, non è molto diversa da una bambina, nonostante il peso della liberazione della Francia sulle sue spalle, nonostante la sua incredibile indipendenza, nonostante gli anni passati a comandare – e molto spesso anche a difendersi – dagli uomini.
Giovanna il sole gli corre incontro a braccia aperte, un sorriso raggiante quanto il suo essere a dipingersi da una guancia all'altra sul suo viso segnato dalle battaglie.
 - Comment ça va, Jeanne? - Lui non può fare a meno di accoglierla tra le sue braccia, stringerla a sé e sentire il calore diffondersi nel suo corpo.
Solo al loro decimo incontro ha scoperto il lato dolce della donna-uomo, quello che cerca con una disperazione straziante amore e comprensione. La verità è che non c´è nessuno per me.  Sono state le prime parole che si sono marchiate a fuoco nella coscienza di Francia. Perché chi altro le ha negato quel calore, se non i francesi? È il prezzo che ho dovuto pagare per smettere di essere la figlia dei miei genitori.
Giovanna è come il sole. Il sole che sorge per risollevare le sorti di questo paese strapazzato e stanco di soffrire.
È l´eroina che ognuno aspettava. È la paladina che ha smesso di essere se stessa per gli altri.
Francis è contento della sua devozione, del senso di leggerezza che lo travolge a ogni battaglia vinta. E anche se sa che ha un debito troppo grande perché desideri qualcos´altro da lei, qualche volta non può fare a meno di sognare di vedere Giovanna. Non Giovanna il sole, e nemmeno la Pulzella.
Solo Giovanna.
La ragazza sorride, circondata dalle braccia dell´uomo, e non può fare a meno di arrossire, incapace di rispondere alla domanda dall´emozione. Non ricambia l´abbraccio, perché non è mai stata abbracciata da un uomo all´infuori di suo padre e non sa come comportarsi. Quando però decide che è giunto il momento di separarsi, Francis la tira ancora di più a sé.
Francia non ha la minima idea di quello che sta facendo: vede l´espressione felice sul volto della ragazza trasformarsi in una nervosa e confusa, ma lui continua a tenerla vicino a sé. Sa che sta mettendo in gioco la reputazione della Pulzella, che se qualcuno li vedesse su quel prato sarebbe la fine per lei. Il campo con i soldati della donna è appena a trecento metri di distanza.
Francia affonda il naso nei suoi capelli e chiude gli occhi, aspettando un meritato schiaffo. Con sua grande sorpresa, questa ricambia l´abbraccio, appoggiando i palmi delle mani sulla sua schiena.
Per un momento Francia s´immagina di tirare Giovanna giù dall´apice del suo successo. Nel buio delle sue palpebre, vede il sole tornare indietro, rimanere bloccato a est, non uscire mai dall´alba. Vede Giovanna di nuovo come una semplice contadina.
Ma lei è il sole sorto sul buio della sua miseria. Francia non dovrebbe nemmeno osare pensare una cosa del genere.
Il cuore soffoca la sua ragione, cerca di coprire la sua identità da nazione, scopre i suoi desideri avventati.
 - Quand´è che hai smesso di essere Giovanna? - La sua voce è roca e profonda, per uccidere il tono malinconico che altrimenti non si potrebbe sorvolare.
Lui è Francia, è una nazione forte, ha troppo orgoglio da portare per mostrare debolezza.
 - Che intendi? - È la risposta confusa e ingenua della Pulzella, che proprio in quel momento ha iniziato a godersi pienamente la sua vicinanza.
 - Perché hai smesso di essere te stessa? - Ora la ragazza si concentra, scava nei propri ricordi, nasconde gli occhi dietro alle sue ciocche scure.
Lei è la Pulzella, è una donna-uomo, non deve mostrare nessuna debolezza. Non può permettersi di guardare la sua nazione con i suoi occhi di un colore indefinito luccicanti di lacrime.
 - È stato molto, molto tempo fa. - Neanche lei sa di preciso quand´è successo. Sa solo che non è accaduto di recente.
Forse è successo il giorno della sua partenza da casa, forse anche prima.
Forse è stato quando sua madre le ha chiesto quand´è che hai smesso di essere nostra figlia?
Forse non è mai stata la figlia di nessuno. Forse è sempre stata la Pulzella.
 - Ho smesso di essere me stessa per te.
Anche queste parole si marchiano a fuoco nel cuore del francese.
Giovanna che spiega il perché del suo cambio d´identità lo accompagnerà per ancora molti secoli, in notti senza luna che gli ricorderanno la sua colpa.
Il sole ritorna alto in cielo e assolve il suo compito.
Francia sa che non dovrebbe, ma parla lo stesso, appoggiando la fronte sulla spalla della donna e facendo finta che il suo sogno non sia irrealizzabile.
 - Mi sarebbe piaciuto vedere la vera te stessa. - Francis esita un momento, un piccolissimo momento che nessuno nota all´infuori di lui. - Mi sarebbe piaciuto vederti cucinare, spiegare ai tuoi figli cos´è giusto e cos´è sbagliato, osservare il tuo volto addormentato…
 - Monsieur France…
 - Avrei voluto conoscere ogni tuo pregio e tuo difetto e se solo, se solo fossi umano…
 - Monsieur France. - La terza cosa che si marchia a fuoco nel cuore di Francia è la faccia dura di Giovanna che lo guarda quasi cattiva, nell´ultimo tentativo di mascherare la sua debolezza, il suo stesso medesimo desiderio.
 - Mi dispiace.
La ragazza si separa con forza dall´uomo, si allontana di qualche passo, alza la testa e cerca di guardare il sole per qualche secondo. Si strofina gli occhi, momentaneamente accecati, poi volge lo sguardo all´accampamento.
 - Monsieur France. - Giovanna la Pulzella non si volta nella sua direzione. - Una volta mi hai detto che assomiglio al sole.
Lui non risponde. La ragazza non si aspetta una risposta.
 - Il sole tramonta sempre.
Per alcuni minuti, nessuno dei due sa cosa dire. È Francis a porre l´ultima domanda.
 - Ti sarebbe piaciuta una casetta a Parigi?
Giovanna sospira, il francese vede la sua schiena curvarsi, come se tutto il peso del suo compito la stia schiacciando lentamente a terra.
 - Sì.
 
La folla è grande e rumorosa. Francia va avanti a spintoni e parolacce, finché non arriva alla sua meta. Hanno ammassato molta legna intorno alla povera cristiana, che lui non ha il coraggio di guardare.
Eppure lui è Francia, una nazione orgogliosa – seppur straziata –, non dovrebbe mostrare debolezza.
La persona accanto a lui incita senza rispetto che sia appiccato il fuoco. La nazione si vergogna del suo popolo, del modo in cui loro – lui – stanno abbandonando la salvatrice. Senza troppi complimenti, tira un pugno all´umano, che viene steso subito a terra. Nemmeno il tempo di alzarsi, che Francis si trova sopra di lui.
 - Prova di nuovo a urlare come prima e giuro che ti ammazzo. - Se l´uomo non avesse riconosciuto in lui la sua nazione, forse avrebbe incominciato una rissa. Invece si alza calmo e rimane in silenzio, osservando quella che per lui è un´eretica a tutti gli effetti.
Francis, invece, quella sfacciataggine ora non la possiede. I suoi occhi rimangono fermi sulla legna, le braccia incrociate e la postura rigida, mentre sente Giovanna, la sua Giovanna, urlare di volere una croce.
Non vorrebbe piangere, ma non riesce a fermare la lacrima che scappa al suo controllo e che muore subito, strofinata via dalla sua mano.
Quando vede il fuoco divampare, sussulta e si scontra con una donna dietro di lui.
Francia, la nazione forte e orgogliosa, non ha il coraggio di vedere la ragazza morente che emette urli disperati.
Solo quando questi finiscono, l´uomo alza lentamente gli occhi e osserva incredulo quello che non si sarebbe mai aspettato di vedere: non Giovanna il sole, nemmeno Giovanna la Pulzella lo guarda tra il fumo e le fiamme, ma solo Giovanna.
È serena, come se non stesse bruciando, come se non stesse tramontando nel modo più orribile possibile, e gli sorride.
Questa è la quarta cosa che si marchia a fuoco nel cuore di Francia: Giovanna che sorride sul rogo, mentre le sue pupille indefinibili acquisiscono finalmente un colore preciso.
È il colore della fiducia.



Note dell´autrice:

Tanti auguri cara Vale! :D
Mi dispiace tantissimo per non averti risposto, ma ti ho già spiegato perchè >.< Più che altro volevo finire prima questa storia, perché volevo pubblicarla per forza oggi. Per fortuna sono riuscita a finirla, spero solo che ti piaccia, anche se è abbastanza deprimente T_T
Spero non ti sia arrabbiata, prometto che in futuro ti avviserò in tempo! Anzi, nei prossimi giorni risponderò al tuo messaggio :3

Grazie anche a tutte le altre persone che leggeranno e recensiranno questa storia, critiche sono ben accette!
Alla prossima :3
   
 
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