Una tazza rotta e le ceneri dei ricordi

Andrea, un ragazzo che è rimasto vittima di una guerra di cui porta ancora le cicatrici e che a causa del suo occhio rovinato dall'esplosione di una bomba e che quando si risveglia, si ritira in un piccolo paese di campagna lontano dal conflitto ormai concluso.
Isolato un giorno incontrerà Zain, un ragazzo cieco dalla nascita che ha vissuto indirettamente la guerra, nascosto in un bosco non molto distante da dove abita il protagonista.
In una Milano inspirata durante la seconda guerra mondiale, ma ovviamente non originale, i due giovani si incontrano per un motivo. Quale?
Bastava uno sbaglio, solo uno e sarei morto. Non importava se io non avevo colpe, non importava se io avevo solo quindici anni; io sarei morto come tutti gli altri, indistintamente, perché in una guerra ci sono solo nemici e numeri; non esiste alcuna umanità se non quando ti trovavi disteso a terra, in una pozza di sangue o senza più un braccio, una gamba o a volte anche la testa.
In una guerra la popolazione diventava solo un enorme allevamento di maiali pronti ad essere mandati al macello.