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Autore: Miss Yuri    13/07/2014    1 recensioni
" Da qualche parte, davanti a me, combattete ancora.
Non smettete di combattere.
La vostra leader sarà qui a vedervi esultare, da vincitori, dall’altra parte della sua prigione invisibile. "
What if? introspettivo in cui Yuri non è riuscita ad afferrare la mano di Otonashi, prima di essere risucchiata da Kage.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Yuri Nakamura
Note: What if? | Avvertimenti: Incompiuta
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Dear You


Dove siete adesso? Che cosa state facendo? 
Siete in questo cielo senza fine?
 

Dove siete adesso? 
Me lo domando ogni giorno, ogni giorno è un nuovo sospiro triste, ogni giorno è una nuova stilettata in questo mio cuore che sanguina, che non ha mai smesso di sanguinare e che continuerà a farlo, sempre.
Fra lo sciame di studenti, fra queste bambole senza vita e sentimenti, mi confondo e sparisco. Io non sono come voi. Io sono umana, non potrete mai capire né comprendere cosa sto provando ora. Voi, che indossate maschere felici e spensierate, siete solo dei manichini finti e privi di personalità. Voi, gli NPC.
Mi siedo sull’erba davanti al campo di atletica, portandomi le ginocchia al petto e appoggiandovi il mento sopra. Le attività dei club sono appena iniziate, gli schiamazzi dei giocatori di baseball si mescolano ai respiri affannosi dei corridori, il profumo dell’erba si mischia a quello della sabbia alzata da quelli del club di salto in lungo. Se già prima tutto ciò sembrava terribilmente finto e programmato, ora lo è ancora di più.
Le mie orecchie, per quanto mi sforzi, non riescono a fendere quella barriera di silenzio, così sottile eppure così resistente, che mi separa da loro, dal sentire le loro voci. I miei occhi sono come ciechi, neanche loro riescono a guardare oltre la benda trasparente che li copre.
So che siete qui, che state combattendo ancora, per me. 
 
 
Mi sono resa conto, per la prima volta
Di aver perso le cose che hanno riempito il mio cuore fino ad ora.
Quanto mi avete sostenuto,
Quanto mi avete fatto sorridere.
Che le avrei perse, era troppo da prendere in considerazione
 

Combattere contro Dio, trovare la realizzazione dei miei ideali, la conquista del mio posto in questo mondo, che altro non è che una presa in giro architettata dai piani superiori, sono le cose per cui ho lottato fino ad ora. Ho ingoiato la polvere della sconfitta tante volte, ho assaporato la vittoria per molte altre, senza mai demordere, arrendermi al destino e darla vinta a Dio, quel Dio crudele che mi ha allontanata dai miei fratelli, senza nemmeno dirmi perché. Che offesa gli avevo recato per meritarmi queste sofferenze? Per trovarmi con un cuore vuoto e privato dei suoi affetti? Ho cercato di colmarlo di nuovo, pensavo che prendendomi la mia rivincita contro la vita, che con me è stata tanto ingiusta, avrei potuto sentire quella pienezza d’animo ancora una volta.
Sorrido, un sorriso triste. Non è stata la mia fierezza o la mia voglia di vendetta ad alimentare il mio cuore, a guidarmi fin dove sono arrivata ora. Sono stati i miei compagni, i miei amici. Non mi ero mai soffermata a riflettere sul fatto che il senso di vuoto era stato già colmato, silenziosamente e senza che io me ne potessi accorgere. Non lo avevo notato, non vi avevo dato peso, ma era la loro vitalità, la loro gioia di vivere, la loro determinazione a spingermi sempre più in alto, in questo cielo senza confini e plumbeo come in un sogno illusorio.
Non mi era resa conto che, per me, eravate diventati così importanti.
 
 
Anche se ho lottato disperatamente per raggiungerle, allungando la mia mano e afferrarle di nuovo.
Come il vento, mi sono scivolate attraverso.
Il mio cuore è stretto dalla solitudine e dalla disperazione,
Era come se si fosse spezzato
 

Avevo allungato la mano, avevo lottato con tutte le mie forze per non lasciarmi soffocare dal tunnel della disperazione, non di nuovo, non un’altra voltaNon è bastato. Neanche allora era bastato. Neanche allora le mie braccia erano abbastanza grandi, abbastanza sicure da tenere stretti a me i miei fratelli, tre soli piccoli bambini. Ero una bambina anch’io, fui persuasa dall’idea che fu quello il motivo per cui mi erano scivolati via durante il mio cammino. Come potevo pensare di riunire fra quelle stesse braccia così tante persone? La mia ritrovata felicità non era destinata a durare, ma l’ho coltivata, sperando di vederla sbocciare completamente in un giorno lontano. Ma il fiore della felicità sfiorì prima del tempo. 
Mi sfioro il petto, all’altezza del cuore. Sei vuoto, vero? Come prima, ma non riuscirò più a riempirti. Si tenta, si continua a tentare, ma arriva sempre il momento in cui poni fine alle tue lotte. Yurippe è stanca di lottare per te, che sei così difficile da accontentare. Una parte di me, però, non smette di bruciare d’orgoglio battagliero, di aiutare questo mio cuore che cade a pezzi. Combattere non sarà mai semplice come scegliere di arrendersi.
Intrappolata qui, la mia guerra interiore si è come placata. Eppure, non riesco ad essere felice. La mancanza dei miei compagni diventa ogni giorno più onnipresente. Arginarla è inutile, è come il mare in tempesta, che supera ogni ostacolo gli si pari davanti. Di muri abbastanza alti, non riesco a costruirne.
Allungo la mano, la lascio sospesa nel vuoto. Fra le dita, sento solo uno spiraglio di vento. Nessuno la afferrerà più.
 
 
Ma i vostri volti sorridenti sono rimasti nei miei ricordi.
 

La fotografia della nostra passata felicità non trovo la forza di strapparla.
 
 
Da qualche parte, davanti a me, combattete ancora. 
Non smettete di combattere. 
La vostra leader sarà qui a vedervi esultare, da vincitori, dall'altra parte della sua prigione invisibile. 



Depressione Time! 
Sono di nuovi qui, con un'altra storia, questa volta solo sulla cara Yurippe. 
Avevo in mente già da qualche giorno di scrivere una song-fic con questa canzone. Per chi non la conosce, si intitola Dear You ed è tratta dall'anime Higurashi no naku koro ni. Siccome sono presenti diverse traduzioni di questa canzone, di cui ho preso solo alcune strofe, io mi sono attenuta a questa in particolare: https://www.youtube.com/watch?v=_pk0sHzBbsc. Consiglio anche di ascoltarla, perché è molto bella. Ho modificato leggermente le parole, riferendole in questo caso ad un intero gruppo di persone invece che ad una sola persona, come nell'originale. Il senso della canzone rimane comunque invariato. Se ho osato troppo, ditemelo.
Ho messo incompiuta perché, a mio parere, il finale è abbastanza aperto, Yuri potrebbe anche riuscire a tornare indietro dai suoi compagni, come potrebbe pure rimanere intrappolata fra gli NPC ( visione decisamente meno ottimistica, ma c'est la vie ).
Spero che vi sia piaciuta, nonostante l'evidentissima allegria che questa fanfiction sprizza da tutti i pori. Se ci sono errori o qualcosa non vi torna, fatemelo notare. 
Alla prossima e vedrò di scrivere qualcosa di più leggero. 
Baci!

Miss Yuri

Ps: siccome non ce la faccio a lasciarvi con una immagine così triste di Yuri, vi linko questa: http://1.bp.blogspot.com/_abkMP58OLUA/TB4KbfzHZuI/AAAAAAAAUg0/iBYoCr-ROY8/s400/%5BAngel+Beats!%5D+Yuri+Eyes+Tenshi+Otonashi.jpg
A vostro rischio e pericolo. Siete avvisati.

 
  
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