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Autore: amolefossette    14/07/2014    1 recensioni
E se negli ultimi tre mesi prima della battaglia di Hogwarts Fred si fosse innamorato? E se si fosse innamorato di una comunissima babbana? Cosa sarebbe successo?
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Fred Weasley, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Ciao ragazze, prima cosa volevo scusarmi per questo ASSURDO ritardo. Lo so che ho aspettato davvero tanto, ma mi è sorto un dubbio dopo la stesura del penultimo capitolo. Inizialmente mi ero fatta un'idea ben precisa sul come terminare questa ff, e nel corso della storia mi era sembrato un finale adatto. In queste ultime due settimane però, rileggendo il tutto e cercando il modo migliore per concludere al meglio la storia, ho cambiato idea mille volte. Ho scritto ben tre finali, molto diversi tra loro e non riuscivo a capire quale fosse il più adatto. Alla fine mi sono affidata al mio istinto e spero che il finale vi piaccia davvero, perchè per me era l'unico concepibile a questo punto. 
Detto ciò, volevo ringraziarvi tutte di cuore; siete dei veri angeli e mi ha fatto piacere vedere che la ff vi è piaciuta e vi ha fatto sorridere. Ho apprezzato chi ha messo la storia nelle seguite o preferite e anche chi ha recensito, dandomi preziosi consigli per migliorarmi. Grazie anche a chi ha seguito tacitamente le vicende di Fred e Cheyenne. Un bacio a tutte e un ringraziamento immenso, vi voglio bene.


Una settimana dopo la morte di Fred, Cheyenne non era ancora riuscita a svegliarsi dal coma. La famiglia Weasley aveva fatto il possibile usando la magia, ma nulla era servito. L’avevano portata in un ospedale babbano subito dopo la fine della battaglia, sperando il meglio. Cheyenne aveva i valori tutti sballati, nulla faceva presagire niente di buono e i dottori continuavano a dire che si poteva solo aspettare e sperare.

Aspettare e sperare…
Allora era così per i babbani, loro aspettavano e speravano in qualunque situazione, non possedevano la magia. George si rese conto di quanto più difficile dovesse essere la loro vita rispetto a quella dei maghi. Era stato vicino a Cheyenne per tutti quei giorni e le aveva tenuto la mano sperando in una ripresa, voleva bene a quella ragazza che aveva reso il fratello tanto felice in quegli ultimi mesi e sentiva di doverlo a Fred, di dover fare il possibile per fare in modo che lei sopravvivesse.
La mattina dell’ottavo giorno Fred iniziò a perdere la speranza. Uscì dalla camera di Cheyenne e parlò ancora una volta col dottore e, sentendosi dire le stesse cose per l’ennesima volta, decise di tornare a casa per farsi una doccia per poi ritornare in ospedale più tardi.
Intanto Cheyenne era in uno strano limbo, le sembrava di fluttuare su una superficie liquida e umida; era senza peso e felice e avrebbe potuto semplicemente continuare così per sempre, fregandosene di tutto quello che aveva intorno. Rimase così per un tempo indefinibile, avrebbero potuto essere secondi come avrebbero potuto essere anni, e si sentiva finalmente libera e leggera. Sentiva che stava per lasciarsi andare, sentiva che non c’era davvero nulla che la teneva ancorata alla vita, finchè qualcosa non le fece cambiare idea. Nel silenzio assordante in cui si trovava riecheggiò una risata forte e chiara; la risata di Fred. Il cuore di Cheyenne ebbe un sussulto e la realtà le piombò addosso facendole rendere conto che era in una fase di stallo. La consapevolezza di essere così vicino alla morte le fece desiderare la vita più di ogni altra cosa al mondo. A quel punto un dolore tipicamente umano, un dolore che solo una persona ancora viva avrebbe potuto avvertire così intensamente,le fece capire che Fred avrebbe voluto per lei la vita, avrebbe voluto che lei continuasse a lottare. Improvvisamente il suo corpo divenne di nuovo pesante, la superficie liquida iniziò ad inghiottirla e Cheyenne cercò di urlare mentre le tenebra la risucchiavano verso il basso.
Si risvegliò di scatto e si rese conto di essere in una camera d’ospedale; la prima cosa che vide fu un’intensa luce bianca proveniente da un triste lampadario al neon.
Nel momento in cui ti svegli ci sono quei meravigliosi cinque secondi in cui non hai avverti ancora completamente la coscienza, sono cinque secondi grandiosi perché non pensi assolutamente a nulla. Fu così per Cheyenne; ma poi strizzò gli occhi a causa della luce intensa e si rese conto. Il dolore la colpì come una secchiata di acqua gelida, prima quello alla testa e poi quello al cuore.
Fred è morto. Fred non c’è più. Non potrò più abbracciarlo. Non potrò più dirgli che lo amo…
Cheyenne davvero non riusciva a pensare ad altro, e la cosa la stava divorando dall’interno, lasciandola senza fiato. Si portò le mani al viso e lasciò andare le lacrime fredde e salate.
Improvvisamente sentì un rumore proveniente dalla porta e si voltò d’istinto. Per un secondo le mancò il respiro vedendo la sagoma di un ragazzo alto, dai capelli rossi e gli occhi azzurri.
Fred…
Pensò avvertendo una morsa intorno al cuore, ma poi si rese conto che la figura in avvicinamento era George. Quando lui si sedette accanto a lei e la guardò non c’era nulla da dire; istintivamente lei gli si buttò tra le braccia, lui la strinse forte e lasciò che piangesse tutte le lacrime che aveva continuando ad accarezzarle i capelli. Cheyenne si strinse a George, scomparendo nel suo abbraccio così simile a quello di Fred eppure completamente diverso, temendo che non si sarebbe mai più ripresa del tutto.

Una settimana dopo Cheyenne sedeva nervosamente accanto alla famiglia Weasley. Era rimasta tanto a lungo a Londra solo ed esclusivamente per quello, si sarebbe trasferita di nuovo in America due giorni dopo; ora che era maggiorenne aveva deciso di andare via da Adele per provare a ricominciare d’accapo.
Dopo la fine della battaglia e la vittoria dell’Ordine l’aria aveva iniziato a riscaldarsi e sembrava proprio che l’estate di quell’anno sarebbe stata calda e soleggiata. Il cielo era sgombro di nuvole quel giorno, e il colore acceso e intenso ricordava i luminosi occhi di Fred, quasi come se fosse un omaggio al ragazzo solare e allegro che era stato.
Si erano celebrati tantissimi funerali nel giro di una settimana, era stato eretti monumenti commemorativi e l’umore di tutti oscillava tra il felice e il nostalgico. Cheyenne aveva avuto modo di conoscere il famoso Harry Potter, di parlare con Hermione Granger e di condividere qualche pensiero riguardante Fred con Ron Weasley.
-- … e ora vorrei tanto che Cheyenne, una ragazza molto speciale che ha reso tanto felice mio figlio, dicesse qualche parola su Fred.
Disse a quel punto la signora Weasley indicando Cheyenne; la ragazza annuì e si alzò. I capelli le svolazzarono intorno al viso costringendola a scostarli in un gesto nervoso mentre raggiungeva la signora Molly e l’abbracciava. Si sistemò accanto alla tomba di Fred e la guardò per un secondo, in silenzio e senza nemmeno dover trattenere le lacrime, ne aveva versate talmente tante da credere che non avrebbe più avuto la possibilità di piangere. La folla di persone era lì che la guardava con occhi lucidi e pieni di compassione, e la cosa la rendeva nervosa e irritata allo stesso tempo. Prese un respiro e incrociò Geroge, il quale gli fece un cenno d’incoraggiamento con la testa.
-- Fred Weasley era la persona più incredibile che io abbia mai incontratao. Il giorno in cui lo vidi per la prima volta mi salvò la vita, credevo mi avesse evitato di essere sbranata da un animale o qualcosa del genere inizialmente, ma poi mi spiegò che era un dissennatore.
La folla la guardò accennando piccoli sorrisi.
-- Mi ricordo che riuscì a farmi arrossire la prima sera. E’ entrato nella mia vita in un momento in cui credevo che non ci sarebbe stato nulla di bello. Ma Fred era bello davvero; era bello stare insieme a lui perché lui era assolutamente se stesso, in ogni momento. Era sempre completamente presente quando era con qualcuno, mai distratto o assorto da qualcos’altro. Era il tipo di persona a cui puoi dire una parola qualunque e aspettarti che ci trovi qualcosa di buffo. Il tipo di persona che riesce sempre a farti sorridere, anche senza dire assolutamente nulla.
La folla stava mormorando sottovoce, guardando Cheyenne con le lacrime o con sorrisi accennati.
-- Lui mi ha insegnato che, nonostante la vita sia dolorosa e difficile, va presa di petto e affrontata davvero, senza paura. Quello che avevamo era talmente intenso da avermi salvatola vita, perché se non avessi conosciuto una persona tanto piena di vita non sarei mai riuscita a preferire le difficoltà legate ad essa alla serenità che la morte mi stava offrendo. Quindi il mio discorso di oggi, qui, davanti alle persone che lo volevano bene davvero, è fatto solo per dire grazie a Fred, grazie di avermi salvato la vita in ogni maniera immaginabile.
  
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