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Autore: Tamako    14/07/2014    1 recensioni
[A person, a paper, a promise]
One shot ispirato alla bellissima poesia: A person, a paper, a promise. Ho deciso di spiegare meglio gli avvenimenti e di aggiungere qualcosa in più. Spero vi piaccia, lasciate una recensione.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Matt aveva solamente 6 anni e amava scrivere le poesie. Aveva un bel cane, che si chiamava Chops. Così prese un bellissimo foglio di carta, che scelse accuratamente. Era molto colorato, perché Matt era felice. Quando finì la posia la fece leggere al suo maestro. Lui gli diede una A e una bella stella dorata, e gli fece tantissimi complimenti...quella poesia era davvero molto bella. Matt la fece leggere anche alla sua mamma, Mary, e lei sorrise e si commosse. Appese la poesia alla porta di cucina, fiera di suo figlio. Poi la fece leggere anche al padre e in seguito a tutti i parenti. Sembrava che quella poesia fosse veramente piaciuta, un successo. Ogni sera il padre di Matt, Daniel, gli rimboccava le coperte e gli dava un bacio. Matt era felicissimo. In quell'anno padre Tracy portò tutti i bambini in gita allo zoo, e nell'autobus tutti cantavano felici, sorridevano alla vita . In quell'anno felice, Mary e Daniel erano molto innamorati, si baciavano sempre...e da quell'amore nacque una bambina, Taylor. In più, Matt aveva una nuova amica: Sandy, la bambina che abitava vicino a lui. Era carinissima, sembrava quasi una bambolina, innocente e simpatica. I due si scambiarono addirittura un bel biglietto di San Valentino. 
Matt aveva 14 anni. Ora qualcosa era cambiato. Chops non era più quello di prima, era vecchio, non si muoveva quasi più, stava sempre in poltrona. Era autunno, e Matt scrisse una poesia in un foglio bianco e pulito: ''Autunno'', la chiamò, esattamente come quella stagione. La fece leggere al maestro, che gli diede una A, ma gli disse di scrivere in modo un po' più chiaro e di curare anche la sua calligrafia. Matt ci rimase un po' male, ma la fece leggere lo stesso a sua madre. Lei gli disse che le piaceva, ma che non poteva appenderla perché aveva appena imbiancato. Il padre tornò e diede un bacio a stampo a Mary. Ora quell'uomo era cambiato. Non voleva più rimboccare le coperte a Matt, che insisteva, ma che veniva considerato infantile e capriccioso. Dopo un po' di tempo Mary e Daniel si accorsero che Taylor non vedeva molto bene da lontano. Così indossò gli occhiali, neri e grandi. A Matt non piacevano, lo facevano diventare triste. Ora vedeva sua sorella più brutta, non era la stessa. In quell'anno Matt scoprì che padre Tracy fumava i sigari e li buttava sui banchi o in terra. Sandy lo prendeva in giro perché lui credeva ancora a Babbo Natale.
Matt aveva 17 anni. Chops era morto da qualche anno, ma lui non l'aveva ancora dimenticato. I genitori litigavano sempre, urlavano e non si baciavano più. Intanto Taylor aveva conosciuto James, un ragazzo più grande di lei, sembrava violento e maleducato. Matt sorprese i due mentre facevano sesso, ma uscì e fece finta di niente. Tornato a casa scrisse una poesia intitolata: ''Innocenza: una domanda'' pensando a quello che aveva visto prima. La fece leggere al maestro che gli diede una A, ma che lo guardò in modo severo. Non la fece leggere alla madre, lei aveva altro a cui pensare. Padre Tracy morì, e Matt non entrò più in chiesa da quel giorno. Intanto Sandy, che ora era la sua ragazza, era consumata dall'alcol, dal fumo, da varie sostanze, e si truccava troppo. Non era più la bambina acqua e sapone, candida e sincera. Non si lavava più, non pensava più, era diventata pazza. Ma lui continuava a baciarla, voleva aiutarla. Una notte rientrò in casa, erano circa le tre del mattino. Sua madre non era più a letto, aveva lasciato un biglietto con dei soldi accanto dove era scritto che lei non sarebbe più tornata. Così Matt si diresse verso la veranda, dove c'era il padre che stava russando, con un bottiglia di birra vuota. 
Allora Matt prese un sacchetto strappato e scrisse su di esso: ''Il nulla assoluto'', perché era quello che lui sentiva, il nulla. Non poteva contare su nulla, non  aveva nulla. Così andò in bagno e prese una lametta, e si tagliò i suo dannatissimi polsi, e appese la poesia alla porta del bagno, perché alla cucina non sarebbe potuto arrivare.


Okay, l'ho un po' modificata. Io spero che vi piaccia, lasciatemi una recensione, grazie!
  
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