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Autore: alix katlice    14/07/2014    2 recensioni
( Bellamy/Clarke ♥ ) AU!Modern
Pensava che era proprio vero: non valeva la pena sprecare tempo e fiato per quell'idiota patentato di Finn Collins, se c'era qualcuno che le diceva che lei meritava il meglio.
E, a pensarci bene, forse il meglio l'aveva trovato.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bellamy Blake, Clarke Griffin, Octavia Blake
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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image Disclaimer: The 100 non mi appartiene, e con esso Bellamy, Clarke, Octavia e tutti i personaggi citati.
 Bon bon booooon. Ho visto questo prompt su tumblr "Bellarke, Bellamy protecting and jealous about Finn" e la mia ispirazione ha
 partorito questa cosa D: è un AU ambientata ai giorni nostri. Ora, sono andata sicuramente OOC, ma questa scena mi è venuta in mente
 così e non sono proprio riuscita a cambiarla. Quindi, please, raccontatemi i vostri  pareri mandando una piccola recensione; farete felice una piccola scrittrice! bon, comunque: buona lettura, spero che la storia vi piaccia e... basta, queste note sono finite xD buona lettura :)




 
 
~  you deserve better { me, maybe? }
 




Clarke era arrabbiata con Raven.
Anzi, incazzata. Era incazzata nera, perché Raven le aveva fregato il ragazzo -e non importava se fosse lei stessa quella con cui Finn aveva tradito qualcuno.
Anzi, no, non era ancora arrivata al punto: era incazzata nera con Finn, -infondo non era colpa di Raven, era Finn che le aveva prese per il culo entrambe.
Ci pensò qualche secondo, ma non doveva essere nemmeno quello: era più che convinta che ammettere ciò che provava sarebbe stato il primo passo per farla sentire meglio.
Invece? Ancora niente. Doveva significare che non era ancora quello.
Ecco! Ci era arrivata.
Clarke era incazzata nera con se stessa perché si era fatta prendere per il culo da Finn e non si era resa conto della persona con cui aveva a che fare.
Tutte quelle cose Clarke se l'era prima dette da sola, alle tre di notte, mentre guardava il cellulare in cerca di un messaggio di whatsapp dal numero 380 3729650 -che per inciso, era il numero di Finn, sapendo benissimo che non sarebbe arrivato nessun messaggio di scuse.
La seconda volta le aveva dette ad Octavia, quasi urlando per la frustrazione, mentre la sua migliore amica tentava di calmarla.
« Capisci? Tre mesi, quello stronzo, tre mesi ci ha messo per dirmi che era già fidanzato! E poi devi vedere la ragazza! Si sono conosciuti da ragazzini e messi insieme a tredici anni porca miseria! E il peggio è che Raven Reyes è una delle persone più simpatiche e disponibili che esistano a questo mondo, perciò non la si può neppure odiare! » continuò Clarke, concitatamente, mentre Octavia la guardava ed annuiva.
« Che ne dici se ti vado a prendere un bicchiere d'acqua, uhm? Così ti calmi e capisci che non vale la pena sprecare così tanto fiato per un qualcuno come Finn Collins » propose Octavia, ricevendo immediatamente l'approvazione di Clarke.
La più giovane si alzò dal suo letto -sul quale erano sedute, e si precipitò spedita al piano di sotto, in cucina. Intanto Clarke provò a calmarsi, respirando profondamente.
La sua meditazione fu però interrotta da un colpo alla porta.
« Dio! » esclamò Clarke, presa alla sprovvista.
Sul ciglio della stanza, c'era Bellamy Blake.
Bellamy era il fratello di Octavia, e a quell'ora non avrebbe sarebbe dovuto essere a casa. Clarke però non se ne sorprese più di tanto: il ragazzo era imprevedibile.
Non erano mai andato molto d'accordo, -insomma, se Octavia non fosse stata la sorella di uno e la migliore amica dell'altra si sarebbero volentieri scannati, ma comunque non erano mai arrivati all'aperta ostilità.
Diciamo semplicemente che Clarke non apprezzava molto i metodi d'approccio di Bellamy, e lui non sopportava quel lato caratteriale della ragazza che comprendeva una famiglia piuttosto ben agiata e una tendenza a fare un po' il capo della situazione.
« Se vuoi un mio parere... » cominciò Bellamy, un sorriso furbo sulle labbra.
« Non mi interessa, grazie mille » lo interruppe prontamente Clarke.
« Principessa, oggi siete piuttosto sgarbata. Vi chiedo umilmente di farmi parlare » replicò Bellamy, un piccolo inchino per confermare quanto quella frase fosse stata detta per prenderla in giro.
Clarke però, sorprendentemente, più che offensiva la trovò divertente.
Non fu certo colpa sua se si lasciò scappare una piccola risatina. Appena resasi conto di ciò che aveva fatto smise di ridere, assumendo un aria irritata, tanto per fargli capire che non l'aveva fatta ridere e che il suo atteggiamento non le provocava alcuna emozione se non il fastidio.
Certo, come no.
Clarke gli fece cenno di continuare.
« Mi è capitato per caso di ascoltare cosa è successo fra te e quell'idiota patentato di Collins... non guardarmi così, non ho origliato, il tuo tono di voce era piuttosto elevato » disse lui.
« Bene, quindi? » domandò Clarke, cercando di far finta di non essere interessata alla svolta che aveva preso quella conversazione.
Bellamy, che in un primo momento sorrideva persino, allora riprese uno sguardo piuttosto serio.
« Quindi, non farti calpestare da nessuno, Clarke. I tuoi sentimenti sono importanti, e qualcuno che gioca con essi non ti merita: meriti il meglio. »
Clarke rimase biasita. Non se lo aspettava, in realtà, non si aspettava parole così belle e così sincere: l'aveva guardato bene negli occhi mentre Bellamy le tirava fuori, ed era più che sicura che ciò che il ragazzo aveva detto era esattamente ciò che pensava.
Non si accorse di Octavia, che tornava con una brocca piena di the freddo e un paio di bicchieri, finché la ragazza non parlò.
« Tutto okay, qui? » domandò, lanciando sguardi incuriositi dal fratello a Clarke.
Senza dire niente, Bellamy se ne andò, lasciando le due ragazze da sole.
Octavia si sedette cautamente sul letto.
« Dimmi che stai per chiedermi se so da quanto tempo mio fratello ha una cotta per te » gettò fuori le parole come un fiume in piena, lasciando ancora più biasita Clarke.
« Oooops. Non lo sapevi. Però è piuttosto evidente. »
E, mentre Octavia cominciava a dilungarsi sulle mille e più volte in cui aveva colto in flagrante ad osservarla di soppiatto, Clarke pensava.
Pensava che era proprio vero: non valeva la pena sprecare tempo e fiato per quell'idiota patentato di Finn Collins, se c'era qualcuno che le diceva che lei meritava il meglio.
E, a pensarci bene, forse il meglio l'aveva trovato.


 


 
  
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