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Autore: uantwothree    14/07/2014    0 recensioni
Mi chiamo Clara Avey, ma praticamente tutti mi chiamano Cloud, forse per il mio modo di fare.
Pensavo di essere una ragazza qualunque all'interno di una società qualunque,che va scuola e sta con le amiche, ma un giorno tutto è cambiato.
Genere: Introspettivo, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
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doubt

Siamo già ad inizio febbraio...
Cammino per il corridoio centrale della scuola, come al solito pullulante di persone che vanno e che vengono ininterrottamente in uno sciame disordinato.
Sto per scendere la scala principale in direzione del cortile, ma vedo Erin che mi si piazza, di nuovo, davanti. Ma stavolta è sola.
- Ma perchè mi devi sempre ostacolare? Mi lasci girare per la scuola in pace? - taglio corto, prima ancora che possa dire qualcosa.
- Non fare la finta tonta, Cloud - dice, con tono acido.
Non giri mano nella mano con Hane, oggi?
Rimango interdetta.
- Lasciami vivere! - le rispondo, e la scosto con un gesto brusco.
- Cloud! - urla.
Mi allontano il più veloce possibile e inizio a salire la scala.
Mi ferma e mi inchioda alla parete con le braccia sui miei gomiti.
E ora?
- Te la passi bene con lui, eh? Giocate ai fidanzatini?
- Ho detto lasciami vivere, stronza!
La spingo facendola arretrare di alcuni scalini, poi scendo di corsa, ma sento i suoi passi dietro i miei che mi rincorrono.
Dove diavolo sei, Hane? penso, mentre il cuore aumenta i suoi battiti.
Attraverso il cortile di traverso, evitando le persone in una specie di slalom contorto.
Non ce la faccio più e vorrei fermarmi, ma non posso.
All'improvviso sento i passi di Erin che si arrestano.
Mi giro lentamente, e vedo ciò che mi lascia di stucco.
Un ragazzo in piedi l'ha bloccata con ambo le mani fermando la sua corsa. Ha il fiatone e sembra spaventata.
Quel ragazzo è Matt.
- Oh, ciao Matt - dice con un sorriso falso.
- Ma che stavi facendo?
- Io? Oh, niente...Scherzavamo!
Si vede che è in difficoltà. Sei in gabbia, Erin.
- Dici? A me sembrava che potessi uccidere quella ragazza da un momento all'altro - risponde sarcasticamente.
- Gira al largo, se non vuoi fare altri casini. Grazie -
Erin obbedisce subito e si allontana verso il suo gruppo di oche, che hanno visto la scena da un angolo del cortile.
Matt mi rivolge un'ultima occhiata fredda, e se ne va anche lui.
 
Sono fissa come un palo al centro del cortile, a bocca aperta, e rivedo mille volte gli attimi precedenti. La mia testa esplode in mille frasi sovrapposte.
Ma che diavolo?
Come...?
Perchè?

Mai mi sarei aspettata una cosa del genere.
 
Sono distesa sul letto come al solito, e il cielo sta già iniziando a farsi buio, come succede nei pomeriggi invernali.
Non so come svuotarmi. Devo parlarne a qualcuno...A una persona qualsiasi. Ma a chi?
Hane no di certo. Potrebbe ingelosirsi. E poi non sa che mi piace Matt.
Mia madre la escludo già in principio. Però...
Un'idea.
Respiro a fondo, poi, d'impulso, digito il numero di Kate sul mio cellulare e tocco il tasto verde.
Non sono sicura di volerlo fare, ma... Ora o mai più.
Durante i lunghi tuu, tuu mi viene voglia più volte di mettere giù e lasciare perdere tutto, ma non posso davvero farlo.
Poi, la sua voce.
- Pronto?
- Ehi, scema. -
Sospira. - Cloud. Cosa vuoi?
Ora o mai più. Ora o mai più.
- Senti, Kate.
E' quasi un mese che non ci parliamo, e devo davvero ammettere di essere stata troppo impulsiva...
Lo so, avrei dovuto chiamarti prima, ma sai come sono fatta.
D'altronde, abbiamo litigato per un nonnulla, una...cavolata.
- Bene, te ne sei accorta - mi dice con tono neutro.
- Kate, davvero...
Mi dispiace. -
Sento il silenzio. Lo percepisco in tutta la sua profondità, prima che mi risponda.
- D'accordo.
Bentornata, stupida. -
Sorrido, ed inizio a raccontarle ciò che mi è successo oggi con entusiasmo.
- Ecco, cosa pensi che voglia dire tutto ciò? - le chiedo.
- Cloud...Incontriamoci al parco, va bene?
Sono un po' delusa, mi aspettavo una risposta immediata. - Va bene.
 
Arriviamo nello stesso momento.
Silenzio.
La sua faccia è neutra.
- Mi dispiace.
Piombo su di lei e ci abbracciamo in un momento che vorrei non finisse mai.
- Tranquilla, Cloud. E' tutto ok.
Iniziamo a passeggiare costeggiando la stradina con viavai di persone che vanno in bici o fanno jogging. Alcuni si fermano sulle panchine laterali per concedersi un attimo di riposo.
Inizio a raccontare tutto ciò che è successo dettagliatamente, come a una persona che non vedo da vent'anni.
- E così, continui ad andargli dietro... - mi sfida.
- Sì, però...Non ti ho detto una cosa.
Deglutisco.
- Mi sono messa con Hane.
Si ferma e rimane sbalordita.
- Seriamente? - replica.
- Sì... - dico timidamente.
Lunghi secondi passano prima che mi risponda.
- Non sai quanto sei fortunata - risponde. - Praticamente mezza scuola gli va dietro.
- Esagerata...Sarà un terzo della scuola - dico.
- Mah...Comunque, che avete fatto? Ti ha baciata? Eh? Eh?
Sorrido prima di ricominciare a raccontarle le cose.  E' fantastico averti ritrovata, Kate.
Siamo già ad inizio febbraio...
Cammino per il corridoio centrale della scuola, come al solito pullulante di persone che vanno e che vengono ininterrottamente in uno sciame disordinato.
Sto per scendere la scala principale in direzione del cortile, ma vedo Erin che mi si piazza, di nuovo, davanti. Ma stavolta è sola.
- Ma perchè mi devi sempre ostacolare? Mi lasci girare per la scuola in pace? - taglio corto, prima ancora che possa dire qualcosa.
- Non fare la finta tonta, Cloud - dice, con tono acido.
Non giri mano nella mano con Hane, oggi?
Rimango interdetta.
- Lasciami vivere! - le rispondo, e la scosto con un gesto brusco.
- Cloud! - urla.
Mi allontano il più veloce possibile e inizio a salire la scala.
Mi ferma e mi inchioda alla parete con le braccia sui miei gomiti.
E ora?
- Te la passi bene con lui, eh? Giocate ai fidanzatini?
- Ho detto lasciami vivere, stronza!
La spingo facendola arretrare di alcuni scalini, poi scendo di corsa, ma sento i suoi passi dietro i miei che mi rincorrono.
Dove diavolo sei, Hane? penso, mentre il cuore aumenta i suoi battiti.
Attraverso il cortile di traverso, evitando le persone in una specie di slalom contorto.
Non ce la faccio più e vorrei fermarmi, ma non posso.
All'improvviso sento i passi di Erin che si arrestano.
Mi giro lentamente, e vedo ciò che mi lascia di stucco.
Un ragazzo in piedi l'ha bloccata con ambo le mani fermando la sua corsa. Ha il fiatone e sembra spaventata.
Quel ragazzo è Matt.
- Oh, ciao Matt - dice con un sorriso falso.
- Ma che stavi facendo?
- Io? Oh, niente...Scherzavamo!
Si vede che è in difficoltà. Sei in gabbia, Erin.
- Dici? A me sembrava che potessi uccidere quella ragazza da un momento all'altro - risponde sarcasticamente.
- Gira al largo, se non vuoi fare altri casini. Grazie -
Erin obbedisce subito e si allontana verso il suo gruppo di oche, che hanno visto la scena da un angolo del cortile.
Matt mi rivolge un'ultima occhiata fredda, e se ne va anche lui.
 
Sono fissa come un palo al centro del cortile, a bocca aperta, e rivedo mille volte gli attimi precedenti. La mia testa esplode in mille frasi sovrapposte.
Ma che diavolo?
Come...?
Perchè?

Mai mi sarei aspettata una cosa del genere.
 
Sono distesa sul letto come al solito, e il cielo sta già iniziando a farsi buio, come succede nei pomeriggi invernali.
Non so come svuotarmi. Devo parlarne a qualcuno...A una persona qualsiasi. Ma a chi?
Hane no di certo. Potrebbe ingelosirsi. E poi non sa che mi piace Matt.
Mia madre la escludo già in principio. Però...
Un'idea.
Respiro a fondo, poi, d'impulso, digito il numero di Kate sul mio cellulare e tocco il tasto verde.
Non sono sicura di volerlo fare, ma... Ora o mai più.
Durante i lunghi tuu, tuu mi viene voglia più volte di mettere giù e lasciare perdere tutto, ma non posso davvero farlo.
Poi, la sua voce.
- Pronto?
- Ehi, scema. -
Sospira. - Cloud. Cosa vuoi?
Ora o mai più. Ora o mai più.
- Senti, Kate.
E' quasi un mese che non ci parliamo, e devo davvero ammettere di essere stata troppo impulsiva...
Lo so, avrei dovuto chiamarti prima, ma sai come sono fatta.
D'altronde, abbiamo litigato per un nonnulla, una...cavolata.
- Bene, te ne sei accorta - mi dice con tono neutro.
- Kate, davvero...
Mi dispiace. -
Sento il silenzio. Lo percepisco in tutta la sua profondità, prima che mi risponda.
- D'accordo.
Bentornata, stupida. -
Sorrido, ed inizio a raccontarle ciò che mi è successo oggi con entusiasmo.
- Ecco, cosa pensi che voglia dire tutto ciò? - le chiedo.
- Cloud...Incontriamoci al parco, va bene?
Sono un po' delusa, mi aspettavo una risposta immediata. - Va bene.
 
Arriviamo nello stesso momento.
Silenzio.
La sua faccia è neutra.
- Mi dispiace.
Piombo su di lei e ci abbracciamo in un momento che vorrei non finisse mai.
- Tranquilla, Cloud. E' tutto ok.
Iniziamo a passeggiare costeggiando la stradina con viavai di persone che vanno in bici o fanno jogging. Alcuni si fermano sulle panchine laterali per concedersi un attimo di riposo.
Inizio a raccontare tutto ciò che è successo dettagliatamente, come a una persona che non vedo da vent'anni.
- E così, continui ad andargli dietro... - mi sfida.
- Sì, però...Non ti ho detto una cosa.
Deglutisco.
- Mi sono messa con Hane.
Si ferma e rimane sbalordita.
- Seriamente? - replica.
- Sì... - dico timidamente.
Lunghi secondi passano prima che mi risponda.
- Non sai quanto sei fortunata - risponde. - Praticamente mezza scuola gli va dietro.
- Esagerata...Sarà un terzo della scuola - dico.
- Mah...Comunque, che avete fatto? Ti ha baciata? Eh? Eh?
Sorrido prima di ricominciare a raccontarle le cose.  E' fantastico averti ritrovata, Kate.

Salve a tutti! So che è un secolo che non aggiornavo, ma da oggi ricomincio. Aggiungerò il nuovo capitolo a 2 recensioni!
- uantwothree
   
 
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