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Autore: IdolHugMe    15/07/2014    0 recensioni
Presente quei momenti che ci sei fisicamente ma non ci sei mentalmente? Bene, ero così.
Esiste un detto che dice ‘Per farlo innamorare devi farlo ridere’, bhe, non esiste detto più vero di questo.
Di lui mi rimanevano solo i ricordi di quei due, veloci, incontri.
Genere: Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash, FemSlash, Crack Pairing | Personaggi: Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: Mpreg
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Sono le dieci passate qui in casa Mayne e l'ora della nanna per le nostre pesti è vicina.

Liam proprio ora sta diventando pazzo nel rincorrere uno dei nostri bimbi per farlo andare a dormire. Una volta recuperata April, la prende in braccio portandola nella cameretta che divide con il fratellino più piccolo, Josh.

Io e Josh siamo già sdraiati nel letto mentre Liam è preso a mettere il pigiama alla principessa di casa.

Una volta infilato il suo pigiama preferito la piccola si lancia sul letto del fratellino baciandolo sulla guancia e sulle labbra il papà per poi sdraiarsi nel suo letto dove c’è Liam che l’aspetta a braccia aperte.

Una volta messa comoda, la piccola fa la domanda che tutti i bambini fanno ai propri genitori.

《 Papà Zayn, come vi siete conosciuti tu e papà Liam? 》

Sorridendo solo al pensiero, mi metto comodo nel letto del piccolo Josh e inizio a raccontare.

"Zayn pov."

Camminavo in centro per Londra con il cellulare in mano, avevo appena litigano con il mio, attualmente, ex ragazzo.

Non avevo una meta precisa e non ero collegato con il mondo esterno.

-Presente quei momenti che ci sei fisicamente ma non ci sei mentalmente? Bene, ero così.-

Ricordo come se fosse ieri, alzai gli occhi al cielo per non far scendere le lacrime e in quella frazione di secondo ci scontrammo; Lui era preso a messaggiare con qualcuno senza guardare dove andava.

Quando ci scontrammo caddero a terra entrambi i cellulari e per sbaglio lui prese il mio e io il suo.

Lui raccolse e infilò il cellulare in tasca sorridendomi e chiedendomi 'scusa' in quel momento tutto intorno a me si è come fermato, sentivo solo il cuore battere all'impazzata.

Lo guardai pochi secondi negli occhi e poi lui scappò via mentre io rimasi li fermo come un idiota cercando di realizzare cosa fosse successo.

Continuai a camminare tutto il pomeriggio e solo una volta arrivato a casa mi accorsi che non era il mio telefono quello che avevo in tasca.

Digitai velocemente il mio numero e inviai la chiamata.

Non sapevo neanche il suo nome però il pensiero che lo avrei rivisto per restituirgli il cellulare mi rendeva felice.

Ci mettemmo d'accordo sul luogo e l'ora dove vederci per scambiarci nuovamente i cellulari.

Come il ragazzo rispose, la conversazione fu tipo:

Liam: 《Pronto?》

Zayn: 《Ciao, si ehm》 –mi presi qualche secondo per trovare le parole- 《sono il ragazzo con la quale ti sei scontrato oggi, volevo dirti che ci siamo involontariamente scambiati i cellulari e che io ora ho il tuo》

 Il ragazzo ridacchiò appena sentendo il mio nervosismo così rispose- 《Ciao, si mi sono accorto di qualcosa di strano ma ora purtroppo è tardi. Ti va di vederci domattina da Starbucks?》

Quando sentii ‘ti va di vederci’ persi qualche battito ma subito dopo iniziai a balbettare emozionato e imbarazzato- 《S si, allora a domattina》

Tutta la notte restai sveglio a pensare a quello sconosciuto e spiare le sue foto nel cellulare.

La mattina dopo ero emozionato nel rivederlo così arrivai un'ora prima nel luogo prescelto.

Mi mandò un sms, sul suo telefono, chiedendomi se l'appuntamento era confermato e io dall'agitazione scrissi qualcosa di incomprensibile e subito dopo aver riletto, il testo appena digitato, gli chiesi di scusarmi per la mia dislessia e lui per riderci su rispose 'Dai sempre la colpa alla tastiera'.

Scoppiai a ridere.

Esiste un detto che dice "Per farlo innamorare devi farlo ridere", bhe, non esiste detto più vero di questo.

Lui arrivò in ritardo ma io non mi accorsi di ciò, ero preso a fantasticare su di lui.

Parlammo pochi minuti, ognuno si riprese il proprio cellulare e poi ci salutammo.

Passarono settimane e non smisi di pensare a lui neanche un secondo.

Dopo circa un mese presi coraggio e gli inviai un sms; lui non avendo il mio numero salvato mi scrisse un freddo 'chi sei' così gli rinfrescai la memoria però purtroppo parlammo solo quella sera, lo senti strano e non lo cercai più.

Passò un'altra settiamana, nel mentre persi il cellulare e con esso il suo numero.

Ricordo perfettamente che mi sentivo come vuoto.

Di lui mi rimanevano solo i ricordi di quei due, veloci, incontri.

Fortunatamente non è stato l'unico a fare colpo, cioè, anche lui si era preso -se così si può dire- di me.

Mi inviò un sms e questa volta io gli chiesi chi fosse e quando mi disse che era lui sentì il cuore fermarsi per qualche secondo.

Parlammo per qualche ora e poi decidemmo di vederci la sera stessa da Starbucks.

   
 
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