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Autore: autumnleaf    15/07/2014    4 recensioni
"Forse ti amo, Matt, e mi viene da ridere, perché ci penso soltanto adesso, contando i passi che mi allontanano sempre più da te, su questo vialetto di ghiaia grigia che scricchiola sotto i miei stivali, sotto una pesante pioggia che batte beffarda su Winchester dall'alba."
"Sorrido, Mello, perché ti prenderei a schiaffi, e allo stesso tempo ti stringerei e ti bacerei le labbra e la fronte e le palpebre per farti entrare in quella cazzo di testa dura che non è così terribile essere amati. Non è ridicolo tutto ciò?"
I pensieri di Mello e Matt, mentre il primo lascia per sempre la Wammy's House: un profondo addio che però non si diranno mai veramente.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Matt, Mello | Coppie: Matt/Mello
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Disclaimer: I personaggi non mi appartengono e questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro. Il titolo e i versi posti alla fine sono tratti dalla canzone Hello Heartache di Avril Lavigne.










You Will Always Mean The World To Me
•Mello•







So che sei dietro i vetri della finestra, ma non voglio voltarmi.
Vederti adesso potrebbe farmi cambiare idea, ed è l'ultima cosa che voglio.
Non odiarmi se non ho voluto salutarti... dirti addio guardandoti negli occhi, vedere il riflesso del tuo dispiacere in quei pezzi di prato e la rabbia contrarre quelle labbra che mai ho avuto il coraggio di baciare, sarebbe stato il colpo di grazia. Forse penserai che sono egoista (e non sarebbe una novità), ma in fondo sai che sarebbe stato peggio anche per te, come forse è stato peggio trascorrere insieme quest'ultima notte, stesi su un letto troppo stretto, il sonno che non è mai arrivato perché in quel momento non era importante, e i volti così vicini che potevo respirarti, inalare un po' di te ad ogni tuo soffio.
 
Mi sembra ancora di sentirlo, il tuo odore, quello un po' salmastro della tua pelle e il delicato profumo dei tuoi capelli, nascosti - ma non per me - sotto il puzzo acre della nicotina. E il buio non bastava a impedirci di leggere l'infelicità nei nostri sguardi, non servivano parole per sapere quanto devastante sarebbe stato quest'addio, seppur necessario... almeno per me. Per te è solo inutile sofferenza, non lo approvi né comprendi, ma comprendi me, come nessun altro è mai stato capace, mi conosci forse ancor meglio di quanto mi conosca io stesso, perciò hai annuito e basta.
 
La stretta delle tue dita tra le mie è un marchio a fuoco sulla mia pelle vergine, tu, il solo a cui abbia mai concesso di sfiorarmi.
Quasi con timore mi hai preso la mano, stanotte, con la paura che ti avrei respinto. Ah, se solo sapessi quanto quel tocco mi abbia invece fatto rimpiangere di non averti mai concesso di accarezzarmi prima, quanto abbia acceso in me il desiderio sopito di averti...
Sì, avrei proprio dovuto respingerti.
E invece ho stretto ancora di più la presa attorno alle tue dita, come se volessi imprimermele addosso... o non lasciarle mai più.
Così adesso il rimorso mi sta consumando, ma almeno finalmente lo so. So che l'irritazione generata dalla tua vicinanza non era altro che un'armatura di cui il mio cervello (o forse dovrei dire il mio cuore?) si rivestiva per difendermi da un sentimento troppo grande e impegnativo per me da sostenere. E da accettare.
Non riesco a gestire certe emozioni, lo sai, non sono mai stato bravo con i gesti e nemmeno con le parole, e mi dispiace, perché tu eri... perfetto, e non meritavi la mia aggressività e le mie crisi di nervi, non meritavi me, così imprevedibile e freddo, borioso e ingrato. Eppure, mi hai scelto ugualmente. Sei rimasto al mio fianco sempre, senza mai perdere il sorriso e la calma, mi mostravi il tuo lato migliore anche quando io davo il peggio di me.
 
Ti ricordi di quella volta in cui ero così incazzato per essere arrivato secondo all'ennesimo test che ho spaccato lo specchio del bagno con un pugno per non spaccare la faccia a Near, e tu sei arrivato e ti sei sorbito i miei spintoni e il mio vomito di insulti ingiustificati, e poi mi hai semplicemente appoggiato una mano su una spalla offrendomi una barretta di cioccolato e mi hai fasciato le nocche scorticate e sanguinanti senza dire una sola parola?
E quando ho attaccato briga con quei ragazzi più grandi e mi hai trascinato via per non farmi pestare a sangue, pur beccandoti un calcio sotto al mento e un paio di graffi in faccia dal sottoscritto nel tentativo disperato di divincolarsi? Te lo ricordi? E le sigarette fumate di nascosto, i dolci rubati dalla dispensa di notte, le corse clandestine tra i corridoi dell'istituto... Quando ci beccavano ti prendevi tu tutta la colpa e le conseguenti punizioni. Ti ricordi tutto questo, Matt?
 
Tu c'eri sempre. Parlavi poco, sorridevi spesso, la tua presenza bastava a placare tutta la mia furia, anche se ogni volta il mio ringraziamento era rimproverarti per esserti preso cura di me, perché non mi servivi, potevo benissimo cavarmela da solo.
Cazzate.
Tu eri il mio freno, il mio giudizio, il mio valium. Senza te probabilmente la mia incoscienza mi farà ammazzare, prima o poi.
 
Perdonami se non ti ho mai detto grazie, il mio orgoglio me l'ha impedito, e so che non è giustificabile, ma non aspettarti mai di udirmi proferire parole del genere. Per quanto capisca che sarebbe soddisfacente per te sentirmi finalmente confessare tutte queste cose che penso, non è da me, non te le dirò, è già abbastanza difficile convivere con la debolezza di averle ammesse a me stesso.
Tu significhi il mondo per me, però non riuscirò mai a dimostrartelo perché sono fatto così, legato da catene di superbia e ostinazione troppo resistenti da poter essere spezzate. Ma del resto, dato che parevi avere la strana dote di leggermi nel pensiero, è probabile che tu sappia già tutto, e che io ti vada bene così.
 
Forse ti amo, Matt, e mi viene da ridere, perché ci penso soltanto adesso, contando i passi che mi allontanano sempre più da te, su questo vialetto di ghiaia grigia che scricchiola sotto i miei stivali, sotto una pesante pioggia che batte beffarda su Winchester dall'alba.
Tra poco arriverò al cancello e dovrò lasciarmi tutto alle spalle. I ricordi, i rimpianti, te.
Vorrei che non fosse andata così, ed è vero che non sono costretto ad oltrepassare quella grata, ma ormai ho preso la mia decisione e devo andare avanti, devo farlo per me stesso, ne ho bisogno per convincermi di valere davvero qualcosa; purtroppo - e fa male ammetterlo - tu non mi basti per questo.
Sarà il mio ultimo tentativo Matt, te lo giuro, e non m'importa se questa sfida distruttiva che mi sono autoimposto ridurrà la mia anima ad un'arida distesa di sabbia e nulla, perché prima o poi, quando arriverà il momento giusto, tu sarai lì ad irrigarla di nuovo, a leccare le mie ferite, a riportarmi alla luce.
Se anche schiatterò, ci rivedremo all'inferno.
Che siano giorni, mesi, anni, mi ritroverai.
Ci ritroveremo.








 
You were perfect
I was unpredictable
It was more than worth it
But not too sensible

Every bad thing we did was so much fun

I've seen your best side
You got to see my worst


Goodbye my friend, hello heartache
It's not the end, it's not the same
Wish it didn't have to be this way but
You will always mean the world to me, love.










N.D.A.
Ciao a tutti, dopo una meritata vacanza, eccomi qua a produrre nuovamente sciocchezze, yay.
Questa storia l'ho scritta un po' di getto, in treno, durante il mio viaggio di ritorno, ispirata dalla suddetta canzone che stavo ascoltando proprio in quel momento. Sono consapevole che il genere di sentimenti trattati non sembrano per niente da Mello, ma nella mia testa c'è una sola persona in grado di sciogliere il suo involucro di ghiaccio, e questa persona è Matt (cfr: "Perdonami, Matt. Non pensavo che ti avrebbero ammazzato."), anche se - come appunto ho scritto - la sua testardaggine e il suo orgoglio non gli permetteranno mai di esternarlo.
Come al solito non sono convinta, quindi attenderò con ansia qualche parere esterno!
Intanto ringrazio tutti quelli che mi leggono, recensiscono, preferiscono, ricordano, seguono e via dicendo, siete splendidi :3 e un grazie in particolare alla mia migliore amica Jessica che mi rincuora sempre quando io mi sottovaluto <3
   
 
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