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Autore: Sweet Chocolate    01/09/2008    11 recensioni
Light Yagami 28 Febbraio 1986. Internato il 6 Novembre 2004 al manicomio criminale di Tokyo.
Genere: Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: L, Light/Raito
Note: OOC, What if? (E se ...) | Avvertimenti: Spoiler!
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madhouse
MADHOUSE







Bianco.

Era tutto così maledettamente bianco e vuoto.

La sua camicia, malamente abbottonata e stropicciata dalle continue strette delle sue dita attorno ai lembi, era così soffocante.

Aveva caldo e gocce di sudore freddo gli colavano sulla clavicola.

Il suo letto era sfatto, le lenzuola sul pavimento dalle mattonelle lucide, il cuscino in bilico sulla sponda.

Luci al neon illuminavano la sua pallida figura, lo infastidivano, voleva il buio in cui per mesi si era accuratamente nascosto.

Troppo spaventato dai mostri illuminati dalle fioche stelle.

Sul comodino un piatto, ricolmo della minestra della sera prima, mai toccata.

Il suo fetore, misto alla puzza dei farmaci che impregnava la stanza, gli dava la nausea.

Voleva vomitare, ma il bagno era così lontano...

Accucciato su una sedia con le ginocchia al petto, si mordeva frenetico la punta del pollice, graffiata dalla presa troppo ferrea dei denti.

Una leggera scia scura sotto gli occhi spenti, vuoti, lontani.

Guardavano la finesta davanti a lui, dove l'acqua scrosciava, proprio come quel giorno.

Quel giorno? Quale giorno?

Toc-toc.

Bussa alla porta il lupo cattivo e non vuoi farlo entrare.

Ma la maniglia si abbassa, la porta cigola e il lupo famelico fa per mangiarti.

E chissenefrega.

La pioggia continua a battere e la morte non ti spaventa.

Chi è morto in quel giorno?

Scava, scava, scava.

Ma le memorie sono sempre un gradino più in basso.

"E' l'ora delle tue medicine"

Scendi le scale, giù, giù, giù.

"Ancora scalzo? Ti ammalerai così"

Ma dov'è il fondo?

"Dai, poi ti do le fragole. Ti piacciono, vero, le fragole?"

Ma un fondo non c'è, è una stada infinita.

"Più tardi verranno a farti visita, sei contento?"

E allora torni indietro, seguendo un percorso di sangue.

"Mi ascolti?"

Sì, maledizione, sì!

Che suono stridulo e insignificante, di un medico che non capisce quando è ora di smettere di fare il proprio lavoro.

Vorresti ucciderlo.

Vorresti uccidere tutti.

Uccidere. Uccidere. Uccidere.

E le palpebre si spalancano, le labbra si piegano in un sorriso.

Soffochi una risata maligna, pazza.

Ma tu sei pazzo.

E poi il tuo io più recondito torna a giocare con te.

Perchè anche lui non si unisce al gioco?

Ma lui chi?

"Una nuova crisi, infermiera!"

Hai vinto. E' morto. Hai vinto.

Ma cosa? Ma chi?

E un ago si conficca nel tuo braccio, punge, punge tanto e secerne un liquido scuro.

E continui a ridere.

Ridi. Ridi. Ridi.

Perchè non è lì ad ascoltarti?

Come vorresti guardarlo di nuovo e ridergli in faccia, come quella volta.

Quale volta? Cosa è accaduto?

"Ci vuole un'altro sedativo, si muova!"

Vittoria. Morte. Vittoria.

Plic-ploc...Plic-ploc.

E la pioggia.

E ad un tratto non ridi più.

E il dito ritorna a sfiorare la bocca, piano piano.

Che è successo?

Non ricordi più nulla.

Dove sono i tuoi dolci?

Hai bisogno di zuccheri.

E perchè il dottore è così ansioso?

E quel bianco...

Gli costerebbe tanto vestirsi di nero?

Perchè il nero?

Gli occhi, i capelli, il tuo vestito al funerale.

Quale funerale? Chi se n'è andato?

Non rimembri il suo volto.

Non conosci il suo nome.

E non li troverai alla fine della lunga discesa.

Plic-ploc...Plic-ploc.

Forse la pioggia li ha cancellati?

"Tutto a posto, si è calmato"

Calmato?

Tu sei sempre rimasto in quella posizione che le persone presenti nell'istituto definiscono ambigua.

Vero?

Cosa hai fatto?

Una barriera tra te e la realtà.

Per questo ti hanno ricoverato lì?

"Light-kun, va tutto bene?"

Odi quel nominognolo.

Perchè continuano a chiamarti così?

Così, come faceva lui?

E di nuovo, a chi ti stai riferendo?

Fai una sottile smorfia di disappunto, non guardando di proposito il tuo interlocutore.

E' così bianco.

E come ogni volta che stai per dare quella risposta, in lontananza lo senti.

Il suono delle campane.

"Io mi chiamo Ryuzaki"







Light Yagami 28 Febbraio 1986.

Internato il 6 Novembre 2004 al manicomio criminale di Tokyo.

Sintomi: disturbi di personalità, talvolta seguiti da attacchi schizzofrenici, perdita di memoria relativa alle cause scatenanti.













Angolo autrice

Mi rivolgo prevalentemente alle fan di Light: non mi ammazzate! Dai, almeno se è in un manicomio poi non crepa, è soltanto partito! Insomma, ho stravolto completamente la storia originale, facendo impazzire Light.
Però questa idea mi martellava in testa e sinceramente non saprei nemmeno io come spiegarla. Ma ho sempre pensato che in Light qualcosa di L fosse rimasto anche dopo la sua morte e questa...bhè, è una versione ingigantita della cosa!
Farà schifo, lo so, ma ci terrei comunque a ricevere qualche commento.

Kisses!
   
 
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