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Autore: Strychnine Dilecta    15/07/2014    2 recensioni
"Quei momenti in cui il tuo volto non sa più fare un sorriso, e in cui la risata è un suono a te sconosciuto. Ti avrei teso la mano,se avessi potuto,e ti avrei detto che alla fine del tunnel, dalle pareti umide e fredde,beh, c’ero anche io, Dave."
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Buonasera Dave,
Nessuno potrà mai portarti notizie di me e nemmeno io scrivendoti potrò farti arrivare le mie parole. Spero che tu possa sentire questo strano batticuore che sento anche io ultimamente. Penso che ci sia una sottile linea che ci divide Dave, una linea invisibile attraverso la quale bisogna toccarsi,sfiorarsi e capire se si è fatti della stessa sostanza. Proprio come quando mi sembra di sentirti accanto e mi chiedo,se sei davvero tu, o se sono io che sto solo fantasticando,come al solito. Se potessi fosse solo per un secondo, incontrare i tuoi occhi verdi guarderei fino dove nessuno ha mai osato guardare,dentro il nocciolo del tuo dolore. Penso alle tue mani Dave, mentre tremanti aspettavano l’arrivo della fine. Penso ai tuoi occhi stanchi delle troppe lacrime mentre socchiusi aspettavano di chiudersi per sempre. Troppe sono le domande da fare ad un corpo mentre sta per oltrepassare il limite,di tutti i nostri occhi che si aprono all'alba e si chiudono la notte. Troppe domande sono da fare a chi ha scelto di abbandonare e porre fine ad una corsa,come quella della vita. Troppi traguardi non raggiunti,troppe cadute a metà percorso. Chissà qual è stato il tuo ultimo pensiero Dave, mentre il tuo cuore batteva gli ultimi battiti e il tuo petto era scosso dai tuoi ultimi affannati respiri. Non hai mai pensato di poter tornare indietro? Non hai mai pensato che forse c’era un’altra soluzione? Non ti è mai capitato di avere la curiosità di vedere come sarebbe andata a finire la tua storia? Perché davvero, chissà come sarebbe andata, se la mattina dopo aver deciso di andartene fossi stato ancora lì, con la matita incrostata sotto gli occhi e un’aria di chi ormai ha un vuoto enorme dentro. Chissà se quel vuoto avrebbe mai potuto trovare qualcosa che lo colmasse. Davvero non hai trovato il coraggio di tirare su la persiana e fare entrare anche quella poca luce che forse avrebbe ridato un colore alla tua anima? L’energia ce l’ha chi lo dimostra,chi tira fuori anche solamente la rabbia,tentando di abbattere ogni muro che si propina davanti. E tu ce l’avevi quest’energia,sai, Dave? Avevi anche il carisma per spaccare lo schermo di chi ti guardava in mille pezzi, ma anche l’umiltà di saper sederti in un angolo con la testa tra le mani,a pensare a cose che ognuno di noi ha per la testa. Vorrei tanto guardarti negli occhi e chiederti il perché, il perché di troppe cose,che ora tu vedi da lassù e che io non sono in grado di vedere. Vorrei chiederti il perché se chiudo gli occhi e penso al tuo sguardo mi tremano le mani e la testa mi gira paurosamente. Vorrei capire perché nel colmo di un pianto dirompente sentendo la tua voce i singhiozzi mi si arrestano nel petto. Se avessi potuto ti avrei stretto la mano gelida e ti avrei dato quella speranza che tempo fa non avevo nemmeno io, quando senti solo la paura e la disperazione camminarti affianco e quando ormai i tuoi occhi sono abituati a non vedere più uno spiraglio di luce. Quei momenti in cui il tuo volto non sa più fare un sorriso, e in cui la risata è un suono a te sconosciuto. Ti avrei teso la mano,se avessi potuto,e ti avrei detto che alla fine del tunnel, dalle pareti umide e fredde,beh, c’ero anche io.  Avremmo atteso quelle ore interminabili del giorno e della notte,tra le lacrime ed i sospiri, ma forse ce l’avremmo fatta insieme. O forse avresti potuto farcela anche senza di me, Dave.
Adesso lo sei,sei davvero una stella, brilli insieme a tante altre,guardi i sorrisi del mondo e le piogge copiose che spesso vengono giù, guardi la nebbia che scende a Novembre e abbraccia i tetti delle case,rendendo l’invisibile ancora più nascosto. Chissà se osservi e sorridi se la tua tristezza finalmente ti ha lasciato andare. Sei libero adesso,libero da mura,da pareti soffocanti e spine. Sei libero come una nuvola,libero di evaporare,scendere e salire, come la nebbia. Sei una stella in mezzo a tante altre,ma la tua luce è tra le più forti.  Maledetta quella notte in cui hai deciso di partire,senza valige,senza prenotazioni, in un mondo a cui non ci è dato accedere almeno per ora. Spero di poterti sentire ancora,nel gelido vento o nei capogiri notturni. Spero di poterti toccare,attraverso questa linea inesistente,ma che in qualche modo ci separa. Buonanotte Stella,vorrei che almeno sapessi, che lassù sei tra le stelle più belle.  
   
 
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