I'm
a mess right now, 9.
L'aria è fresca, un timido e pallido sole ha appena salutato Londra e Kara già ascolta Frank Ocean sulla metropolitana. La sera prima ha fatto tardi, è rimasta da Harry e gli ha accarezzato le guance fino a screpolarsi quasi la pelle delle mani. Da quando quasi ogni sera restano insieme, a tenersi come se fossero – e lo sono – tremendamente fragili entrambi, a leccarsi le ferite che fanno male anche se quasi cicatrizzate, a darsi quei baci che non finiscono mai, Kara sta bene ed Harry, possibilmente, ancora di più. «Ti ho detto mille volte di non chiamarmi mentre sono in metropolitana! Sai che ascolto la musica e mi secca risponderti!» Kara ha la voce già squillante alle sette e mezza e la gente si stupirebbe di sentire il contrasto che fa con la voce di Harry. Calda, avvolgente, roca e misteriosa; un po' come lui, che da quando ama Kara è diventato meno scontroso e leggermente più sorridente. «Perché te ne sei andata così presto?» domanda, e subito Kara vorrebbe trovarsi lì, incastrata al suo corpo, con le gambe intrecciate a quelle lunghe e sottili di lui e con la testa sul suo petto. L'aria, in casa Styles, sa ancora del profumo pungente – e un po' troppo dolce – di Kara e delle brioches calde che ha portato il fidanzato di Gemma: si è quasi rassegnata, la maggiore degli Styles, ad avere sempre Kara in casa, e ormai le fa anche abbastanza simpatia. Sul vagone della metropolitana, invece, Kara decide di non respirare troppo perché è sicura di aver visto un uomo fare la pipì dieci minuti fa, in un angolo, e qualcuno ha assolutamente deciso di non farsi la doccia, stamattina. «Perché il tuo braccio mi perforava le costole e perché sicuramente ieri a pranzo, in mensa hai scelto di nuovo il piatto con i fagioli» si mette una mano davanti alla bocca, un po' per non farsi sentire dal tizio accanto a lei che sembra un maniaco, un po' perché le conversazioni che fa con Harry sono loro e basta. Non c'è speranza che un terzo possa inserirsi tra di loro. Tecnicamente, non hanno mai parlato di un'effettiva relazione, loro due, ma il sentimento, la connessione dei loro cuori, tutto è molto più forte di una semplice definizione. Harry Styles guarda Kara Wright ogni giorno, e ogni giorno si convince ancora di più: la guarda premere sbadatamente i tasti dell'iMac di Miss Blanche, cercare di preparare qualcosa di commestibile per poi bruciare tutte le padelle di casa sua, farsi le trecce o truccarsi seguendo i tutorial su Youtube. Kara non è costante in niente, sbaglia ogni tre per due e non fa ancora i conti con le dita, ma per Harry è tremendamente importante e l'ha capito subito. Lo ha capito perché ha ricominciato ad emozionarsi, ha ricominciato a sentire quello strano formicolio sulla punta delle dita, quell'ansia che ti mangia vivo. E la guarda, non fa altro che guardarla anche mentre dorme, con i capelli scuri che le si appiccicano sulle labbra umide e con le gambe che si flettono per un improvviso incubo. «Amore» dice, quasi inconsciamente. «Cosa hai detto?» Anche Kara sente di amarlo. Sente di amarlo in ogni piccola parte del suo corpo, anche se a volte le capita di pensare a Zayn, di pensare a quanto l'abbia amato o a quanto la quotidianità con lui era ormai per lei essenziale. Harry però, sin dal primo momento, ha saputo riempire le crepe del suo cuore, asciugare le sue lacrime amare e sopportarla quando ci fosse bisogno. «Lascia perdere, sei troppo insensibile per capirlo» Harry ride perché ormai l'ha capito anche da solo che con Kara certe cose non si dicono, che lei è ancora ustionata dall'esperienza precedente. Lo sa però, che ha capito. E sa bene anche che ha fatto centro, sa che è diventata rossa di colpo e sa che lo riempirà di baci la notte, quando crederà che lui stia dormendo. «Vieni a lavoro o mi lasci affrontare la tua amica Judi da sola?» scherza, lei. «Si chiama Juli, lo sai benissimo, ci lavori da quasi tre mesi e no, non mi piace neanche un po' e non ti lascerò da sola» la rassicura lui, scuotendo il capo perché conosce Kara da relativamente poco ma ai suoi occhi è già un libro aperto. «Guarda che ti lascia biglietti strani, nei cassetti della scrivania! Tu non li leggi perché lo faccio sempre io al tuo posto, però te lo giuro che...» «Cos'è che fai tu?!» «Non farmi parlare di queste cose davanti a tutti, Harold. Ti giuro sulla mia prima Louis Vuitton che ti scrive bigliettini rosa!» esclama lei, anche infastidita dalla reazione del ragazzo. Kara non è mai stata una persona particolarmente gelosa. Beh, di Zayn si fidava ciecamente e lui l'ha ripagata tradendola con la sua migliore amica, ma questi sono piccoli dettagli; il fatto è che di Harry, Kara, non riesce affatto a non essere gelosa, possessiva e tremendamente fastidiosa. Non ci riesce perché lo sente solo suo, come se fosse proprietà privata. «Chi ti ha autorizzato? Non puoi mica toccare la mia scrivania, tu!» Non possono ancora condividere la stanza, ma da un paio di settimane anche Miss Blanche ha capito che i suoi due dipendenti non sono più solo colleghi, e se la ride con le mani nodose sotto il mento e un caffè bollente alla sua destra: lei adora quando a Interview Magazine succedono queste cose. «Ma non è questo il punto, Styles! Ti dico che devi stare lontano da quella Halliwell perché ti fa gli occhi dolci» «Allora tu non dovresti affatto parlare con Tristan, o con Cameron o con chissà chi, secondo questo tuo principio!». Le discussioni, con Kara non finiscono mai, ma Harry ama anche questo di lei: non si stanca mai della sua voce, che via via si alza sempre di più e si fa sempre più squillante; non riesce affatto a non ridere quando lei si arrabbia e... Kara, parliamo per sempre perché con te accanto io non ho più paura davvero. Quando Zayn la sera torna a casa, la vede ancora seduta sul divano con una tazza di tea inglese in mano e la coperta di pile addosso. Probabilmente
guarderebbe Breaking Bad o, più semplicemente, la nuova
puntata di Pretty Little Liars, ma lui sarebbe contento comunque, anche
se quel telefilm per ragazzine gli ha sempre messo un'ansia
terribile. Torna perché io, senza di te faccio davvero schifo. |