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Autore: Lyra Snape    02/09/2008    14 recensioni
Voldy ha perso una cosa molto molto preziosa, e incarica Lucius,Avery e Severus (quest'ultimo a grandi calcioni nel sedere, perchè non aveva nessuna intenzione di muoversi da dove si trovava) di recuperarla...la ricerca li porterà in una terra lontana e dalla lingua sconosciuta. riusciranno a sopravvivere a una missione così difficile e rischiosa?
Dedico questa storia alla mia amica Princess_jadore, che legge tutte le mie storie in anteprima e mi incoraggia a pubblicarle facendosi delle grandi risate. Grazie di tutto!!!!
Genere: Comico, Demenziale, Parodia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Lucius Malfoy, Mangiamorte, Severus Piton, Voldemort
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Ma salve, miei carissimi (4) fan!!! Come va???
Be, allouuuuur...questa storia è una cosa assolutamente stupidissima, nata verso le 2 di notte mentre cercavo invano di addormentarmi, perchè ovviamente quando torno dagli Stati Uniti il fuso orario mi massacra.
Coooomunque, in esta storia il nostro caro e amatissimo zio Voldy ha perduto una cosa molto molto preziosa, e manda Lucius, Avery e (a grandi calci) Piton a recuperarla. Ce la faranno? Sopravviveranno? Leggete e lo saprete!!!!
Ah, e dimenticavo...questa storia può essere ambientata in un momento qualunque del sesto libro...non ha importanza in quale punto, tanto non influenzerà in nessun modo la storia della Row!!!


Mission impossibile


«Mio Signore, calmatevi…»
«Calmarmi? E come faccio a calmarmi? L’ho perso, Severus, capisci? Tutto è perduto!» concluse Voldy, sull’orlo delle lacrime.
«Non preoccupatevi, Mio Signore. Basterà chiamare alcuni dei vostri Mangiamorte migliori, e vedrà che lo troveranno».
Il Signore Oscuro guardò Piton per un attimo, valutando la sua proposta «Dici? E’ una missione molto difficile, non so nemmeno se potranno uscirne vivi…»
«Sono sicuro, Mio Signore,» insistette Severus «che tra i vostri Mangiamorte c’è chi è perfettamente in grado di compiere una missione di tale portata…voglio dire, qualcuno che sia almeno dotato di un cervello».
Voldy sembrò sollevato «Ma lo sai che hai ragione? Allora, vediamo un po’…sì, mandami qua Lucius e Avery!».
Piton guardò Voldemort, perplesso «Ma, Mio Signore…sono ad Azkaban…»
Voldy spalancò gli occhi, stranito «Ad Azkaban? E da quando?» «Be, da quando li ha mandati al Ministero a recuperare la profezia, loro si sono scontrati contro Potter e i suoi 5 amici idioti, hanno perso e…» «HANNO PERSO??? Stai scherzando vero?» «Purtroppo no…e insomma, alla fine è arrivato Silente che li ha fatti sbattere in prigione!»
«Ah…ecco perché ero così arrabbiato con loro…non riuscivo a ricordarmelo! Comunque, sono il Signore Oscuro o no? Mica ho fatto amicizia con i Dissennatori per niente! Ordina loro di liberare quei due! Magari così riescono a riscattarsi!» «Ma…Mio Signore, per riscattare Lucius avete già ordinato a Draco di uccidere Silente!» «Oh, cavolo, ecco cos’altro mi ero dimenticato! Mi sembrava che ci fosse qualcosa…be, fa niente! Fai liberare lo stesso Lucius, un’opportunità in più per riscattarsi può fargli solo bene!» «Ma certo, Mio Signore.» Piton uscì dalla stanza, per trasmettere il messaggio ai Dissennatori. Poche ore dopo, Lucius e Avery entrarono al cospetto del loro signore, tremanti.
«Bene, ragazzi miei, come sapete sono abbastanza…come dire? irritato per quello che è successo al Ministero…farvi sconfiggere da 7 ragazzini!» «No, Mio Signore, erano 6!» sussurrò in fretta Piton. «6? Ancora peggio! Insomma, ma dato che in fondo mi siete molto simpatici e in un certo senso avete ancora qualche parvenza di cervello, vi affido una nuova, difficilissima missione come opportunità per riscattarvi.» «Ehm…grazie infinite, Mio Signore. Ve ne saremo per sempre grati.» mormorò Lucius, guardando perplesso Voldy e pensando “Ha detto che gli siamo simpatici? Non è più il Signore Oscuro di una volta…”
Voldemort cominciò quindi a illustrare i dettagli della missione, accompagnato dagli sguardi sempre più perplessi di Lucius e dal continuo annuire di Avery, che per concentrarsi meglio aveva tirato fuori non si sa da dove taccuino e matita e stava prendendo appunti. Il tutto coronato dallo stream of consciousness (o come si scrive) di Severus, che doveva solo ringraziare tutti i santi del Paradiso per la sua straordinaria abilità come Occlumante.
“Oddio…gli ha detto che gli sono simpatici. Di questo passo nessuno lo prenderà più sul serio…che paura può mai fare, un Signore Oscuro Ridicolo? Pure il nome suona male. Ecco, adesso gli dice che missione devono compiere e svengono. No? Che autocontrollo…e Avery adesso che fa? Prende appunti? Oh santo Cielo…Azkaban gli ha bevuto definitivamente il cervello. Non che prima fosse una cima…e io avevo detto a Voldy che per questa missione servivano delle persone intelligenti. Se ha chiamato Avery, chissà gli altri…non ci sono più i maghi oscuri di una volta. Ma perché sono diventato Mangiamorte? Oh, be…ero giovane e inesperto. Tutti sbagliano nella vita…e poi allora zio Voldy faceva ancora paura…adesso fa ridere.”.
Nel frattempo Voldy stava finendo di illustrare i dettagli della missione: «E mi raccomando…tutto questo deve restare top secret. Quindi, Avery, brucia quel taccuino quando avrai finito.». «Certo, Mio Signore» rispose Avery, pensando febbrilmente a come salvare il suo amato taccuino: cavolo, l’aveva pagato ben tre falci al mercatino dell’usato!
Lucius e Avery quindi uscirono, lasciando un Voldemort alquanto preoccupato e un Severus alquanto depresso.
«Dunque…» cominciò Lucius «direi che sia il caso di andare a cercare nell’ultimo posto dove era sicuro di averlo con sé. Ti ricordi qual è?».
«Dunque, vediamo…» rispose Avery scorrendo il taccuino «ah, eccolo! Il Golden Gate Bridge!».
«Cheeeeee?» strillò Lucius «e che ci è andato a fare, fino a San Francisco?».
«Be,» disse Avery, sempre leggendo «ha detto che gli serviva una passeggiata lontano dalla stupidità dei Mangiamorte, anche perché aveva la netta sensazione di essersi dimenticato qualcosa, e che San Francisco è la città ideale perché c’è sempre una deliziosa nebbia che gli ricorda quella provocata dai Dissennatori, e poi tanto anche se lui andava in giro vestito strano nessuno ci faceva caso perché là sono tutti così. Ma così come?»
«Be, vestiti strani, suppongo…e va bene, andiamo a San Francisco…»
«Fico, ho sempre sognato di andarci!» esclamo Avery entusiasta «Vado a vedere se ci sono dei posti liberi sul primo aereo…».
«Ma sei fuori? Sei un mago o cosa? Ci smaterializzeremo!»
«E’ vero…non ci avevo mica pensato…» disse Avery guardando ammirato Lucius, che sospirò sconfortato, prima di afferrare Avery per un braccio e girare su se stesso.
Un attimo dopo, si ritrovarono in riva al mare, praticamente sotto il Golden Gate; Avery rimase a bocca aperta: «FIIIICO! Aspetta che faccio una foto! Mettiti in posa lì davanti!»
«Ma sei fuori? Il Signore Oscuro ha detto che deve essere una missione top secret e tu fai le foto?»
«Oh…è vero…» mormorò Avery, deluso.
«Forza, muoviamoci! Allora…come si arriva fin sul Golden Gate?» chiese Lucius.
«Non lo so…aspetta che chiedo!» Avery si avvicino a un tipo seduto su un muretto, a pochi passi da loro. Dopo dieci minuti tornò da Lucius, con il taccuino in mano e l’aria un po’ perplessa «Allora…ha detto che dobbiamo salire da questa parte, e che se vogliamo attraversare il Golden Gate tanto vale che andiamo a Sausalito, dove ci ha consigliato di andare a mangiare al ristorante di sua sorella, che fa un’ottima clam chowder, ma è un po’ sorda, in particolare quando le si chiede il check, perché non riesce mai a credere che la gente mangi così poco. Quando poi andiamo via dà là, ci conviene prendere l’autobus 10, non per troppo però, perché per muoversi consuma gas e inquina l’ambiente, quindi quando arriviamo a Fisherman’s Wharf è meglio che scendiamo e prendiamo lo street car, linea F, e scendere a Market Street, dove possiamo prendere la subway per andare ovunque dobbiamo andare, a meno che non dobbiamo andare a Castro, in quel caso è meglio che rimaniamo sullo street car che fa capolinea là.»
Lucius lo guardò basito «Clam chowder? Check? Gas? Street car? SUBWAY? Che diavolo è ‘sta roba?»
«Ehm…aspetta un secondo.» Avery tirò fuori da non si sa dove un dizionario su cui campeggiava la scritta INGLESE-AMERICANO/AMERICANO-INGLESE. «Allora…la clam chowder è una specie di zuppa tipica del New England, fatta con le patate e le vongole e il latte, check significa scontrino, gas è l’abbreviazione di gasoline e significa benzina, street car vuol dire tram e subway vuol dire metropolitana.»
«E non possono dire zuppa con vongole e patate? E se è tipica del New England perché la fanno in California? E non possono dire scontrino? O benzina? O tram? O metropolitana?»
«Be, l’americano è diverso!»
«Oddio…adesso ho capito cosa intendeva l’Oscuro Signore, quando ha detto “problemi di comunicazione”…e va bene. Vediamo di salire su questo maledetto ponte.»
Presero quindi a salire, Avery sempre più col fiatone e Lucius che continuava a borbottare cose del tipo: «street car» o «incredibile» o «non sanno neanche parlare inglese». Alla fine, un Lucius sempre più incavolato e un Avery sempre più prossimo a una crisi respiratoria riuscirono finalmente a raggiungere il Golden Gate.
«Ok…adesso ascoltami bene» disse Lucius «non perderti nell’ammirazione del panorama, guarda per terra mooooolto attentamente, magari è ancora qua da qualche parte.»
«Mi sembrate troppo ottimisti…se è caduto in acqua cosa facciamo?»disse alle loro spalle una voce molto, molto familiare. Avery e Lucius si girarono di scatto e si trovarono di fronte Piton con l’aria irritata, con tre felpe, due sciarpe e una giacca a vento addosso, un cappello di lana in testa e un dizionario in mano.
«Cosa ci fai tu qui?» chiese Avery, stupefatto.
«Be, sono venuto a darvi una mano, no?» rispose Piton «non avete idea che fatica che ho fatto per convincere l’Oscuro Signore a mandare anche me in missione…»



*Flashback*
Piton era seduto a terra a contare i doppioni delle sue figurine delle Cioccorane, mentre Voldy stava camminando avanti e indietro per la stanza, sempre più preoccupato.
«Severus, tu dici che ce la faranno?» disse infine.
«Ne sono sicuro, Mio Signore.»
«Be, io no…non sarebbe meglio se tu li andassi ad aiutare?»
«Ehm…» fece Severus, orripilato «ma Mio Signore, dovreste avere più fiducia in Lucius e Avery! L’hanno sempre servita fedelmente!»
«Sì, be, ma è sempre meglio andare sul sicuro! Forza, alzati!»
«Mio Signore» supplicò Severus, con le lacrime agli occhi «non avreste un’altra missione da affidarmi? Non so, tipo spazzare il pavimento?»
«Poche storie! Su, muoversi!» urlò Voldy, prima di afferrare Piton per un orecchio e sbatterlo fuori dalla stanza con un calcio.

*Presente*
«Wow» fece Avery, impressionato «dev’essere stata dura convincere l’Oscuro a rinunciare per un po’ al suo servitore più fedele…»
«Già…» rispose malinconico Sev.
«Be, comunque, così non otteniamo niente!» sbottò Lucius «cominciamo a ispezionare il ponte, sennò domani siamo ancora qui! E attenti al vento!»
«Be, perché credi che mi sia vestito in un modo così ridicolo?» borbottò Piton, calandosi il cappello fin sulle orecchie e guardando con aria di disapprovazione Avery e Lucius, che non indossavano neanche il maglione.
Dopo aver fatto avanti e indietro sul ponte per 5 volte, non avevano trovato niente di niente, Avery era prossimo al congelamento e agitandosi per cercare di scaldarsi aveva quasi buttato giù dal ponte Lucius, il quale sempre più infreddolito si era attaccato a Piton stile patella per avere un po’ di caldo e aveva tentato già due volte di fregagli la giacca a vento.
«Ok, no, così non si va avanti» disse Piton, col fiatone dopo essere corso via da Lucius che aveva tentato per la terza volta di rubargli la giacca  a vento. «Dobbiamo arrenderci: non è sul ponte. Dev’essere caduto in acqua».
«E se per caso qualcuno l’ha visto e se l’è preso per sé?» ipotizzò Lucius.
«Be, in quel caso ci penseremo» rispose Sev «intanto esaminiamo il mare. Allora…facendo un rapido calcolo, e sapendo in che direzione e con che forza tirava la corrente quel giorno…» tirò fuori un quaderno, un libretto su cui erano scritte le correnti e una calcolatrice «dunque…sì, dovrebbe essere finito nei dintorni di Alcatraz. Chi va a controllare?» Sev e Lucius si guardarono, poi guardarono insieme verso Avery.
«Perché non vai tu, Avery?» disse Lucius con un sorriso «Sev non sa nuotare e io…io sono allergico all’acqua!» continuò annuendo con aria convinta.
Avery spalancò gli occhi, poi vide che sia Lucius che Sev avevano tirato fuori le bacchette, sempre sorridendo, deglutì e annuì. «V…va bene. Vado a prendere una muta e la maschera…»
«Oh, ma non disturbarti!» sorrise Sev «Vado io!»
Sparì in fretta e tornò di corsa dieci minuti dopo con una muta, una maschera e le pinne «Per respirare ti farò un incantesimo Testabolla, va bene?» Avery annuì rassegnato, indossò la muta, la maschera e le pinne, aspettò che Piton pronunciasse l’incantesimo e si tuffò in acqua.
«Quanto tempo credi che ci metterà?» chiese Lucius.
«Non lo so…» rispose Sev, annoiato «ma direi che possiamo permetterci di fare un giro».
Dopo un’ora, tornarono alla spiaggia, carichi di pacchetti. «Non so…non sono sicuro che a Narcissa piacerà molto, la maglietta con scritto “Alcatraz Psycho Ward Patient”…» azzardò Lucius.
«Invece sono sicuro che ne sarà entusiasta!» ribatté Piton «Ma Avery ancora non è arrivato?»
«No…guarda…sta riemergendo! E…oh mamma! L’ha trovato! Ce l’abbiamo fatta! Missione compiuta!» esclamò Lucius, prima di mollare i pacchetti e correre ad abbracciare Avery.
Mezz’ora dopo, Avery si era ripreso dal congelamento, si era messo la maglietta “Property of Alcatraz penitentiary swim team” che gli avevano regalato Lucius e Sev, e finalmente il trio si smaterializzò per comparire nel covo dello zio Voldy. Il quale zio non appena li vide assunse un’aria ansiosa «Allora? L’avete trovato?» e quando Avery gli mostrò il tesoro perduto cacciò un urlo di vittoria e corse ad abbracciarli tutti e tre, prima di prendere l’oggetto in questione e abbracciare pure lui.
«Be, allora noi andiamo!» disse Piton, anche se Voldy non sembrava ascoltarlo, tutto preso nella contemplazione del suo tesoro.
E finalmente, dopo quella lunga giornata Severus riuscì ad andarsene e a materializzarsi a Hogwarts, dove gli venne incontro Silente, preoccupato.
«Allora? Com’è andata?»
«E’ stata durissima…una missione quasi impossibile. Ma ho fatto in tempo a comprarle un regalo!» rispose Piton, sollevato che il tutto fosse finito.
«Oh…il pigiama a righe bianche e nere di Alcatraz! L’ho sempre sognato!» esclamò Silente, entusiasta «Ma quale missione vi ha portato fino a San Francisco?».
«Preferirei parlarne domani…sono molto stanco, Preside, vorrei tanto andare a dormire.» «Ma certo, Severus, non preoccuparti! Vai pure a riposare!».
Piton cominciò quindi a scendere nei sotterranei, stanco e irritato, borbottando: «Porca miseria…non ce la faccio più. Tanta fatica per recuperare un orsacchiotto…»
THE END

E allora, o miei adorati, cosa ne pensate??? Be, sì, è una cosa stupida, lo ammetto, ma dato che scriverla mi ha molto divertito, spero che sia stata la stessa cosa per voi leggerla.
Parlando d'altro, ho deciso di ambientare il tutto a San Francisco perchè, be, è San Francisco, io ci sono appena andata e me ne sono innamorata, perciò vabbe.
Il Golden Gate penso che lo conosciate tutti, mentre invece Fisherman's Wharf è un quartiere che dà sul porto molto molto turistico, Market Street è la strada principale della città, dove tutte le linee della metropolitana si uniscono, e Castro invece è il quartiere gay. (no, il fatto che sia il quartiere gay non ha nessun riferimento con quello che penso delle tendenze di Lucius e Avery, l'ho nominato semplicemente perchè il tram che parte da Fisherman fa davvero capolinea là). E Alcatraz...be, è Alcatraz. La conoscete tutti, no? A proposito, se mai ci andrete vi consiglio:
1) di non essere troppo impressionabili
2) di coprirvi bene
3) di mettervi un sombrero in testa per evitare le popò dei gabbiani.

Per quanto invece riguarda il delirio di Lucius quando non capisce un emerito tubo di quello che il tipo americano gli dice, ho semplicemente voluto riportare il trauma di chiunque abbia studiato l'inglese britannico e va per la prima volta in America: ebbene sì, signori della corte, l'inglese americano è tutto diverso. Io personalmente non ho mai avuto problemi a capirlo, però non è stata la stessa cosa per i miei amici.
Be, in realtà di solito gli inglesi britannici l'americano lo capiscono benissimo (non si può dire la stessa cosa per gli americani, invece, dato che quando io parlo in inglese non capiscono niente di niente...e non sono io, sono proprio loro, perchè in Inghilterra invece tutti mi capiscono benissimo), ma essendo Lucius un purosangue che si crede superiore a chiunque altro nel mondo, ho pensato di renderlo qua come il tipico britannico che non fa nessuno sforzo di capire gli americani, perchè lui è superiore e al massino sono loro che devono capire lui. Non so se mi sono spiegata proprio bene, spero di sì...in ogni caso, queste sono le parole che avete incontrato nella storia
check - bill in inglese (non so se si scrive così, ma la pronuncia è quella)
gasoline - petrol
street car - tram
subway - underground
And this is it! E comunque voi mi raccomando studiate l'inglese britannico, è molto più bello, e gli americani possono benissimo fare uno sforzo per capirvi XDDD
Cielo, ho scritto un commento che è più lungo della storia!!! volevo però assolutamente ringraziare Xevias, Princess_jadore, beal95, Nina Scottex, MissMalfoy1, Illidan e Lysandra Black che hanno commentato l'ultimo capitolo della mia precedente storia, e anche tutti gli altri che mi hanno commentato gli altri capitoli!!! Grazie mille per i complimenti e l'incoraggiamento!!!!
E grazie anche per quelle 35 (35!!!!!) persone che hanno messo l'altra storia nei preferiti!!!! mi avete fatto montare la testa non poco!!! XDDDD

And this is it, my best beloved!!!! Un bacione!!!
Nastasja
  
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