At the end of the world, or the last thing I see ... You are never coming home 

Tristezza.

Non era così che gli umani definivano quello strano nodo alla gola, che non ti fa respirare ?

Osservava immobile la sua figura allontanarsi, farsi sempre più piccola mentre, lentamente, l'orizzonte lo inghiottiva.

L'aveva lasciato lì, da solo. L'aveva abbandonato a se stesso dopo 500 anni in cui era stato il suo fedele compagno, la sua ombra dovunque andasse.

Lo aveva sempre servito, ma non sembrava che questo avesse alcun valore; dopotutto ora non gli serviva più, no?

Avrebbe dovuto odiarlo, vendicarsi come era nella sua indole di infallibile mietitore di vite; in fondo in quello era sempre stato bravo, era proprio dopo aver ucciso un umano che lo aveva incontrato.

Sì, ricordava perfettamente il sorriso rassicurante che gli aveva rivolto, mentre gli tendeva la mano e gli chiedeva di unirsi a lui. Lo stesso che aveva ancora, mentre gli diceva che ormai non era più necessario che lo seguisse, che aveva portato a termine il suo compito.

Che non era abbastanza forte per proseguire il viaggio al suo fianco.

Ma chi poteva esserlo, allora?

Avevano combattuto insieme così tante battaglie che, ormai, non ne teneva più nemmeno il conto; erano cresciuti insieme, erano diventati sempre più forti, sempre più temuti.... Ed erano cambiati, o meglio, lui era cambiato.

Lo aveva visto per tutto il tempo diventare un estraneo, sempre più ossessionato da un obbiettivo che lo avrebbe portato alla propria fine, le certezze che vacillavano e l'ostinata testardaggine nel prerseguire una fede in cui neanche credeva più.

Ma non lo aveva mai criticato, nè lasciato da solo. Forse perchè in fondo sapeva cosa significasse convivere con un'etichetta che gli altri ti hanno assegnato e dalla quale non riesci a liberarti.

Il fuoco è distruzione, è male, è pericolo, quindi lui era pericoloso. Semplice, no? A volte provava pietà per gli umani che uccideva: non era colpa loro se non sapevano che distinguere le cose in bianco o in nero, ma di solito dimenticava i buoni propositi non appena gli era ordinato di farli fuori. Ed eseguiva, perchè non dimenticava che erano stati loro ad affibiargli quell'etichetta che lo bruciava, un marchio di cui non si sarebbe mai liberato.

Ma mai, mai, avrebbe pensato che lui l'avrebbe lasciato, che si sarebbe comportato come gli umani che tanto disprezzava.

Erano soli, allora perchè non stare soli insieme?

Perchè lo aveva abbandonato?

Perchè, Hao?

Angolo dell'Autrice

Ciao a tutti! Finalmente sono approdata anche su questo fandom (benchè costretta... Ma questi sono dettagli ù.ù)

Allora, innanzi tutto mi presento, visto che è la prima volta in assoluto che mi faccio viva in questa sezione: il mio nome è RedSonja (o più semplicemente Red) ed è un piacere conoscervi ^^

Passando alla fiction, so perfettamente che non si capisce un tubo, ma amo il personaggio di Hao e il suo spirito custode, quindi dovevo assolutamente scrivere su di loro... Perchè voi avete capito chi è il protagonista di questa shottina, vero? (ditemi che è così vi prego che sennò mi deprimo >.<)

Anyways, chiedo scusa a coloro che hanno letto il manga e dovessero trovare che questa cosa non sta nè in cielo nè in terra... Il fatto è che ho trovato un scan su internet dove due spiriti portano Spirit of Fire dal gruppo di Yoh dicendo che Hao lo ha abbandonato.

Ecco, io mi rifaccio a quella scan (che non so assolutamente se sia vera o no), quindi nel caso nel manga non accada tutto ciò, fatemelo sapere e metterò l'avvertimento AU.

Non ho altro a dire, un po' perchè sono stanca morta, un po' perchè non voglio fare altre figuracce perchè penso di aver detto abbastanza cretinate fino a qui ^^"

Ringrazio tutti coloro che leggeranno, recensiranno e inseriranno nelle seguite/ricordate/preferite (seeee, speraci che qualcuno lo faccia XD)

Un grazie speciale alla mia beta che mi ha aiutata a trovare il titolo e la citazione nell 'introduzione.

Baci <3

Red