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Autore: Ottachan    19/07/2014    1 recensioni
Gou obbliga Rin ad accompagnarla a fare shopping.
Genere: Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Gou Matsuoka, Rin Matsuoka
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Le prime Notti Bianche'
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Una Otta mantiene sempre le sue promesse, soprattutto quando le viene richiesto di scrivere un qualcosa di carino sui fratelli Matsuoka come su richiesta di Akari Sakura Uchiha xD
Spero che la one shot le piaccia >w<
 
Il miglior compagno di shopping
 
‘Ok Gou, ricordami come diavolo hai fatto a convincermi ad uscire con tutta quest’afa incredibile; ti prego dimmelo o non riuscirò a fare pace con il mio povero cervello!’
‘Semplicemente non riesci a fare a meno di dirmi di no!’
 
L’estate giapponese è abbastanza nota per il clima a dir poco terribile. Caldo, caldissimo, con l’aria pesante che si appiccica addosso alle persone per non mollarle fino a sera. Contando poi il piccolo dettaglio del tifone appena passato, l’umidità faceva da padrona.
Rin aveva deciso di trascorrere tutta la giornata in casa, sdraiato comodamente nel proprio letto, con il condizionatore acceso, lo stereo al massimo volume e, perché no, un gioco su consolle portatile per rendere più veloci e vivibili quelle ore di agonia. E invece Gou aveva fatto irruzione nella sua camera chiamandolo con un tono della voce sospettosamente dolce. No, il ragazzo non si sarebbe fatto fregare, ora era in vacanza lontano dalla Samezuka e dal suo compagno di stanza del dormitorio, non voleva assolutamente fare il baby sitter anche in quel frangente.
‘Onichaaaaan… Tu non hai da fare, vero?’
Rin si era limitato a mostrare alla ragazza la consolle che teneva in mano, sperando che la fanciulla capisse come la sua presenza stesse facendo perdere la concentrazione al povero fratello: la boss battle nella quale era così fermamente impegnato rischiava di venire irrimediabilmente compromessa!
‘Allora puoi? Sai, Chigusa mi ha dato buca, non ho proprio nessuno che sia disponibile ad accompagnarmi al centro commerciale… Dai, datti una sistemata ed esci con me!’
Il ragazzo, come risposta, si girò su di un fianco dando le spalle ad una Gou piuttosto interdetta ed iniziò a premere i tasti del gioco in maniera più veloce e violenta, come se la maggiore pressione potesse dare al party la possibilità di colpire il nemico più forte.
‘Dai, onichaaaaan!!! Devo comprare dei vestiti, mi serve assolutamente un parere esterno!’
Rin voltò solo la testa: ‘Chiedi a Makoto di accompagnarti! Lui è gentile, ti aiuterà di sicuro!’
‘Appunto, lui è troppo gentile! Mi direbbe che sto bene con tutto! E invece io voglio qualcuno che non si faccia remore e mi dica con sincerità se faccio cagare o no con un determinato colore addosso!’
Il giovane si morse un labbro; la sorella aveva iniziato ad arrabbiarsi e a lui non piaceva quando Gou iniziava a straparlare usando anche parole decisamente poco consone ad una fanciulla dall’aspetto carino e delicato come il suo.
E così si era ritrovato ad uscire di casa, lontano dalla sua stanza e dall’amato condizionatore, a ‘nuotare’ nell’umidità tanto essa era pesantemente percepibile.
I ciuffi ribelli di Rin sembravano non riuscire a trovare pace nella loro solita posizione: per quanto egli cercasse di riportarli al loro posto con il suo solito semplice gesto della mano, i capelli ricadevano pesanti e ostinati sugli occhi, disegnando così una sola grande onda che partiva dall’attaccatura dei capelli. Il rosso si ritrovò inspiegabilmente a pensare a Nagisa: non l’aveva mai visto innervosirsi nonostante la sua testa sembrava sempre ricevere, in questo determinato periodo, un inaspettato attacco nucleare. In compenso Gou appariva composta e ordinata come al solito. Maledetti capelli lunghi, liscissimi e pesanti, praticamente immuni all’umidità! Se solo si fossero gonfiati un poco, la sorella avrebbe evitato di uscire con quel tempo terribile, Rin ci avrebbe scommesso l’anima! E invece eccola là a camminare, tutta gongolante, muovendo la borsa avanti e indietro seguendo il ritmo dei propri passi. Non poteva nascere figlia unica? No, vero?
Il rosso sospirò pesantemente mentre l’ennesima goccia di sudore gli colava dalla tempia per poi scendere lentamente oltre zigomo e mento.
‘Dai su, manca poco! Non hai proprio un briciolo di pazienza!’ disse Gou percependo il nervosismo del fratello.
Come la fanciulla aveva predetto, dopo solo altri cinque minuti di cammino, finalmente, la struttura del piccolo centro commerciale si stagliò di fronte agli occhi dei due ragazzi, imponente nonostante si sviluppasse solo su due piani di altezza. Rin si tuffò a capofitto al suo interno: prima entrava, prima Gou avrebbe scelto i vestiti e prima sarebbero tornati entrambi a casa. Non aveva fatto i conti, però, con il clima all’interno della costruzione: come ogni tipico luogo pubblico giapponese al chiuso, in inverno la temperatura interna era capace di raggiungere il grado di ebollizione dell’acqua, d’estate si moriva letteralmente di freddo. Ok che il ragazzo non vedeva l’ora di rientrare nella propria stanza con il condizionatore a fargli compagnia, ma questo era decisamente troppo! Con la pelle d’oca che gli arrivava fin sullo scalpo e i brividi che obbligavano i suoi muscoli a contrarsi involontariamente, Rin si ritrovò a seguire la sorella al secondo piano, dove fu costretto ad entrare in un negozio per teenagers alla moda. Gioia pura.
‘Awww, onichan, guarda! La nuova collezione estiva! Voglio provare tutto!!!!!’ gridò la ragazza trascinando il fratello per un braccio. Tempo pochi istanti e Rin si ritrovò invaso da vestiti, vestitini, magliette, canottiere, gonne, gonnellini, pantaloncini… ovviamente toccava a lui portarli tutti in camerino. Si appostò poi a pochi passi da esso, dando le spalle alla tendina che la sorella aveva tirato con parecchia energia, e si ritrovò a sospirare esausto, nella mente il miraggio della sua amata camera da letto, con il materasso comodissimo, le familiari quattro fresche mura e il videogame poggiato sul comodino.
‘Che ne dici?’ Gou uscì dallo spogliatoio indossando un abitino bianco con una stampa ricca di piccoli fiori turchesi. La gonna a balze le arrivava appena a metà coscia e questo non fece molto piacere a Rin.
‘…Assolutamente no!’ disse sollevando un sopracciglio, cerando di trattenersi dalla voglia di strapparle via quello straccetto e mandarla a calci a cambiarsi.
‘Sei sicuro? Secondo me è adorabile…’
‘Per favore, prova altro! E in fretta!’
Gou tirò la tendina sbuffando e sparì alla vista del fratello alla velocità della luce. Ok, era stata lei a chiedere un parere sincero a Rin, ma in quel momento si stava amaramente pentendo di aver chiesto proprio a lui di accompagnarla.
Al secondo outfit (composto da una camicia senza maniche di colore rosa antico e pantaloncini corti), il ragazzo fece irruzione di campo nel camerino e constatò come tutti gli abiti e gli indumenti per la parte inferiore del corpo non possedessero un quantitativo soddisfacente di stoffa per quanto riguardava la loro lunghezza. Si girò scocciato verso la sorella e… quello che non le disse!
‘Senti Gou, ma sei così disperata che per rimorchiare qualcuno hai deciso di mostrare le mutande in giro?’
La fanciulla non riuscì a fare in tempo a rispondere che Rin aveva già ripreso a ringhiare come una bestia famelica.
‘Renditi conto di essere un po’ più alta rispetto alla media delle tue coetanee, questa roba ti sta corta a prescindere! Senti, vai subito a rimettere a posto tutto, vado a cercare io qualcosa di decente. Ci vediamo qui davanti fra dieci minuti’
Il ragazzo si allontanò di corsa dalla zona prova e, rendendosi conto di essersi gioiosamente fregato con le sue stesse mani, alla fine tenne fede alla promessa fatta e fece un primo rapido giro nel negozio. Dopo aver effettuato una terza spedizione nella struttura, le sue idee si erano decisamente schiarite. Arraffò deciso un paio di abitini color pastello, alcune canottiere dai colori più decisi e un paio di jeans a pinocchietto.
Gou, contrariamente alle proprie aspettative, provò entusiasta tutto quello che aveva scelto il fratello e, quando uscì dal camerino per farsi dare un parere, si sentì sollevata nell’osservare lo sguardo soddisfatto di Rin: il ragazzo era riuscito a trovare per la sorella uno stile casual ma molto femminile, che metteva in mostra le gambe lunghe e snelle della fanciulla senza esagerazione.
‘Onichan, sei un genio! Non me lo sarei mai aspettato da te!’
‘Io ho gusto, ti basti sapere questo!’
‘…Non per le canottiere tamarre che indossi, però’ disse Gou in maniera altezzosa senza comunque riuscire a nascondere una fragorosa risata. Rin si limitò a rispondere con un ‘tsk’, poi attese che la ragazza andasse a pagare il tanto agognato bottino e si diresse, in sua compagnia, all’esterno, dove l’umidità di quella giornata non aveva smesso neppure per un istante di ricoprire Iwatobi con tutto il suo ingente peso.
 
   
 
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