Storie originali > Introspettivo
Ricorda la storia  |      
Autore: Ai Khanum    19/07/2014    3 recensioni
A volte ci capita di appiattirci per compiacere il mondo. Ma davvero ci fa bene tutto ciò?
Questo racconto parla di coraggio, della capacità di rendersi conto cosa si vuole (anche se solo a partire dall'aspetto fisico) e della forza di cambiare!
Partecipa al contest: " I Significati Nascosti dei film di Miyazaki" indetto da Nikij
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Nightfall
 
Mi guardo allo specchio, sono le tre di notte. Le ore dedicate alle passioni sfrenate, al richiamo del Maligno. Nel riflesso dello specchio vedo solo la mia immagine, niente di quanto si dice in giro che alle 3 in punto Satana ti sorride da dietro la spalla.
Gli occhi sono rossi e gonfi, le occhiaie profonde e la pelle gialla. Mi sciolgo i capelli, di un triste quanto anonimo castano, e li vedo ondeggianti per via della treccia che in questi giorni li ha raccolti. Cosa sono diventata? Dov’è la Selene che conosco, con il sorriso sulle labbra, l’aria spocchiosa e la grinta di una leonessa?
Mi siedo sul pavimento e tremo. Quanto sono vigliacca. Sto sacrificando la mia vita, e perché mai? Cerco di adeguarmi alle volontà di un mondo che non mi appartiene. Inspiro a fondo, da quanto va avanti questa cosa? Ci penso su qualche istante. Ormai sono quattro anni, da quando ho conosciuto Diòskoros. Non che non mi ami per come sono, o che non mi accetti per quel che sono. Come potrebbe, d’altronde, dato che sono l’opposto di ciò che lui ricerca normalmente in una notte di sesso. Sto pure ingrassando per via dello studio continuo e spasmodico che mi porta a tenere sempre accanto a me il barattolo di Nutella con il cucchiaio sul coperchio. Mi sento così inadeguata da quando ci siamo conosciuti, come se fossi l’ombra di qualsiasi essere umano mi stia accanto. Ed odio il genere femminile, tutto. Da quando tutto questo? Sempre da quando lo conosco. Da quel fine dicembre in cui decisi di giocare a fare l’Elfa in quel gioco di ruolo, in una taverna con un camino. E lui era un umano dai dubbi gusti alimentari che mi sfidò in poesia per poi chiedermi chi fossi in realtà. Già, chi sono in realtà?
Mi alzo e vado a prendere l’ipod e le cuffie. Cosa ascolto? Scorro i vari brani fin quando non mi fermo su un gruppo che non ascolto da almeno sette anni. Mandragora Scream. Alzo le spalle e pigio con il pollice il tasto play. Non ricordo nemmeno più a quale canzone appartiene il titolo, ma le melodie le riconosco tutte. Sorrido.
Quante lacrime versate alle superiori, quando venivo derisa per com’ero. Alta, un chiodo, una tavola da surf. Ma io mi rinchiudevo in quel mondo fatto di metal e sangue, di morte e sogni. La voce graffiante di Morgan Lacroix mi perfora l’udito: alzo il volume ancora di più. Canzone dopo canzone ricordo chi ero. Dove diavolo ho nascosto i miei pantaloni di pelle e gli stivali di vernice? E l’ombretto nero? Erano il mio rifugio, il mio urlo nelle notti solitarie, il mio desiderio d’evasione. Dov’è tutto questo?
 

“I sacrificed my corpse and now… Il’fall!”
 
Cosa? Rifocalizzo lo sguardo sullo schermo dell’ipod, facendo scorrere nel frattempo il pollice sulla rotellina di gomma. Nightfall. La rimetto da capo ed ascolto le parole.
 

“The book of my life that’s risin’ again tonight/ recallin’ in life a death-line in my mind/ and livin’ in a pain withouth your Black Star.”
 
Morgan, perché mi fai del male?
 

“Hoverin’ through this sky… and I die… / Dyin’ in a creep of my flight withouth life… a long ways of a blind faith.”
Mi rialzo lentamente, e guardo di nuovo lo specchio.
 

“Dreamin’ now my dragonfly, / diein’ for my dragonfly / and soul bells.”
 
Vedo le mie lacrime sulle guance scendere copiose. Dormi ora mia libellula. Già. Ora mi è tutto chiaro. Non è il mondo a non accettarmi, sono io a non farlo e di conseguenza il mondo non mi accetta. Non è Diòskoros il problema, ma io.
Dormi ora mia libellula.
No, ho dormito troppo a lungo. Sono stata sepolta dal limo dello stagno fino ad ora. Mi strappo le cuffie dalle orecchie e cerco il mio impacco d’hennè. Tempo fa mi sentì meravigliosamente me stessa quando mi tinsi di corvino i capelli, e il mio sguardo s’accendeva quando mettevo il kajal nero e l’ombretto abbinato. Passo le quattro ore successive farmi la doccia, tingermi i capelli e farmi dei boccoli fatti in casa, con la carta igienica. Me ne vado a letto alle prime luci dell’alba, al diavolo lo studio mattutino.
 
Sono le 22, Diòskoros suona al citofono. Finisco di mettermi il rossetto e rispondo, annunciando che mi manca poco e scenderò. Mi guardo allo specchio. Gli occhi di Sekhmeth mi guardano, la leonessa è tornata. Sorrido.
Metto una nota di Ipnotic Poison e scendo, finalmente padrona di me stessa.
 
 

Angolo dell’autrice
 
Salve a tutti!
 
Voglio fare un ringraziamento speciale a Nikij per aver indetto questo contest. Devo ammettere che è stato molto difficile scrivere questa breve one shot. Il tema del coraggio è difficile da descrivere, e infatti mi ero iscritta proprio perché volevo sperimentare qualcosa di nuovo. L’ispirazione è venuta quando meno me l’aspettavo, durante lo studio. Il punto ancora più complesso, però, è stato mettere su carta quel lato di me di cui ho costantemente paura, di cui mi vergogno.
E qui torno a ringraziare Nikij, perché se non avessi avuto l’imperativo di scrivere per una scadenza sicuramente non avrei scritto nulla di me. Devo essere sincera, sebbene nei contest di solito desideri arrivare ad un punto interessante della classifica questa volta non m’importa. E’ stata una vittoria aver chiarito con me stessa i punti salienti di chi sono, di chi voglio essere. E soprattutto il mettere in chiaro che io sono quel che sono e non devo nascondermi.
Ringrazio chiunque abbia letto e ringrazio i Mandragora Scream che mi hanno cresciuta con le loro canzoni e ancora oggi mi sostengono con le loro parole.
 
Elena
  
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Introspettivo / Vai alla pagina dell'autore: Ai Khanum