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Autore: cliffordsarms    19/07/2014    3 recensioni
La prima serata al Taxi Club per Calum Hood.
La solita serata per Ashton Irwin, che aspetta solo una nuova preda.
Ma quel ragazzo si rivela imprevedibile.
Genere: Mistero, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Ashton Irwin, Calum Hood
Note: OOC, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Tell The World Who We Really Are'
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Unpredictable
 
So let go,
Till we've lost control,
And we’ll stumble through it all,
Let’s do something new and unpredictable!
 
Finalmente era riuscito a trovare un contatto che lo mettesse in lista per il Taxi Club, una
delle più famose discoteche di Sydney. Aveva tentato centinaia di volte di entrare, senza
mai riuscirci, ma il suo amico James era riuscito a farlo mettere in lista attraverso varie
conoscenze: entrata assicurata. Così, giunto al numero 40 di Flinders Street, nel quartiere
di Darlinghurst, nei pressi di Kings Cross, scese dalla macchina nera e diede le chiavi al
parcheggiatore, non si fidava molto di quell’uomo, ma quando aveva visto la maestosità di
quell’edificio, Calum ne era rimasto così sconvolto, che la preoccupazione per la sua auto
era passata in secondo piano. Quell’edifico tutto illuminato di colori diversi, due piani
visibili dall’esterno, il terzo probabilmente sotto terra. Il palazzo occupava due numeri
civici della via, ma la coda iniziava già al numero 18. Lui si era fermato all’inizio della fila,
dove un buttafuori l’aveva squadrato. Calum si avvicinò, tirando fuori dalla tasca
posteriore dei suoi jeans il portafogli per prendere i documenti, cercò di ricordare il nome
della lista che James gli aveva mandato per messaggio, “Lista Oro”. Affiancò l’enorme
uomo e alzando leggermente la voce, perché la musica della discoteca si sentiva già da fuori,
disse «Lista Oro,» e abbassò lo sguardo sulla cartelletta che l’omone teneva in mano,
«Calum Hood.» concluse, porgendogli la carta d’identità per confermare la sua maggiore
età. L’uomo osservò ogni centimetro di quel libretto, mentre il moro passava velocemente
lo sguardo sulla lista, lesse il nome di una persona che non era sicuro avrebbe voluto
incontrare una volta entrato: Ashton Irwin. Famoso per essersi portato a letto ogni ragazza
che varcasse la soglia delle porte del Taxi Club, le clienti abituali delle solite liste ormai si
erano esaurite da un pezzo, così passava il tempo bevendo e aspettando che qualche nuovo
volto passasse attraverso quell’ingresso. L’uomo controllò velocemente la lista e,
restituendo il documento al ragazzo, gli diede il via libera per entrare. Entrato al piano
terra si trovò davanti a un palo con attaccati tre cartelli: il primo diceva “RISTORANTE”, la
scritta era affiancata da una freccia che indicava a destra, così Cal voltò leggermente lo
sguardo e scorse i tavoli occupati da ragazzi già mezzi ubriachi, pronti per passare alla
discoteca; il secondo recitava “BAR” e una freccia indicava verso l’alto, perché leggermente
più a sinistra si poteva intravedere una rampa di scale salire; sul terzo era scritto
“DISCOTECA” e una freccia indicava il basso, perché a destra dei cartelli si potevano
scorgere degli scalini che portavano al piano interrato. Il moro seguì quell’indicazione e
man mano che scendeva il volume della musica diventava sempre più forte e iniziava già a
mandargli in palla il cervello. Infine arrivò davanti ad una porta antincendio nera, l’ultimo
ostacolo che lo separava da quel locale che era stato il suo sogno dalla prima volta che ne
aveva sentito parlare, circa due anni prima. Appena aprì quella porta un’ondata di puzza di
sudore e alcolici gli invase le narici, le luci stroboscopiche iniziarono a fargli girare la testa
e la musica ormai lo aveva quasi reso sordo. Si aspettava che nessuno si accorgesse di lui,
invece si sentì uno sguardo posato addosso. Si guardò intorno, riducendo gli occhi a una
fessura, cercando di capire chi l’avesse trafitto con quello sguardo. Seduto su uno sgabello
vicino al bancone vide un ragazzo, o meglio, quel ragazzo. Ashton Irwin lo stava fissando
con uno sguardo colmo di malizia. Calum deglutì a fatica, mentre lo osservava farsi strada
tra la massa di persone a gomitate. Decise perciò di spostarsi dall’ingresso e lanciarsi anche
lui in mezzo dalla pista, forse così sarebbe stato più difficile per il riccio trovarlo. Aveva
paura e non sapeva perché. Probabilmente quel ragazzo così spaventoso aveva capito che
Calum aveva sbagliato giorno: la serata gay era la domenica e non il sabato.
A furia di spostarsi in mezzo alle persone, il moro aveva già raggiunto la parete della stanza
e si era ritrovato in un angolino, dove le luci non arrivavano. Ma il riccio l’aveva scovato,
eccome se l’aveva fatto. L’aveva individuato e, a quello sguardo colmo di malizia, si era
aggiunto un sorriso altrettanto perverso. Un ragazzo stava per passare davanti a Ashton,
ma lui lo fermò con un braccio, impedendogli di proseguire e gli lasciò in mano il suo
bicchiere vuoto. In quel ragazzo Calum riconobbe il suo amico James, il quale, spaventato
un po’ anche lui dalla reputazione del castano, non fece caso verso chi questo stesse
camminando e afferrò il bicchiere, proseguendo poi per la sua strada. Così Ash riprese ad
avanzare e, quando fu abbastanza vicino, la puzza di alcool che emanava raggiunse le narici
del giovane Hood. Era spaventato a morte, lui era nuovo al Taxi Club e aveva paura che
dovesse subire una specie di rito d’iniziazione, prendendole di santa ragione da quel
ragazzo temutissimo; o forse era spaventato che il riccio avesse qualcosa contro gli
omosessuali e si fosse accorto che lui era tale. Invece, il castano si avvicinò sempre di più,
facendo sbattere la schiena di Calum contro il muro, appoggiò le mani sulla parete ai lati
della sua testa e fece aderire i loro petti. Il giovane Hood riusciva sentire il suo respiro
addosso, aveva iniziato a sudare, e non per il caldo in quella stanza, ma per la paura. Il
castano stava fissando le iridi del moro, che si sentiva, di nuovo, trafitto da quegli occhi.
Ashton si avvicinò sempre di più, finche le sue labbra non aderirono a quelle di Calum. Un
bacio pieno di passione, che Cal si ritrovò a ricambiare, preso dall’atmosfera di quel
momento, preso dalla sensazione di relax che lo invase, perché l’altro non era intenzionato
a fargli del male. Per fortuna si trovavano in un angolo buio della discoteca, dove non
potevano essere visti da nessuno.
Ashton si staccò e tolse il suo peso dal corpo del moro, che rimase pietrificato per quel
gesto. Poi Irwin si voltò e andò via, lasciandolo lì, ancora un po’ tremante. Calum si sfiorò
le labbra con le dita. «Ashton Irwin, sei davvero imprevedibile.».
 

Notes
Heyyyoooooohhh (sempre i sette i nani lol)
Vi starete chiedendo perché ho caricato questa storia lo stesso giorno del capitolo di She Hasn’t Been Caught, il motivo è sempre lo stesso, che domani non avrò tempo di caricare.
Per le nuove arrivate She Hasn’t Been Caught è la mia long, se avete voglia di leggerla e lasciare un parere è lì che vi aspetta.
Ma comunque, questa è la mia seconda Cashton che ho scritto per concludere la serie iniziata proprio con la prima OS su Cal e Ash. In ordine, di questa serie intitolata Tell the World Who We Really Are, fanno parte la prima Cashton, Tell Me This Is Not A Dream, due Muke, You And Me Against The World e Bring Me Back To Life, e questa qui. Le storie non sono collegate da un filo cronologico, ho deciso di farne una serie in quanto avevo queste idee sui Coming Out e queste due OTP. Comunque, se volete passare dalle altre storie della serie sono nel mio profilo che vi aspettano.
Dopo questa luuunghissima introduzione alla serie, che più che un’introduzione è un epilogo, passiamo a questa storia. Ammetto di aver fatto delle ricerche per scrivere questa storia: tutto ciò che riguarda il Taxi Club è vero, è un palazzo di tre piani, a quell’indirizzo, in quel quartiere, in quella zona, su internet c’è scritto tutto. Per quanto riguarda la distribuzione dei piani non so se sia vera o no, ma io l’ho immaginata così. È vero anche che la domenica è la serata gay, non me lo sono inventato, lo giuro! Ahaha
Beh, non ho nulla da dire su questa storia, se non che aspetto i vostri pareri.
Inoltre volevo chiedervi anche una cosa: se facessi una serie come questa, di quattro storie accomunate dallo stesso argomento, ma sui Lashton e i Malum? Sono una fan di tutte le OTP, quindi sì, potrei scrivere qualcosa anche su di loro ahahaha. Fatemi sapere, dai.
Aspetto le vostre risposte e le vostre recensioni.
Alla prossima,
@cliffordsamrs
  
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