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Autore: Angel July    20/07/2014    1 recensioni
Gabriel restò calmo, il suo volto era inespressivo.
Con un gesto veloce della mano, il ragazzo tirò fuori dalla cintura un pugnale a doppia lama, completamente nero; la ragazza sobbalzò spaventata.
Gabriel lanciò il pungale alle spalle di Talia.
Si sentì un urlo straziante e poi più nulla.
Il ragazzo afferrò Talia per un braccio con la mano sinistra e la porto dietro di se per proteggerla.
Gli occhi di Talia erano sbarrati, mentre il secondo pugnale partiva dalla mano di Gabriel.
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Nella fitta nebbia di un cimitero, avanzava una giovane ragazza dai capelli rossi. 
La giovane si appuntò u riccio rosso dietro l'orecchio, guardandosi intorno per trovare la tomba di sua zia. 
Sua zia Lucia, era morta ancora prima che lei nascesse. 
Era una ragazza molto sola, quando era ancora in vita. 
A causa di un brutto giro di amicizie aveva iniziato a dorgarsi, ed era finita col morire d'overdose nel bagno di un cinema. 
Talia, questo era il nome della ragazza, non era mai stata in un cimitero da sola, ne aveva timore. 
I cimiteri la terrorizzavano. 
Ma quel giorno aveva deciso di fare un'eccezione, perché aveva il forte bisogno di andare a trovare sua zia, ma non c'era nessuno che la potesse accompagnare. 
La ragazza si guardò intorno; centinaia e centinaia di lapidi marmoree si stagliavano davanti ai suoi occhi, conficcate nella terra arida. 
I suoi piedi continuavano a condurla per le tombe senza sosta, e senza trovare quella da lei ricercata. 
Dopo una decinadi minuti riuscì a trovarla. 
Si inginocchiò davanti alla lapide di sua zia e passò dolcemente i polpastrelli pallidi sulle lettere incise sul marmo.
 
                         "Lucia Maiden 1960-1979"

Nessuna dedica. 
Niente di niente. 
La ragazza si strinse nel cappotto. 
Affondò le dita nella terra, mentre a voce bassa raccontava alla zia le novità di quella settimana. 

Sentì uno scricchiolio sinistro, e velocemente si voltò.
Davanti a lei c'era un uomo di mezz'età con i capelli brizzolati. 
Dalla posizione in cui era, la ragazza notò che l'uomo aveva l'orlo dei pantalini sporco di sangue. 
Talia si alzò in piedi ed iniziò ad indietreggiare. 
<< Non temermi ragazzina, non intendo farti alcun male. >> disse l'uomo facendo un sorriso sadico. 
Talia si morse la lingua per non rispondergli a tono, come faceva solitamente con tutti; avrebbe solo peggiorato le cose. 
L'uomo le fu presto addosso, facendola cadere e sbattere contro la lapide. 
Talia si alzò divincolandosi e colpì il viso dell'uomo con un pugno. 
Lui facendo leva sul piede sinistro, fece saettare la gamba destra e le diede un calcio in pancia. 
La ragazza i piegò cercando di prendere fiato. 

<< Cosa vuoi da me? >> chiese Talia rantolante. 
<< Divertirmi, ovviamente. >> rispose lui avventandosi su Talia e facendola cadere nuovamente a terra. 

Talia cercò di toglierselo di dosso tirando calci e pugni. 
L'uomo rideva. 
La ragazza gli tirnò una ginocchiata in mezzo alle gambe e si alzò. 
Iniziò a correre disperata. 
La freddezza che solitamente ostentava con facilità era scomparsa, lasciando il posto alla paura. 

Vide un ragazzo in lontananza. 
Un ragazzo dai lunghi capelli marroni; aveva gli occhi scuri e profondi. 
Il viso asciutto e serio. 
Vestiva con un completo elegante nero e portava una cravatta rossa. 
Sembrava un Dorian Gray in chiave moderna. 
Era in piedi vicino ad una fossa, e la osservava mentre quacuno continuava a scavarla. 
Il ragazzo non sembrava essersi accorto di lei. 
Talia girò la testa e si accorse che l'uomo era poco lontano. 
Cadde a terra di faccia, atterrata da quell'uomo che la tirava per le gambe. 
Talia tentò di urlare. ma l'uomo le aveva già messo una mano sulla bocca per impedirglielo. 
Morse la mano del suo aggressore e strisciò in avanti, pronta ad attirare l'attenzione del ragazzo visto poco prima, per farsi aiutare, ma di lui non c'era traccia. 

La ragazza udì un ringhio dietro di lei, seguito da un urlo.  
Si rannicchiò a terra, mentre sentiva che dietro di lei qualcosa di pesante veniva trascinato via. 
Talia represse un urlo di terrore e si alzò in piedi, accorgendosi troppo tardi che le gambre non erano più in grado di sostenerla. 
Chiuse gli occhi e tese le braccia per proteggersi, pronta a sbattere contro la terra, quando sentì una mano stringersi intorno al suo braccio e reggerla. 
Aprì gli occhi, ed incontrò quelli magnetici del ragazzo dai capelli lunghi. 
Automaticamente si aggrappò alle spalle del ragazzo chiedendogli di aiutarla. 
Fece un spospiro di sollievo quando guardandosi intorno, si accorse che l'uomo che l'aveva aggredita, era sparito. 
La ragazza, dopo essere riuscita ad avere il pieno controllo delle proprie gambe, smise di reggersi al ragazzo e si scusò. 
Talia si voltò, e vide che nel punto in cui prima c'era l'uomo, era comparsa una grande macchia scura che bagnava la terra. 
Talia si avvicinò a quella chiazza, e con mano tremante toccò la terrà in quel punto. 
La mano della ragazza di sporcò di un liquido color cremisi. 

Sangue. 

Indietreggiò bruscamente cercando di pulirsi la mano dal sangue. 
Non riusciva a stare ferma. 
Era terrorizzata. 
Il ragazzo dai capelli lunghi la prese per i fianchi e, sostenendola, la portò lontano dalla terra bagnata. 
Esso si inginocchiò davanti a lei e cercò di calmarla. 
Talia tremava violentemente. 

<< Signorina, calmatevi, è tutto finito. Calmatevi. >> disse lui dolcemente.
Talia lo guardò, lo stomaco ancora stretto in una morsaper la paura. 
Il ragazzo le sorrise e la abbracciò delicatamente. 
Talia arrossì. 
<< Dov'è finito l'uomo di prima? >> chiese Talia con voce flebile guardandolo negli occhi.
<< Quale uomo? >> chiese lui di rimando. 
<< Quello che mi ha aggredita, stava dietro di me... >>
<< Non c'era nessuno quando sono arrivato io, mi dispiace. >>
La ragazza si guardò intorno confusa. 
Non l'aveva immaginato, qualcuno l'aveva davvero aggredita, ma come aveva fatto a sparire così, nel nulla? 
E quel ragazzo da dove era spuntato fuori? 
<< Dev'essere qui intorno, se è fuggito deve essere per forza qui vicino. >> disse la ragazza. 
Il ragazzo la prese per le spalle con gentilezza e senza dire nulla, la portò nella struttura dell'agenzia funebre. 
La portò nel bagno e lì le fece lavare le mani dal sangue ed il viso sporco di terra. 
<< Volete del the, Milady? >> chiese lui galante. 
Talia arrossì di colpo; non aveva mai conosciuto nessuno che parlasse ancora in quel modo fino ad allora. 
Credeva fosse un linguaggio usato solo un centinaio di anni prima, quando le donne venivano corteggiate con galanteria e rispetto. 
Quando i vestiti erano composti da corsetti che toglievano i fiato e gonne lunghe fino ai piedi. 
<< S-sì, grazie. >> rispose lei appuntandosi una ciocca di capelli dietro l'orecchio. 
Il ragazzo le sorrise e le preparò del the arancia e cannella. 
<< Spero sia di vostro gradimento, Milady. >> il ragazzo le diede la tazza di the e si sedette accanto a lei. 
<< Vi ringrazio Milord. >> rispose lei con un sorriso. 
Il ragazzo rise e scosse la testa divertito. 
Talia lo guardò male. 
<< Dov'e andata a finire la vostra cravatta? >> chiese lei osservando gli abiti del ragazzo. 
Lui si portò una mano al collo. 
<< Signorina, come fate a sapere che portavo una cravatta? >> chiese lui guardandola incuriosito. 
Talia si fissòla punta delle scarpe. 
<< Prima, quando quell'uomo mi ha aggredita, sono riuscita a scappare e vi ho visto. Eravate vicino ad una buca, e qualcuno dentro continuava a scavare. Voi portavate una cravatta rossa. >> rispose lei guardandolo negli occhi. 
Hoppe bevve lentamente il the lasciando che la tazza bollente le scaldasse le mani, e il liquido dolce le scendesse giù per la gola. >>
Il ragazzo la guardò e le sorrise. 
<< Posso sapere il vostro nome, Milady? >>
Talia lo guardò a sua volta. 
<< Ancora dovete rispondere alla mia, di domanda. >>
Oramai la ragazza si era abituata a rivolgersi a lui con quel linguaggio. 
Lui si passò una mano fra i capelli. 
<< L'ho levata prima perché mi infastidiva. >> rispose lui rivolgendole un sorriso sghembo. 
<< Piacere Milord. >>disse lei porgendogli la mano.
<< Il mio nome è Talia. >> gli sorrise. 
Il ragazzo le pres la mano e si avvicinò ad essa con le labbra. 
<< Il piacere è tutto mio, Milady. >> sfiorò con le labbra la mano bianca della ragazza. 
<< Io sono Gabriel. >>

La ragazza credette di star andando a fuoco, perché si sentiva il viso in fiamme.
Gabriel le prese la tazza dalle mani e la appoggiò su di un tavolino. 
<< Volete che vi accompagni a casa, Milady? >>
Talia riconobbe all'istanche che la stanva invitando con delicatezza ad andar via. 
<< Oh no, non vi preoccupate Milord, torno da sola. >>
Il ragazzo le chiese se fosse sicura, e quando lei affermò la sua risposta, lui la accompagnò al cancello di uscita. 
<< Vi avrei fatta rimanere a visitare i vostri avi fino a notte fonda se avessi potuto, ma dopo i fatti accaduti questa sera, credo sia più saggio se voi torniate domani. >>
<>
Talia chiuse il cappotto e sospirò. 
Gabriel la osservò.
I suoi capelli rossso acceso spiccavano in netto contrasto con la pella chiara della ragazza. 
<< Vi ringrazio per tutto Grabriel, spero di rivedervi presto. >> disse Talia con il cuore che le martellava nel petto. 
<< Io ringrazio voi Milady, ma fossi in voi non spererei di rivedermi così presto, in fondo lavoro pur sempre in un cimitero. >> rispose lui cortese. 
Talia rise. 
<< Lo spero comunque. >> detto questo la ragazza si voltò e si avviò per la strada che conduceva a casa sua. 
Il vento gelido le sferzava il viso accaldato. 
Si era presa un bello spavento quel giorno, ed ancora doveva spiegarsi  come avesse fatto l'uomo a scomparire nel nulla. 
Una volta tornata a casa, Talia si levò il cappotto e si mise a dormire ancora vestita, talmente era stanca e provata.

Nel suo ufficio, Gabriel tirò fuori dalla tasca interna della giacca la sua cravatta, era ridotta a brandelli. 
Il ragazzo uscì dalla struttura ed attraversò il cimitero. 
Dietro un alto e folto cespuglio, c'era un uomo di mezz'età.
Aveva un profondo morso su una gamba, dal quale ormai, aveva smesso di uscire sangue.
L'uomo non respirava. 
Era morto per dissanguamento. 
Gabriel trascinò l'uomo attraversando il cimitero fino ad una buca profonda. 
Il ragazzo si buttò nella fossa, mentre velocemente il suo corpo si trasformava in quello di un lupo. 
Un lupo forte e maestoso. 
Aveva lunghi denti affilati e artigli capaci di squarciare una persona. 
Ululò, ed iniziò a scavare ancor più in profondità la fossa. 
Dopo un po', balzò fuori e fece cadere nella buca il cadavere. 
Con le zampe fece in modo che la terra ricadesse tutta nella fossa e coprisse bene il corpo, poi l'appiattì con le zampe. 
Si allontanò soddisfatto e camminando si traformò nuovamente in umano. 
Grazie ad un incantesimo fatto ad i suoi vestiti da una sua vecchia amica, essi non si strappavano durante la trasformazione. 
Mentre saliva in macchina, Gabriel si chiese cosa c'entrasse quella ragazzina dai capelli rossi con la Setta Antilupus. 
Perché quell'uomo era andato proprio da lei? 
Gabriel parcheggiò davanti ad un vecchio edificio in rovina e scese dalla macchina. 
A Talia ci avrebbe ripensato l'indomani. 
   
 
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