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Autore: WickedSwan    20/07/2014    2 recensioni
Ugly Betty, lo show che mi è rimasto nel cuore. Non ho amato molto la scelta del finale..troppe cose lasciate in sospeso e troppi dubbi irrisolti. Sono anni che spero in un film ma..la vedo molto dura.
Quindi ho pensato di scrivere la mia versione della storia da dove si è interrotta in poi. Tutto inizia ad un matrimonio, molti mesi dopo l'arrivo di Daniel a Londra, ma..chi si sta sposando? E come siamo arrivati a questo punto? Leggete per scoprirlo!
Genere: Angst, Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lemon, What if? | Avvertimenti: Triangolo
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CAPITOLO 1: Il matrimonio dell'anno

 

La Cattedrale di San Patrizio era luminosa e colorata come non mai; ad ogni angolo fiori di qualsiasi tipo donavano alla maestosa figura architettonica una vita tutta nuova, e le persone radunate per il matrimonio dell'anno sorridevano sinceramente. I giornalisti che affollavano le scalinate esterne della chiesa furono invitati ad entrare da un uomo piuttosto minuto, di chiare origini sudamericane, che emanava una serenità contagiosa. L'uomo informò i reporters che la sposa sarebbe arrivata alle 11.00, perciò mancava ancora un'ora all'inizio della cerimonia, potevano mettersi comodi e gioire con gli invitati, ma erano pregati di non fare interviste prima della fine del matrimonio.

“Solo una domanda signor Suarez” disse Suzuki Saint-Pierre “Qual è il suo stato d'animo in questo momento? E' eccitato all'idea di accompagnare sua figlia all'altare per sposare uno dei migliori partiti di New York? Per non dire uno degli uomini più sexy della città??” Ignatio rise di cuore prima di rispondere all'impertinente giornalista:

“Senta, l'unica cosa che mi interessa in questo momento, è sapere che mia figlia è felice ed innamorata di un uomo che ho scoperto avere un cuore grande e che ama la mia bambina come nessun altro!” Suzuki, non ancora soddisfatto, chiese ancora:

“Si sarebbe mai aspettato questo finale da favola per i due piccioncini?” A quel punto una giovane donna latina si intromise nella conversazione

“Ah, se conoscesse mia sorella ed il suo futuro marito come li conosco io in questo momento si chiederebbe perchè ci hanno messo così tanto!” “Adesso però basta con le domande, sedetevi e godetevi l'attesa!” Tagliò corto Hilda, damigella d'onore della sposa e addetta alle acconciature.

“Calmati Miija, andrà tutto bene, sarà un matrimonio bellissimo, come il tuo con Bobby”

“QUASI come il nostro, papi. Io e il mio Bobby eravamo così belli quel giorno...Ehi tu! fermo lì, lascia stare quei fiori!! Ahi papi, vai a cercare Justin per favore, ho bisogno di lui subito!” Disse Hilda, tutto d'un fiato, prima di correre via ad aggiustare qualche altro guaio immaginario.

Ignatio sorrise tra i baffi, anche se non voleva ammetterlo, Hilda era veramente emozionata per questo tanto atteso matrimonio, come tutti d'altronde.

 

In un altro angolo della Chiesa una ragazza bionda e molto carina stava parlando fitto fitto con il suo migliore amico. Erano entrambi particolarmente eleganti e si stavano divertendo a prendere in giro gli altri invitati, trovando in ognuno di essi dei particolari esilaranti di cui ridere.

“O mio Dio Marc! Guarda le scarpe di quella balenottera! Deve averle comprate nel negozio preferito di Betty, “ComeFarRidereSoloVestendosiStyle”!”

“Si Mandy, probabilmente è lì che si sono conosciute!” I due risero continuando a camminare tenendosi a braccetto sfoggiando il loro “Outfit perfettamente coordinato”, come era solito chiamarlo Marc. Il cortissimo vestito di lei era infatti della stessa sfumatura di fucsia della cravatta di lui ed entrambi indossavano “le nuove meraviglie di Pradaaaaaaaa”ossia, per i comuni mortali, scarpe della nuova collezione di Prada, ovviamente prese in prestito dal ripostiglio di Mode.

“Marc, ti rendi conto che io e Tyler facciamo coppia fissa da ormai....” Amanda si bloccò per contare quanti mesi erano trascorsi dal suo fidanzamento.

“Mandy, non sforzare troppo il tuo cervellino, sappiamo entrambi che non è il tuo punto forte!” Esclamò Marc, seriamente preoccupato per l'amica.

“SiSi, hai ragione, diciamo che è veramente un sacco di tempo che stiamo insieme! E credo proprio che questa volta sia quello giusto, Marc! E' bello e intelligente quanto me e mi ama sul serio, per quella che sono, senza contare..”

“Senza contare che è ricco sfondato, fa il modello ed è l'ultimo acquisto delle due famiglie più importanti di New York, i Meade e gli Hartley!” Esclamò istericamente Marc, concludendo la frase della sua amica.

“Ok puttanella, ci vediamo dopo, vado a cercare il mio Fidanzatooooo!” Urlò Amanda, correndo verso Tyler e attirando su di sé una serie di sguardi impietosi.

Marc rimase solo per un breve momento, prima che una voce che negli ultimi sei anni aveva imparato a riconoscere tra mille lo chiamasse:

“Marc!” Whillelmina era impeccabile nel suo Cavalli, bellissima e irraggiungibile come sempre.

“Wili!” Esclamò Marc, avvicinandosi alla ormai affermata e unica caporedattrice di Mode.

“Alla fine tu e Connor ce l'avete fatta a venire! Come hai fatto a convincerlo?” Aggiunse poi sottovoce, in modo che solo lei potesse sentire.

“Ah Marc, sai che a volte riesco ad essere particolarmente persuasiva..” sospirò maliziosamente Willelmina “E poi” continuò alzando la voce “Come potevo perdermi il matrimonio della nostra Betty? Probabilmente avrei dovuto aspettarmi un finale del genere, anche se speravo che aspirasse a qualcosa di più..”

“Dai Wili, lo so che in fondo sei felice; anch'io ho avuto i miei dubbi a proposito, ma credo veramente che siano una coppia meravigliosa..dopo tutto quello che hanno passato insieme spero che siano felici, se lo meritano.” Disse Marc, dimostrando di avere un cuore molto più tenero di quanto volesse far credere.

“Si certo, anche se mi costa doverlo dire, forse il ragazzo riuscirà a renderla felice. Ma, Marc, ho sentito dire che sono successe diverse cose da quando Betty è andata a Londra. E devo ammettere che sono curiosa di sapere cosa ci ha condotto tutti qui oggi.”

“O mio Dio Wili, davvero non sai niente degli intrighi che si sono succeduti in questi mesi? Sappi che io adoro raccontare questa storia, quindi, se vuoi, posso narrarti le gesta della mia piccola chimichanga e del suo principe azzurro!” Esclamò Marc, tutto eccitato alla prospettiva che gli si parava davanti.

“Ah OK Marc, tanto avremo da aspettare ancora un'ora, sediamoci, così puoi iniziare la tua storia.”

 

Suzuki nel frattempo non si era dato pervinto e cercava una cavia con cui soddisfare la sua curiosità. Per caso (o forse no..) si trovò davanti una giovane coppia di innamorati; i due ragazzi spiccavano in mezzo alla folla, ballavano abbracciati canticchiando un vecchio pezzo jazz, sembravano davvero felici. Riconoscendo in uno dei due ragazzi i tratti distintivi dei Suarez, il giornalista sfoderò il suo famoso sorriso e, con fare amichevole, esclamò: “Questa deve essere la giovane promessa della moda di cui tutti parlano!” Justin, anche se riluttante, lasciò andare Austen e si avvicinò all'insaziabile reporter, sotto sotto contento di trovarsi sotto i riflettori.

“Ah beh, ti ringrazio Suzuki, effettivamente la moda è il mio grande sogno, e spero che un giorno saprò arrivare dove ora si trova il mio amico Marc St James, lui è una grande ispirazione per me!” Esclamò Justin, realmente fiero del suo mentore da poco diventato direttore creativo di Mode. “Ma,” continuò “Suzuki, so che non vuoi parlare di me e dato che mia madre non è da queste parti magari posso trovare un po' di tempo per dirti ciò che vuoi sapere..”

“E che cosa vorrei sapere, scusa?” Chiese il giornalista, già pregustando la miriade di informazioni che stava per ottenere.

“Beh, magari la succosa storia d'amore e tradimenti che si cela dietro a questo matrimonio, Suzuki..”

“Oh tesoro, sarebbe meraviglioso!” Esclamò il reporter, incapace di trattenere l'eccitazione “Adesso ci sediamo vicino all'altare e tu ed il tuo carinissimo fidanzato raccontate a Suzuki tutto quanto!”

 

******************

 

“Aspetta Marc, mi stai dicendo che dopo aver lasciato Mode a me Daniel si è trasferito a..Londra?” Esclamò Willelmina, non riuscendo a comprendere il gesto.

“Oh sì Wili, Betty stava parlando con me al telefono quando si sono scontrati in Trafalgar Square; non puoi immaginare il mio stupore quando mi disse con quella sua vocina irritante che mi avrebbe richiamato perchè si era appena ritrovata davanti Daniel Meade in persona!”

INIZIO FLASHBACK

“Oh, Mi scusi..Daniel?!?” in America, dall'altro capo del telefono, Marc per poco non fece cadere il cellulare

“O Mio Dio Betty, non dirmi che ti sei appena scontrata con QUEL Daniel! Sta per venirmi un infarto!” Betty, incapace di formulare pensieri o seguire la crisi isterica del suo petulante interlocutore, osservava attonita il suo ex capo, non che migliore amico, che si trovava realmente davanti a lei.

“Scusa Marc, devo richiamarti..ho appena incontrato Daniel..”

Con queste poche parole chiuse la comunicazione, lasciando Marc a bocca asciutta e tornando ad osservare i grandi occhi blu di Daniel che la guardavano preoccupati. Si rese conto solo in quel momento di quanto quegli occhi le fossero davvero mancati, quanto avrebbe voluto poter parlare delle sue paure e delle sue preoccupazioni con l'uomo che negli ultimi quattro anni era diventato una delle persone più importanti per lei. Lo stesso uomo che meno di un mese prima l'aveva esclusa dalla sua vita, non presentandosi alla sua festa di addio ed evitando di rispondere alle sue telefonate o ai milioni di messaggi che gli aveva lasciato. Un grande interrogativo si faceva strada nella sua testa: che cosa ci faceva Daniel di fronte a lei, a Londra?

Nel frattempo anche Daniel era senza parole: tutto il coraggio che gli era servito per lasciare Mode, prendere un aereo e trovare Betty era sparito, sprofondato in quei profondi occhi nocciola che aveva imparato a leggere e riconoscere, quegli occhi senza i quali non poteva più vivere. Senza sapere come, si trovarono seduti sulla scalinata di Trafalgar Square e, dopo alcuni tentativi di conversazione miseramente falliti seguiti da silenzi esitanti, Betty non riuscì più a tenere a freno la sua curiosità:

“Allora Daniel, come mai sei a Londra?” Certamente si aspettava qualsiasi risposta dal suo amico, ma quella che ricevette la lasciò sbalordita.

“Ho lasciato Mode, Betty. Mi sono dimesso, ora Willelmina è l'unica caporedattrice della rivista.” Betty rimase in silenzio, non sapendo come reagire ad una notizia del genere. Stava cercando di elaborare tutto quello che era successo negli ultimi dieci minuti, ma con gli occhi di Daniel che la osservavano così attentamente era difficile restare concentrata. Da quando la guardava così? E da quando a lei importava in che modo lui la guardasse? Betty diede la colpa di tutti questi pensieri al fatto che fosse particolarmente sorpresa di vederlo e, ritrovata la facoltà di parola, chiese

“Allora, è stato difficile per te?”

“Non proprio.” Daniel rispose immediatamente, quasi come se conoscesse già la domanda che lei gli avrebbe posto. Betty sorrise, suo malgrado. Ormai si conoscevano talmente bene che sembravano leggersi nella mente.

“Beh, ho realizzato che ho sempre ottenuto tutto senza fare nulla, che non ho mai costruito niente di mio, come invece hai fatto tu.” Era convinto di ciò. Lei era la sua ispirazione, un modello da seguire. Era solo grazie a lei che era riuscito a sopravvivere tutti quegli anni a Mode, solo grazie a lei se era diventato un uomo di cui essere orgoglioso, solo grazie a lei se adesso era capace di amare. Betty si rese conto che durante il suo discorso Daniel non l'aveva guardata negli occhi. Probabilmente non voleva vedere il possibile disappunto sul suo viso, probabilmente si era reso conto di averla ferita con il suo comportamento. Non aveva ancora capito che tutta la rabbia, tutta la tristezza che covavano nel suo cuore erano scomparse non appena le aveva parlato. Cercando di mostrare il suo appoggio riguardo alle scelte dell'amico, ma volendosi mostrare ancora distaccata, Betty esclamò sinceramente

“Beh, io so che tu puoi fare molte cose Daniel”. Finalmente lo sguardo di lui, che era stato quasi sempre rivolto verso le scale, si alzò su di lei mentre con voce sollevata rispose:

“Grazie.” Questo era il momento. Adesso doveva farle capire quanto fosse dispiaciuto, quanto volesse scusarsi per il suo assurdo comportamento.

“E ho anche realizzato..di non averti detto arrivederci, il che non è molto carino.” Ah, ma perchè era così difficile? Forse era meglio buttarla sul ridere.

“Quindi arrivederci. E buona fortuna..” Finalmente il sorriso che tanto gli era mancato trovò il suo posto sul viso di Betty. Dio, era bellissima.

“E..ti auguro un buon volo!” Aggiunse Daniel, ritrovando, insieme al sorriso di Betty, un po' di tranquillità.

“Grazie, ti chiamo appena arrivo.” Rispose Betty, rendendosi in quel momento conto che cosa le era mancato nell'ultimo mese per essere veramente felice. Aveva bisogno del suo migliore amico, aveva bisogno di sapere che non la odiava, che non l'aveva dimenticata, che ci sarebbe sempre stato per lei. Risero entrambi, felici che la conversazione stesse andando per il meglio, ma dopo un momento una nuova terribile paura si fece strada nella mente di Betty. Se Daniel era venuto solo per scusarsi con lei, adesso sarebbe tornato a New York, e chissà quanto tempo avrebbero dovuto aspettare per rivedersi.

“Allora, che fai, pensi di..tornare a New York?” Chiese quindi, esitante. Dopo un breve momento, in cui prese un bel respiro e raccolse tutto il suo coraggio, Daniel rispose:

“No, penso proprio che..resterò qui per un po'.”

Lo sguardo di Betty si illuminò e Daniel seppe di aver fatto la scelta giusta. Decise quindi di tentare la sorte.

“Vedrò cosa posso fare, magari..potrei invitarti a cena. Stasera, se sei libera!” Betty finalmente si rilassò completamente. Erano sempre gli stessi. Daniel e Betty contro il mondo. Lottando contro l'impulso di battere le mani e saltellare per la gioia, sfoderò uno dei suoi fantastici sorrisi ed esclamò felice

“Mi piacerebbe molto!”

Daniel era sopraffatto. Lei era lì. Davanti a lui, in carne ed ossa. Ed aveva appena accettato di uscire con lui, nonostante si fosse comportato da vero bastardo. Ma Betty era così. Ed era per questo che l'amava. Sì, finalmente lo ammetteva a sé stesso. Era innamorato della sua migliore amica, innamorato della meravigliosa donna che lo stava guardando felice, la donna che lo conosceva meglio di chiunque altro e che, nonostante questo, gli era sempre rimasta accanto. In quel momento il tempo sembrò fermarsi, per entrambi, e si ritrovarono a fissarsi, improvvisamente imbarazzati, godendosi la vicinanza l'uno dell'altra. All'improvviso la campana suonò, riscuotendo la coppia dai loro pensieri.

Che cos'era appena successo? Si chiese Betty. Per alcuni secondi lei e Daniel si erano guardati intensamente, quasi come se..Nono, che cosa andava a pensare? Probabilmente erano entrambi molto felici di essersi ritrovati e per questo si erano sentiti più uniti che mai. Cercando di darsi un tono e rimandando questi strani pensieri a quando sarebbe stata sola, esclamò, con voce un po' troppo alta:

“Beh, devo tornare a lavoro!”.

Daniel, ancora sconvolto dalla realizzazione che lo aveva colpito qualche secondo prima, si alzò dopo di lei, ancora incapace di parlare. Era il momento di salutarsi e il pensiero che stavolta non sarebbe stato per sempre riempì i cuori di entrambi di speranza e fiducia nel futuro.

“Sono contenta che tu sia qui..”

Con queste parole Betty si lanciò tra le braccia di Daniel, abbracciandolo come solo lei sapeva fare. Daniel la abbracciò a sua volta, rendendosi conto che questa era una delle tante cose che proprio Betty gli aveva insegnato a fare. Dopo alcuni secondi si slegarono, con la promessa di sentirsi più tardi. Mentre scendeva le scale Betty sembrò colta da un'idea improvvisa e, voltandosi, esclamò “Ehi, se hai voglia di fare qualcosa..io sto cercando un nuovo assistente!” Daniel, stando al gioco rispose “Bene, forse..manderò il mio curriculum!”

Con un ultimo sguardo Betty tornò a scendere le scale, sapendo che da oggi la sua vita a Londra sarebbe stata davvero completa. Aveva di nuovo il suo migliore amico e per ora questo bastava.

 

Daniel la osservò camminare, serena e soddisfatta, e, con un sospiro di sollievo, sentì di essere sulla buona strada per la felicità. Certo, era a Londra, senza un lavoro e senza una casa, ma c'era Betty con lui e non aveva bisogno di altro. OK, forse aveva bisogno di qualcosa: doveva riuscire a conquistarla, doveva trasformare la loro splendida amicizia in un'altrettanto meravigliosa storia d'amore ed avrebbe cominciato da quella sera stessa.

 

 

“O mio Dio tesoro, io ti adoro!!” Esclamò Suzuki, “Questa storia si fa succosa..anche perchè, sapendo quello che è successo dopo..posso solo immaginare la disperazione del piccolo Meade! Dai..continua il racconto!!”

Justin, che non aspettava altro, rispose allegramente, lanciando una breve occhiata ad Austen: “Certo Suzuki, adesso arriva il bello!”

 

 

 

 
Ehilà, questo è il primo capitolo..sembrerebbe tutto tranquillo per i nostri Detty ma..le sorprese non tarderanno ad arrivare!
Stay Tuned,
XOXO
Wicked
   
 
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