Caro Louis.

No, non voglio iniziare una lettera per lui così, è troppo banale.

Hey Lou!

Ma cosa sono, un adolescente che non sa scrivere una lettera? Ho 24 anni porca miseria!

Louis.

Si, semplice ma efficace, il suo nome esprime tutto quanto.

Mi manchi sai? Dal giorno che te ne sei andato senza dare più notizie a nessuno, mi manchi terribilmente.

Il mio cuore te lo sei portato via con te, e adesso non posso più vivere. Insomma, come si può vivere senza cuore? È impossibile.

Hai saputo? La band si è sciolta, senza il tuo umorismo e il tuo sorriso non è più lo stesso. Senza di te non lo è. Non c'era un giorno che non litigavamo, ma quando c'eri tu bastava una tua battutina per far sorridere di nuovo tutti.

Ormai è diverso.

Con i ragazzi non mi sento più, dopo la tua partenza continuavamo a urlarci dietro, quindi ho deciso di non parlare più con loro.

Non ci capivano mai vero? Eravamo sempre io e te contro il mondo.

Ma ormai ci sono solo io contro il mondo, e il peso sulle mie spalle è raddoppiato. Non penso di resistere ancora a molto LouLou, mi manchi.

Mi asciugai la lacrime che scese lungo la mia guancia, non doveva cadere sul foglio e unirsi all'inchiostro, avrebbe rovinato tutta la mia lettera e non penso che sarei riuscito a ritrovare il coraggio di scrivergli.

Sai angelo mio, avevo deciso di dirlo a tutto il mondo, di noi due intendo.

Del nostro amore, dei nostri baci, di tutto.

E saremmo stati così felici Lou, già mi immaginavo noi due nella nostra casa con la nostra piccola Darcy, perché anche se so che non volevi chiamarla così, alla fine avresti ceduto solo per vedermi sorridere.

Adoravi il mio sorriso, giusto? Me lo dicevi ogni volta.

«Quelle fossette e il tuo sorriso mi fanno impazzire Haz».

Me lo immaginai davanti a me mentre diceva quella frase, e un sorriso mi spuntò tra le mie lacrime amare.

Lo dicevi ogni giorno.

E se anche io ti dicevo di smetterla, in realtà non lo volevo, perché sentirmi apprezzato da te era la cosa più bella di questo mondo per me.

Mi manchi terribilmente Lou, ogni giorno penso a come fosse la mia vita se tu fossi ancora qui.

Ti amo LouLou

Per sempre tuo,

Harry xx

Chiusi la lettera ancora piangendo, e la misi in una busta.

Indossai subito il mio cappotto e andai verso la nuova dimora di Louis.

Era novembre, un vento gelido soffiava tra le strade quasi deserte, ma io continuai ad andare avanti, senza volgere mai lo sguardo da dove ero venuto.

«Se non lo faccio adesso, non lo faccio mai più» pensai tra me e me.

Che codardo che ero diventato.

Prima non ero così, ma da quando Louis se n'era andato, sembrava quasi che avesse portato via tutte le belle cose che c'erano in me.

Ma c'erano veramente o era Louis che mi faceva cambiare?

Non lo so.

Arrivai davanti al cancello nero con il fiatone.

Non me ne ero accorto di aver praticamente corso per arrivare fino a lì.

Dopo essere entrato, mi avviai tra le lunghe vie, fino ad arrivare davanti a lui.

Lo guardai come quando un bambino vede arrivare il camion dei gelati.

Fissai la sua foto dentro quel vetro tondo e malandato, per poi leggere la frase che c'era scritto sotto:

«Qui giace Louis Tomlinson, star internazionale. 1991-2016.»

Posai la lettera tra i tanti mazzi di fiori che erano posati lì vicino e iniziai a piangere.

Perché quel giorno mi resi conto che Lou se n'era davvero andato e che non sarebbe mai più tornato indietro da me.

Rimasi lì, in ginocchio, da solo a piangere per quanto, un'ora? Due?

Non mi rendevo conto de tempo che fosse passato, finché una mano non si poggio sulla mia spalla.

Appena mi girai vidi Liam insieme a Zayn e Niall, gli altri componenti della band.

«Che ci fate voi qui? Andatevene!» Sputai fuori singhiozzando ancora.

«Siamo qui per aiutarti Haz, devi passarci sopra» Disse con tranquillità Niall.

Certo, passarci sopra. Sembra facile eh? Prova tu a passare sopra alla morte della persona che ami più della tua stessa vita.

Prova tu ad alzarti la mattina da solo, sapendo che la ragione del tuo sorriso non esiste più.

Non è facile.

«Oh certo, per me. Se non fosse che noi eravamo in quella cazzo di band, voi ve ne freghereste altamente!» Urlai in faccia a tutti e tre.

«Si, forse hai ragione, ma noi eravamo un gruppo e non era solo un fottuto contratto a tenerci uniti come fratelli, era la nostra amicizia» Disse ad un tratto Zayn, che aveva tenuto a bocca chiusa per tutto il tempo.

Stavo per rispondergli, ma poi mi girai e vidi il sorriso di Louis nella foto, e immaginai che lui non avrebbe voluto che noi litigassimo, perciò mi girai verso gli altri.

«Avete ragione ragazzi, non dovremmo litigare, andiamo in un bar, è da tempo che non parliamo un po' insieme» Dissi io sorridendo, quella volta per davvero dopo tanti anni.

Gli altri tre si guardarono spaesati dal mio cambiamento d'umore, ma mi seguirono verso l'uscita del cimitero.

Anche quella volta, Louis era riuscito a farmi cambiare, a farmi diventare una persona migliore.

Perché Louis non se n'è mai andato, è sempre rimasto nel mio cuore.