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Autore: sesshy94    20/07/2014    2 recensioni
"...Voglio dire, avere un cotta per Seto Kaiba, voleva dire farsi sul serio del male!
Joey sospirò nuovamente. Spostò lo sguardo da Seto, al professore, tentando di cogliere almeno in parte quello che diceva. Ma era del tutto inutile, la sua testa, o meglio il sue cervello era altrove.
Precisamente in uno altro universo, dove tutto era possibile, compreso il fatto che lui potesse piacere a Kaiba.
In quel momento il suo cervello avrebbe meritato un Oscar alla miglior regia, miglior colonna sonora, migliori effetti speciali, migliori attori protagonisti, miglior sceneggiatura originale.
In quel preciso momento infatti la sua testolina si stava facendo un meraviglioso film che vedeva lui e Seto protagonisti, da qualche parte, che si baciavano."
Genere: Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Joey Wheeler/Jounouchi Kazuya, Seto Kaiba
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Mollemente abbandonato sulla sedia, la penna fra i denti totalmente inutilizzata, la testa fra le mani,

Joey Wheeler, penultimo banco della fila vicino alla finestra, stava facendo tutt'altro che seguire la lezione. 

Il suo sguardo era fisso sulla schiena del ragazzo seduto qualche banco più avanti.

Dalla sua posizione riusciva a scorgerne il profilo.

Joey sospirò. E scosse la testa. Era mai possibile che di tutte le persone per cui si sarebbe potuto prendere una cotta, ragazze comprese, avesse perso la testa proprio per quello lì?

Voglio dire, avere un cotta per Seto Kaiba, voleva dire farsi sul serio del male!

Joey sospirò nuovamente. Spostò lo sguardo da Seto, al professore, tentando di cogliere almeno in parte quello che diceva. Ma era del tutto inutile, la sua testa, o meglio il sue cervello era altrove.

Precisamente in uno altro universo, dove tutto era possibile, compreso il fatto che lui potesse piacere a Kaiba.

In quel momento il suo cervello avrebbe meritato un Oscar alla miglior regia, miglior colonna sonora, migliori effetti speciali, migliori attori protagonisti, miglior sceneggiatura originale.

In quel  preciso momento infatti la sua testolina si stava facendo un meraviglioso film che vedeva lui e Seto protagonisti, da qualche parte, che si baciavano.

Fu svegliato dal suo sogno ad occhi aperti dal suono della campanella che segnava la fine delle lezioni.

Il banco di Joey fu circondato dai suoi amici.

“Ehi Joey pensavamo di andare a mangiare qualcosa fuori vieni con noi?” propose Tea.

Il biondo non aveva voglia di stare con i suoi amici, o meglio non ne aveva voglia nello stato in cui era.

Preferiva stare un po' da solo.

“Scusate, devo andare a casa. Facciamo un'altra volta ok?” rispose sorridendo, sperando di essere convincente.

Ci riuscì. Almeno con Tea e Tristan, ma non con Yugi. Mentre gli altri due si allontanavano, il ragazzo gli si avvicinò.

“Tutto bene, Joey?” gli chiese, preoccupato.

Joey spostò lo sguardo su di lui.

“Sì, tutto bene Yugi!” disse sorridendo. Ma l'altro non si fece convincere.

“Hai una faccia strana, a me puoi dirlo se c'è qualcosa che non va.” gli rispose.

Joey valutò seriamente la prospettiva di dirgli tutto. In fondo Yugi era uno dei suoi migliori amici, ed era stato l'unico ad accorgersi che c'era qualcosa che non andava.

Era sul punto di vuotare il sacco quando ci ripensò.

“No sul serio tutto bene! È che ieri ho dormito malissimo, quindi vado a buttarmi sul letto! Grazie, Yugi!” esclamò allegro. O così sperava di apparire. Perché dentro stava tutt'altro che bene.

Yugi sorrise, poco convinto dalla spiegazione, ma non insisté oltre.

“Ok, allora a domani! Ciao Joey buona giornata!” lo salutò uscendo dalla classe.

“Grazie! Anche a voi!” lo salutò di rimando Joey.

Una volta rimasto solo in classe, Jeoy tirò un sospiro di sollievo. Non gli era piaciuto per niente mentire a Yugi, ma non se l'era sentita di raccontargli della sua tremenda cotta per Seto.

Rimase qualche minuto a guardare fuori dalla finestra, di nuovo perso nei sui sogni ad occhi aperti.

Dopo parecchio tempo decise di alzarsi. Raccolse le sue cose e uscì dalla classe. Ma invece che scendere le scale e uscire dall'istituto, imboccò la rampa che saliva e uscì sul terrazzo.

Gli era sempre piaciuto quel posto. Era alto e da lì si poteva vedere tutta quanta la città.

Si diresse verso la rete di protezione e vi si aggrappò con la mano sinistra. Rimase per un poco a godersi il panorama.

Poi tirò l'ennesimo sospirone, chiuse gli occhi e appoggiò la fronte sulla rete.

“Sono proprio un'idiota!” esclamò ad alta voce, pensando di essere solo.

“Già, l'ho sempre pensato, e il fatto che tu stia parlando da solo me lo conferma!”

Joey trasalì quando riconobbe la voce alle sue spalle. Deglutì, sentendo una sorta di ansia crescergli dentro.

Si voltò di scatto ed ebbe la conferma ai suoi dubbi. Eh sì, proprio di fronte a lui, ritto in piedi, c'era l'oggetto del suo malumore: Seto Kaiba.

Sentiva lo stomaco sottosopra e si vergognò di se stesso. Si stava comportando come una ragazzina che vedeva il suo idolo.

Ma poi ripensò per un attimo alle parole di Kaiba, e il suo spirito combattivo s'infiammò.

“Beh, dato che mi hai risposto, non stavo parlando da solo.” disse sogghignando. Si congratulò con sé stesso, era riuscito a mantenere il suo solito tono strafottente!

Anche Seto ghignò.

“Resta  comunque il fatto che tu sia un'idiota.” rispose.

Joey era a corto di battute.

“Cosa ci fai qui?” chiese quindi.

“Questi sono affari miei.” rispose glaciale Seto.

“E poi potrei farti la stessa domanda.” proseguì.

Joey sogghignò di nuovo.

“Affari miei.” rispose.

Seto, sbuffò.

“Il fatto che tu debba copiare le mie risposte conferma il fatto che tu sia un'idiota...”

A questo nuovo insulto, Joey reagì con veemenza.

“Mi spieghi una cosa?  Come pensi che avrai mai degli amici, se continui a comportarti così? Oh già ma tanto al grande Seto Kaiba non servono degli amici, che se ne fa lui degli amici? Non né ha bisogno, lui sta bene da solo...” ma le ultime parole gli morirono in gola: Seto gli si era avvicinato, e gli aveva posato l'indice sulle labbra.

“Se mi avessi fatto finire avrei detto che sei il MIO idiota.” sussurrò.

A Joey manco il fiato. La situazione era troppo assurda per essere vera.

Istintivamente gli passò una mano sulla fronte.

“Non sembri caldo, quindi questo non è un delirio da febbre. Ma allora ti sei fumato qualcosa, non sei nelle tue piene facoltà mentali.”

A queste parole Seto si allontanò stizzito dal biondo.

“Ahh, baka, sei riuscito a rovinare...io stavo tentando di...di...” ma non concluse la frase.

Joey sgranò gli occhi. Seto doveva avere qualche serio problema se non riusciva a finire una frase.

E poi cos'è che aveva detto? Il MIO idiota?

Joey non poteva crederci, quello doveva essere un sogno. Voleva assolutamente continuare a sognare, però una domanda gli sorse spontanea.

“Seto...questo...è un sogno?” chiese.

Il moro si voltò a guardarlo, ma Joey aveva abbassato la testa, timoroso della risposta. Così gli andò vicino e gli prese il mento fra indice e pollice e glielo alzò, fino ad incontrare i suoi occhi.

“Se fosse un sogno, sentiresti questo?” sussurrò prima di poggiare delicatamente le sue labbra su quelle di biondo.

In un primo momento Jeoy sgranò gli occhi, si disse che era impossibile, che lo stava baciando, stava baciando lui!

Quando poi sentì Seto passargli la lingua sulle labbra, come a volergli chiedere il permesso di entrare, mandò a fanculo tutto quanto, chiuse gli occhi e si abbandonò completamente a quel bacio,  così tanto sperato.

Sentì le mani di Seto accarezzargli la schiena e un brivido di piacere gli percorse la spina dorsale.

Poi una si andò a posare dietro la testa del biondo, mentre l'altra rimase all'altezza dei reni.

Seto annullò qualsiasi distanza, stringendo a sé il corpo del biondo.

Joey non sapeva che farsene della braccia, così decise di poggiarne una sul braccio di Seto che lo cingeva e di passargli l'altra intorno al collo.

Dopo quella che parve un'eternità, i due si separarono.

Si fissarono a lungo negli occhi, senza dire parola, semplicemente godendosi la vicinanza dei loro corpi.

Poi Seto cominciò a camminare senza lasciare andare Joey, che ben presto si trovò “intrappolato” fra la rete di protezione e il corpo del bruno. 

Joey stava per dire qualcosa ma le sua labbra furono nuovamente catturate da quelle di Seto. Ma ben presto la bocca di quest'ultimo abbandonò le labbra di Joey, per scendere sul collo.

Il respiro del biondo si fece leggermente più accelerato.

“Sai... sai, quanto ho atteso questo momento?” sussurrò Joey all'orecchio di Seto. Questo abbandonò il suo collo per sorridergli, dolcemente.

“Hey, con quest'espressione sembri quasi un'altra persona Kaiba!” non si poté trattenere dal ghignare Joey.

“Ma vai a farti fottere, Wheeler!” esclamò Seto, mezzo scherzoso, mezzo arrabbiato, separandosi dal biondo e facendo qualche passo in direzione della porta.

Joey fece rapidamente marcia indietro.

“Hey, hey... aspetta, io non volevo... HEY SETO!” quasi urlò, temendo che il ragazzo se ne andasse.

L'altro si fermò, ma non si voltò, cosicché il biondo non vide il sorriso compiaciuto sulle sue labbra.

Joey era quasi terrorizzato. Aveva fatto l'ennesima cazzata? Si morse il labbro inferiore. E poi decise di avvicinarsi a Seto.

“Hey Seto. Senti veramente mi dispiace, non volevo...MA BRUTTO PEZZO D'IDIOTA, STAI SORRIDENDO!” esclamò poi.

Seto non abbandonò il sorriso.

“E io che mi stavo preoccupando! Baka!” disse, voltandogli le spalle, incrociando le braccia e tirando fuori un'aria imbronciata.

Seto non poté resistere oltre. Scoppiò a ridere. Una risata sincera, veramente divertita, e non arrogante.

Sentendo quel suono Joey aprì un occhio, e sì, ebbe la conferma che Seto Kaiba stava veramente ridendo!

“Stai ridendo...stai ridendo...TU stai ridendo!” esclamò felice. In fondo era contento che ridesse in sua presenza, che fosse stato lui a farlo ridere.

Quando le risate di Seto si placarono, scese nuovamente il silenzio fra loro. Ma non era un silenzio poi così brutto. Anzi.

Poi Joey colse Seto di sorpresa, buttandosi fra le sue braccia, e stampandogli un bacio sulle labbra.

“L'ho sempre detto che sei il mio idiota preferito!” gli sussurrò Seto a fior di labbra, prima di baciarlo per la terza volta.

                                                                              ****

Qualche ora più tardi, Joey camminava beato, ripensando alla giornata trascorsa.

Era talmente sulle nuvolette che non si accorse che stava per andare a sbattere contro Tristan.

“Hey amico, ma guardi dove cammini?” gli chiese.

“Che....? Oh Tristan...scusami io... stavo pensando, non ti ho visto.” Joey cascò dalle nuvole, e s'inventò una scusa lì per lì.

“Ma Joey, ti ha punto qualcosa qui sul collo?” chiese Tea avvicinandosi.

“Cosa? Dove?” domandò Joey.

“Ecco qui. Sai sembra...” disse Tea toccandogli un punto sul collo.

In pochi secondi a Joey tornarono in mente le labbra di Seto che scendevano sul suo collo. Quella non era una puntura d'insetto, quello era...

“... un succhiotto.” finì la frase Tristan.

Joey sbiancò. Poi...

“KAIBA IO TI AMMAZOOOOOOOOOOOOO!!!”

Dall'altra parte della città, su un ragazzo bruno comparve un sorriso strafottente.

“Non credo, Wheeler.” sussurrò.

 

 

ANGOLO AUTRICE

Aaaaallora ci sarebbero un sacco di cose da dire su questa one-shot senza pretese, quindi cercherò di essere breve!

Dunque inizio col dire che risale a parecchi anni fa, quando ero ancora adolescente e credo che si noti: insomma si parla di cotte e i sogni di Joey sono decisamente quelli di un adolescente innamorato.

 

Bon poi che dire della coppia? Niente che mi piacciono da morire insieme!!!

 E infine (wow sono stata breve!) un grazie immenso alla mia beta e socia hebi chan che ha fatto un salto indietro nel tempo insieme a me per rileggere e correggere ciò! Come al solito se non ci fosse lei che mi asseconda certe cose rimarrebbero sul desto del PC….quindi stra grazie socia!!!

E bè fatemi sapere che ne pensate! Un bacio e alla prossima!

 

 

 

  
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