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Autore: Piumadoro    21/07/2014    2 recensioni
Quel giorno in cui la Kelly mi chiamò e mi disse che avrei dovuto fare un Impresa.
Ma erano loro ad averla compiuta.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Grazie Amici'
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E’ iniziato tutto con quella chiamata.
“Vieni alle sei.” Mi disse lei. “Vestita come se dovessi partire per un impresa.”
Impresa. Mi è subito venuto in mente  Percy Jackson, così mi decisi ad indossare la maglia arancio con la scritta “Campo Mezzosangue” magari mi sbagliavo ma tanto era il mio terzo diciassettesimo compleanno, che altro potevo fare?
Sono arrivata lì in ritardo di cinque minuti, ne sono sicura perché avevo controllato l’ora prima di parcheggiare la mia bici davanti alla porta.
Avevo ragione. “Gli dei dell’olimpo sono ancora vivi”.
Già mi piaceva tutto.
Dentro la stanza Kelly, Noe e Albe. Ero sicura che sarebbero venuti tutti e tre ma il mio pensiero era cosa avessero organizzato da soli.
Ma non erano soli.
Prove da superare.
Giochi.
Una falce.
Una molto figa falce.
Una ragazza che conosco appena vestita da cupido.
Tutto troppo veloce, troppo bello. Era già ora di cena.
La torta.
“IC”
Da scherzavo….. K
La torta a forma di K.
Tutto bellissimo, tutto perfetto.
E bhè….
Doppia carta.
Ragazzi deve essere un libro che aspetto da tanto, lo vedo da come mi guardate.
Ragazzi deve essere una cosa fantastica.
Perché questa copertina però non mi dice nulla?
Perché c’è questo titolo che non riesco a decifrare?
 “Prima o poi…” Nessun libro ha questo titolo, niente che conosco.
“…la fortuna gira.” Oh, cazzo.
E’ il mio titolo.
I miei personaggi.
Star e i Malandrini. Tutti lì.
A fissarmi da quella copertina come voi.
Non ho parole.
E grazie non basterà mai.
Le mie frasi.
I miei capitoli.
Le miei storie da quattro soldi.
Sgrammaticate.
Poco scorrevoli.
Pazzesche.
Assurde.
Sono lì.
E mi fissano.
Nere e bianche e non più virtuali.
E hanno il profumo che non sentirò perché quel libro sa di me.
Colla, vernice, inchiostro e fatica.
E’ tangibile, lo sto toccando.
E ragazzi vi guardo.
E non so se odiarvi o se stendervi a terra e riempirvi d’amore.
E non so che fare.
Voi invece lo sapete.
E’ tutto così veloce, di nuovo. Non riesco a guardare quella piccola pila di carta tra le mia mani.
Il disegno.
Grazie Mary.
Piango.
Ma non smetto di sorridere.
No, ragazzi, no. Non trascinatemi così a folle velocità contro il tempo. Voglio solo ringraziarvi. Datemi questa opportunità.
Ma siamo già fuori.
Eleonora guidami.
Miriam ti prego si gentile, vacci piano, non farmi queste domande.
Portatemi voi dove volete.
Ragazzi non mi muovo più.
Devo tornare in me.
La falce.
Il sangue.
Il gioco.
No, Mary, basta. Non farmi correre così.
Non so nemmeno dove sono, non dovrei nemmeno muovermi.
Ok, Raky, ci sono.
Ok, va meglio.
Vi seguo, ragazzi, ma è forte quello che provo.
E ti sfido Noe, e sono un po’ come Cale.
Perché l’unica cosa che lo teneva a terra era il combattere.
E non vincerai.
E ti sfido Kelly.
Perché sei sempre così pronta ad imbrogliare, non capisci che cerco di raccogliere i pezzi di me che state spargendo in giro.
E ti sfido Albe.
E vinci.
Ma vinco.
Non va bene ragazzi, riportatemi a casa.
Siete stati troppo.
Troppo per me.
Non posso credere che esistete sul serio.
Io ci sono ragazzi.
Ma forse mi sono inventata anche voi.
Perché siete troppo belli.
Troppo forti.
Raccattiamo le cose.
Raccontiamoci un po’.
E’ ora di andare.
E io vedo l’ora ma non è quella che mi sarei aspettata. Tutto scorre così in fretta.
E metà di voi non c’è più.
Accompagnami Albe.
Parliamo ancora un po’.
E’ tutto così vero questa notte.
Allora perché lo sento così forte sulla mia pelle.
Io sono qui.
E ci siete anche voi ragazzi.
Mostro quel libro a mia madre. Lei lo mostra a chiunque.
E non so se siano fieri o credano che io sono pazza.
Vorrebbero leggermi.
Troppo tardi.
Solo voi potete farlo.
E lo avete fatto da subito.
Sapete leggermi.
Anche quando non sto scrivendo.
Ed è per voi ragazzi.
Il mio terzo diciassettesimo compleanno.
Mi sento immortale.
E voi siete ancora con me.
  
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