DRACO ED HERMIONE: UN'AMORE PER L'ETERNITÁ
La fine dell'anno é vicina, così come gli esami finali.
Tutti gli studenti stanno faticando per ripassare e riuscire a tenere tutto a
mente. Tutti tranne me, Hermione Granger.
Posto il fatto che mi bastano poche
ore per imparare tutto, in questo particolare momento sto pensando a come la mia
vita e le mie prospettive siano cambiate nel tempo.
Mi sono innamorata della
persona più improbabile che potesse esistere su questo pianeta: Draco Malfoy.
Su, non fate quelle facce da pesci lessi! Lo so che non é una cosa che si sente
tutti i giorni, ma chiudete quelle bocche ( come se fosse facile nda Ron) (ha
ragione, é troppo strano nda lettori)
(già, chi avrebbe mai detto che si
sarebbe messa col furetto? nda Harry) (Avete finito con le vostre intrusioni?
nda autrice) (Ohi, non ti scaldare così! nda Ron) (Guarda che se non la smettete
subito, vi farò capitare qualcosa di terribile. Potrei addirittura eliminarvi
dalla storia... nda autrice) (No no, continua pure... nda Harry&Ron) (così
va meglio... nda autrice).
Tornando a noi, oggi sono felice perché é il
nostro anniversario e questa giornata mi fa ricordare come sia cominciato
tutto...
***Flashback***
“Oh no, sono clamorosamente in
ritardo! Stavolta la McGranit mi spella viva...”
Volete sapere perché sono
così preoccupata? Penso che il motivo sia ovvio, ma é la decima volta che arrivo
in ritardo ad una lezione di Trasfigurazione. Ciò non é da me, ma che volete,
capita a tutti di svegliarsi in ritardo QUALCHE VOLTA. Inoltre, stamattina, ho
un mal di testa che non facilita certo le cose.
Nella mia corsa frettolosa,
non mi accorgo di una persona dietro l'angolo e vado a sbattere contro la sua
schiena.
- Merda, che male...-
- Ma che... oh, Granger, che linguaggio
fine...-
- Che vuoi farci Malfoy, chi va con lo zoppo impara a
zoppicare-
- Chi va con chi...?-
- Lascia perdere, Malfoy, lascia
perdere.-
- Sei una stupida, dovresti stare più attenta a dove metti quelle
zampogne che chiami piedi...-
Lo fulmino con uno sguardo, mentre mi massaggio
il mio dolorante fondoschiena, e cerco di alzarmi.
- Ti sei fatta male?-
-
Ma no, si vede molto? Figurati che adoro cadere a terra e non perdo mai
occasione per farlo...-
- Davvero?-
- No!-
Credetemi, sto impazzendo a
parlare con questo individuo. Anche se, a ben pensarci, é la prima volta che non
mi insulta a raffica. Cosa strana, molto strana... Hey, perché mi sono incantata
a fissare i suoi splendidi occhi color del ghiaccio? Respira, Herm, respira e
cerca di alzarti da questo dannato pavimento... ma cosa cavolo é questo
dolore?
- Ahia, la mia caviglia...-
- Forza, dammi la mano
mezzosangue-
- Che vuoi fare, Malferret?-
- Secondo te? Voglio
accompagnarti in infermeria, mi sembra ovvio.-
- Non rischi di contaminarti
toccando la mia mano?-
- Ma quanto sei polemica!? Accetti il mio aiuto, o
no?-
- Va bene, va bene...-
Appena la sua mano tocca la mia, sento il mio
cuore fare un balzo per andare a fare una visitina alle tonsille e lo stomaco
contrarsi per l'emozione. Com'é possibile che Draco mi faccia provare sensazioni
simili? Un momento, non l'ho appena chiamato per nome, vero? Aiuto, che mi
succedeeee???
- Che hai mezzosangue, la mia bellezza ti ha sconvolta?-
-
Ma per chi mi hai presa, per la Parkinson?-
- Naaa, lei non é nemmeno
lontanamente paragonabile a te.-
Ok, perché non riesco a formulare un
pensiero o una risposta sensata? Sembra quasi che sul mio cervello ci sia un
cartello con scritto “chiuso per ferie”. Non scomporti, Herm...
- Devo
prenderlo come un complimento?-
- Fai come vuoi...-
Ok, perché adesso mi
sta cingendo la vita? Sento caldo, improvvisamente molto caldo...
Oddio,
adesso mi ha trascinata in un piccolo e stretto corridoio secondario, e siamo...
come dire... alquanto vicini.
- Bene, Gazza se n'é andato.-
-
G-Ga-Gazza?-
- Si, lui e la sua odiosissima Mrs Pura, o come cazzo si
chiama...-
Mamma mia, ora si é voltato e mi guarda dritto negli occhi, e le
mie gambe minacciano di non reggere ancora per molto.
Certo che Draco é
proprio un bel ragazzo. Con i suoi occhi adamantini, quei suoi capelli
biondissimi finalmente liberi dal gel e quei pettorali scolpiti e segnati dai
continui allenamenti a Quiddich...
Ci guardiamo per non so quanti minuti,
quando all'improvviso avvicina il suo viso al mio e mi bacia. Passa
delicatamente la sua lingua sulle mie labbra, che io dischiudo immediatamente
per permettergli di approfondire il bacio. E, a quanto vedo, non se lo fa
ripetere due volte.
Ommioddio, é bellissimo...
Dopo un po' é lui a
staccarsi per primo, e lo vedo ghignare alla mia faccia totalmente confusa.
-
Sembra che tu non abbia mai baciato nessuno...-
- Scusa tanto se mi stupisco
che colui che mi ha insultata per quattro anni, adesso mi accompagna in
infermeria e mi bacia appassionatamente, eh?-
- Eh, i casi della vita...
comunque, Granger, non mi sembra che tu abbia solo la caviglia che non va. Sei
incredibilmente calda...-
- No, no sto bene. Siamo arrivati, ecco
l'infermeria.-
- Si, la vedo.-
- Ecco, é meglio che io entri. Grazie
dell'aiuto, Draco.-
- Di niente, Hermione. Ci si vede in giro, eh?-
- Già,
molto probabile.-
Lo guardo mentre se ne va, e inconsciamente mi passo le
dita sulle labbra come a non voler scordare quel magnifico bacio.
Ah, basta
pensarci, é meglio. Ora devo farmi curare questa maledetta caviglia, e devo
sbrigarmi a bussare alla porta altrimenti se Gazza mi vede fuori le troverà
tutte per farmi mettere in punizione...
Una Madama Chips alquanto scombinata
viene e apre la porta.
- Signorina Granger, come mai qui?-
- Ecco, sono
caduta e mi sono storta la caviglia. O almeno spero che sia solo una
storta...-
- Si, certo... aspetti un attimo che devo sistemare... alcune
cose...-
Ma che cazzo ha la gente stamattina? Prima Draco, e adesso la
Chips... oh no, non vorrei sbagliarmi, ma ho appena sentito un “esci di là,
Severus”. Piton e la Chips? Puà, che orrore!
- Ecco, signorina. Si accomodi,
aspetti che l'aiuto... ecco, si sdrai sul lettino. Vedrà che in un attimo sarà
tutto sistemato.
La lascio visitarmi, mentre la mia mente pensa di nuovo a
quel fantastico bacio. Uao, é stata la cosa più bella che mi sia mai capitata.
Anche più bella della mia piccola avventura con Ron. L'amore é una cosa
impegnativa, così ci lasciammo di comune accordo rendendoci conto che la nostra
“storia” non poteva avere futuro.
Coff, coff, coff... o mamma, mi é venuta
un'improvvisa tosse convulsa... coff, coff, coff...
- Signorina, ma lei sta
più male di quel che sembra. Lei scotta, ha la febbre! Passerà la notte in
infermeria sotto osservazione e domani vedremo se sarà migliorata.
-
Ma...
- Niente ma, non accetto obiezioni. Lei é malata e dovrà rimanere a
riposo. Adesso prenderò un suo capello per fare delle analisi per poterle poi
somministrare la giusta cura.
- Va b.. coff coff coff.. bene.
La vedo
allontanarsi, e un improvvisa sonnolenza mi assale. Non so cosa mi succeda, ma
sento che devo assolutamente chiudere gli occhi... solo per un riposino...
Erano ormai le quattro di pomeriggio, e
un'agitatissima madama Chips aveva fatto il suo ingresso nella sala dei
professori. Aveva terminato le analisi di Hermione e il risultato la faceva non
poco preoccupare.
- Minerva, menomale che sei qui. Una cosa terribile é
appena accaduta, una cosa che io temevo da tanto tempo.-
- Cosa é
capitato?-
- Ah, Pomona, ci sei anche tu.-
- Si, ma cosa...-
-
Un'alunna si é ammalata a causa delle nuove piante. -
- Vuoi dire le
“amarantillus”?-
- Si, Minerva. Proprio quelle. Pomona, io ti avevo detto che
era meglio non farle arrivare qui ad Hogwarts, ma tu non mi hai ascoltata.-
-
Ma cosa ne potevo sapere? Non era certo mia intenzione far ammalare
qualcuno...-
- Su, calmatevi voi due. Adesso andiamo da Silente, lui saprà di
certo cosa fare.-
Le tre donne uscirono di corsa dalla sala dove si trovavano
per dirigersi all'ufficio del preside.
- Ricciocorni Schiattosi- La McGranit
pronunciò la parola d'ordine sotto lo sguardo sbalordito delle altre due. A
vedere le loro facce, alzò le spalle come a voler dire
che-ci-posso-fare-se-lui-é-pazzo- e si accinse ad entrare seguita dalle sue
colleghe.
- Albus, é accaduta una catastrofe. Un'alunna si é ammalata a causa
delle nuove piante.-
- Sei sicura, Minerva?-
- Si, non c'é dubbio. Poppy
non si sarebbe mai sbagliata.-
- Poppy, chi é la vittima?-
- Hermione
Granger. Ha contratto la febbre amanitus, e se non facciamo arrivare subito
l'antidoto la ragazza potrebbe morire.-
- Quanto tempo abbiamo?-
- Poco,
Albus. Solo un giorno, e poi...-
- Allora, per prima cosa dobbiamo far
sparire quelle piante e poi far arrivare l'antidoto da Durmstrang. Lì sono ben
forniti; Pomona, ci pensi tu?
- Si, certo. Vado subito a mandare un gufo al
preside di Durmstrang e poi farò un incantesimo che farà sparire le piante. Solo
che é una cosa lunga, e nel frattempo gli studenti andrebbero avvisati che per
un po' devono stare lontani dalle serre.
- Lo farò io.- disse
Minerva.
Uscirono tutte dall'ufficio di Silente e, la notizia fece il giro
della scuola in poche ore. Tutti i Grifondoro volevano andare a trovare
Hermione, ma la Chips impedì l'ingresso a chiunque non fosse stato Harry o Ron.
Dopotutto, loro erano i suoi migliori amici...
La disperazione regnava sulla
scuola, mista alla paura degli altri che avevano paura di essere stati attaccati
dal virus di quella maledetta pianta.
Un ragazzo, più di tutti, era
preoccupato. Ma non per la possibilità di aver contratto quella febbre, era per
la paura di perdere Hermione.
Per la prima volta, ammetteva con se stesso
che la mezzosangue era molto migliorata negli anni e che era diventata una gran
bella ragazza.
La decisione di baciarla non era stata improvvisata, difatti
lui aspettava da settimane l'occasione adatta e un momento in cui lei fosse
stata sola.
- Ehi, Drà, a cosa pensi?-
- A niente Blaise, a niente.-
-
Certo, come no? Draco, ti conosco da secoli e scommetto quello che vuoi che il
tuo “niente” ha dei lunghi capelli castani ed é ricoverata in coma in
infermeria.
- E tu come...?-
- Amico, ma ti sei visto in questi giorni? La
tua faccia assumeva la tipica espressione da pesce ogni qualvolta la incrociavi
nei corridoi e i tuoi insulti cominciavano a perdere leggermente di tono. Puoi
ingannare chiunque tu voglia, ma non me.-
- Già, Blaise. Hai proprio fatto
centro. Stavo pensando a quella mezzosangue... chissà come sta...-
- Valla a
trovare, no?-
- Ma sei matto? Vuoi che mi faccia vedere dallo Sfregiato e da
Lenticchia?-
- Ma che t'importa di loro?-
Draco scosse la testa convinto.
Già non riusciva a credere di essere innamorato di una mezzosangue, non poteva
certo cadere più in basso.
Ormai si era fatto tardi, e il coprifuoco era
scattato facendo ritornare ognuno nei rispettivi dormitori. Draco, da bravo
Caposcuola, doveva pattugliare i corridoi e passò “casualmente” davanti
all'infermeria.
Aprì la porta ed entrò.
Si avvicinò cautamente al letto
della ragazza, e vi si sedette accanto. Lei sembrava dormire, e sembrava non
sapere che la sua vita era appesa ad un filo. Un giorno di tempo era talmente
poco...
Lui alzò una mano e le carezzò dolcemente una guancia. Dio, com'era
bella. Perché diavolo non se ne era mai accorto? Cosa aveva avuto davanti agli
occhi per tutto quel tempo, delle bistecche? Solo ora che rischiava di perderla,
si rendeva conto di quanto tenesse a lei.
- Hermione, mi dispiace. Non ho mai
capito quanto tenessi a te, e solo adesso che sei in questo letto...-
Si
interruppe bruscamente, sentendo dei rumori provenire dalla stanza di madama
Chips. Uscì in fretta, prima di farsi scoprire.
Pattugliò per un altro paio
di ore, dopodiché tornò nel suo Dormitorio e andò a dormire. O meglio, si mise
nel letto tentando di dormire, peccato che non ci riuscisse. Il suo pensiero era
fisso sulle morbide labbra della Grifondoro e non vedeva l'ora che lei si
risvegliasse per poterle assaggiare di nuovo. Per la prima volta in vita sua,
Draco Malfoy si mise a pregare. Pregò il cielo che non gli portasse via il suo
amore.
Si addormentò che erano passate le quattro.
Quando poi fu ora di
alzarsi, dopo essersi fatto una doccia e vestito, decise che non gli sarebbe
importato niente di quello che potevano pensare di lui: sarebbe andato a trovare
la ragazza ogni qualvolta avesse voluto, e se qualcuno avesse provato ad
ostacolarlo sarebbe finito male.
Decise perfino di saltare la colazione per
fiondarsi da Hermione, e lo fece.
Appena giunto davanti alla porta
dell'infermeria, bussò. Quando l'infermiera aprì, le si dipinse sul volto
un'espressione a dir poco stupita.
- Cosa vuole a quest'ora del
mattino?-
- Sono venuto a trovare Hermione.- rispose con tutta la calma di
questo mondo.
- Cosa? Lei vuole vedere la signorina Granger?-
- Si,
perché?-
- Niente, però...-
- Allora mi fa entrare?-
- Oh, si si.
Certo, entri pure.-
Così dicendo si fece di lato per far passare il ragazzo,
che andò subito a sedersi al capezzale di Hermione. Le prese la mano,
l'accarezzava dolcemente sotto lo sguardo sempre più stupito della donna.
-
Cose da matti...- la udì borbottare.
Non passò molto, che anche Harry e Ron
arrivarono in infermeria per vedere come stava la loro migliore amica. La scena
che videro li lasciò di stucco: Malfoy (che non si era ancora accorto di loro)
stava tenendo la mano della ragazza e le stava accarezzando teneramente una
guancia.
- Ehm, Malfoy? Che ci fai qua?-
Lui sobbalzò.
- Quello che ci
fai tu, Lenticchia. Non si vede?-
- E da quando ti interessi a Hermione, se é
lecito saperlo?-
- Non ti interessa, Sfregiato. Sei caldamente invitato a
farti i cazzi tuoi, se ci tieni alla vita...-
- Ok, ok non ti scaldare ( e
come faccio, mi da sui nervi! nda Draco) (senti chi parla... nda Ron)
- Ron,
forse é meglio andare via e tornare più tardi.-
- Credo di si.-
I due
uscirono, anche perché dovevano fare lezione. Per la precisione, avevano
Incantesimi e Vitious non ammetteva ritardi. Draco, per una volta, decise di
mandare al diavolo la lezione per rimanere con la sua ragazza.
- Signor
Malfoy, forse é meglio che vada adesso.-
- Non mi muovo di qui.-
- Ma non
ha lezione?-
- Per una volta posso anche saltarla, finché non si sveglia non
ho intenzione di abbandonarla. A proposito, quanto ci vuole perché arrivi
l'antidoto?-
- Stanotte dovrebbe arrivare. L'importante é che arrivi prima di
mezzanotte...-
- Se non dovesse sopravvivere...-
- Ce la farà, non si
preoccupi.-
Detto questo, l'infermiera se ne andò pensando che quella era la
prima volta in vita sua che vedeva un Serperverde innamorato di una Grifondoro.
Al mondo, non c'era niente di impossibile...
Intanto, nella classe del
professor Vitious regnava un silenzio funerario. Per lui era una cosa insolita,
abituato com'era ad insegnare nel caos.
- Insomma, ragazzi, che vi
succede?-
- E ce lo chiede? Come facciamo a concentrarci con Hermione che
rischia la vita?-
- Voi avete anche ragione, ma vedrete che madama Chips farà
tutto ciò che servirà per salvarla. Ora, in via eccezionale (e badate di non
abituarvici), sospenderemo la lezione.
- Grazie professore- risposero in coro
tutti gli alunni della classe.
- Hei Harry, secondo te Malfoy é innamorato di
Hermione?-
- Non vedo altra soluzione, perché sennò era seduto accanto a lei
e le carezzava una guancia?-
- Già, ma sembra così strano. Insomma, lui
odiava i Babbani ed eccolo innamorato di una mezzosangue.-
- Mi sa che
dovremo arrenderci all'idea che tutti possono cambiare.-
La giornata
scolastica trascorse in fretta, e arrivò il momento della cena. Draco,
ovviamente, la saltò essendo troppo in ansia per la sorte della
ragazza.
Finito di mangiare, anche Harry e Ron si recarono dalla loro amica.
Erano sicuri che l'antidoto fosse già arrivato.
Quando aprirono la porta
dell'infermeria, videro ancora Malfoy seduto dove lo avevano visto l'ultima
volta.
- Malfoy, si é svegliata?-
- No, e non é nemmeno arrivato quel
cazzo di antidoto.-
- Come no?-
I due si guardarono sgomenti, e con gli
occhi pieni di speranza. La loro amica non doveva, non poteva morire. No, era
una cosa inconcepibile anche solo da immaginare.
Il grande orologio presente
in infermeria scandiva le ore che passavano lentamente. L'antidoto non arrivava,
e il tempo scorreva inesorabile.
Purtroppo, arrivò inevitabilmente la
mezzanotte.
Quando i fatidici dodici rintocchi si fecero sentire, e la
pozione che avrebbe dovuto guarire la ragazza non c'era, madama Chips comunicò
la brutta notizia ai due amici e a Draco.
- Ragazzi, mi dispiace, ma non c'é
più niente da fare. L'antidoto non é arrivato, e per la vostra amica non si può
più fare nulla.-
- No, no non é possibile...- disse Ron con voce rotta dalle
lacrime.
- No, lei é robusta, non può andarsene così...- Harry cercava di
autoconvincersi.
- Ci deve pur essere qualcosa da fare...- Draco non si
rassegnava a dover perdere la sua amata e, preso da una voglia irresistibile, la
baciò. Le diede un bacio talmente dolce, come non ne aveva dati mai. Mentre
muoveva le labbra su quelle della ragazza, gli parve di sentirle muovere.
Cos'é questa sensazione? Oddio, Draco mi sta baciando
di nuovo.
Ma dove sono? Mi sembra di aver dormito per non so quanto
tempo...
- Scusa, ma che cavolo é successo?-
- Sei viva!-
- Oh, Harry,
ci sei anche tu. Certo che sono viva, perché non dovrei esserlo?-
- Mione,
non ricordi niente?-
- No, Ron. Cosa mi é successo? L'ultima cosa che ricordo
é che sono venuta qui in infermeria per la mia calviglia slogata e che poi mi
sono addormentata.
- Signorina Granger, lei aveva contratto la febbre
trasmessa dalle piante “amarantillus”, le nuove piante ordinate dalla
professoressa di Erbologia. Doveva arrivare un antidoto che l'avrebbe curata, e
devo dire che avevamo perso le speranze, quando il bacio del signor Malfoy l'ha
fatta risvegliare.
Io e Draco avvampammo.
All'improvviso, udimmo uno
sbattere d'ali fuori dalla finestra. Era il gufo con la pozione, ma ora non ce
ne era più bisogno.
Dovetti rimanere in stato di degenza per altri due
giorni, nei quali i miei amici mi portarono gli appunti per farmi rimettere in
pari con lo studio (ma come miseriaccia fa a pensare sempre a studiare? nda
Ron).
Naturalmente, non mancarono le visite di Draco, il mio ragazzo. Colui
che in un certo senso mi aveva salvata col suo amore da morte certa.
***Fine flashback***
Ora me ne sto tranquilla seduta in riva al Lago Nero,
ringraziando il cielo per avermi fatto scoprire una felicità così grande. Ed
eccolo che arriva, il mio bel Slytherin...
- Ehi, mezzosangue, a cosa
pensi?-
- A te, a quando mi hai salvato la vita con quel bacio.-
- Tesoro,
é naturale che tu stessi pensando a me. In fondo, sono o non sono Draco
Malfy?-
Sorrido, e mentre mi baci appassionatamente penso che hai proprio
ragione. In fondo, é il tuo modo di essere che mi ha fatto innamorare di
te.
Ti amo così come sei, Draco, e non smetterò mai di farlo.
Allora, come vi sembra? Sono una grandissima fan delle
Dramione, così ho deciso di scriverne finalmente una.
Dato che é il mio
compleanno, mi aspetto tante recensioni (mi fareste un gran regalo
^___^).
Baci,
Kikyo90.