Fanfic su artisti musicali > R5 (family band)
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Autore: mouth    21/07/2014    3 recensioni
Parto subito dicendovi che questa non è la solita storiella d'amore dove i protagonisti si innamorano subito senza nemmeno conoscersi,ok?
Questa storia parla di una guerra,una vera e propria guerra tra umani e non umani.
Per sopravvivere l'essere umano ha creato una cura,una di quelle cure che non ti fanno invecchiare mai e a tua volta non puoi morire,ma l'unica cosa che l'umano e questa cura hanno creato è la morte.
Siamo rimasti in pochi e dobbiamo combattere.
Attenzione:
In questa Fan Fiction gli R5 sono ben diversi dalla realtà e non sono famosi.
I fatti non sono realmente accaduti e tutto proviene dalla mia strana mente.
Buona lettura e possa la fortuna essere sempre a vostro favore
Genere: Avventura, Guerra, Horror | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ellington Ratliff, Riker Lynch, Rocky Lynch, Ross Lynch, Rydel Lynch
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Non potete immaginare cos'è successo.
Il mondo è stato letteralmente distrutto dagli stupidi esperimenti dell'uomo.
Prima di sfracassarvi il cervello con le mie riflessioni e le mie paranoie mi presento: Piacere,mi chiamo Marta ma potete chiamarmi come volete,ormai quasi nessuno mi chiama più con il mio vero nome.
Sono una dei pochi superstiti della catastrofe del 2014, o l'anno "x",come lo chiamiamo noi.
Durante quell'anno gli scienziati statunitensi iniziarono a procreare una cura anti-vecchiaia; avevano intenzione di  fornire al mondo una sostanza che permetteva agli esseri umani di non morire mai,ma l'unica cosa che quella "cura" ha fornito al mondo è stata la morte.
Analizzarono a lungo la cura e la testarono su alcuni individui di una età maggiore ai 95 anni.
Inizialmente la cura funzionò e le cavie iniziarono a dimostrare forti miglioramenti,ma solo dopo una settimana, iniziarono a comportarsi come animali; precisamente come cannibali.
Attaccavano gli scienzati e molti di questi sono morti,ma grazie a dei soldati,i pochi scienziati che non furono morsi o sbranati,riuscirono a sterminare una delle cavie che venne analizzata attraverso un campione di pelle e una fialetta di sangue.
Infetti era la parola che usavano i gli intelligentoni americani per identificarli, e infatti avevano ragione.
Ora vi spiego meglio; la cura era stata inizialmente creata per essere testata sulle piante e così fecero.
Creando una cura per le piante gli scienziati non la modificarono per l'essere umano,convinti dalle loro menti malate che in ogni caso la cavia umana o sarebbe morta,o sarebbe riusciuta a sopravvivere in qualche modo.
Non è capitato niente di tutto ciò.
Dentro le cavie si formarono dei parassiti che iniziarono a distruggerli dall'interno.
Questi parassiti iniziarono anche a  strasformarsi in veri e propri esseri molto grossi che presero il controllo di alcuni  umani,mentre molti altri morirono prima.
E' una storia dura,lo so.
Non saprei proprio come iniziare a raccontarvi la mia storia,perciò,inizierò a raccontarvi un pò del giorno in cui ho incontrato delle persone strane.
Erano le 15.00 p.m del 17 febbraio.
Il virus ormai si era esteso in tutto il mondo e io avevo solo 17 anni.
Sono sempre stata una ragazza forte,sia di carattere che di potenza e sono riuscita a sopravvivere nonostante i vari problemi causati dai parassiti.
Verso le tre io e ilo mio coinquilino Jared ci nascondevamo dentro la casabunker che avevamo creato per proteggerci da gli infetti,ma quel giorno qualcosa variò leggermente.
J: Ehm,Marta non dovremmo già essere arrivati nella via principale di casa nostra?- dal suo tono di voce potei capire che era leggermente preoccupato,sopratutto per il fatto che stava per fare buio.
Non sono pazza,avete letto bene: alle tre di pomeriggio faceva notte.
Un pò prestino eh,vero? Già.
Io:Secondo te perchè sto camminando veloce Jared?Perchè voglio fare una gara di velocità con te ?Perpiacere concentrati,non dobbiamo perdere tempo- dissi leggermente scocciata.
Mi stavano bruciando i muscoli delle gambe e stavo per cadere ma non mi sarei arresa solo per del dolore.
Delle persone stavano perdendo la loro vita per salvarne delle altre e io di certo non mi sarei accasciata sull'asfalto solo per dei capricci.
Arrivammo davanti al cancello del nostro bunker,ma non eravamo soli.
Appena vidi gli stranieri puntai il mio fucile d'assalto verso le loro teste. 
Io:Chi siete e cosa volete?- mi avvicinai con cautela senza sbattere le palbebre.
Erano cinque ragazzi e una ragazza e sembravano fratelli..tutti tranne uno.
x:Io sono Riker,loro sono Ross,Rydel,Ryland,Rocky e Ellington- si avvicinò piano il ragazzo biondo che sembrava essere il più grande data la sua estrema calma.
Riker:Stiavamo scappando da quei mostri e appena abbiamo visto il vostro rifugio ci siamo messi davanti a esso sperando fosse di qualcuno.- mentre Riker ci informò,o meglio,informò Jared di come erano arrivati davanti al nostro rifugio,osservai bene ogni componente della loro squadra.
Io:Vi hanno attaccati?- chiesi piuttosto distaccatamente a quei sei,abbassando l'arma.
Riker scosse leggermente il capo e potei intuire che la risposta era "no".
Scavalcai il recinto del Bunker senza fare caso a Jared e ai nostri "ospiti" che mi guardavano quasi increduli ed entrai nella mia bellissima (ironico) casa.
Per entrare dovevamo mettere un codice,far vedere la nostra pupilla ed infine dovevamo poggiare il nostro dito sul il rilieva impronte per identificarci,semplici passaggi che si possono ricordare no?
Una volta entrata mi poggiai sul divanetto che era stato messo davanti agli schermi che monitoravano ogni telecamera di New York:attraverso esse potevo controllare i movimenti degli Infetti.Non appena poggiai lo sguardo su il primo schermo,quasi mi strozzai con la saliva.
Corsi immediatamente fuori dai ragazzi che intanto stavano procedendo con calma verso l'ingresso e puntai i miei occhi marronciniverdi in quelli celesti di Jared.
Io:Non voglio affrettarvi principessine,ma se non vi muovete è merda per tutti noi..-
Non aggiunsi altro.
Jared aveva capito e i ragazzi,dalle loro espressioni mi fecero intuire che avevano accennato il pericolo nella mia ridicola frase,ma ormai era troppo tardi.
Dalla strada davanti a noi scoppiò un'enorme boato e poi nero,tutto scomparve.




Cari muggles,lo so che è corto il primo capitolo,ma volevo solo anticiparvi la storia.
Spero tanto che vi piaccia la mia idea di fare una fan fiction non sdolcinata come magari possono essere alcune.
Non dico di non essere sdolcinata eh,anzi,lo sono tanto,ma amo anche l'azione e l'horror che ogni tanto non farebbero male a nessuno.
Vi aspetto al prossimo capitolo e se volete scrivermi delle recensione (perpiacere *siinginocchia*) potete assolutamente farlo.
Vi saluto muggles
<3
  
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