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Autore: Francesco Coterpa    22/07/2014    0 recensioni
Il mondo stava rifugiandosi nella preghiera. O nella devastazione. O nel nulla.
Genere: Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I flash dei fotografi erano come lampi tra le cupe parole che sarebbero uscite a breve dalle tremanti labbra dello scienziato. Egli si alzò. Aprì un vecchio libro di cui non si riusciva a leggere il titolo dalla copertina ed iniziò a leggerne un estratto; “Qui si convien lasciare ogne sospetto; ogne viltà convien che qui sia morta. Noi siam venuti al loco ov'i't'ho detto che tu vedrai le genti dolorose c'hanno perduto il ben de intelletto...quivi sospiri, pianti e alti guai risonavan per l'aere senza stelle, per ch'io al cominciar ne lagrimai...” Vi fu poi un attimo in cui il silenziò attanagliò la sala intera, senza lasciare nessuno senza la sua presenza. Poi con mano inquieta e sudata, lo scienziato si tolse gli occhiali dal naso e li lasciò scivolare nella tasca destra. Alzò lo sguardo e dinnanzi a lui vide solo occhi smarriti in cerca di risposte, occhi vuoti, occhi spenti. Si guardò ancora intorno in cerca forse di qualcuno che avesse in qualche modo compreso ciò che aveva voluto trasmettere. Nessuno fiatava. Nessuno capì. Amareggiato sfilò una pistola dalla tasca sinistra e se la puntò alla tempia, fece appena in tempo a vedere gli sguardi sbigottiti e preoccupati del pubblico e dei giornalisti, alcuni tentarono di fermarlo accennando un passo, anche due, ma ciò non fu sufficiente a fermare la pallottola. Prima di cadere a terra esanime pronunciò poche e ultime parole, “Ho solo anticipato...solo anticipato...” poi un forte tonfo, e le urla riempirono in brevi istanti l'intera sala congressi.

Due giorni dopo fu organizzato un nuovo congresso con la massima urgenza da parte della comunità scientifica. Già la notizia era trapelata ma non avendo avuto delle certezze assolute, nemmeno dalle numerose morti di scienziati, geologi e politici di tutto il globo, si aspettava la conferma dal vice amministratore del dipartimento.

Si alzò dalla sedia di freddo ferro e si appoggiò pesantemente coi gomiti sulla scrivania posta poco più avanti a lui, tenendosi la testa con le mani. Non salutò né introdusse il discorso. Partì subito: “Ciò che avete sentito in questi giorni riguardo la fine del nostro pianeta, è la verità. Tutto ciò che conosciamo finirà tra qualche anno. Precisamente nell'anno 0.0.0. quando una delle peggiori tempeste solari mai registrate colpirà la terra nel suo momento di maggiore fragilità, rompendo gli strati di atmosfera in pochi secondi e invertendo i poli magnetici. L'uomo non sopravviverà a questo. Nessuno sopravviverà. Niente continuerà ad esistere.”

Finito il discorso se ne andò immediatamente senza dare altre spiegazioni, e nessuno le chiese. Tutto taceva e tutto tacque per alcuni minuti, fino a che non iniziò il panico, la paura ed il vuoto.

  
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