Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: PixieHoran_    22/07/2014    0 recensioni
Lei è Valerie Amber, sorella di Louis William Tomlinson. Entrambi vivono a Londra da circa un anno mentre i genitori sono rimasti nella loro vecchia casa di Doncaster. Val fa la commessa in un immenso centro commerciale della città, mentre il fratello sta studiando teatro. Lei è una ragazza bellissima con un carattere e una personalità molto forti..e si...è anche un pò stronza. Occhi chiari e capelli castani, ha fatto strage di cuori nei suoi vent'anni di vita; cambia più ragazzi che calzini. Stanca però della monotonia di tutti i giorni, deciderà di partecipare ad un programma televisivo per conoscere la sua anima gemella: dovrà corteggiare due ragazzi di cui -all'inizio- non conosce l'identità..una sorta di appuntamento al buio. Troverà la persona adatta a lei, che riuscirà a sciogliere il suo cuore di ghiaccio? Cosa succederà in quel contesto televisivo? Come sarà sconvolta la sua vita? Sarà lei a soffrire questa volta?
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

<<Niall!>> non riesco a trattenere le lacrime accumulatesi per lo spavento e comincio a piangere convulsamente. Di slancio mi aggrappo al suo corpo stringendolo talmente forte da farlo quasi soffocare.

La mia reazione lo stupisce tanto da ammutolirlo; e solo quando stavo incominciando a riprendermi mi chiede che cos’è successo.

<<Mi hai fatto prendere un grosso spavento! Idiota!>> quasi urlo con la voce rotta e lui scoppia a ridere, felice di rivedere la classica Val, quella che non ci pensa due volte a mandarti a quel paese.

Mi prende il viso fra le mani e bacia entrambe le mie guance bagnate dalle lacrime. <<Sicura che è stato solo per lo spavento?>>

Diglielo.

Diglielo.

<<…si…solo per questo..

>>

Abbassa lo sguardo. <<Ok scusa allora>>

<<Tranquillo cucciolo>> gli scompiglio i capelli con una mano con fare giocoso mentre con un fazzoletto mi soffio forte il naso.

Prima ancora di rendermene conto sono a braccetto con lui che mi trascina nella direzione opposta.

<<Andiamo! Starbucks ci aspetta!>>

Rido di gusto gettando la testa all’indietro. Quanto mi mancava uscire con lui!

<<Niall mi piacerebbe tantissimo ma devo lavorare..>>

<<Non oggi>> ribatte continuando a saltellare.

Mi fermo. <<Come sarebbe a dire “non oggi?”>> chiedo confusa.

<<Ho parlato con Melanie e per oggi sei libera>>
Assurdo! Come l’ha convinta?

Resto a bocca aperta dallo stupore. Troppe emozioni intense e contrastanti di prima mattina..

 

<<Un cappuccino e un cornetto al cioccolato>>

<<E per lei signorina?>>

<<Una cioccolata calda, grazie>>

sorrido al cameriere e tiro fuori il cellulare; poi mi rivolgo al ragazzo che ho di fronte.

<<Come mai questa..sorpresa?>>

domando con sincera curiosità.

<<Avevo bisogno di passare una mattinata con te, come facevamo ai vecchi tempi>>

<<Potevi dirmelo! Non mi sarei messa la divisa!>>

sono super indignata.

Scoppia a ridere. <<Faremo una capatina in qualche negozio allora>>

Mi brillano gli occhi. Shopping! L’ultima volta che sono andata a fare compere è stato per il matrimonio di una parente che nemmeno conoscevo, con mia madre che mi faceva rimettere a posto qualsiasi vestito leggermente più scollato o più corto della lunghezza che arriva fino al ginocchio.

 

In quell’esatto istante arriva il ragazzo con le nostre ordinazioni. Aspettiamo che posasse le nostre cose e se ne andasse ammiccando nella mia direzione -secondo Niall- e cominciamo a parlare di tutto quello che si è perso ognuno della vita dell’altro.

 

 

<<Perché Zoe non è venuta?>>

<<Il suo capo non è facilmente corruttibile come il tuo..>>

si incupisce ma io faccio finta di non notarlo. Sono brava in queste cose.

<<Mi dici come hai fatto a corrompere l“incorruttibile” Melanie?>>

chiedo mimando le virgolette con le mani. Mi giro e rigiro davanti allo specchio del negozio e accarezzando il tessuto soffice della maglietta.

<<Segreti del maestro…>>

ridacchia <<comunque stai benissimo Val>>

<<Grazie patato ma sbrighiamoci e andiamo via da questo centro commerciale..Mel potrebbe scoprirci>>

<<E che ha? Mica siamo nel suo negozio>>

<<No, ma nel centro commerciale della sua famiglia..meglio non rischiare>>

ribatto.

Rientro nel camerino e mi rimetto le mie amate air force bianche. Mi lascio addosso i vestiti che ho scelto: un paio di jeans chiari e una camicia bianca semi-trasparente. (Tanto erano già stati passati alla cassa, dovevo solo pagarli)

Scosto le classiche tende blu e cerco Niall che non è da nessuna parte. Quando mi avvicino all’uscita noto che è lì con il portafogli in mano.

<<Niall non dirmi che hai già pagato>>

 

<<Ok non te lo dico…>> al mio sguardo storto continua <<oggi sarai la mia ospite e non accetto un no come risposta>>

Mi sorride ed io lo abbraccio ben attenta a non far cadere il sacchetto con la mia divisa dentro. <<Grazie del super regalo allora>>.

 

Siamo arrivati davanti casa, Niall mi ha accompagnato con la sua macchina nuova fiammante. Non chiedetemi il nome della macchina perché non lo so…

Erano circa le 11…presto!

Apro lo sportello.

<<Scendi? Ti offro qualcosa>>

propongo. <<E se siamo fortunati c’è anche Lou>> aggiungo speranzosa.

<<Mmh..va bene!>>

Parcheggia l’auto mentre io mi incammino fino alla porta, poso le buste per terra e cerco le chiavi nella borsa, e le cerco, e le cerco…

Suono il campanello sperando che Louis sia in casa e per una volta possa essermi utile. Nel frattempo Niall mi affianca.

<<Mantieni il dito sul campanello finché si rompe>>

<<Ok>>

obbedisce ghignando. Sto impazzendo. Dove cacchio sono finite le chiavi?!

Dopo due minuti apre un Louis tranquillo e rilassato -che fischietta pure- con solo un asciugamano alla vita e il mio mazzo di chiavi in una mano.

Da notare che mio fratello gira per casa sempre mezzo nudo…

<<Che fai non ci senti?>>

lo aggredisco.

<<Ero sotto la doccia!>>

<<Sisi certo>>

bofonchio abbandonando le buste sul tavolo e correndo in bagno mentre sento l’eco di varie esclamazioni del tipo ‘Bro da quanto tempo!’ e rumorose pacche sulla spalla.

[…]

Finalmente! Mi scappava troppo la pipì…

 

 

Scendo le scale saltellando felice mentre penso già alla prima occasione in cui poter indossare la mia nuova mise…mi dirigo tranquillamente in cucina a prendere qualche drink ma trovo Lou e Niall con la faccia spiaccicata alla finestra. Lou si è già vestito: indossa un paio di jeans e una maglietta bianca e blu con le righe, la sua fissazione per le righe risale a quando aveva 6 anni, e dubito che non prosegua ancora e ancora per chissà quanti anni.

Li imito piazzandomi in mezzo e separandoli l’uno dall’altro. <<Cosa guardate?>> chiedo sussurrando, come se qualche altro all’infuori dei due potesse sentirmi.

<<Hanno comprato la casa qui di fronte>> risponde mio fratello senza degnarmi di uno sguardo.

<<Che bello! Così avrò di nuovo compagnia dalla mia cameretta! Era da anni che questa casa era in vendita>>

Vedo Niall assumere un’espressione perplessa così gli spiego che la mia camera si affaccia sulla camera della casa di fronte, cosa che lo lascia molto più che sorpreso.

<<Così se il tuo prossimo vicino fa cose strane la notte lo vedi?>> entrambi scoppiano a ridere come due matti ma a me personalmente la battuta è sembrata molto squallida…

<<Certo ma anche lui può vedere me…>> insinuo maliziosa gustandomi le facce scioccate dei due e il loro restare senza parole…che goduria!

Mi dirigo in frigo e in dispensa tirando fuori il necessario per un buon -non salutare- brunch: uova, pancetta, wurstel.

<<Cosa gradiscono i signori?>>

<<Due uova strapazzate, per favore>> ordina Louis.

Sposto lo sguardo su Niall. <<E per lei?>>

<<Niente, grazie>> risponde imbarazzato.

<<Andiamo bro’, conosciamo il tuo appetito..>>

<<Infatti, non vergognarti con noi>> continuo. Sospira. <<Un uovo strapazzato e un po’ di pancetta>>

[…]

<<Mmh, mai mangiato un brunch così buono>>

<<Oh..troppo gentile..!>> arrossisco lievemente.

<<Okay, devo confessarti il perché di questa mia trovata un po’ bizzarra..>>. Riceve subito l’attenzione mia e di mio fratello. <<Volevo festeggiare il nostro primo incontro. Ci siamo conosciuti esattamente 7 anni fa>> Non se la prende per il fatto che me ne ero completamente dimenticata, mi conosce bene e ormai sa che la mia memoria fa cilecca, quasi non mi ricordo che mangio a pranzo..

<<Speriamo che non valga la storia della crisi del settimo anno..>> bofonchia Lou.

Gli mollo una gomitata sulla costola

<<Ahio!>> si lamenta accarezzandosi la parte colpita. Mi alzo e mi butto fra le braccia di Niall stringendolo fortissimo.

Lui è un componente fondamentale della mia vita, non so come avrei fatto senza di lui in molti momenti, e chissà se ci fossimo conosciuti se lui non fosse venuto a cantare le canzoncine di natale davanti alla mia porta e io non avessi invitato lui e tutta la sua allegra compagnia a riscaldarsi con una bella tazza di cioccolata fumante..

Ricambia l’abbraccio stringendomi -se possibile- ancor di più ed io, dopo tanto tempo mi sento protetta, mi sento a casa come non lo ero da tanto perché non riesco a trovare qualcosa minimamente paragonabile alla sensazione di tranquillità che mi avvolge quando sono tra le sue braccia.

Un finto colpo di tosse ci riporta alla realtà facendoci separare l’uno dall’altro, è Louis che si schiarisce la gola attirando la nostra attenzione su di sé; i nostri occhi lo fissano curiosi.

<<Non vorrei interrompere il momento ma credo sia arrivato il momento per me di andare, Beth mi sta aspettando>>

Chi è Beth?

Pensavo di non aver dato voce ai miei pensieri ma, come al solito, non riesco a tener chiusa la mia boccaccia perché già quelle parole sono state elaborate dal cervello del moro mentre cerca la risposta giusta da darmi. Vedo uno strano lampo attraversargli lo sguardo e un sorrisino d’ammirazione formarsi sulle sua labbra sottili, e non c’è stato bisogno di altro per capire, la sua reazione dice già tutto. Quando apre finalmente la bocca lo zittisco con un gesto della mano e uno sguardo di chi la sa lunga.

<<Non c’è bisogno che tu mi risponda, già ho capito tutto..solo da quanto tempo va avanti, fratellone?>> chiedo senza riuscire a trattenere un sorriso divertito e allo stesso tempo felice.

<<Da quasi 3 mesi>> confessa grattandosi la nuca imbarazzato.

Wo wo!! Allora la cosa è davvero seria! 1 mese è già troppo per i suoi standard ma..3 mesi..

Ora sono indignata. <<E quando pensavi di dirmelo?!>>

Il suo sguardo si sposta su quello di Niall e sulla mia mano posata -o meglio, ancorata- sulla sua spalla, in cerca di un aiuto da parte sua, ma il biondo scrolla le spalle con un’aria divertita sul suo volto angelico.

<<Non pensavo potesse diventare una cosa importante>> ammette con occhi limpidi, trasparenti. E’ dannatamente sincero.

<<Scusami, sorellina. Prometto che ti racconterò tutto il prima possibile. Non dormirò qui stanotte quindi per farmi perdonare hai il permesso di fare quello che vuoi, anche organizzare una megafesta, solo non combinare casini>> dice tutto d’un fiato lasciandomi un bacio sulla guancia e salutando il biondo con le classiche pacche fraterne sulla schiena. Prima che io e Niall potessimo anche solo formulare un pensiero, lui è già uscito di casa con il suo giubbotto sottobraccio e la sua andatura veloce.

<<Megafesta>> sussurriamo all’unisono scoppiando a ridere subito dopo.

<<Qual miglior modo di festeggiare il nostro anniversario se non quello di organizzare un party casalingo? Il migliore che ci sia mai stato>> parlo a raffica, emozionata solo all’idea.

<<Cominciamo già da subito, creo un invito su facebook e lo mando ai miei 3087 amici, 3089 con gli ultimi due di oggi. E ti conviene fare lo stesso Val>> parla con calma e risolutezza, come se avesse la situazione sotto controllo, cosa che io in questo momento non ho. Ma d’altronde lui c’è abituato con queste cose, io non ho mai organizzato nulla se non qualche festa a sorpresa per i miei amici con un massimo di 50 persone.

Seguo il suo consiglio, prendendo il mio iPhone dalla tasca anteriore dei jeans e imitandolo mentre smanetta con il suo cellulare, identico al mio se non per il colore, che è nero. Ricordo quando li abbiamo comprati insieme quasi un annetto fa, e il mio desiderio di avercelo fra le mani, ne ho sempre desiderato uno.

A differenza sua io non ho tutti questi amici, poiché molti dei miei sono di Doncaster e qui non ho avuto modo di farmene di nuovi. Se ci penso mi intristisco, una delle poche cose che mi è dispiaciuta del trasferimento è stata proprio questa, e il fatto di non aver potuto festeggiare il mio 21esimo compleanno con loro ma solo con mio fratello, Niall e Zoe, che avevo conosciuto da poco -considerando il fatto che ero arrivata a Londra solo da 5 mesi- ma che subito mi erano entrati nel cuore.

<<Fatto?>> Niall e il suo sorriso mi distolgono dai miei ricordi, annuisco e ricambio allo stesso modo.

<<Benissimo, allora si va a comprare l’alcool!>> urla euforico prendendomi per un polso e trascinandomi alla porta dell’ingresso.

<<E per la musica e tutto il resto?>> chiedo mentre chiudo a chiave e per poi riporla con cura dentro la borsa.

Alza un sopracciglio guardandomi beffardo. <<Lascia fare a me>>.

Sospiro mentre scuoto leggermente la testa, rassegnata. L’ultima volta che l’ho lasciato fare è…è…ora che ci penso non l’ho mai lasciato fare, forse è arrivato il momento di fidarmi e dargli una possibilità, dopotutto, se lo merita.

Saliamo in macchina e subito accendo lo stereo sintonizzandomi su tutte le stazioni possibili fino a trovare, finalmente, quella che trasmettesse una canzone decente: Dark Horse di Katy Perry, una delle canzoni che ascolto continuamente in questo periodo. Comincio a canticchiare sotto lo sguardo divertito del ragazzo; non sono intonata, lo ammetto, ma non penso di essere poi così terribile.

It’s in the palm of your hand now baby. It’s a yes or no? No maybe, so just be sure. Before you give it up to me, up to me. Give it up to me.

Aspetto qualche secondo, in attesa della voce della cantante, e ne approfitto anche per riprendere fiato.

So you wanna play with magic? Boy, you should know what you’re falling for. Baby, do you dare to do this? Cause I’m coming at you like a dark horse.

Niall mi imita, muovendo la testa qua e la senza però staccare lo sguardo dalla strada, lui è di certo più intonato di me ma…pazienza..

Are you ready for? Ready for? A perfect storm? Perfect storm? Cause once you’re mine, once you’re mine. There’s no going back.

Durante il ritornello entrambi aumentiamo il tono della voce, dimenandoci e fingendo di avere un microfono fra le mani, quasi urliamo mentre ci guardiamo di sottecchi e ridiamo ognuno dell’altro, di quanto in realtà siamo buffi e, in questo momento, spensierati.

 

 

Scendiamo dalla macchina sorridenti, camminando lentamente verso il centro commerciale, con il suo braccio intorno al mio collo e le mie, di braccia, incrociate sotto il seno.

<<Ci serviranno fiumi di vodka, in tutti i gusti: melone, fragola, pesca, menta e la tua preferita..ciliegia>> mi fa l’occhiolino.

<<Vodka liscia, gin…>> suggerisco, pensierosa.

<<Sarà una delle più belle feste mai viste>> promette prendendo il cellulare con l’altra mano e leggendo quanti avrebbero partecipato, e quanti non.

<<Per ora siamo a 300>> dice rispondendo alla mia muta domanda.

Socchiudo leggermente le labbra lasciandomi sfuggire un fischio. <<Wow>>

 

  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: PixieHoran_